Dati
Data: 06/01/2018
Regione e provincia: Piemonte - To
Località di partenza: Indritti (Prali)
Località di arrivo: Indritti (Prali)
Tempo di percorrenza: 2,5 h + 1,5 h
Chilometri: 10
Grado di difficoltà: MR
Descrizione delle difficoltà: canali un po' ripidi
Periodo consigliato: inverno
Segnaletica: nessuna
Dislivello in salita: 800
Dislivello in discesa: 800
Quota massima: 2.384
Accesso stradale: Arrivati a Ghigo di Prali seguire le indicazioni per Indritti arrivati alla fine della strada parcheggiate, se c'è posto.
Descrizione
Prima che arrivasse il maltempo volevo fare ancora una ciaspolata, sul forum mi paccano tutti , ormai si preferisce scaricare le foto di altri o andare a fare shopping piuttosto che andare in montagna, boh .
Volevo provare lo ski alp, ma da solo non me la sento, per cui ripiego su una salita semplice vicino a casa.
Nella notte dovrebbe avere nevicato un pochino, in realtà sarà solo una spolveratina.
Lungo la strada mi prende lo sconforto di neve ce n'è ben poca, dove partire da Villa a 1.400 metri, ma vista la situazione neve, salgo fino a Indritti (1.600 m).
Qui lascio la macchina.
C'è nebbia e di neve pochina, siamo sopra lo zero.
Attraverso il paese ciaspole in mano, uscito dal paese, prendo il sentiero c'è una decina di cm di neve dura ghiacciata dal fondo irregolare.
Metto le ciaspole, la neve e crostosa ma si sprofonda poco.
In breve raggiungo l'antica strada per le miniere, che seguo.
La strada è ampia e comoda e sale dolcemente, la seguo per un buon tratto e poi taglio dritto per dritto dove raggiungo le antiche costruzioni delle miniere di talco, ora abbandonate.
C'è anche un cartello con la storia.
Ci sono ancora parecchie costruzioni in cui passo in mezzo.
Qui dovrebbe essere un sentiero con la relativa traccia, ma ovviamente non c'è nulla di tutto ciò, salgo faticosamente in mezzo ad accumuli dove sprofondo fino al ginocchio se non oltre.
Con l'aiuto della traccia GPS in qualche modo mi oriento, ma di tracce neanche l'ombra.
Come al solito non mi rimane che la classica soluzione dritto per dritto, che non sbagli mai.
Il meteo rimane uno schifo, la nebbia si alterni ad accenni di schiarite che non ci saranno mai .
La neve diventa più dura, si alternano tratti di ghiaccio a tratti di crosta non portante ad accumuli, una faticaccia.
L'ultimo tratto prima della dorsale è abbastanza ripido, non sono pratica ma penso intorno ai 30-35°, per fortuna è breve e finalmente sbuco sulla dorsale dove intravedo la mia meta.
Ormai non manca molto, mi aspetta un tratto in traverso tutt'altro che divertente con le ciaspole, ma ormai la meta è in vista.
Qui la neve è poca, spazzata dal vento, passato sopra arbusti con un filo di neve alternati a tratti di neve dura.
Supero le rovine ed arrivo in vista della cima.
In realtà è un anticima, da qui superata una selletta si raggiunge la cima vera e propria.
Per arrivare alla cima bisogna transitare su un'infida cornice che ovviamente evito come la peste, mi tolgo le ciaspole e passo sulle rocce.
Eccomi finalmente in vetta.
Dove poi mi raggiungeranno due sci alpinisti di Cuneo.
Ovviamente il panorama è pressoché nullo.
Consumo il mio pasto, mi bevo un po' di te caldo, ma a stare fermi in breve inizia a fare freddino, e quindi decido che è ora di tornare indietro.
Dall'alto seguo meglio il sentiero, ma comunque mi devo arrendere non ci sono tracce, quindi di nuovo dritti per dritti fino ad incontrare la strada della miniera.
Da qui rapidamente si torna alla partenza.
Che dire neve così così, meteo peggio, ma come dice il saggio:
"una brutta giornata in montagna è sempre meglio di una bella giornata in città". augh
Alla prossima.
