Scarponi super-traspiranti. [sherpa a piedi nudi]

Metto la foto scattata dal grande Fosco Maraini durante la spedizione Italiana al Gasherburn IV:

Baltì.jpg

Ritrae dei portatori Baltì con i "loro scarponi"!!! :eek: :-? :mumble: :D
ciao
Francesco :) :) :)
 
Mah, considerando la poverta di quelle zone e l'epoca è probabile...però non basta essere allenati perchè non ti si congelino i piedi e vadano in cancrena
 
Mah, considerando la poverta di quelle zone e l'epoca è probabile...però non basta essere allenati perchè non ti si congelino i piedi e vadano in cancrena

Ho letto un libro che non parla dell'himalaia ma raccoglie interviste fatte a semplici persone che sono state le prime a vivere in uno dei villaggi rurali che si andavano a creare in Sila, Sila che fino a quel momento d'inverno rimaneva completamente disabitata.
In una di queste interviste il figlio di colui che era il responsabile del trasporto della posta con un ciucciariello (asinello), trasporto che avveniva ogni 15 giorni per l'inaccessibilità della zona, racconta che lui e il fratello erano troppo poveri per avere le scarpe, e quindi camminavano tutto l'anno senza nonostante tutto, neve, freddo, terreno, rovi, ecc.
Pensa un pò...come si dice... FARE DI NECESSITA' VIRTU'!
ciao
Francesco

Lorica. Un ritratto a più voci - Siebert Renate - Libro - IBS - Rubbettino -
 
Forse le scarpe intese come cuoio e tomaia non erano alla porta economica ma comunque rimedi di fortuna (per noi oggi) per coprire i piedi e non ritrovarsi a camminare a piedi nudi sono sempre esistiti, da pezzi di iuta o di stoffa pesante a qualsiasi altra cosa che possa, in qualche modo, isolare il piede sia dal freddo che dal terreno a costi prossimo allo zero (quando riciclati) se non effettivamente a costo zero (quando presenti in natura ..... naturalmente).

Poi, intendiamoci, sicuramente un paio di scarpe/scarponi sono in un mondo, i piedi nudi in un altro ma, magari, in mezzo, un paio di piedi ricoperti di, che ne sò, pelli di animali ci potrebbero anche stare (penso) a qualsiasi altitudine o livello economico proprio per il concetto di "necessità si fà virtù".

Ciao, Gianluca
 
Forse le scarpe intese come cuoio e tomaia non erano alla porta economica ma comunque rimedi di fortuna (per noi oggi) per coprire i piedi e non ritrovarsi a camminare a piedi nudi sono sempre esistiti, da pezzi di iuta o di stoffa pesante a qualsiasi altra cosa che possa, in qualche modo, isolare il piede sia dal freddo che dal terreno a costi prossimo allo zero (quando riciclati) se non effettivamente a costo zero (quando presenti in natura ..... naturalmente).

Poi, intendiamoci, sicuramente un paio di scarpe/scarponi sono in un mondo, i piedi nudi in un altro ma, magari, in mezzo, un paio di piedi ricoperti di, che ne sò, pelli di animali ci potrebbero anche stare (penso) a qualsiasi altitudine o livello economico proprio per il concetto di "necessità si fà virtù".

Ciao, Gianluca

Io mi sono limitato a raccontare ciò che ho letto....
qualunque altra considerazione credo sia inutile, visto che chi lo ha vissuto (davvero sulla propria pelle) non credo che avesse interesse a dire una sciocchezza...
ciao
Francesco :) :) :)
 
Ho letto un libro che non parla dell'himalaia ma raccoglie interviste fatte a semplici persone che sono state le prime a vivere in uno dei villaggi rurali che si andavano a creare in Sila, Sila che fino a quel momento d'inverno rimaneva completamente disabitata.
In una di queste interviste il figlio di colui che era il responsabile del trasporto della posta con un ciucciariello (asinello), trasporto che avveniva ogni 15 giorni per l'inaccessibilità della zona, racconta che lui e il fratello erano troppo poveri per avere le scarpe, e quindi camminavano tutto l'anno senza nonostante tutto, neve, freddo, terreno, rovi, ecc.
Pensa un pò...come si dice... FARE DI NECESSITA' VIRTU'!
ciao
Francesco
http://www.ibs.it/code/9788872844830/siebert-renate/lorica-ritratto-piu.html

Mah, puoi essere virtuoso finchè vuoi, ma quando vai troppo sotto 0 i piedi si congelano lo stesso.
 
Propendo per l'ipotesi che vuole la foto scattata in un momento di riposo o di ilarità.

Abebe Bikila correva senza scarpe, quindi ci si può anche abituare al dolore, non dico di no.
Ma la dispersione termica di un piede nudo sulla neve, pur con tutta la volontà, è letale.

Magari si facevano un "pediluvio" nella neve per acquietare il dolore dato dalla camminata?
 
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