scarpe da approach?

c'è qualcuno che mi sa dare una spiegazione pratica delle "scarpe da approach" e quali differenze ci sono con banali scarpe per "escursioni leggere" (a collo basso)?

inoltre "scarpe da approach" e "scarpe da avvicinamento" sono la stessa cosa. giusto?
 
io ho comprato delle scarpe da trekking della mammut bellissime, comodissime ma semplici scarpe da trekking. quando sono arrivato a casa ho guardato su internet e ho scoperto che invece sono scarpe da avvicinamento. l'unica cosa particolare che ho riscontrato è che sulla punta, nella parte esterna c'è una parte della suola liscia con scritto "climbing zone". sinceramente però non so dirti se la differenza sta in quello. per il resto non ho notato alcuna differenza rispetto alle altre scarpe da trekking. sono molto leggere ma lo sono anche le scarpe da trekking normali.
 
Di solito sono scarpe comode che aiutano anche nelle arrampicate semplici. Hanno una discreta rigidità e un profilo basso per essere trasportate senza troppi ingombri.
 
quindi, alla fin fine, si potrebbe anche cmprare un èpaio di scarpe da avvicinamento per poi usarle soltanto come scarpe per "escursioni leggere" (a collo basso)?
 
quindi, alla fin fine, si potrebbe anche cmprare un èpaio di scarpe da avvicinamento per poi usarle soltanto come scarpe per "escursioni leggere" (a collo basso)?


Sì. Assolutamente sì.

Io ho le B5 de La Sportiva e le uso per escursioni semplici, ma anche per vie ferrate (asciutte) ed escursioni un po' più tecniche (con passaggi di roccia fino al 3°, tipo Direttissima al Corno Grande o via dei Laghetti al Prena).

Ovviamente le uso anche come scarpe di avvicinamento quando faccio vie di roccia. Sono utili pure come scarpe da viaggio.

Tieni conto che per la loro comodità io ho cominciato a usarle anche su escursioni medie e lunghe (es: Gorzano, Corno Grande, Monte Amaro...), avendo la certezza di tempo asciutto e dell'assenza di terreni come ghiaioni, neve e altre superfici troppo scabrose. La caviglia libera dà molta leggerezza e rapidità e perciò la prediligo.

Insomma: ci ho fatto davvero di tutto. Secondo me un paio di scarpe basse dovrebbero averle tutti, perché sono davvero versatili.

Il difetto che hanno è l'inadeguatezza in caso di maltempo, anche perché non sono "ghettabili". Se piove l'acqua entra da sopra e ti ritrovi con il piede in immersione.

Anche per questo, io trovo che le membrane tecnologiche, tipo gore-tex, siano abbastanza inutili in un paio di scarpe da approach. Basta che siano in materiali naturali traspiranti, tanto l'impermeabilità non ce l'avranno mai e col cattivo tempo non c'è gore-tex che tenga: con le scarpe basse ti bagni i piedi.
 
Sì. Assolutamente sì.

Io ho le B5 de La Sportiva e le uso per escursioni semplici, ma anche per vie ferrate (asciutte) ed escursioni un po' più tecniche (con passaggi di roccia fino al 3°, tipo Direttissima al Corno Grande o via dei Laghetti al Prena).

Ovviamente le uso anche come scarpe di avvicinamento quando faccio vie di roccia. Sono utili pure come scarpe da viaggio.

Tieni conto che per la loro comodità io ho cominciato a usarle anche su escursioni medie e lunghe (es: Gorzano, Corno Grande, Monte Amaro...), avendo la certezza di tempo asciutto e dell'assenza di terreni come ghiaioni, neve e altre superfici troppo scabrose. La caviglia libera dà molta leggerezza e rapidità e perciò la prediligo.

Insomma: ci ho fatto davvero di tutto. Secondo me un paio di scarpe basse dovrebbero averle tutti, perché sono davvero versatili.

Il difetto che hanno è l'inadeguatezza in caso di maltempo, anche perché non sono "ghettabili". Se piove l'acqua entra da sopra e ti ritrovi con il piede in immersione.

Anche per questo, io trovo che le membrane tecnologiche, tipo gore-tex, siano abbastanza inutili in un paio di scarpe da approach. Basta che siano in materiali naturali traspiranti, tanto l'impermeabilità non ce l'avranno mai e col cattivo tempo non c'è gore-tex che tenga: con le scarpe basse ti bagni i piedi.


questo volevo capire!

se cioè fossero scarpe cmq comode per camminate medio-lunghe dove non c'è niente su cui arrampicarsi!


ps. io sono un grande utilizzatore di scarpe basse anche in inverno.
e sto cercando proprio un paio di scarpe basse per l'inverno.

;)
 
cmq, vedendo la suola di queste scarpe da avvicinamento, non vorrei che avessewro una suola che si consuma rapidamente se si macinano i km a piedi...!
 
cmq, vedendo la suola di queste scarpe da avvicinamento, non vorrei che avessewro una suola che si consuma rapidamente se si macinano i km a piedi...!