Data: 06/01/2018
Regione e provincia: Piemonte - To
Località di partenza: Indritti (Prali)
Località di arrivo: Indritti (Prali)
Tempo di percorrenza: 2,5 h + 1,5 h
Chilometri: 10
Grado di difficoltà: MR
Descrizione delle difficoltà: canali un po' ripidi
Periodo consigliato: inverno
Segnaletica: nessuna
Dislivello in salita: 800
Dislivello in discesa: 800
Quota massima: 2.384
Accesso stradale: Arrivati a Ghigo di Prali seguire le indicazioni per Indritti arrivati alla fine della strada parcheggiate, se c'è posto.
Descrizione
Prima che arrivasse il maltempo volevo fare ancora una ciaspolata, sul forum mi paccano tutti , ormai si preferisce scaricare le foto di altri o andare a fare shopping piuttosto che andare in montagna, boh .
Volevo provare lo ski alp, ma da solo non me la sento, per cui ripiego su una salita semplice vicino a casa.
Nella notte dovrebbe avere nevicato un pochino, in realtà sarà solo una spolveratina.
Lungo la strada mi prende lo sconforto di neve ce n'è ben poca, dove partire da Villa a 1.400 metri, ma vista la situazione neve, salgo fino a Indritti (1.600 m).
Qui lascio la macchina.
C'è nebbia e di neve pochina, siamo sopra lo zero.
Attraverso il paese ciaspole in mano, uscito dal paese, prendo il sentiero c'è una decina di cm di neve dura ghiacciata dal fondo irregolare.
Metto le ciaspole, la neve e crostosa ma si sprofonda poco.
In breve raggiungo l'antica strada per le miniere, che seguo.
La strada è ampia e comoda e sale dolcemente, la seguo per un buon tratto e poi taglio dritto per dritto dove raggiungo le antiche costruzioni delle miniere di talco, ora abbandonate.
C'è anche un cartello con la storia.
Ci sono ancora parecchie costruzioni in cui passo in mezzo.
Qui dovrebbe essere un sentiero con la relativa traccia, ma ovviamente non c'è nulla di tutto ciò, salgo faticosamente in mezzo ad accumuli dove sprofondo fino al ginocchio se non oltre.
Con l'aiuto della traccia GPS in qualche modo mi oriento, ma di tracce neanche l'ombra.
Come al solito non mi rimane che la classica soluzione dritto per dritto, che non sbagli mai.
Il meteo rimane uno schifo, la nebbia si alterni ad accenni di schiarite che non ci saranno mai .
La neve diventa più dura, si alternano tratti di ghiaccio a tratti di crosta non portante ad accumuli, una faticaccia.
L'ultimo tratto prima della dorsale è abbastanza ripido, non sono pratica ma penso intorno ai 30-35°, per fortuna è breve e finalmente sbuco sulla dorsale dove intravedo la mia meta.
Ormai non manca molto, mi aspetta un tratto in traverso tutt'altro che divertente con le ciaspole, ma ormai la meta è in vista.
Qui la neve è poca, spazzata dal vento, passato sopra arbusti con un filo di neve alternati a tratti di neve dura.
Supero le rovine ed arrivo in vista della cima.
In realtà è un anticima, da qui superata una selletta si raggiunge la cima vera e propria.
Per arrivare alla cima bisogna transitare su un'infida cornice che ovviamente evito come la peste, mi tolgo le ciaspole e passo sulle rocce.
Eccomi finalmente in vetta.
Dove poi mi raggiungeranno due sci alpinisti di Cuneo.
Ovviamente il panorama è pressoché nullo.
Consumo il mio pasto, mi bevo un po' di te caldo, ma a stare fermi in breve inizia a fare freddino, e quindi decido che è ora di tornare indietro.
Dall'alto seguo meglio il sentiero, ma comunque mi devo arrendere non ci sono tracce, quindi di nuovo dritti per dritti fino ad incontrare la strada della miniera.
Da qui rapidamente si torna alla partenza.
Che dire neve così così, meteo peggio, ma come dice il saggio:
"una brutta giornata in montagna è sempre meglio di una bella giornata in città". augh
Alla prossima.