Scusate se interrompo la "fase etilica veneta" (senza offesa, ho cugini e anche colleghi a Treviso e Cividale che mi riforniscono regolarmente di rakia e di gubana...) ma quoto l'utilizzo, in certi ambiti, del sacco lenzuolo.
Il motivo preminente è il già citato boost termico: diciamo che sia in rifugi o bivacchi d'alta quota nei tempi "eroici"(con le vecchie coperte militari) sia oggi con i moderni sacchi a pelo, il senso ce l'ha, eccome!
Naturalmente con giudizio, come tutte le cose, pertanto se, e questo capita di solito in una attività di breve/medio termine, sono strasicuro di rimanere al 80/90% in un certo range termico, non calcolo questa aggiunta, di ingombro e di peso, ma, come dice qualcuno, penserò ad un sacco adeguato. Viceversa, in un lungo viaggio, diciamo extraeuropeo dove visiterò latitudini molto diverse, piuttosto che portare due sacchi, potrò ragionare sul vecchio e ritrito concetto della vestizione "a cipolla" applicato al sacco a pelo (non è lo stesso?).
E nessuno poi pensa alla vestizione, ovvero cosa ci si mette addosso quando si va a letto: anche qui la differenza è notevole se si va in mutande, oppure con la vecchia e cara "superpippo" di alpina memoria.