Dati
Data: 17/04/2017
Regione e provincia: Marche (AN-MC)
Località di partenza: Prati di San Vicino
Località di arrivo: Prati di San Vicino
Tempo di percorrenza: 4 ore senza soste
Chilometri: 7, 5
Grado di difficoltà: E
Descrizione delle difficoltà: facile tecnicamente, però allenati
Periodo consigliato: primavera- autunno
Segnaletica: poco visibile su alcuni bivi
Dislivello in salita: 637 mt
Dislivello in discesa:638 mt
Quota massima: 1100 mt
Accesso stradale: via pian dell'elmo
Traccia GPS:
Descrizione
Dunque... lunedì di pasquetta, io e un mio amico con la compagna, per quest'anno abbiamo scelto come prima escursione a piedi, il monte degli appenni più vicino a noi (a parte il monte conero) il monte san vicino. A differenza di altre volte e della solita cosa che si fa nella maggior parte dei casi (cioè andare in vetta), abbiamo deciso per un itinerario che ci portasse in una meta più "dark". Dico così anche se sembra centrasse poco col discorso naturale escursionistico di una passeggiata in motagna , il motivo è presto detto. La rocca , o meglio "roccaccia" degli ottoni, ha una particolarità come molti altri ruderi e cioè quella di luogo maledetto, dove ci furono fatti orridi di sangue e infestato da spiriti e fantasmi...vabe', se vorrete leggervi la storia , o qualche accenno di più vi rimando quì:http://www.marcamontana.it/it/i-comuni-di-marcamontana/matelica/1989-rocca-degli-ottoni.
Tornando invece al discorso più avventuriero e paesaggistico, iniziamo subito col dire che l'escursione a parte alcuni scorci su radure , è prevalentemente tutto sotto bosco. Si parte dall'alto e si scende , per poi risalire. abbiamo scelto di scendere dalla parte più facile come pendenza, per poi risalire da quella più dura, perchè come si sa , delle volte in certe pendenze è meglio salire che scendere.
Ricordatevi di portare un gps (io ho usato il mio garmin etrex 30) a meno che non conosciate già la zona, perchè si...i sentieri sono tracciati con la classica colorazione bianco-rossa sugli alberi, ma su alcuni bivi, specialmente tra il 161 e la roccaccia 2, il bivio non viene per niente segnalato e non c'è neanche un piccolo segno a terra che faccia capire che parta uno stradello. Non a caso, dato che non eravamo convinti della traccia sul gps, sono andato io in avanscoperta per vedere se la direzione era giusta. Infatti dopo un 100 mt ho trovato segni (bianco -rossi) sugli alberi e poco dopo anche la traccia , o stradello vero e proprio.
Dal punto di vista della fatica non è impegnativo a meno che uno non sia proprio sedentario al 100% dato che i km sono sempre oltre 7 e anche la pendenza si potrebbe sentire il giorno dopo.
Ripeto come escursione non è che sia molto spettacolare, però il discorso della metà intriga non poco, tantopiù dopo aver letto le storie e leggende che si tramandano. Ci sono cunicoli vecchie stanze...insomma il "tetro e sinistro " un po' lo si avverte, ma sicuramente è una suggestione dovuta alla storia che si porta dietro, perchè se uno non saprebbe niente , allora non penso che faccia tutto questo effetto, fatto sta che il gusto (almeno per me), sta proprio in queste cose, almeno su questa escursione e anche sono cavolate, però farsi coinvolgere da maggior gusto e imput alla passeggiata stessa.
Questa metà della rocca degli ottoni potrebbe esser meglio raggiunta (meno km e meno dislivello totale) dal versante ovest del san vicino, o fabrianense, sia da Cerreto D'esi, o meglio da Poggeto . Se fate alcune ricerche in rete troverete anche le tracce gps.
