- Parchi d'Abruzzo
-
- Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
Dati
Data: 9 Dicembre 2016
Regione e provincia: L'Aquila
Località di partenza: Loc. Coste del Popolo (1440 m)
Località di arrivo: Idem
Tempo di percorrenza: 5h
Chilometri: 16
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: Nessuna difficoltà oggettiva
Periodo consigliato: Sempre ma raccomanderei una ascesa in condizioni invernali.
Segnaletica: Buona lungo i sentieri ufficiali, assente altrove ma non necessaria perchè si cammina facilmente a vista e ad intuito.
Dislivello in salita: 1400 m
Quota massima: Monte della Scindarella (2233 m)
Altre quote: Montecristo (1928 m), Anticima N della Scindarella (2199 m), Monte San Gregorio di Paganica (2076 m).
Accesso stradale: Percorrendo la SS 17bis in direzione Campo Imperatore, si parcheggia in corrispondenza della deviazione per il Rifugio Montecristo. In inverno la suddetta SS è interrotta proprio in questo punto dalla sbarra che impedisce l'accesso dei veicoli a Campo Imperatore.
Traccia GPS:
Descrizione
Il perenne dilemma dell'escursionista è decidere se salire su una bella montagna senza poterla vedere oppure se su quella accanto per poterla osservare meglio. Spesso la cosa si risolve salendo su entrambe, ma non sempre si presentano le occasioni per farlo e così si sacrificano le cime minori per dedicarsi a quelle notevoli e più conosciute.
Sarà per questo che ho varie volte rimandato una visita alla Scindarella, seppur riconoscendogli sempre una valida posizione da cui apprezzare i giganti del cuore del Gran Sasso, ma ritenendola fin troppo facilmente raggiungibile per giustificare un'escursione dedicata.
In effetti l'idea di raggiungerla dall'albergo di Campo Imperatore (la via normale da molti adottatta per arrivarci) non mi entusiasmava, ho quindi studiato un percorso alternativo che potesse concatenare tutta la dorsale, facendomi esplorare il versante aquilano di questo settore e anche inserire nel giro la cima del Montecristo.
Alle ore 8 di una mite giornata di Dicembre, mi incammino per la sterrata che, diramandosi dalla strada che conduce al Rifugio, sale decisa in direzione del laghetto di Assergi.
Carico questa immagine di pessima qualità solo per far vedere il punto di attacco dell'escursione, con il Montecristo sullo sfondo, primo obiettivo della giornata.
Le ombre avvolgono ancora questa settore del GS, mentre la catena Occidentale è già baciata dai tiepidi raggi del sole mattutino:
Si supera la Fonte di Pietra Guardia e dopo un tornante si abbandona la sterrata per prendere il sentiero (indicato) che sale per la Costa Vallattone:
Lo si abbandona ben presto per attaccare in un ripido dritto per dritto il versante meridionale del Montecristo.
In basso si vede la strada percorsa fino a questo momento, con dietro il gruppo dell'Ocre e la piana de L'Aquila:
Stupendo lo scenario che si apre verso la catena Occidentale del GS:
In vetta al Montecristo (1928m), si osserva finalmente la lunga dorsale della Scindarella con dietro il Corno Grande:
e, verso Est, si distinguono Prena e Camicia:
Una rapida discesa conduce alla Sella della Scindarella (1800m), da cui si osserva da un'interessante prospettiva sia la Fossa di Paganica:
che la valle del Vasto con tutta la catena Occidentale:
Qui si intercetta il sentiero n.200 che mediante un lungo e appassionante traverso sale il fianco meridionale della Scindarella.
Stupende vedute sulla Valle Fredda (ipotetica prossima via di salita in condizioni invernali):
Salendo di quota, i nevai aumentano di consistenza, rendendo ancora più piacevole questa salita mentre si contempla tutto l'orizzonte che si riesce ad abbracciare con lo sguardo:
Il sentiero si perde sotto la neve, ma ad intuito si raggiunge l'anticima Nord della Scindarella (2199 m). Qui, dopo le fatiche dovute al dislivello accumulato, inizia la seconda parte dell'escursione, quella più panoramica e rilassante di cui mi viene offerta subito un'anteprima:
Lo scenario che si apre da questa posizione è davvero meraviglioso. Osservo dapprima il profilo della dorsale che dovrò percorrere in direzione Est:
e poi mi perdo in tutto il panorama che mi circonda:
La visuale dell'altopiano con tutti i contorni dei rilievi circostanti mi accompagna durante tutta la cavalcata di questa lunga dorsale.
