Recensione S7 Forest Knife

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CARATTERISTICHE TECNICHE:
Lunghezza totale: 33,5 cm
Lunghezza manico: 13.5 cm
Lunghezza lama: 20 cm
Lunghezza tagliente: 18 cm
Choil: 2 cm
Spessore dorso lama: 7 mm
Profilo: convesso
Peso: 520 g - 635 g con il fodero
Tempra: 58 - 59 hrc

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MATERIALI UTILIZZATI:
Acciaio S7
Manico G10 nero
Spaziatori rossi in fibra
Fodero in cuoio

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DESCRIZIONE E DESTINAZIONE D'USO:
Coltello artigianale realizzato da Riccardo Caregnato su mie specifiche.
Vuole essere una sorta di evoluzione in chiave personale del Bark River Survivor.
Coltello da campo progettato per resistere agli usi più gravosi, senza disdegnare i lavori di precisione.
Utilizza materiali moderni ed efficienti, è stato realizzato con grande cura ed attenzione ma sempre nell'ottica della robustezza.


LA LAMA:
Il pezzo forte del coltello è la sua anima in acciaio S7. Costruzione fulltang, con manico alleggerito per garantire un bilanciamento verso la punta e favorire il chopping.
Non ci sono fronzoli ed orpelli vari a decorarla lama, solo una leggera rampa a metà struttura e l'immancabile falso doppio filo che tanto mi piace.
La forma classica ma aggressiva è votata alla robustezza, le misure sono importanti.
Grazie al choil si può lavorare con maggior precisione.
Il dorso ha spigoli vivi ma essendo largo consente ugualmente un comodo appoggio del pollice.
Dopo aver visto alcuni test e gare di chopping ho deciso di provare questo acciaio, che rappresenta una novità quantomeno per me.


ACCIAIO S7:
L'acciaio AISI S7 è stato originariamente derivato dal marchio commerciale statunitense Finkl DRX, è una specie di acciaio per utensili in lega di carbonio e cromo molibdeno.
Una lega che lo rende molto resistente agli urti.
Non è nato per la coltelleria ma si presta molto bene. È caratterizzato da una buona temprabilità, elevata resistenza, tenacità, stabilità di rinvenimento e resistenza all'ossidazione della temperatura.
È usato per le pale degli elicotteri.
Ma è anche adatto per utensili da carico o stamp,i che lavorano ad alta temperatura e ad alto impatto.
Questo acciaio ha un'alta durezza dopo la forgiatura, quindi ha bisogno di ammorbidimento e ricottura per ridurre la durezza e facilitare il taglio.

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IL MANICO:
Questa è la parte più importante di qualsiasi coltello. È stato studiato per essere adatto alle mie mani.
Non troppo spesso, molto lungo, grippante senza essere fastidioso.
La sua ergonomia consente un utilizzo a mani nude o coi guanti, garantendo un bella presa anche in presenza di umidità.
È ottimale per il chopping e per il batoning. È smontabile e ha il foro per il laccetto.
Il g10 mi piace, ma in futuro potrei optare per guancette in micarta che sono più comode.

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IL FODERO:
Interessante realizzazione in cuoio nero con cuciture rosse a contrasto e passante per la cintura.
Detesto kydex e non amo molto la cordura, ecco perché ho scelto un prodotto naturale anche se con gli acciai carboniosi non è il massimo.
Basta prestare attenzione.

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LE PROVE.

TAGLIO AD IMPATTO:
Prestazioni di assoluto rilievo. Mai provato un coltello così prestante.
È potente ma gestibile, il manico non sfugge di mano.
L'affilatura convex davvero ben riuscita, taglia il legno con facilità e regge i colpi senza danneggiarsi.
Ho testato le sue capacità su legni tenaci stagionati: quercia, tasso, rovere, mandorlo e ulivo.
Sulla legna verde pare di tagliare l'erba e su quella stagionata si dimostra instancabile.
La lama non si incastra, la geometria è corretta. Bastano pochi colpi per avere ragione su legni ostici.
Inoltre il taglio rimane sempre pulito.
Devo ancora affilarlo nonostante lo abbia usato per ore. Le foto sono esemplificative, non ho una gran mano e mi sono concentrato più sulle sensazioni.

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BATONING:
Un coltello da campo deve saper affrontare ogni prova, anche il batoning.
Pur non essendo una pratica a me gradita, ho voluto testare questo S7 Forest Knife su varie essenze. Nella foto vedete solo la prova di del cedro del Libano stagionato.
Il coltello spacca con disinvoltura grazie alle misure e alla geometria.
L'acciaio poi non accusa il colpo.
Il falso filo non aiuta, ma non è neppure di intralcio.
Con 18 cm di lama utile si possono lavorare pezzi di legno abbastanza grandi, certo non può competere con un accetta ma la sfida la supera ugualmente a pieni voti.

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TAGLIO PURO:
Alla fine dei miei test e dopo ore di lavoro, ho deciso di vedere fino anche punto aveva resistito il filo.
Non mi metto a tagliare la carta come farei con un chiudibile. Questo è un altro tipo di coltello. Ho tagliato un vecchio tubo da irrigazione, gomma seccata del sole.
Con un semplice taglio a correre, ho avuto la conferma della tenuta del filo.
Visibilmente mi sembrava affilato ed infatti ho tagliato il tubo senza difficoltà.
Con un po' di abitudine anche la presa avanzata funziona bene.

