Escursione Scindarella

Parchi d'Abruzzo
  1. Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
Dati
Data: 9 Dicembre 2016
Regione e provincia: L'Aquila
Località di partenza: Loc. Coste del Popolo (1440 m)
Località di arrivo: Idem
Tempo di percorrenza: 5h
Chilometri: 16
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: Nessuna difficoltà oggettiva
Periodo consigliato: Sempre ma raccomanderei una ascesa in condizioni invernali.
Segnaletica: Buona lungo i sentieri ufficiali, assente altrove ma non necessaria perchè si cammina facilmente a vista e ad intuito.
Dislivello in salita: 1400 m
Quota massima: Monte della Scindarella (2233 m)
Altre quote: Montecristo (1928 m), Anticima N della Scindarella (2199 m), Monte San Gregorio di Paganica (2076 m).
Accesso stradale: Percorrendo la SS 17bis in direzione Campo Imperatore, si parcheggia in corrispondenza della deviazione per il Rifugio Montecristo. In inverno la suddetta SS è interrotta proprio in questo punto dalla sbarra che impedisce l'accesso dei veicoli a Campo Imperatore.
Traccia GPS:



Descrizione
Il perenne dilemma dell'escursionista è decidere se salire su una bella montagna senza poterla vedere oppure se su quella accanto per poterla osservare meglio. Spesso la cosa si risolve salendo su entrambe, ma non sempre si presentano le occasioni per farlo e così si sacrificano le cime minori per dedicarsi a quelle notevoli e più conosciute.
Sarà per questo che ho varie volte rimandato una visita alla Scindarella, seppur riconoscendogli sempre una valida posizione da cui apprezzare i giganti del cuore del Gran Sasso, ma ritenendola fin troppo facilmente raggiungibile per giustificare un'escursione dedicata.
In effetti l'idea di raggiungerla dall'albergo di Campo Imperatore (la via normale da molti adottatta per arrivarci) non mi entusiasmava, ho quindi studiato un percorso alternativo che potesse concatenare tutta la dorsale, facendomi esplorare il versante aquilano di questo settore e anche inserire nel giro la cima del Montecristo.
Alle ore 8 di una mite giornata di Dicembre, mi incammino per la sterrata che, diramandosi dalla strada che conduce al Rifugio, sale decisa in direzione del laghetto di Assergi.
Carico questa immagine di pessima qualità solo per far vedere il punto di attacco dell'escursione, con il Montecristo sullo sfondo, primo obiettivo della giornata.
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Le ombre avvolgono ancora questa settore del GS, mentre la catena Occidentale è già baciata dai tiepidi raggi del sole mattutino:
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Si supera la Fonte di Pietra Guardia e dopo un tornante si abbandona la sterrata per prendere il sentiero (indicato) che sale per la Costa Vallattone:
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Lo si abbandona ben presto per attaccare in un ripido dritto per dritto il versante meridionale del Montecristo.
In basso si vede la strada percorsa fino a questo momento, con dietro il gruppo dell'Ocre e la piana de L'Aquila:
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Stupendo lo scenario che si apre verso la catena Occidentale del GS:
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In vetta al Montecristo (1928m), si osserva finalmente la lunga dorsale della Scindarella con dietro il Corno Grande:
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e, verso Est, si distinguono Prena e Camicia:
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Una rapida discesa conduce alla Sella della Scindarella (1800m), da cui si osserva da un'interessante prospettiva sia la Fossa di Paganica:
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che la valle del Vasto con tutta la catena Occidentale:
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Qui si intercetta il sentiero n.200 che mediante un lungo e appassionante traverso sale il fianco meridionale della Scindarella.
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Stupende vedute sulla Valle Fredda (ipotetica prossima via di salita in condizioni invernali):
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Salendo di quota, i nevai aumentano di consistenza, rendendo ancora più piacevole questa salita mentre si contempla tutto l'orizzonte che si riesce ad abbracciare con lo sguardo:
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Il sentiero si perde sotto la neve, ma ad intuito si raggiunge l'anticima Nord della Scindarella (2199 m). Qui, dopo le fatiche dovute al dislivello accumulato, inizia la seconda parte dell'escursione, quella più panoramica e rilassante di cui mi viene offerta subito un'anteprima:
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Lo scenario che si apre da questa posizione è davvero meraviglioso. Osservo dapprima il profilo della dorsale che dovrò percorrere in direzione Est:
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e poi mi perdo in tutto il panorama che mi circonda:
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La visuale dell'altopiano con tutti i contorni dei rilievi circostanti mi accompagna durante tutta la cavalcata di questa lunga dorsale.
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Nemmeno mi accorgo di giungere sul punto più alto, il mio sguardo è preso dal panorama e i vari saliscendi si superano senza difficoltà alcuna:
DSC_1321.JPG

