Vorrei scusarmi, in anticipo, per il seguente messaggio perchè potrebbe essere frainteso.
Non è mia intenzione fare polemica e l'unico motivo per il quale mi permetto di insistere è solo ed esclusivamente perchè riguarda il concetto della sicurezza e, per alcuni aspetti, è forse più importante che sapere se usare un colore al posto dell'altro.
In altre parole, se non capiamo quando è opportuno fare una determinata azione, oppure, compiamo quella determinata azione ma senza sapere a cosa corrisponde, a mio modestissimo avviso, rischiamo di commettere un grosso errore che potrebbe costare, molto facilmente, tempo e denaro o anche di più.
Solo in quest'ultima ottica mi permetto di insistere. Nulla di personale nei confronti di nessuno e, molto sinceramente, non è di certo per dimostrare nulla a nessuno o per “voler” insegnare.
Ognuno di noi può, e deve, avere una opinione “sua”; possiamo discutere per anni su tutto e alla fine è lecito, e giusto, che ognuno rimanga delle proprie “idee”, possiamo discutere sino allo sfinimento, per assurdo, se è meglio l'acqua o il vino, se è meglio essere onnivori o vegani e, alla fine, non ci sarebbe “nulla” di male se si rimanesse della stessa opinione “di partenza” ma sul concetto della sicurezza, per tutti, è invece decisamente opportuno che le indicazioni siano univoche poiché se ognuno intende il significato di un determinato segnale a modo “suo” il rischio di confusione è, a mio avviso, enorme; e con la sicurezza la confusione è molto pericolosa.
Durante questo thread è stato indicato come segnalare determinate condizioni in montagna:
SOS
Bengala:
Rosso
Segnale luminoso: 3 flash brevi, 3 flash lunghi, 3 flash brevi
Segnale sonoro: 3 suoni brevi, 3 suoni lunghi, 3 suoni brevi
RICHIESTA DI AIUTO
Bengala:
Rosso
Segnale luminoso: 6 flash brevi in un minuto seguiti da un minuto di assenza di flash
Segnale sonoro: 6 suoni brevi in un minuto seguiti da un minuto di silenzio
Si è posta la domanda della differenza fra i due segnali ….. qualcuno ha risposto che la differenza fra i due consiste nel fatto che il segnale di SOS non prevede sostanzialmente una condizione di emergenza (non state per lasciarci le “penne”) ma si vorrebbe mettere in “preallarme” i soccorritori; mentre il “segnale di richiesta di aiuto” è da intendersi quando effettivamente si è in condizione di pericolo.
Ora è solo in relazione a queste ultime considerazioni che mi permetto di ritornare sull'argomento e non di certo per voler insegnare nulla a nessuno (non sono un professore e non mi ritengo un professore anche se ho insegnato ma non di certo argomenti inerenti a questo thread).
Il segnale di SOS non è un preallarme ….. è il segnale internazionale di emergenza più conosciuto al mondo.
Non esiste nessun “preallarme”, se una persona (sia essa in mare, sulla terra o in aria) si trova in una condizione che ha necessità di essere soccorso deve, se vuole ovviamente essere soccorso (ovvero aiutato), lanciare un SOS.
Se uno ha bisogno di soccorso, lo lancia, se non no.
Nel nostro codice penale esiste un articolo specifico, l'art. n. 658, il cui testo è il seguente:
“Chiunque, annunziando disastri, infortuni o pericoli inesistenti, suscita allarme presso l'autorità, o presso enti o persone che esercitano un pubblico servizio, è punito con l'arresto fino a sei mesi o con l'ammenda da euro 10 a euro 516.”
Segnalare, con un SOS, una situazione che non è di pericolo (per cui un pericolo inesistente) potrebbe tranquillamente rientrare come violazione di questo determinato articolo. E' vero che ognuno di “noi” ha una propria percezione del pericolo, per cui ciò che per me lo è per qualcun altro non lo è, però è anche vero che chi fa il soccorritore ha, molto probabilmente, una esperienza tale che possa, effettivamente, determinare se la condizione era effettivamente tale. In altre parole non si deve abusare di questa segnalazione e poi trincerarsi dietro “per me era pericolo” perchè si rischia di trovarsi a pagare una multa, e questo sarebbe il “minimo”, ma un'azione del genere potrebbe causare anche alla rinuncia (o slittamento) ad un intervento, invece di pericolo reale, perchè, nel frattempo, la squadra era impegnata altrove.
