Recensione Scaldamani a benzina ed elettrici, qualche considerazione.

Gli scaldamani più antichi utilizzano barre di combustibile solido che brucia lentamente, producendo calore.

In tempi moderni sono stati introdotti scaldamani alimentati a combustibile liquido. Essi funzionano utilizzando un catalizzatore al platino, che rende possibile una combustione dei vapori del liquido combustibile (immagazzinato in cotone da esso imbibito) piuttosto pulita e controllata.
Il catalizzatore normalmente è sostituibile e dura molti utilizzi.
La durata di funzionamento varia in base alla quantità di combustibile, cioé quanto dalla quantità del cotone che può essere imbibito, e da quanto combustibile viene aggiunto dall'utente.
Uno scaldamani di una data dimensione può essere riempito da più o meno liquidio (entro certi limiti), variando la durata del calore prodotto.
L'accensione dello scaldamani a benzina viene fatta dopo aver versato il liquido nel cotone, e portando ad alte temperature il catalizzatore.
Una volta acceso, lo scaldamani a benzina viene coperto con il proprio coperchio, contenete fori che permettono all'ossigeno di entrare a contatto con il catalizzatore.

Sono anche disponibili scaldamani "usa e getta", contenenti ferro che si ossida una volta esposto all'aria producendo calore. Hanno forma e dimensioni diverse, ed in base ad esse possono essere messi all'interno di guanti, o sulla suola delle scarpe, oppure aderire al corpo con della colla.

Minor successo hanno incontrato gli scaldamani ad acetato di sodio, che possono essere rigenerati facendoli bollire.

Recentemente sono stati introdotti scaldamani alimentati a batteria, sempre lipo.
essi generano calore utilizzando delle resistenze poste sulla superficie dello scaldamani.
L'accensione e lo spegnimento vengono ottenuti mediante il circuito contenuto nel dispositivo.

Entrambi i tipi di scaldamani sono fatti per essere utilizzati inseriti nella loro pochette di tessuto, che ha la funzione di uniformare ulteriormente il calore dell'oggetto, e proteggere le mani dall'intenso calore raggiunto dalla superfice. Negli scaldamni a benzina, la pochette ha anche funzione di limitare l'afflusso di ossigeno al catalizzatore, rallentando la combustione.

Dal punto di vista pratico vi sono diverse differenze, che IMHO li rendono adatti per destinazioni di utilizzo diverse.
Lo scaldamani a benzina richiede una procedura più laboriosa per essere acceso, idem per essere spento.
Lo scaldamani elettrico viene acceso e spento con la pressione di un pulsante.

Lo scaldamani a benzina impiega un tempo maggiore per andare in temperatura, perché la fornace è localizzata in un punto preciso, lontano dalla superficie dell'oggetto.
Lo scaldamani elettrico si riscalda uniformemente su tutta l'area della resistenza.

Lo scaldamani a benzina non ha la possibilità di regolare la quantità di calore prodotto
Lo scaldamani elettrico può essere acceso a livelli di potenza diversa, anche attivando solo una parte delle resistenze. Per esempio alcuni modelli hanno 3 livelli di potenza, e possono essere accesi solo su un lato o su entrambi.
Questi livelli di potenza, sui modelli che ho testato, sono regolait elettronicamente in base alla temperatura raggiunta dalle resistenze.

Lo scaldamani a benzina ha un rapporto peso-ingombro calore prodotto nell'unità di tempo più conveniente rispetto a uno scaldamani a batteria.
Il mio scaldamani elettrico da 9 ore è più grande e pesante del mio scaldamani da 12 ore a benzina.
Se si considera anche l'eventuale ricarica, per ricaricare uno scaldamani elettrico serve una batteria molto più voluminosa e pesante della quantità di benzina necessaria per ricaricare lo scaldamani a benzina. Sempre parlando di ricarica, lo scaldamani elettrico richiede alcune ore per essere caricato completamente; mentre quello a benzina pochi attimi.

Lo scaldamani a benzina emana prodotti di combustione tossici ed è sempre raccomandato il suo utilizzo in ambienti areati, e può infastidire alcune persone per via dell'odore.
Lo scaldamani elettrico è totalmente neutro da questo punto di vista.