Nemmeno mi accorgo di giungere sul punto più alto, il mio sguardo è preso dal panorama e i vari saliscendi si superano senza difficoltà alcuna:
Ora si prosegue in discesa, cavalcando sempre il filo di cresta, in direzione del Monte San Gregorio di Paganica (2076 m), ultima altura prevista, collocata sulla terminazione Est di questa catena:
Evito di postare troppe foto, rischio di essere ridondante ...
Purtroppo è arrivato il momento di scendere. Mediante un traverso non troppo ripido si perde dislivello raggiungendo la sottostante Fossa di Paganica (1680 m).
Di fronte a me, la Costa Ceraso (1965 m), altura che scompare vicino ai colossi che ci sono da queste parti, ma che presenta un elegante ed invitante profilo:
Dopo un'ultimo sguardo all'altopiano e al Centenario:
mi immetto nella Fossa di Paganica, percorrendola in direzione Ovest
per poi intercettare la SS 17bis e percorrerne un breve tratto e prendere il sentiero che in breve riconduce alla sterrata iniziale:
Conclusioni
I panorami a perdita d'occhio, il clima mite, l'assenza di vento, il silenzio assoluto e il senso di solitudine in un Campo Imperatore chiuso al traffico veicolare hanno contribuito a rendere perfetta questa giornata.
Tra le escursioni del mio repertorio, questa credo che abbia il primato sulla panoramicità che ha saputo offrirmi. Le vedute da varie prospettive sia del Centenario, che di Sua Maestà, ma anche della catena Occidentale, derivano da una posizione altamente strategica di questa dorsale che, incuneandosi nel cuore di Campo Imperatore e collocandosi nel centro geometrico del GS, consente di osservare in un unico sguardo quasi tutti i rilievi di questo comprensorio.
E la bellezza di tali scenari è andata ben oltre le mie attese.
E' proprio vero, il dilemma dell'escursionista si risolve salendo su tutte le cime per poterle osservare tutte, ma proprio tutte!
Data: 9 Dicembre 2016
Regione e provincia: L'Aquila
Località di partenza: Loc. Coste del Popolo (1440 m)
Località di arrivo: Idem
Tempo di percorrenza: 5h
Chilometri: 16
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: Nessuna difficoltà oggettiva
Periodo consigliato: Sempre ma raccomanderei una ascesa in condizioni invernali.
Segnaletica: Buona lungo i sentieri ufficiali, assente altrove ma non necessaria perchè si cammina facilmente a vista e ad intuito.
Dislivello in salita: 1400 m
Quota massima: Monte della Scindarella (2233 m)
Altre quote: Montecristo (1928 m), Anticima N della Scindarella (2199 m), Monte San Gregorio di Paganica (2076 m).
Accesso stradale: Percorrendo la SS 17bis in direzione Campo Imperatore, si parcheggia in corrispondenza della deviazione per il Rifugio Montecristo. In inverno la suddetta SS è interrotta proprio in questo punto dalla sbarra che impedisce l'accesso dei veicoli a Campo Imperatore.
Traccia GPS:
Descrizione
Il perenne dilemma dell'escursionista è decidere se salire su una bella montagna senza poterla vedere oppure se su quella accanto per poterla osservare meglio. Spesso la cosa si risolve salendo su entrambe, ma non sempre si presentano le occasioni per farlo e così si sacrificano le cime minori per dedicarsi a quelle notevoli e più conosciute.
Sarà per questo che ho varie volte rimandato una visita alla Scindarella, seppur riconoscendogli sempre una valida posizione da cui apprezzare i giganti del cuore del Gran Sasso, ma ritenendola fin troppo facilmente raggiungibile per giustificare un'escursione dedicata.
In effetti l'idea di raggiungerla dall'albergo di Campo Imperatore (la via normale da molti adottatta per arrivarci) non mi entusiasmava, ho quindi studiato un percorso alternativo che potesse concatenare tutta la dorsale, facendomi esplorare il versante aquilano di questo settore e anche inserire nel giro la cima del Montecristo.