Ecco alcune foto:
la traccia:
la partenza da sotto il san vicino:
a metà discesa in quelle poche radure dove si vede qualcosa che non sia bosco. In questo caso quello sopra è il monte san vicino:
finalmente davanti l'arco d'entrata della rocca, che finchè non si arriva lì, resta difficile notarla tanta la vegetazione, tantopiù in questi periodi di fioritura:
alcuni cunicoli tra le vecchie mura e stanze:
...bubu..settete !!
tutto quà. Ciao
Data: 17/04/2017
Regione e provincia: Marche (AN-MC)
Località di partenza: Prati di San Vicino
Località di arrivo: Prati di San Vicino
Tempo di percorrenza: 4 ore senza soste
Chilometri: 7, 5
Grado di difficoltà: E
Descrizione delle difficoltà: facile tecnicamente, però allenati
Periodo consigliato: primavera- autunno
Segnaletica: poco visibile su alcuni bivi
Dislivello in salita: 637 mt
Dislivello in discesa:638 mt
Quota massima: 1100 mt
Accesso stradale: via pian dell'elmo
Traccia GPS:
Descrizione
Dunque... lunedì di pasquetta, io e un mio amico con la compagna, per quest'anno abbiamo scelto come prima escursione a piedi, il monte degli appenni più vicino a noi (a parte il monte conero) il monte san vicino. A differenza di altre volte e della solita cosa che si fa nella maggior parte dei casi (cioè andare in vetta), abbiamo deciso per un itinerario che ci portasse in una meta più "dark". Dico così anche se sembra centrasse poco col discorso naturale escursionistico di una passeggiata in motagna , il motivo è presto detto. La rocca , o meglio "roccaccia" degli ottoni, ha una particolarità come molti altri ruderi e cioè quella di luogo maledetto, dove ci furono fatti orridi di sangue e infestato da spiriti e fantasmi...vabe', se vorrete leggervi la storia , o qualche accenno di più vi rimando quì:http://www.marcamontana.it/it/i-comuni-di-marcamontana/matelica/1989-rocca-degli-ottoni.
Tornando invece al discorso più avventuriero e paesaggistico, iniziamo subito col dire che l'escursione a parte alcuni scorci su radure , è prevalentemente tutto sotto bosco. Si parte dall'alto e si scende , per poi risalire. abbiamo scelto di scendere dalla parte più facile come pendenza, per poi risalire da quella più dura, perchè come si sa , delle volte in certe pendenze è meglio salire che scendere.
Ricordatevi di portare un gps (io ho usato il mio garmin etrex 30) a meno che non conosciate già la zona, perchè si...i sentieri sono tracciati con la classica colorazione bianco-rossa sugli alberi, ma su alcuni bivi, specialmente tra il 161 e la roccaccia 2, il bivio non viene per niente segnalato e non c'è neanche un piccolo segno a terra che faccia capire che parta uno stradello. Non a caso, dato che non eravamo convinti della traccia sul gps, sono andato io in avanscoperta per vedere se la direzione era giusta. Infatti dopo un 100 mt ho trovato segni (bianco -rossi) sugli alberi e poco dopo anche la traccia , o stradello vero e proprio.
Dal punto di vista della fatica non è impegnativo a meno che uno non sia proprio sedentario al 100% dato che i km sono sempre oltre 7 e anche la pendenza si potrebbe sentire il giorno dopo.
Ripeto come escursione non è che sia molto spettacolare, però il discorso della metà intriga non poco, tantopiù dopo aver letto le storie e leggende che si tramandano. Ci sono cunicoli vecchie stanze...insomma il "tetro e sinistro " un po' lo si avverte, ma sicuramente è una suggestione dovuta alla storia che si porta dietro, perchè se uno non saprebbe niente , allora non penso che faccia tutto questo effetto, fatto sta che il gusto (almeno per me), sta proprio in queste cose, almeno su questa escursione e anche sono cavolate, però farsi coinvolgere da maggior gusto e imput alla passeggiata stessa.
Questa metà della rocca degli ottoni potrebbe esser meglio raggiunta (meno km e meno dislivello totale) dal versante ovest del san vicino, o fabrianense, sia da Cerreto D'esi, o meglio da Poggeto . Se fate alcune ricerche in rete troverete anche le tracce gps.
Ecco alcune foto:
la traccia:
la partenza da sotto il san vicino:
a metà discesa in quelle poche radure dove si vede qualcosa che non sia bosco. In questo caso quello sopra è il monte san vicino:
finalmente davanti l'arco d'entrata della rocca, che finchè non si arriva lì, resta difficile notarla tanta la vegetazione, tantopiù in questi periodi di fioritura:
alcuni cunicoli tra le vecchie mura e stanze:
...bubu..settete !!
tutto quà. Ciao
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