Ora si prosegue in discesa, cavalcando sempre il filo di cresta, in direzione del Monte San Gregorio di Paganica (2076 m), ultima altura prevista, collocata sulla terminazione Est di questa catena:
DSC_1325.JPG


Evito di postare troppe foto, rischio di essere ridondante ...
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Purtroppo è arrivato il momento di scendere. Mediante un traverso non troppo ripido si perde dislivello raggiungendo la sottostante Fossa di Paganica (1680 m).
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Di fronte a me, la Costa Ceraso (1965 m), altura che scompare vicino ai colossi che ci sono da queste parti, ma che presenta un elegante ed invitante profilo:
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Dopo un'ultimo sguardo all'altopiano e al Centenario:
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mi immetto nella Fossa di Paganica, percorrendola in direzione Ovest
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per poi intercettare la SS 17bis e percorrerne un breve tratto e prendere il sentiero che in breve riconduce alla sterrata iniziale:
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Conclusioni
I panorami a perdita d'occhio, il clima mite, l'assenza di vento, il silenzio assoluto e il senso di solitudine in un Campo Imperatore chiuso al traffico veicolare hanno contribuito a rendere perfetta questa giornata.
Tra le escursioni del mio repertorio, questa credo che abbia il primato sulla panoramicità che ha saputo offrirmi. Le vedute da varie prospettive sia del Centenario, che di Sua Maestà, ma anche della catena Occidentale, derivano da una posizione altamente strategica di questa dorsale che, incuneandosi nel cuore di Campo Imperatore e collocandosi nel centro geometrico del GS, consente di osservare in un unico sguardo quasi tutti i rilievi di questo comprensorio.
E la bellezza di tali scenari è andata ben oltre le mie attese.

E' proprio vero, il dilemma dell'escursionista si risolve salendo su tutte le cime per poterle osservare tutte, ma proprio tutte!
 
Ciao Stefano bella escursione! E ti capisco perfettamente.....anch'io quando circa una ventina di giorni fà sono andato sulla cresta della Scindarella mi sono studiato un percorso che fosse appagante...e mi desse soddisfazione....il colpo d'occhio che sia ha su quella cresta....verso il Centenario ed il Corno Grande meritano l'escursione.....a prescindere.....Complimenti per il tuo giro e per il foto-racconto......e grazie per la condivisione.
 
Bellissimo racconto, escursione e report fotografico, Stefano!

Dello Scindarella ho parlato all'amico @Leo da solo quando a fine estate ci facemmo la normale al Cefalone con ritorno passando per la cresta del Portella fino al Duca degli Abruzzi... Da quell'altra cresta sono ben evidenti le potenzialità panoramiche dello Scindarella ed inoltre un caro amico con cui però riesco a beccarmi solo una volta all'anno (se pure) me lo aveva indicato come itinerario per fare un po' di pratica seria ma senza troppe ansie con i ramponi in invernale...

Il tuo racconto mi ha confermato che questa è davvero una montagna da non snobbare (io in realtà avevo pensato spesso di salire da dove sei sceso, fare la cresta e riscendere nella fossa di paganica attraversandola poi al contrario rispetto al tuo giro, ma devo dire che il tuo itinerario lo trovo molto meglio strutturato e appagante del mio ;)

Grazie per il racconto e la condivisione!
 
Che dire?? Un viaggio nel Tibet a due passi da casa!! Bella escursione panoramica di come piacciono a me! Penso di farla quanto prima, senza studiare nessun percorso ma semplicemente andando a zonzo si tutti quei sali scendi ,lasciandosi trasportare da quelle che sembrano onde perdersi nell'oceano di campo imperatore. Certo prima si dovranno guadagnare tutti quei metri :help::help:Complimenti:bellissima escursione.
 