Bravo, ottimo osservatore! Fai il ciabattino forse...? ;)

Io ce le ho da 5 anni ormai, ma dopo due anni le ho risuolate.

Attenzione però: secondo me questo non è un difetto, anzi! Questo modello (e anche altri) ha il pregio di essere risuolabile, ossia di poter sostituire interamente la para in gomma (la parte nera della suola, insomma, quella a contatto col terreno).

In questo modo, visto che la tomaia è estremamente robusta e dura davvero moltissimo, un paio di scarpe ti dura per anni.

Per risuolarle si può andare da un calzolaio comune, ma è meglio andare da un risuolatore di scarpe d'arrampicata (a Roma ce n'è uno a San Giovanni), per farsi applicare una suola tecnica (Vibram o altre).

Al costo di 15€ io ho risuolato queste scarpe con la classicissima suola Vibram Boulder, che ha un'aderenza micidiale ed è mooolto meglio della suola originale applicata da La Sportiva.

Piccola nota: anche per gli scarponi a collo alto - e soprattutto per quelli costosissimi da alpinismo - la risuolabilità è una caratteristica fondamentale, che consente di non buttare uno scarpone dopo un paio d'anni, proprio quando ormai ti calza a pennello e ti sta comodo come una pantofola, solo perché la suola si è consumata.

Io faccio sempre attenzione alla possibilità di risuolare uno scarpone, alto o basso. Purtroppo la grande maggioranza degli scarponcini da trekking di fascia media non è risuolabile... per ovvi motivi commerciali...
 
Piccola nota: anche per gli scarponi a collo alto - e soprattutto per quelli costosissimi da alpinismo - la risuolabilità è una caratteristica fondamentale, che consente di non buttare uno scarpone dopo un paio d'anni, proprio quando ormai ti calza a pennello e ti sta comodo come una pantofola, solo perché la suola si è consumata.

Io faccio sempre attenzione alla possibilità di risuolare uno scarpone, alto o basso. Purtroppo la grande maggioranza degli scarponcini da trekking di fascia media non è risuolabile... per ovvi motivi commerciali...

Da cosa si capisce se uno scarpone è risuolabile o no?
 
Da cosa si capisce se uno scarpone è risuolabile o no?

Di solito dal fatto che la suola vera e propria (la parte in gomma nera) è uno "strato" distinto dal resto delle componenti della suola, incollato.

Per avere un esempio confronta i modelli Nepal e Trango (risuolabili) de La Sportiva (La Sportiva Spa: Nepal EVO gtx - Mountain | Catalogo scarpe - Shoes collection) con i modelli Karakorum della stessa casa:
In ogni caso, produttori e venditori te lo dovrebbero dire se la scarpa è risuolabile o no.
 
Bravo, ottimo osservatore! Fai il ciabattino forse...? ;)

Io ce le ho da 5 anni ormai, ma dopo due anni le ho risuolate.

Attenzione però: secondo me questo non è un difetto, anzi! Questo modello (e anche altri) ha il pregio di essere risuolabile, ossia di poter sostituire interamente la para in gomma (la parte nera della suola, insomma, quella a contatto col terreno).

In questo modo, visto che la tomaia è estremamente robusta e dura davvero moltissimo, un paio di scarpe ti dura per anni.

Per risuolarle si può andare da un calzolaio comune, ma è meglio andare da un risuolatore di scarpe d'arrampicata (a Roma ce n'è uno a San Giovanni), per farsi applicare una suola tecnica (Vibram o altre).

Al costo di 15€ io ho risuolato queste scarpe con la classicissima suola Vibram Boulder, che ha un'aderenza micidiale ed è mooolto meglio della suola originale applicata da La Sportiva.

Piccola nota: anche per gli scarponi a collo alto - e soprattutto per quelli costosissimi da alpinismo - la risuolabilità è una caratteristica fondamentale, che consente di non buttare uno scarpone dopo un paio d'anni, proprio quando ormai ti calza a pennello e ti sta comodo come una pantofola, solo perché la suola si è consumata.

Io faccio sempre attenzione alla possibilità di risuolare uno scarpone, alto o basso. Purtroppo la grande maggioranza degli scarponcini da trekking di fascia media non è risuolabile... per ovvi motivi commerciali...

facendo running ed avendo la passione per le lunghe camminate in campagna/sterrato/asfalto, forse già ad occhio riesco un po' ad immaginare più o meno la tendenza all'usura di una suola o meno :)

inoltre ho la "fissazione" negli ultimi anni per i plantari, per le suole e per i lacci ...dopo aver scoperto quanto sia possibile migliorare una scarpa con minimi accoregimenti.

sulle pantofole di casa ho fatto mettere una sottile suola vibram :biggrin:

---

cmq grazie mille per le tue osservazioni: la distinzione tra scarpe risuolabili e non risuolabili è interessante!

ma il tuo modello (La sportiva B5) non è più in catalogo?
perchè io nella sezione "Approach" non vedo il tuo modello
La Sportiva Spa: Ganda Guide - Approach | Catalogo scarpe - Shoes collection

!?!?!
 
cmq grazie mille per le tue osservazioni: la distinzione tra scarpe risuolabili e non risuolabili è interessante!

ma il tuo modello (La sportiva B5) non è più in catalogo?
perchè io nella sezione "Approach" non vedo il tuo modello
La Sportiva Spa: Ganda Guide - Approach | Catalogo scarpe - Shoes collection

!?!?!

