Scarponi LOWA vs Simond

Avventurosamente guadagna dagli acquisti idonei dei prodotti linkati.

Le Lowa sono comodissime, marca di alta qualità, membrana Gore-tex, suola Vibram, ottima fattura, insomma, potrebbero essere perfette, MA.... Hanno l'intersuola in PU e non in EVA (EVO è il modello della suola Vibram) quindi, purtroppo, per me sono fuori discussione, come tutte le scarpe con intersuola in PU. Se ne è già parlato abbondantemente in altre discussioni, il problema è costituito dal decadimento chimico del poliuretano, che dopo alcuni anni si sfarina, facendo letteralmente staccare le suole dalla tomaia.
 
Quindi per il trekking invernale con la neve, cosa dovrei comprare?

per la neve sicuramente i simond, sono strutturati in maniera migliore rispetto ai lowa; questi ultimi sono "pedule", vanno bene per l'asciutto data la grande comodità, anche sul sito decathlon hanno scritto "Un modello icona sul Cammino di Santiago di Compostela ".
questo se ti interessa solo il discorso della neve, eventualmente con l'utilizzo di ciaspole e ramponi
 
La mail di risposta dice:

"
Tutti i prodotti sono oggetto di un progressivo deterioramento dovuto ad una molteplicità di fattori.

Questo effetto, del tutto indipendente dai processi di fabbricazione o dall'Azienda produttrice, generalmente inizia a verificarsi già dopo primi 4 o 5 anni dalla produzione della scarpa.



Tali processi, che si possono considerare fisiologici, sono talvolta accelerati da condizioni di utilizzo particolari (per esempio, sbalzi di temperatura molto ampi e repentini, esposizione a luce o fonti di calore, una manutenzione non perfetta o conservazione in luogo non adatto) e talvolta indipendenti dalla frequenza di uso del prodotto.



Il poliuretano, qualsiasi sia la marca che lo utilizzi, è un materiale che per sua natura è soggetto ad un processo naturale che si chiama idrolisi. L´ idrolisi si traduce in un assorbimento dell´ umidità contenuta nell´ aria e che con il tempo indebolisce i legami delle molecole, e può, in alcuni casi, portare ad una situazione tale per cui dopo alcuni anni ed in dipendenza delle modalità in cui sono state conservate le scarpe, i legami molecolari si rompono portando ad uno sfaldamento dell´ intersuola stessa. I casi di questo genere sono comunque rari, tenuto conto dei numeri di scarpe vendute, ma paradossalmente succedono più spesso laddove la scarpa è utilizzata meno spesso e/o conservata in un luogo umido, come può essere un garage o un magazzino.



Non è molto diverso rispetto alle gomme delle macchine o delle moto, che si rovinano (tendono ad indurirsi, a deformare la carcassa e presentare screpolature o tagli) se la macchina/la moto viene tenuta ferma per un lungo periodo, costringendo il proprietario a cambiarle per ragioni di sicurezza (la gomma allunga la frenata, fa rumore, non tiene sul bagnato etc.).

Per evitarlo occorre usarla in maniera costante, utilizzandole su terreni adatti (gomme da cross su terreni accidentati, gomme da strada su strada), e facendo una costante e attenta manutenzione (gonfiandole alla pressione giusta, controllando il bilanciamento, pulendole quando sono sporche di fango).



Quindi, il primo consiglio è quello di utilizzare le scarpe per quello per cui sono state concepite, perché solo in questo modo vengono sollecitate e vengono utilizzate in condizioni di umidità, temperatura e terreni diversi. Inoltre, in questo modo, si ha modo di pulirle con acqua, e trattarle con le apposite creme per i pellami, che allungano la vita della scarpa stessa, in quanto anche la pelle non rimane la stessa, ma tende a perdere i liquidi naturali, specialmente se lasciate al sole oppure sporche di fango, che seccandosi, indurisce la pelle e può provocare delle lacerazioni. "
 
una cosa che han dimenticato di dire lowa , seppur ti han dato una super risposta , e' che lo scarpone lo risuoli ben prima dei 4 o 5 anni di utilizzo , quindi il problema idrolisi non sussiste , a meno che tu abbia intenzione di parcheggiarli in garage per anni
 
è indifferente se lo utilizzi , è lo stoccaggio in garage il problema , e , l' acquisto di fondi di magazzino
E quindi, dato che quando fai un acquisto di solito non puoi sapere quali siano state le condizioni di magazzinaggio precedenti, non corri il rischio che ti si aprano le suole... Possiamo discuterne all'infinito, ma il problema esiste ed è tipico del PU...
 