Ciao Stefano bella escursione! E ti capisco perfettamente.....anch'io quando circa una ventina di giorni fà sono andato sulla cresta della Scindarella mi sono studiato un percorso che fosse appagante...e mi desse soddisfazione....il colpo d'occhio che sia ha su quella cresta....verso il Centenario ed il Corno Grande meritano l'escursione.....a prescindere.....Complimenti per il tuo giro e per il foto-racconto......e grazie per la condivisione.
Ciao Maurizio,
ho letto la tua impresa sulla Scindarella (al cui confronto la mia è solo una passeggiata per bambini ...) e devo dire che ne ho tratto alcune info molto utili. Concordo sulle tue impressioni: le vedute che si apprezzano da quella cresta valgono il prezzo del biglietto!
Grazie, a presto!
 
Bellissimo racconto, escursione e report fotografico, Stefano!

Dello Scindarella ho parlato all'amico @Leo da solo quando a fine estate ci facemmo la normale al Cefalone con ritorno passando per la cresta del Portella fino al Duca degli Abruzzi... Da quell'altra cresta sono ben evidenti le potenzialità panoramiche dello Scindarella ed inoltre un caro amico con cui però riesco a beccarmi solo una volta all'anno (se pure) me lo aveva indicato come itinerario per fare un po' di pratica seria ma senza troppe ansie con i ramponi in invernale...

Il tuo racconto mi ha confermato che questa è davvero una montagna da non snobbare (io in realtà avevo pensato spesso di salire da dove sei sceso, fare la cresta e riscendere nella fossa di paganica attraversandola poi al contrario rispetto al tuo giro, ma devo dire che il tuo itinerario lo trovo molto meglio strutturato e appagante del mio ;)

Grazie per il racconto e la condivisione!

Ciao Francesco, grazie.
In realtà la mia intenzione iniziale era proprio quella di salire con i ferri invernali, magari dalla Valle Fredda, in modo da fare una lunga ravanata in un territorio non troppo ostile. La stagione invernale invece ha tardato ad arrivare, ma al contempo ci ha regalato giornate di alta pressione che non si vedono neanche a Primavera, in cui andare per monti è ugualmente piacevole. E non potevo non approfittarne!;)

Anche io avevo valutato di fare il giro in senso antiorario, ma volevo comunque salire anche sul Montecristo (cosa che andava fatta preferibilmente all'inizio dell'escursione e non alla fine).
Mi rimane un piccolo rimpianto: quello di non essere sceso dal M. S. Gregorio di P. in direzione del piano di Pietranzoni, in corrispondenza del rudere di S. Egidio. Mi sarei ritrovato al centro dell'altopiano di Campo Imperatore, in un contesto di assoluta solitudine ed isolamento. E vabbè, non potevo chiedere di più a questa giornata. Devo imparare ad accontentarmi ...;);)
 
Che dire?? Un viaggio nel Tibet a due passi da casa!! Bella escursione panoramica di come piacciono a me! Penso di farla quanto prima, senza studiare nessun percorso ma semplicemente andando a zonzo si tutti quei sali scendi ,lasciandosi trasportare da quelle che sembrano onde perdersi nell'oceano di campo imperatore. Certo prima si dovranno guadagnare tutti quei metri :help::help:Complimenti:bellissima escursione.
Grazie Leo.
Si, ti raccomando di salire su questa dorsale così panoramica e appagante. Certo, per arrivarci un pochino bisogna salire. Ma la fatica sarà ampiamente ripagata!:si::si:
 
Dati
Data: 9 Dicembre 2016
Regione e provincia: L'Aquila
Località di partenza: Loc. Coste del Popolo (1440 m)
Località di arrivo: Idem
Tempo di percorrenza: 5h
Chilometri: 16
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: Nessuna difficoltà oggettiva
Periodo consigliato: Sempre ma raccomanderei una ascesa in condizioni invernali.
Segnaletica: Buona lungo i sentieri ufficiali, assente altrove ma non necessaria perchè si cammina facilmente a vista e ad intuito.
Dislivello in salita: 1400 m
Quota massima: Monte della Scindarella (2233 m)
Altre quote: Montecristo (1928 m), Anticima N della Scindarella (2199 m), Monte San Gregorio di Paganica (2076 m).
Accesso stradale: Percorrendo la SS 17bis in direzione Campo Imperatore, si parcheggia in corrispondenza della deviazione per il Rifugio Montecristo. In inverno la suddetta SS è interrotta proprio in questo punto dalla sbarra che impedisce l'accesso dei veicoli a Campo Imperatore.
Traccia GPS:



Descrizione
Il perenne dilemma dell'escursionista è decidere se salire su una bella montagna senza poterla vedere oppure se su quella accanto per poterla osservare meglio. Spesso la cosa si risolve salendo su entrambe, ma non sempre si presentano le occasioni per farlo e così si sacrificano le cime minori per dedicarsi a quelle notevoli e più conosciute.
Sarà per questo che ho varie volte rimandato una visita alla Scindarella, seppur riconoscendogli sempre una valida posizione da cui apprezzare i giganti del cuore del Gran Sasso, ma ritenendola fin troppo facilmente raggiungibile per giustificare un'escursione dedicata.
In effetti l'idea di raggiungerla dall'albergo di Campo Imperatore (la via normale da molti adottatta per arrivarci) non mi entusiasmava, ho quindi studiato un percorso alternativo che potesse concatenare tutta la dorsale, facendomi esplorare il versante aquilano di questo settore e anche inserire nel giro la cima del Montecristo.
Alle ore 8 di una mite giornata di Dicembre, mi incammino per la sterrata che, diramandosi dalla strada che conduce al Rifugio, sale decisa in direzione del laghetto di Assergi.
Carico questa immagine di pessima qualità solo per far vedere il punto di attacco dell'escursione, con il Montecristo sullo sfondo, primo obiettivo della giornata.
Vedi l'allegato 143292


Le ombre avvolgono ancora questa settore del GS, mentre la catena Occidentale è già baciata dai tiepidi raggi del sole mattutino:
Vedi l'allegato 143293

Si supera la Fonte di Pietra Guardia e dopo un tornante si abbandona la sterrata per prendere il sentiero (indicato) che sale per la Costa Vallattone:
Vedi l'allegato 143294

Lo si abbandona ben presto per attaccare in un ripido dritto per dritto il versante meridionale del Montecristo.
In basso si vede la strada percorsa fino a questo momento, con dietro il gruppo dell'Ocre e la piana de L'Aquila:
Vedi l'allegato 143295

Stupendo lo scenario che si apre verso la catena Occidentale del GS:
Vedi l'allegato 143296

In vetta al Montecristo (1928m), si osserva finalmente la lunga dorsale della Scindarella con dietro il Corno Grande:
Vedi l'allegato 143297

e, verso Est, si distinguono Prena e Camicia:
Vedi l'allegato 143298

Una rapida discesa conduce alla Sella della Scindarella (1800m), da cui si osserva da un'interessante prospettiva sia la Fossa di Paganica:
Vedi l'allegato 143299

che la valle del Vasto con tutta la catena Occidentale:
Vedi l'allegato 143300

Qui si intercetta il sentiero n.200 che mediante un lungo e appassionante traverso sale il fianco meridionale della Scindarella. Vedi l'allegato 143301

Stupende vedute sulla Valle Fredda (ipotetica prossima via di salita in condizioni invernali):
Vedi l'allegato 143302

Salendo di quota, i nevai aumentano di consistenza, rendendo ancora più piacevole questa salita mentre si contempla tutto l'orizzonte che si riesce ad abbracciare con lo sguardo:
Vedi l'allegato 143303

Vedi l'allegato 143304
Il sentiero si perde sotto la neve, ma ad intuito si raggiunge l'anticima Nord della Scindarella (2199 m). Qui, dopo le fatiche dovute al dislivello accumulato, inizia la seconda parte dell'escursione, quella più panoramica e rilassante di cui mi viene offerta subito un'anteprima:
Vedi l'allegato 143305

Lo scenario che si apre da questa posizione è davvero meraviglioso. Osservo dapprima il profilo della dorsale che dovrò percorrere in direzione Est:
Vedi l'allegato 143306

e poi mi perdo in tutto il panorama che mi circonda:
Vedi l'allegato 143307

Vedi l'allegato 143308
La visuale dell'altopiano con tutti i contorni dei rilievi circostanti mi accompagna durante tutta la cavalcata di questa lunga dorsale.
Vedi l'allegato 143311