Alle ore 8 di una mite giornata di Dicembre, mi incammino per la sterrata che, diramandosi dalla strada che conduce al Rifugio, sale decisa in direzione del laghetto di Assergi.
Carico questa immagine di pessima qualità solo per far vedere il punto di attacco dell'escursione, con il Montecristo sullo sfondo, primo obiettivo della giornata.
Le ombre avvolgono ancora questa settore del GS, mentre la catena Occidentale è già baciata dai tiepidi raggi del sole mattutino:
Si supera la Fonte di Pietra Guardia e dopo un tornante si abbandona la sterrata per prendere il sentiero (indicato) che sale per la Costa Vallattone:
Lo si abbandona ben presto per attaccare in un ripido dritto per dritto il versante meridionale del Montecristo.
In basso si vede la strada percorsa fino a questo momento, con dietro il gruppo dell'Ocre e la piana de L'Aquila:
Stupendo lo scenario che si apre verso la catena Occidentale del GS:
In vetta al Montecristo (1928m), si osserva finalmente la lunga dorsale della Scindarella con dietro il Corno Grande:
e, verso Est, si distinguono Prena e Camicia:
Una rapida discesa conduce alla Sella della Scindarella (1800m), da cui si osserva da un'interessante prospettiva sia la Fossa di Paganica:
che la valle del Vasto con tutta la catena Occidentale:
Qui si intercetta il sentiero n.200 che mediante un lungo e appassionante traverso sale il fianco meridionale della Scindarella.
Stupende vedute sulla Valle Fredda (ipotetica prossima via di salita in condizioni invernali):
Salendo di quota, i nevai aumentano di consistenza, rendendo ancora più piacevole questa salita mentre si contempla tutto l'orizzonte che si riesce ad abbracciare con lo sguardo:
Il sentiero si perde sotto la neve, ma ad intuito si raggiunge l'anticima Nord della Scindarella (2199 m). Qui, dopo le fatiche dovute al dislivello accumulato, inizia la seconda parte dell'escursione, quella più panoramica e rilassante di cui mi viene offerta subito un'anteprima:
Lo scenario che si apre da questa posizione è davvero meraviglioso. Osservo dapprima il profilo della dorsale che dovrò percorrere in direzione Est:
e poi mi perdo in tutto il panorama che mi circonda:
La visuale dell'altopiano con tutti i contorni dei rilievi circostanti mi accompagna durante tutta la cavalcata di questa lunga dorsale.
Nemmeno mi accorgo di giungere sul punto più alto, il mio sguardo è preso dal panorama e i vari saliscendi si superano senza difficoltà alcuna:
Ora si prosegue in discesa, cavalcando sempre il filo di cresta, in direzione del Monte San Gregorio di Paganica (2076 m), ultima altura prevista, collocata sulla terminazione Est di questa catena:
Evito di postare troppe foto, rischio di essere ridondante ...
Purtroppo è arrivato il momento di scendere. Mediante un traverso non troppo ripido si perde dislivello raggiungendo la sottostante Fossa di Paganica (1680 m).
Di fronte a me, la Costa Ceraso (1965 m), altura che scompare vicino ai colossi che ci sono da queste parti, ma che presenta un elegante ed invitante profilo:
Dopo un'ultimo sguardo all'altopiano e al Centenario:
mi immetto nella Fossa di Paganica, percorrendola in direzione Ovest
per poi intercettare la SS 17bis e percorrerne un breve tratto e prendere il sentiero che in breve riconduce alla sterrata iniziale:
Conclusioni
I panorami a perdita d'occhio, il clima mite, l'assenza di vento, il silenzio assoluto e il senso di solitudine in un Campo Imperatore chiuso al traffico veicolare hanno contribuito a rendere perfetta questa giornata.
Tra le escursioni del mio repertorio, questa credo che abbia il primato sulla panoramicità che ha saputo offrirmi. Le vedute da varie prospettive sia del Centenario, che di Sua Maestà, ma anche della catena Occidentale, derivano da una posizione altamente strategica di questa dorsale che, incuneandosi nel cuore di Campo Imperatore e collocandosi nel centro geometrico del GS, consente di osservare in un unico sguardo quasi tutti i rilievi di questo comprensorio.
E la bellezza di tali scenari è andata ben oltre le mie attese.
E' proprio vero, il dilemma dell'escursionista si risolve salendo su tutte le cime per poterle osservare tutte, ma proprio tutte!