Ultima modifica:
E quindi, dato che quando fai un acquisto di solito non puoi sapere quali siano state le condizioni di magazzinaggio precedenti, non corri il rischio che ti si aprano le suole... Possiamo discuterne all'infinito, ma il problema esiste ed è tipico del PU...
Possiamo discuterne all'infinito si , ma se compri uno scarpone in super saldo rischi . E comunque anche se fosse , entro due anni lo risuoli e il problema non esiste , arriva se lo stesso scarpone lo lasci in cantina 3 o 4 anni usandolo 3 volte all anno ... state facendo una caccia alle streghe . Sarebbe come comprare gomme da auto , lasciarle in garage 5 anni e poi all'occorrenza lamentarsi perché son screpolate ... coerenza .
 
Scusa ma non sono per niente d'accordo.
Non è una "caccia alle streghe", ma un dato di fatto inconfutabile, trattandosi di un processo chimico inevitabile...
Personalmente, non voglio avere limitazioni, e se compro un paio di scarponi voglio essere libero di usarli se e quanto mi pare, e anche se li lascio in cantina, non voglio ritrovarmi senza suole.
Il paragone che hai fatto tu con i pneumatici delle auto, non è attinente, perchè per quelli (purtroppo) non c'è alternativa, ma per le intersuole si.
Quindi, per quanto mi riguarda, visto che posso scegliere, scelgo di comprare lo scarpone che mi dia maggiori garanzie di affidabilità e durata. A prescindere...
Tu compreresti un'automobile pur sapendo che, se non dovessi percorrere almeno 50.000 Km all'anno, dopo un pò saresti comunque costretto a sostituire il motore...? Io no.
Non capisco proprio tutta questa difesa delle intersuole in PU, che oltretutto sono tipico esempio di consumismo: comprare un prodotto (caro) e già sapere che, se non lo usi intensivamente, entro poco tempo sarai costretto a buttarlo o a spendere altri soldi per risuolarlo (sempre ammesso che si possa fare, perchè non mi risulta che tutti gli scarponi siano risuolabili...)
Quindi, per me tu puoi pure buttare i tuoi soldi (a meno che tu non sia un produttore di intersuole in PU), contento tu..., ma io continuerò a scegliere, promuovere e consigliare prodotti in EVA.
 
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Tra i due prodotti prenderei i Simond, ma solo perché dove vado io ci sono pendii ripidi, e quindi preferisco una scarpa rigida.
Se invece si tratta di pendii non troppo ripidi, forse i Lowa sono più comodi, ed un ramponcino centrale da 4 punte dovrebbe reggerlo senza problemi.
Però dipende anche da come calzano, bisognerebbe provarli.

Sull'intersuola, aneddoto ot: (dispiace non potervi far vedere delle foto perché li regalai).
Nel 1994 al congedo mi regalarono un paio di anfibi (sulla scatola era riportato l'anno di produzione, 1992).
Il modello era in uso prevalentemente dai paracadutisti e ad alcuni reparti di Fanteria dove gli animatori stavano sperimentando nuove modalità di intrattenimento (zavorrate con deprivazioni di sonno e successive manovre).
Finirono in garage per venti anni. Quando li ritrovai, durante dei lavori, non so perché iniziai ad indossarli per delle passeggiate, in piano. Nostalgia, crisi mi mezza età, boh. "Alla tua età sembri un matto pericoloso, finiranno per abbatterti...", mi dissero. E poi, mi erano diventati piccoli.
Comunque, non si staccarono per niente le suole.
Ma, oltre ad una cucitura goodyear a prova di bomba, le babucce in questione avevano 14 brillanti viti che tenevano bloccata la suola alla struttura.
Immaginiamoceli in un negozio. Già adesso le Salomon XA Pro e le Ultra Raptor vengono viste come camion da miniera...
 
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