Vedi l'allegato 143312

Nemmeno mi accorgo di giungere sul punto più alto, il mio sguardo è preso dal panorama e i vari saliscendi si superano senza difficoltà alcuna:
Vedi l'allegato 143313
Ora si prosegue in discesa, cavalcando sempre il filo di cresta, in direzione del Monte San Gregorio di Paganica (2076 m), ultima altura prevista, collocata sulla terminazione Est di questa catena:
Vedi l'allegato 143314

Evito di postare troppe foto, rischio di essere ridondante ...
Vedi l'allegato 143315

Vedi l'allegato 143316
Vedi l'allegato 143317

Vedi l'allegato 143318

Vedi l'allegato 143319

Vedi l'allegato 143320

Purtroppo è arrivato il momento di scendere. Mediante un traverso non troppo ripido si perde dislivello raggiungendo la sottostante Fossa di Paganica (1680 m).
Vedi l'allegato 143321

Di fronte a me, la Costa Ceraso (1965 m), altura che scompare vicino ai colossi che ci sono da queste parti, ma che presenta un elegante ed invitante profilo:
Vedi l'allegato 143322

Dopo un'ultimo sguardo all'altopiano e al Centenario:
Vedi l'allegato 143323

mi immetto nella Fossa di Paganica, percorrendola in direzione Ovest
Vedi l'allegato 143324 Vedi l'allegato 143325
Vedi l'allegato 143326
per poi intercettare la SS 17bis e percorrerne un breve tratto e prendere il sentiero che in breve riconduce alla sterrata iniziale:
Vedi l'allegato 143327 Vedi l'allegato 143328

Conclusioni
I panorami a perdita d'occhio, il clima mite, l'assenza di vento, il silenzio assoluto e il senso di solitudine in un Campo Imperatore chiuso al traffico veicolare hanno contribuito a rendere perfetta questa giornata.
Tra le escursioni del mio repertorio, questa credo che abbia il primato sulla panoramicità che ha saputo offrirmi. Le vedute da varie prospettive sia del Centenario, che di Sua Maestà, ma anche della catena Occidentale, derivano da una posizione altamente strategica di questa dorsale che, incuneandosi nel cuore di Campo Imperatore e collocandosi nel centro geometrico del GS, consente di osservare in un unico sguardo quasi tutti i rilievi di questo comprensorio.
E la bellezza di tali scenari è andata ben oltre le mie attese.

E' proprio vero, il dilemma dell'escursionista si risolve salendo su tutte le cime per poterle osservare tutte, ma proprio tutte!
Escursione bella e interessante ma neve latitante....purtroppo
 
Con i tuoi dubbi mi hai fatto venire in mente i miei primi approcci con la montagna ed i particolare con questa zona del Gran Sasso, quando poco più che ventenne iniziavo ad esplorare le montagne minori che circondano il Corno Grande. Tuttavia il monte Scindarella non l'ho mai risalito. Tante volte ho visto immagini di chi c'è stato e sono venuto alla conclusione che questa montagna è il più bel punto panoramico di tutta l'area, anche se, quando due anni fa andai sulla cima delle Malecoste rimasi particolarmente catturato dai panorami eccezionali!

Le foto della Fossa di Paganica mi hanno fatto ricordare l'assalto che ho subìto qualche anno fa da parte di un numero non precisato di cani pastori abruzzesi quando, appena sceso dalla macchina per scattare una foto, sono comparsi dal nulla facendomi letteralmente volare per quei 5 metri che mi separavano dalla macchina! Chiudendo lo sportello uno di loro ci urtò contro, dando una bella capocciata. Per poco non "urtavano" conto di me, altrimenti non stavo qui a raccontarlo! Ma sono proprio indemoniati quei caspita di cani??

Bellissime foto, luminose e coinvolgenti che mi hanno confermato la bellezza di questa montagna.
 
Le foto della Fossa di Paganica mi hanno fatto ricordare l'assalto che ho subìto qualche anno fa da parte di un numero non precisato di cani pastori abruzzesi quando, appena sceso dalla macchina per scattare una foto, sono comparsi dal nulla facendomi letteralmente volare per quei 5 metri che mi separavano dalla macchina! Chiudendo lo sportello uno di loro ci urtò contro, dando una bella capocciata. Per poco non "urtavano" conto di me, altrimenti non stavo qui a raccontarlo! Ma sono proprio indemoniati quei caspita di cani??

