Scarponcino con drop basso

Non sto a riesumare la vecchia discussione della scorsa estate in cui mi lamentavo dei problemi con i Trango Tech ( https://www.avventurosamente.it/xf/...rango-tech-leather-gtx-non-mi-ci-trovo.58280/ ) finalmente me ne sono liberato, e devo provvedere a rimpiazzarli con qualcosa di più consono alle mie esigenze.

Il peggior difetto che avevo riscontrato era una eccessiva altezza a livello del tallone che, in concomitanza con il mio problema di piede cavo con arco plantare particolarmente pronunciato, mi dava la sensazione di camminare con le zeppe sotto i piedi. Risultato: stabilità fortemente compromessa e storte garantite.

A suo tempo erano stati nominati alcuni modelli di Scarpa, Zamberlan, Fitwell come potenziali candidati per un uso prettamente escursionistico fino a 3000mt e non in stagione fredda. Ho una preferenza per lo scarponcino piuttosto che non la scarpa bassa, però vorrei capire se ci sono modelli che hanno la suola con drop particolarmente basso, al contrario dei sopra citati Trango Tech.

Avete suggerimenti ? Grazie come sempre.
 
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Rispondo qui giusto perchè mi dà lo spunto di notare e sottolineare la spinosità di queste problematiche ortopediche.

Io sono in generale un concentrato di problemi fisici tra loro antitetici, che richiedono cioè di agire come equilibristi perchè per migliorarne uno se ne peggiora un altro. Per dirne una, quella più "leggera" ma che rende l'idea: ho carenza di calcio (e devo assumerlo) ma allo stesso tempo son finito almeno 3 volte al pronto soccorso per calcoli renali (dovuti, come noto, proprio ad accumuli di calcio o_O).

Idem sul terreno ortopedico: ho una tendinite cronica dovuta a uno sperone osseo sul tallone per il quale dovrei operarmi, e quindi dovrei calzare con un drop alto proprio per "raddrizzare" la pendenza in salita e ridurre così lo sfregamento tendine/calcagno che rinfocola l'infiammazione e quindi il dolore fino a zoppicare; ma poichè allo stesso tempo ho anche il piede cavo esattamente come te - per il quale servirebbe viceversa il drop basso ma non posso applicarlo - anch'io mi ritrovo con problemi di stabilità compromessa e rischio continuo di storte o cadute. E siccome soffro anche di osteoporosi, anche la minima caduta significa rischio di fratture: alè !!!
Se non è un ginepraio questo...:(
Ogni tanto però, almeno in città, ho fatto qualche esperimento con calzature togliendo solette e plantari, e devo dire di aver riscontrato un certo "effetto-sollievo". Certo conta il fatto che si era in piano e forse anche solo l'alternanza tra calzature diverse che costringe il piede di volta in volta ad adattarsi evitando così le cronicizzazioni degli effetti di posture sempre uguali. In generale, comunque, sperimentare non nuoce, anche se mi rendo conto che un conto è farlo con calzature di tutti i giorni, ben più difficile provando scarponcini diversi (però io con gli scarponi ho almeno provato qualsiasi combinazione di plantari, solette e calzini: persino solo con questi ultimi, cioè indossandoli completamente "vuoti", sulla suola viva, privi di qualsiasi inserto aggiuntivo, cioè drop quasi zero per capirsi).

Ti auguro quindi di risolvere o perlomeno migliorare la situazione, spesso è il massimo che possiamo fare in casi come questi.
Ciao:)
 
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ho una tendinite cronica dovuta a uno sperone osseo sul tallone per il quale dovrei operarmi, e quindi dovrei calzare con un drop alto proprio per "raddrizzare" la pendenza in salita e ridurre così lo sfregamento tendine/calcagno che rinfocola l'infiammazione e quindi il dolore fino a zoppicare;

Parli del morbo di Haglund ? Ce l'ho anche io su uno dei due talloni, e credo sia proprio causato dall'appoggio sbagliato del piede. A causa di ciò non posso più correre, e in effetti stavo pensando di operarmi (ma non ho ancora capito poi quanto ci vuole per riprendere la normale mobilità...).
 
Parli del morbo di Haglund ? Ce l'ho anche io su uno dei due talloni, e credo sia proprio causato dall'appoggio sbagliato del piede. A causa di ciò non posso più correre, e in effetti stavo pensando di operarmi (ma non ho ancora capito poi quanto ci vuole per riprendere la normale mobilità...).

