Grande.
Uno di quei posti che ho davvero a due passi eppure mai ci sono andato se non puramente di veloce passaggio.
M'hai fatto proprio venir voglia di andarci apposta
Ma del resto Roma è piena di queste periferie storiche, che a volte formano interi quartieri come questo, con una loro peculiare e caratteristica omogeneità ed uno stile architettonico che li rende inconfondibili.
Altre volte non sono neppure quartieri, ma vere e proprie piccole "enclavi", e in alcuni casi addirittura soltanto semplici grumi di strade e piazze, o "radure urbane" che esalano una magica estraneità rispetto alla metropoli circostante ma del tutto invisibile. Come stare dentro la bolla di un incantesimo.
Non sono rari, poi, anche i casi di zone completamente stratificate, dove si mescolano promiscuamente gruppi o anche singoli edifici di epoche completamente diverse.
Un esempio ce l'ho proprio dove abito, dove ci sono case edificate nel primo '900 (compresa la mia), qualcun altra del periodo fascista (inconfondibili), altre anni 50, poi anni 60, anni '70 e perfino anni '80. La ciliegina sulla torta sono le ultime, modernissime, terminate di costruire un paio d'anni fa su un superstite fazzoletto libero lungo V.le Marco Polo proprio a ridosso dell'intersecazione con la Colombo. Ma la zona è punteggiata anche da un'infinità di verde privato e a 200 m. di fronte inizia il Parco dell'Appia Antica, e, se volessi fare una battuta sulla stratificazione architettonica, potrei citare anche le terme di Caracalla, visto che anche quelle sono nel raggio di poche centinaia di metri
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Certe volte mi vado qualche giro a piedi proprio per "gustare" tale stratificazione che stimola anche la fantasia nell'"identificare" singoli edifici, ed è inutile dire che ogni volta mi sembra di scoprirne di nuovi che mi erano sfuggiti le volte precedenti. E ho pure identificato svariati precisi punti nei quali sembra di stare come doveva essere Roma nell'800 : pura campagna.
E' affascinante, e dà anche la misura dell'incredibile differenza rispetto alla architetture delle moderne periferie, che arrivano ad essere alienanti nella loro ossessiva ed oppressiva uniformità che replica tutto infinite volte.
La bellezza armoniosa dei luoghi abitati sta nell'essere mosaici di spazi, forme, colori, materiali, insomma un caleidoscopio di "irregolarità" come dimostrano del resto innumerevoli esempi, tipo i borghi marinari delle Cinqueterre o del Cilento, cartoline viventi.