Non sono un esperto (intendo studioso) di cani, ma credo che in realtà il tuo sacrosanto volo verso l'automobile abbia innescato poi la testata all'automobile.

Probabilmente, mantenendoti fermo e determinato ma senza essere aggressivo negli atteggiamenti avresti solo cagionato l'infernale baccano che questi cani sanno produrre... non so se ti è mai capitato di vederlo fare tra cani il baccano infernale (devono stare da soli, senza guinzagli e padroni) molto spesso non conduce a scontro ma è solo affermazione di territorio o valutazione del l'effettivo rischio o meno.

Ci capitò con @Leo da solo all'altezza dello stazzo di Solagne nel Chiarino, mi pare fossero 5/6 che ci vennero incontro abbaiando minacciosamente fino a giungere a circa un metro e mezzo da noi. La nostra condizione era più delicata per la presenza di Linda, la lupa di Leo, perché i cani pastore urlano agli escursionisti ma ancor di più non sopportano gli altri cani... Noi siamo stati fermi e determinati, i bastoni da trekking hanno roteato un paio di volte a dimostrare che non eravamo salsicce remissive (per questo so farti la stima della distanza ala quale ci sono arrivati) e soprattutto Linda che ha un carattere equilibratissimo non ha fatto una piega: è rimasta ferma anche lei, in atteggiamento non ostile ma nemmeno troppo remissivo, poi è apparso il pastore (parliamo di una situazione durata in tutto un minuto al massimo) che con bestemmie da far cascare il paradiso in terra ha richiamato le sue furie e l'epilogo è stato che sono andati (belve, Leo e Linda) a bere allegramente tutti insieme al fontanile lì ubicato.

Invece quelle che sono davvero ignoranti e inaspettatamente psicopatiche sono le mucche dei laghetti di Camarda tra l'omonimo pizzo e lo Ienca... e siccome lassù, verso il versante del Chiarino, c'è uno strapiombo mica da ridere, quando iniziano a caricarti e sei stretto da quella parte non è simpatico... occhio! Anche perché la mucca ogni tanto ascolta gli urli, ma se parte non sente ragioni... l'ho visto sempre in Val Chiarino (Vaccareccia, prima del rifugio Fioretti) con l'inseguimento per un paio di cento metri ai danni di un mio amico da parte di una mucca indemoniata... Ed eravamo un gruppo di 6/7 persone, ma puntò lui e basta.

P.S. probabilmente anche io sarei volato in auto come hai fatto tu :p
 
Non sono un esperto (intendo studioso) di cani, ma credo che in realtà il tuo sacrosanto volo verso l'automobile abbia innescato poi la testata all'automobile.

Probabilmente, mantenendoti fermo e determinato ma senza essere aggressivo negli atteggiamenti avresti solo cagionato l'infernale baccano che questi cani sanno produrre... non so se ti è mai capitato di vederlo fare tra cani il baccano infernale (devono stare da soli, senza guinzagli e padroni) molto spesso non conduce a scontro ma è solo affermazione di territorio o valutazione del l'effettivo rischio o meno.

Ci capitò con @Leo da solo all'altezza dello stazzo di Solagne nel Chiarino, mi pare fossero 5/6 che ci vennero incontro abbaiando minacciosamente fino a giungere a circa un metro e mezzo da noi. La nostra condizione era più delicata per la presenza di Linda, la lupa di Leo, perché i cani pastore urlano agli escursionisti ma ancor di più non sopportano gli altri cani... Noi siamo stati fermi e determinati, i bastoni da trekking hanno roteato un paio di volte a dimostrare che non eravamo salsicce remissive (per questo so farti la stima della distanza ala quale ci sono arrivati) e soprattutto Linda che ha un carattere equilibratissimo non ha fatto una piega: è rimasta ferma anche lei, in atteggiamento non ostile ma nemmeno troppo remissivo, poi è apparso il pastore (parliamo di una situazione durata in tutto un minuto al massimo) che con bestemmie da far cascare il paradiso in terra ha richiamato le sue furie e l'epilogo è stato che sono andati (belve, Leo e Linda) a bere allegramente tutti insieme al fontanile lì ubicato.