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CONCLUSIONI:
L'obbiettivo che mi ero fissato ad inizio progetto è stato raggiunto. Il coltello offre ciò che chiedo e lo fa con grande personalità.
Se avessi voluto un'arma da distruzione di massa mi sarei tenuto la mia Silky Nata, se avessi voluto un bisturi avrei optato per un Cold Steel.
Questo invece riesce a coniugare molteplici esigenze, sempre con grande efficacia. Ed è pure molto affidabile.
Ma soprattutto si adatta perfettamente al mio modo di lavorare, a come utilizzo gli strumenti per vivere la natura.
Mi preme sottolineare un concetto. Per ottenere certi risultati di soddisfazione non bastano le idee ed i materiali.
È importante affidarsi a professionisti che sappiano racchiudere nel coltello tutte le nostre esigenze. Insomma, di realizzarlo a nostra immagine e somiglianza.
Ecco la grande differenza tra un artigianale ed iun industriale.




P.s. questa pubblicita ti costerà molto caro Elba620
 
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Congratulazioni per il giocattolone (e complimenti a @elba620 ).
Bello come hai descritto il tuo percorso per arrivare a chiedere esattamente quello che ti serviva, la consapevolezza di quello che volevi e di quello che non volevi da quel coltello.
 
Complimenti rocky! Veramente un bel coltellone.... sarei curioso di provare un acciaio del genere prima o poi!!
anche il Fodero in cuoio è davvero bello.....
Personalmente i manici li prediligo in legno sempre e comunque... ma quelli sono gusti personali ovviamente!!!
Per curiosità, ho visto che il peso non lo hai scritto nella recensione.... potresti, con molta calma, pesarlo??? Sono curioso di saperlo....
Prima o poi un artiginale melo faró costruire anche io....

Ps: bello lo zaino... cel ho anche io... mi trovo davvero bene.. ha uno schienale fantastico, almeno per come son fatto io!

Pps: complimenti anche all artigiano che l ha costruito!
 
Intanto grazie a tutti per aver letto la mia recensione.
Recensione fatta ai tempi del Covid19 e quindi non nei boschi ma tra il giardino e l'orto di casa. Accontentiamoci!
Si è andata bene, sono proprio contento.
Forse visto l"uso gravoso un manico in micarta sarebbe più comodo.
Si vedrà in futuro.
Il peso *****! Mi son dimenticato!
Vado a pesarlo!
 
Beh 520gr non sono molti... pensavo stesse sui 600/650.... comunque gran bell oggetto...
È vero.
Sulla carta sembrano pochi.
Confermo che durante l'uso si sentono.
Andare troppo oltre col peso e le misure diventa controproducente.
Per fare un confronto, Esee6 misura in totale 30 cm e pesa 375 g.
Poi ci sono gli eccessi come il tops el chete che misura 44,5 cm ma pesa 835 g.
Il peso è importante.
 
Personalmente i manici li prediligo in legno sempre e comunque... ma quelli sono gusti personali ovviamente!!!

I manici in legno sono belli, per carità, però da escursione preferisco quelli sintetici (G10, micarta).

Ad esempio, ho un M5 della Lionsteel con un bellissimo manico in Legno Santo.
L'ho portato in un trekking tenendolo in cintura e nei due giorni di cammino è capitato che l'ultimo pomeriggio l'abbiam fatto tutto sotto la pioggia. Morale: il manico si è un po' rovinato :(
 
Ultima modifica:
Beh su Riccardo non si discute. Sempre lavori ottimi, non c'è che dire.
Mi incuriosisce il come sei arrivato a definire forma, acciaio, geometrie ecc ecc
Ho acquistato da una caro amico un coltello stupendo che si chiama bark river Survivor.
L'ho testato e ho capito i suoi pregi e difetti.
Ho cercato di migliorare quel progetto per farlo adatto alle mie esigenze.
Da qui nasce S7. Bravissimo Riccardo a studiare la corretta geometria del filo.
Il Bark l'ho poi venduto ad un grande esperto del mondo bushcraft il quale lo ha a sua volta rivenduto.
 
IL FODERO:
Interessante realizzazione in cuoio nero con cuciture rosse a contrasto e passante per la cintura.
Detesto kydex e non amo molto la cordura, ecco perché ho scelto un prodotto naturale anche se con gli acciai carboniosi non è il massimo.
Basta prestare attenzione.

Vedi l'allegato 205163

Stesso dicasi per il cuoio: bellissimo, non c'è niente da dire, ma anche in questo caso per l'escursione è a rischio di rovinarsi più del kydex o la cordura.

Nell'escursione di cui sopra, per fortuna il mio M5 non era nel suo fodero originale in cuoio ma in uno adattato in cordura.
 
Ultima modifica:
Concordo. Ma non ho resistito. Troppo bello.
Poi sai, affiancare un fodero in cordura per le escursioni più impegnative non sarà un problema. Evito solo il kydex che proprio non mi piace.
Stesso dicasi per il cuoio: bellissimo, non c'è niente da dire, ma anche in questo caso per l'escursione è a rischio di rovinarsi più del kydex o la cordura.

Nell'escursione di cui sopra, per fortuna il mio M5 era nel suo fodero originale in cuoio ma in cordura.
 
Concordo. Ma non ho resistito. Troppo bello.
Poi sai, affiancare un fodero in cordura per le escursioni più impegnative non sarà un problema. Evito solo il kydex che proprio non mi piace.

Infatti per la scelta del coltello e del fodero per l'escursione, guardo sia al tipo di giro che si farà sia il meteo.
Se non c'è alcuna possibilità di pioggia, il fodero in cuoio esce :biggrin:
 
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