Citati da Girovagare:
....L'impatto ambientale abbiamo diritto di averlo un pò anche noi...
No, non ne abbiamo più diritto. Se prima potevamo permettercelo, ora non più. Su questo pianeta abbiamo fatto e facciamo tuttora i nostri porci comodi, infischiandoci di come si presenterà il futuro ai nostri figli. La situazione è già critica. Non è più il momento di ragionare così. Abbiamo già combinato troppi danni ragionando così.
Citato da Nemeton:
"..gli Arabi mangiavano (e mangiano tuttora) carne animale, ma solo dopo aver praticato lo sgozzamento rituale. Bell'esempio di "civiltà", non c'è dubbio."
Non voglio fare confronti di civiltà e valutare arabi e occidentali. Nessuno è meglio o peggio dell'altro, semplicemente, diversi. Per me è da lodare chi usa oli vegetali per fare il sapone e da biasimare chi mangia carne. A prescindere dalla cultura e dalla località geografica in cui è nato. Provo una pena infinita a vedere sgozzare un animale vivo, oltre a un grande senso di repulsione. Ma se andiamo a vedere cosa succede nei nostri macelli e negli allevamenti intensivi, provo vergogna sia per le condizioni in cui vengono tenuti e trattati gli animali (il cui stress provoca loro delle ulcere) sia per come vengono uccisi. Vai a lavorare in un macello! La voglia di carne ti passa subito. E' che finchè non vedi con i tuoi occhi, finchè non provi un senso di empatia verso l'animale mentre viene torturato, finchè non ti rendi conto del percorso che ha fatto la bistecca prima di arrivare nel tuo piatto, il contatto tra te e la natura, intesa in senso spirituale come un tutt'uno, rimane spezzato. E' questione di sensibilità e crescita individuale.
davvero pensi che solo la carne sia piena di schifezze?
No di certo! Ma intanto decido di tenerle lontane le schifezze che ci sono dentro la carne, non mangiandola. E quindi riduco già di tanto le schifezze totali che possono entrare nel mio corpo. Poi sto facendo una specie di orto in casa mia, è un pò un esperimento, ma voglio vedere cosa cresce. So benissimo che anche dentro la frutta e la verdura del supermercato ci sono schifezze; è proprio per questo che sto cercando una baita con del terreno per coltivare il mio orto, non con i metodi tradizionali, ma con la permacultura. Poi, il pane lo faccio da me, la pasta pure, idem per il gelato, yoghurt e mozzarella..i detergenti in casa mia, sia per la casa, sia per il corpo, sono tutti diventati naturali e autoprodotti...non c'è più niente di chimico qui dentro. Al supermercato compro solo sale, farine, uova, zucchero di canna, ortaggi, frutta, latte, legumi e cereali. Vabbè, anche la cartaigienica dai...Comunque direi che già una buona parte di schifezze me la sono tolta.
Quanto all'impatto ambientale, forse dimentichi di considerare gli aspetti negativi dell'agricoltura.
Non li dimentico. L'agricoltura ha il suo impatto ambientale, ma sarebbe più "conveniente" eliminare il consumo di carne, dato che oltre la metà dei raccolti planetari serve per nutrire animali da allevamento (non uomini). E gli animali da carne sono fabbriche di proteine alla rovescia, nel senso che per produrre un chilo di carne servono 15 chili di cereali.
... E' che, tipicamente, i vegetariani hanno quella tendenza a catechizzare gli "altri" sull'alimentazione, dando per scontato che solo la loro sia una scelta libera e consapevole, quando invece la realtà è ben diversa.
Io non credo che per tutti quelli che lo fanno, il mangiare carne sia una scelta libera e consapevole dal momento che fin da quando nasciamo veniamo nutriti con la carne. I bambini assorbono questo condizionamento culturale senza avere maturato uno spirito critico che faccia loro scegliere se mangiarla oppure no. E poi, anche se volessero ribellarsi, non credo che potrebbero difronte alla volontà dei loro genitori. Quindi si cresce accettando implicitamente questo comportamento alimentare. Se poi più avanti, si riflette su questo e se lo si mette in discussione, allora c'è la possibilità di scegliere in modo libero. Ma molte persone non ci arrivano neanche a questo stadio; continuano a mangiare carne per tutta la loro vita senza porsi domande di nessun tipo.