Invece quelle che sono davvero ignoranti e inaspettatamente psicopatiche sono le mucche dei laghetti di Camarda tra l'omonimo pizzo e lo Ienca... e siccome lassù, verso il versante del Chiarino, c'è uno strapiombo mica da ridere, quando iniziano a caricarti e sei stretto da quella parte non è simpatico... occhio! Anche perché la mucca ogni tanto ascolta gli urli, ma se parte non sente ragioni... l'ho visto sempre in Val Chiarino (Vaccareccia, prima del rifugio Fioretti) con l'inseguimento per un paio di cento metri ai danni di un mio amico da parte di una mucca indemoniata... Ed eravamo un gruppo di 6/7 persone, ma puntò lui e basta.

P.S. probabilmente anche io sarei volato in auto come hai fatto tu :p
Si, mi è capitato di vivere la tua stessa esperienza con due cani che mi hanno visto da lontano e sono corsi verso di me ringhiando, abbaiando e sbavando ma poi, quasi per miracolo si sono fermati a meno di due metri.
Credo che in quell'altra occasione della mia discesa dalla macchina, la situazione fosse diversa, in quanto avevo una via di scampo vicina e mi ci sono fiondato. Loro hanno visto il mio movimento fulmineo e si sono imbestialiti ancora di più.

Ho sentito molto parlare (anche su altri forum) delle mucche scorbutiche dei laghetti di Camarda! A me per fortuna non mi è mai capitato di incontrarle, sebbene sia stato ai laghetti per due volte. Invece mi è capitato di passare con un amico, nella valle del rifugio Maiolica, in salita verso il monte di Cambio (Terminillo) ed essere puntato da mucche e cavalli che si sono messi in fila aseguirci... una scena imbarazzante! Tutti dietro a noi! Ad un certo punto, siamo saliti su una collinetta e scesi sul versante opposto, scomparendo dal loro campo visivo. :lol:
Quell'episodio me lo ricordo sempre... non erano aggressivi ma comunque non ci sentivamo tanto tranquilli con quel corteo dietro di noi. :-?
 
Si, mi è capitato di vivere la tua stessa esperienza con due cani che mi hanno visto da lontano e sono corsi verso di me ringhiando, abbaiando e sbavando ma poi, quasi per miracolo si sono fermati a meno di due metri.
Credo che in quell'altra occasione della mia discesa dalla macchina, la situazione fosse diversa, in quanto avevo una via di scampo vicina e mi ci sono fiondato. Loro hanno visto il mio movimento fulmineo e si sono imbestialiti ancora di più.

Ho sentito molto parlare (anche su altri forum) delle mucche scorbutiche dei laghetti di Camarda! A me per fortuna non mi è mai capitato di incontrarle, sebbene sia stato ai laghetti per due volte. Invece mi è capitato di passare con un amico, nella valle del rifugio Maiolica, in salita verso il monte di Cambio (Terminillo) ed essere puntato da mucche e cavalli che si sono messi in fila aseguirci... una scena imbarazzante! Tutti dietro a noi! Ad un certo punto, siamo saliti su una collinetta e scesi sul versante opposto, scomparendo dal loro campo visivo. :lol:
Quell'episodio me lo ricordo sempre... non erano aggressivi ma comunque non ci sentivamo tanto tranquilli con quel corteo dietro di noi. :-?
Ahahah bellissima la situazione del corteo:sai che a quel punto avreste potuto portarli dove volevate?:biggrin::rofl: Eravate diventati i loro nuovi pastori di riferimento!! A me con Linda non potrebbe seguirmi nessun corteo:(:lol: per i cani purtroppo ogni situazione va valutata al momento,oltre alcune regole fisse come non scappare voltando le spalle :biggrin:, ma in linea generale i pastori abruzzesi sono meno pericolosi di quel che sembra,se non siete Lupi e sono concentrati a lavoro , sul gregge.Diverso se sono più di due e sono abbandonati o non a lavoro .....ma si rischia di andare fuori tema su questa bella escursione.
 
Panorami stupendi, da lasciarci gli occhi e non solo!
Ottimo report ed ottime foto.
La giornata poi era davvero super per una bella escursione.
Complimenti e grazie per avermi mostrato montagne a me sconosciute
 
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