Ahhh, non volevo nominarlo ma è proprio quello ...:lol:
Vabbè, allora siamo compagni di sventura :azz::no:

Io sono ormai un luminare di sta' roba, pensa che oltre 10 anni fa, basandomi sui sintomi e facendo furiose ricerche sul web me lo "autodiagnosticai" praticamente da solo, chiedendo poi lumi su un forum di running (visto che i dolori principali erano connessi a quella pratica) dove però nessuno minimamente lo conosceva.
Il thread che aprii nel 2009 poi però nel giro di dieci anni si sarebbe popolato di moltisisme testimonianze ed esperienze, sembrava quasi che quella malattia l'avessi "inventata" io :-?:lol:.
Magari può esserti d'aiuto :

https://runningforum.it/viewtopic.php?f=29&t=1623

Comunque, per farla breve, nel 2016 dopo una tragica settimana in montagna dove la situazione precipitò corsi letteralmente nelle braccia di un chirurgo che definì il mio un caso da manuale e mi operai. La convalescenza fu estenuante, io di solito la riassumo dicendo di aver fatto 6 mesi d'inferno - precipitando ancora più in basso rispetto alla situazione preoperatoria - e almeno altri 6 di purgatorio, tempi nettamente più lunghi rispetto a quelli standard di recupero, almeno doppi (qui la variabilità delle risposte fisiche personali è estremamente ampia).
In realtà avrei dovuto operarmi anche all'altro piede - essendo Haglund bilaterale :wall: - ma proprio la disperazione durata mesi di non intravedere una via d'uscita mi indusse a voler vedere l'epilogo prima di imbarcarmi in una seconda operazione. Alla fine il risultato è stato ottimo, il problema è stato risolto alla radice, se non fosse però che - appunto - dopo una certa remissione spontanea dell'infiammazione all'altro piede durata alcuni anni, da circa 6 mesi si è ravvivata e quindi ora mi ritrovo con la seconda operazione ancora da fare ...Alla quale tra me e me mi sarei pure "psicologicamente" risolto (entro quest'anno) ma allo stesso tempo il pensiero non mi fa dormire, ricordando cose come le stampelle, l'impossibilità di muoversi e le gigantesche difficoltà quotidiane per le cose più semplici (anche lavarsi); o la gamba sx diventata più piccola di quella dx (tipo poliomielitico) e con la quale non mi reggevo più in piedi, l'atrofizzazione fisica generale, l'infinita fisioterapia e quant'altro...Insomma, come non aver vissuto. E io di anni "non vissuti" ne ho ahimè già fin troppi e pochi decenti me ne rimangono davanti.
 
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il pensiero non mi fa dormire, ricordando cose come le stampelle, l'impossibilità di muoversi e le giagantesche difficoltà quotidiane per le cose più semplici (anche lavarsi); o la gamba sx diventata più piccola di quella dx (tipo poliomielitico) e con la quale non mi reggevo più in piedi, l'atrofizzazione fisica generale, l'infinita fisioterapia e quant'altro...

Fantastico.... mi hai dato un'iniezione di coraggio.... :help::help::lol:
 
Fantastico.... mi hai dato un'iniezione di coraggio.... :help::help::lol:
E lo immagino :biggrin:
però come dicevo il lato positivo - perlomeno per chi gli capita :poke: - è che le reazioni individuali possono essere molto diverse.
Ho verificato, proprio in quel thread, che c'è stato persino chi dopo appena due mesi era già in piedi e quasi normalmente deambulante...mentre io per scendere a malapena le scale dovevo ancora tenermi al corrimano e appoggiare sugli scalini il piede operato al rallentatore, cominciando dalla punta :azz:.
Tant'è vero che tra le tante fantasie che mi faccio venire per darmi coraggio c'è proprio quella in cui m'immagino che stavolta vada in modo opposto a quell'altro, o comunque meglio...perchè peggio non potrebbe essere (però mai dire mai):lol:.
Diciamo che in realtà però il vero sostegno psicologico consisterebbe nel sapere - proprio sulla base dell'esperienza avuta - che è come contare i giorni all'alba della naja, sapendo cioè che poi si rinasce. Consapevolezza che la prima volta era assente, anzi proprio l'incertezza portava a chiedermi "chi me l'ha fatto fare" e costituiva il motivo depressivo maggiore.
A onor del vero, però, devo pure dire di aver riscontrato casi sporadici in cui si testimoniava come neppure dopo l'operazione si fosse risolto il problema. Ma magari erano solo casi in cui per recuperare c'è voluto ancora più tempo che nel mio caso. Purtroppo la medicina e la fisiologia non sono scienze esatte.
 
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Non sto a riesumare la vecchia discussione della scorsa estate in cui mi lamentavo dei problemi con i Trango Tech ( https://www.avventurosamente.it/xf/...rango-tech-leather-gtx-non-mi-ci-trovo.58280/ ) finalmente me ne sono liberato, e devo provvedere a rimpiazzarli con qualcosa di più consono alle mie esigenze.

Il peggior difetto che avevo riscontrato era una eccessiva altezza a livello del tallone che, in concomitanza con il mio problema di piede cavo con arco plantare particolarmente pronunciato, mi dava la sensazione di camminare con le zeppe sotto i piedi. Risultato: stabilità fortemente compromessa e storte garantite.

A suo tempo erano stati nominati alcuni modelli di Scarpa, Zamberlan, Fitwell come potenziali candidati per un uso prettamente escursionistico fino a 3000mt e non in stagione fredda. Ho una preferenza per lo scarponcino piuttosto che non la scarpa bassa, però vorrei capire se ci sono modelli che hanno la suola con drop particolarmente basso, al contrario dei sopra citati Trango Tech.

Avete suggerimenti ? Grazie come sempre.
Cosi per curiosità , che drop ha il trango tech leather ?
 
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