Prego, sono contento di esserti stato utile.

Il mio modello effettivamente non è più in catalogo. Di quelli attuali il più vicino sembra essere il Trango, ma mi piace molto (a naso) la Boulder e anche la Fringe non sembra male.
 
I miei scarponi da trekking sono risuolabili, ma ho il presentimento che su questo genere di calzature servano parecchie migliaia di km per finire la suola :)
 
Da cosa si capisce se uno scarpone è risuolabile o no?

Puoi mandare anche una mail al risuolatore, specificando il modello preciso della scarpa.Ti risponderanno subito e con piacere.
Sono molto professionali, utilizzati da tutta Italia.
Per chi è di Roma, Altaquota funge anche da centro raccolta, così non paghi niente per la spedizione, soltano il lavoro.

Per Sandiego
se cioè fossero scarpe cmq comode per camminate medio-lunghe dove non c'è niente su cui arrampicarsi!

se questo è il tuo utilizzo, penso che la linea salomon per la corsa in montagna e ciò che fa per te.
Le scarpe d'avvicinamento della Sportiva o simili, hanno una suola più adatta per le facili arrampicate che non per le camminate medio-lunghe (anche se poi molti le utilizzano anche per questo).


Ciao
:D
 
se questo è il tuo utilizzo, penso che la linea salomon per la corsa in montagna e ciò che fa per te.
Le scarpe d'avvicinamento della Sportiva o simili, hanno una suola più adatta per le facili arrampicate che non per le camminate medio-lunghe (anche se poi molti le utilizzano anche per questo).

Ciao
:D


in pratica ho da sostituire delle vecchie scarpe a collo basso "Trezeta Track" (non più a catalogo).
valide scarpe basse, senza georetex e con suola vibram.

avevo già considerato anche le "salomon wings" (categoria "mountain running"), ma non mi convince la parte superiore (tomaia) in quanto la giudico poco protettiva in caso di rovi/spine.

ecco quindi orientarmi verso scarpe più da trekking/hiking o al massimo da avvicinamento: buona ammortizzazione, buona protezione del piede, buon grip.
 
Da cosa si capisce se uno scarpone è risuolabile o no?
Con le possibilità attuali tecniche, ogni scarpa, teoricamente, è risuolabile..poi bisognerebbe valutare la convenienza, ma questo è un altro discorso.

Comunque (per far presto) diciamo che, per la risuolatura, potremmo dividere le costruzioni più comuni ed industriali in due categorie:
- una ha la l'intersuola integrata alla suola e che, nella maggioranza dei casi sale più o meno sui lati della tomaia..a mò di protezione (per modo di dire)
- l'altra ha l'intersuola "piatta" e la suola che si vede è parte separata (pur se incollata all'intersuola)..ha un aspetto più piatto meno "avvolgente"..
ecco quest'ultima è facilmente risuolabile perché basta abradere tutta la gomma e si ritrova una superficie (intersuola) pulita e liscia dove poter reincollare la suola.
..se ho tempo vi faccio un esempio grafico di quali sono le differenze che a colpo d'occhio le distinguono.
 
Sarebbe interessante Ub. Un'altra curiosità. Che differenza c'è allora tra una scarpa normale ed una dichiaratamente risuolabile? Perchè su alcuni prodotti è propio dichiarato.
 
Perché hanno l'intersuola che è facilmente "ripulibile" e quindi è agevole poterci riattaccare la suola.
Immagina l'intersuola come una "piastra" sulla quale puoi incollare quello che vuoi, anche cartone :D
più questa "piastra" è diritta, ripulibile, liscia e senza zone che vanno a salire sulla tomaia, più agevole e pulito diventerà il lavoro di risuolatura.

edit: dimenticavo: altro vantaggio che depone a favore di una buona risuolatura di una scarpa con intersuola "diritta" o "semplice" o "piatta" (o come cacchio vogliamo chiamarla) è che è più facile pressare le parti, suola con l'intersuola (dopo averle incollate ovviamente) con presse "semplici", mentre per le suole che "salgono sulla tomaia" occorrono delle presse particolari che i risuolatori "non adorano"

scusate l'uso eccessivo delle virgolette ma spiegarmi in termini non tecnici, questioni tecniche, mi viene più facile se "virgolettato" :lol:
 
Ultima modifica:
Capito. E' vero che dovrò comunque cambiare i miei garmont per altri motivi però, pur volendo, l'intersuola (che penso sia in EVA) sta messa anche peggio della suola :D
I prossimi scarponi li prenderò sicuramente risuolabili.
 
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