....L'impatto ambientale abbiamo diritto di averlo un pò anche noi...
No, non ne abbiamo più diritto. Se prima potevamo permettercelo, ora non più. Su questo pianeta abbiamo fatto e facciamo tuttora i nostri porci comodi, infischiandoci di come si presenterà il futuro ai nostri figli. La situazione è già critica. Non è più il momento di ragionare così. Abbiamo già combinato troppi danni ragionando così.
Citato da Nemeton:
"..gli Arabi mangiavano (e mangiano tuttora) carne animale, ma solo dopo aver praticato lo sgozzamento rituale. Bell'esempio di "civiltà", non c'è dubbio."
Non voglio fare confronti di civiltà e valutare arabi e occidentali. Nessuno è meglio o peggio dell'altro, semplicemente, diversi. Per me è da lodare chi usa oli vegetali per fare il sapone e da biasimare chi mangia carne. A prescindere dalla cultura e dalla località geografica in cui è nato. Provo una pena infinita a vedere sgozzare un animale vivo, oltre a un grande senso di repulsione. Ma se andiamo a vedere cosa succede nei nostri macelli e negli allevamenti intensivi, provo vergogna sia per le condizioni in cui vengono tenuti e trattati gli animali (il cui stress provoca loro delle ulcere) sia per come vengono uccisi. Vai a lavorare in un macello! La voglia di carne ti passa subito. E' che finchè non vedi con i tuoi occhi, finchè non provi un senso di empatia verso l'animale mentre viene torturato, finchè non ti rendi conto del percorso che ha fatto la bistecca prima di arrivare nel tuo piatto, il contatto tra te e la natura, intesa in senso spirituale come un tutt'uno, rimane spezzato. E' questione di sensibilità e crescita individuale.
davvero pensi che solo la carne sia piena di schifezze?
No di certo! Ma intanto decido di tenerle lontane le schifezze che ci sono dentro la carne, non mangiandola. E quindi riduco già di tanto le schifezze totali che possono entrare nel mio corpo. Poi sto facendo una specie di orto in casa mia, è un pò un esperimento, ma voglio vedere cosa cresce. So benissimo che anche dentro la frutta e la verdura del supermercato ci sono schifezze; è proprio per questo che sto cercando una baita con del terreno per coltivare il mio orto, non con i metodi tradizionali, ma con la permacultura. Poi, il pane lo faccio da me, la pasta pure, idem per il gelato, yoghurt e mozzarella..i detergenti in casa mia, sia per la casa, sia per il corpo, sono tutti diventati naturali e autoprodotti...non c'è più niente di chimico qui dentro. Al supermercato compro solo sale, farine, uova, zucchero di canna, ortaggi, frutta, latte, legumi e cereali. Vabbè, anche la cartaigienica dai...Comunque direi che già una buona parte di schifezze me la sono tolta.
Quanto all'impatto ambientale, forse dimentichi di considerare gli aspetti negativi dell'agricoltura.
Non li dimentico. L'agricoltura ha il suo impatto ambientale, ma sarebbe più "conveniente" eliminare il consumo di carne, dato che oltre la metà dei raccolti planetari serve per nutrire animali da allevamento (non uomini). E gli animali da carne sono fabbriche di proteine alla rovescia, nel senso che per produrre un chilo di carne servono 15 chili di cereali.
... E' che, tipicamente, i vegetariani hanno quella tendenza a catechizzare gli "altri" sull'alimentazione, dando per scontato che solo la loro sia una scelta libera e consapevole, quando invece la realtà è ben diversa.
Io non credo che per tutti quelli che lo fanno, il mangiare carne sia una scelta libera e consapevole dal momento che fin da quando nasciamo veniamo nutriti con la carne. I bambini assorbono questo condizionamento culturale senza avere maturato uno spirito critico che faccia loro scegliere se mangiarla oppure no. E poi, anche se volessero ribellarsi, non credo che potrebbero difronte alla volontà dei loro genitori. Quindi si cresce accettando implicitamente questo comportamento alimentare. Se poi più avanti, si riflette su questo e se lo si mette in discussione, allora c'è la possibilità di scegliere in modo libero. Ma molte persone non ci arrivano neanche a questo stadio; continuano a mangiare carne per tutta la loro vita senza porsi domande di nessun tipo.