Normalmente lo scaldamani a benzina viene venduto con un contenitore graduato che permette di misurare la quantità di combustibile necessaria per ottenere la durata dichiarata dal produttore. Tale quantità può essere ridotta per produrre calore per meno tempo. Alcuni contenitori graduati hanno alcune tacche per aiutare l'utente.
Lo scaldamani elettrico spesso ha anche la funzione di powerbank, e non necessita di particolari cavi per la ricarica (i miei hanno tutti porte micro USB).

Lo scaldamani a benzina andrebbe riempito poco prima dell'uso, altrimenti conservandolo all'interno di un contenitore stagno dal volume ridotto per limitare l'evaporazione del vapore combustibile e la sua dispersione.
Lo scaldamani elettrico non presenta problemi da questo punto di vista.

Fatte queste premesse
considero lo scaldamani a benzina come lo strumento più adatto ad usi tecnici o escursionistici, dove serve sì calore ma dando importanza a peso e ingombro (anche considerando eventuali ricariche). non ha particolari regolazioni di potenza, e produce quasi sempre lo stesso calore.

Lo scaldamani elettrico lo trovo più utile nell'uso cittadino, dove il rapporto peso potenza è meno importante, o comunque dove l'uso principe non è quello del funzionamento protratto per molte ore; quanto piuttosto le frequenti accensioni e spegnimenti.
Per esempio, posso accenderlo con la pressione di un pulsante quando ancora si trova all'interno della tasca, con congruo anticipo mentre sono ancora in un ambiente caldo (interno di un locale, automobile riscaldata), senza disturbare nessuno con gli odori, e trovarlo pronto per quando mi trovo al freddo (esterno, automobile freddo). Quando non mi serve più, lo posso spegnere con altrettanta facilità.
La carica di uno scaldamani elettrico da 3 ore può durare una settimana di uso quotidiano (fatta di frequenti e brevi accensioni), ed assolve anche la funzione di powerbank.


Gli scaldamani a benzina di qualità più facilmente reperibili sono a mio avviso gli Zippo ed i Peacock.
Esistono anche gli Whitby, che rispetto agli altri hanno un foro laterale per il riempimento del cotone, non rendendo necessaria l'estrazione del catalizzatore per caricarli.

Ne esistono di molte altre marche, ma spesso si tratta di copie dei modelli sopracitati.

Per quelli elettrici, sul mercato ci sono molti modelli economici, spesso con batterie piccole o poco performanti, e privi di funzioni avanzate (meno livelli di potenza, non possibile accendere solo una parte delle resistenze).


Nei prossimi giorni caricherò dei test fatti con gli scaldamani in mio possesso.
Inizio con il postare questo.
 
Ultima modifica:
Io ho tenuto in tasca lo scalda mani zippo, uno svantaggio è che non può essere spento finché non rimane a secco, per la ricarica è immediata, un po' come le auto benzina o elettriche. Considera che non è la benzina verde, non puzza né da acceso né da spento, nella tasca interna della giacca in città fa il suo sporco lavoro ed è dentro il suo sacchetto in stoffa quindi non brucia.
 
Altro svantaggio la benzina dello zippo costa una follia
può funzionare anche con benzine più economiche, però più la benzina è di qualità, e più lo scaldamani funziona meglio e con meno odore.

Considera che non è la benzina verde, non puzza né da acceso né da spento, nella tasca interna della giacca in città fa il suo sporco lavoro ed è dentro il suo sacchetto in stoffa quindi non brucia.
io l'odore lo sento. anche sulle mani state a contatto con lo zippo acceso.

Ne abbiamo parlato in un’altra discussione, per spegnerlo basta metterlo in una busta sigillata tipo ziplock e si spegne per mancanza di ossigeno, provato personalmente e funziona.
Certamente, ma non è pratico.
Bisogna girare con una busta di plastica, poi devi metterlo dentro e chiuderla bene, e aspettare.
Alla più disperata gli puoi tappare i fori con un pezzo di camera d'aria avvolto intorno alla "testa" dello scaldamani.
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