Ovviamente se uno ritiene di essere in pericolo dovrebbe, a mio avviso, comunque sempre richiedere aiuto a prescindere dai rischi di una eventuale sanzione ma, altrettanto ovviamente, non dev'essere usata per segnalare, ad esempio, una situazione di semplice disagio.
I motivi per il quale mi permetto di asserire che non esiste nessuna differenza fra un “SOS” e una “RICHIESTA DI AIUTO” sono vari ma si possono racchiudere in una semplice considerazione:
Se uso un
bengala ROSSO, secondo le indicazioni riportate, corrisponde ad un “SOS” o una “RICHIESTA DI AIUTO”, in altre parole, con il semplice colore non sono in grado di fare una distinzione fra i due, ovvero, fra i due NON c'è differenza sulla scala del pericolo ma se fosse vero che invece uno prevede un preallarme mentre l'altro una condizione di pericolo ci sarebbe, sicuramente, due colori diversi poiché le due cose prevederebbero due azioni, dai soccorritori, completamente diverse.
Inoltre chi ha una imbarcazione sà, perfettamente, che nelle varie dotazioni di segnalazione (che devono essere presenti a bordo per legge) c'è sempre almeno un paio di razzi a paracadute di colore rosso che devono essere usati per segnalare la richiesta di soccorso e questo a riprova che il segnale
ROSSO è una richiesta di emergenza e non può essere confusa con un "pre allarme".
A questo punto perchè allora esiste una codifica particolare e non si usa il solo e semplice SOS ?
Fermo restando che il mio nome, vero, non è CAI e non ho la possibilità di portare delle “prove”, reali e concrete, alle affermazioni che seguiranno, per cui, potrei dire una marea di stupidaggini per questo mi scuso in anticipo con chiunque, però ho fatto alcune considerazioni personali al riguardo e mi permetto di esporle.
Il segnale SOS viene universalmente adottato nel 1906 durante la Seconda Conferenza Internazionale Radiotelegrafica di berlino. Questo segnale viene “tradotto” in inglese come “Save Our Ship” o “Save Our Souls” e, in Italiano, come “Soccorso Occorre Subito” (penso che questo potrebbe essere un ulteriore motivo per il quale questo segnale non indica un preallarme …..).
Il segnale “SOS” è una sequenza di tre punti (il punto è un tono con una durata “breve” mentre il tratto, o linea, è un tono con una durata “lunga”) seguita, senza pausa come normalmente si usa invece nelle trasmissioni morse, da tre tratti e poi tre punti, sempre senza pausa. Questa “sonorità” è estremamente particolare ed è praticamente inconfondibile, chiunque, abbia mai “sentito” una trasmissione morse può capirlo (o intuirlo).
Trasmettere in morse (CW) non è facile tant'è che la radiotelegrafia è una materia che si apprende solo dopo una notevole pratica, affrontare una trasmissione con il tasto telegrafico non è semplice e saper decodificare/tradurre una trasmissione è ancora più complessa. In altre parole, questa pratica è destinata a personale estremamente qualificato, e questo a prescindere da con che modo avviene (suono piuttosto che luce).
Chiunque si sia mai avvicinato ad un tasto telegrafico, per diletto (radioamatore) o per professione (ad esempio come operatore radio) sa perfettamente che la ricezione di un segnale di “SOS” comporta una procedura molto particolareggiata che, sostanzialmente, prevede inizialmente l'interruzione immediata di qualsiasi trasmissioni che potrebbero interferire con il segnale e porre la massima attenzione alla frequenza in cui si è ricevuto il SOS. Questo a dimostrazione di quanto possa essere importante un segnale del genere e come non debba essere preso sotto gamba (o usato con leggerezza). Wikipedia può darvi una idea precisa di tutto questo
SOS - Wikipedia
Per tanto il codice morse è associato, per la difficoltà intrinseca, a personale qualificato e pratico all'uso del medesimo.
La montagna, nel caso specifico, non è di certo un ambiente dove si trovano normalmente persone che hanno fatto corsi particolari ma è, invece, molto semplice trovare persone comuni che pur avendo, magari, grossa dimestichezza con scarponi e corde non hanno assolutamente una conoscenza tale da poter né capire né eseguire una trasmissione morse.
Una comunicazione per essere valida dev'essere facile sia da eseguire che da comprendere. Una trasmissione facile da farsi ma complessa da decodificare non è pratica, si corre il rischio concreto che l'escursionista in difficoltà (che non è una persona potenzialmente qualificata) sia forse in grado di avvisare i soccorsi ma non di capire se i soccorritori hanno materialmente ricevuto il segnale (ed è importante far capire a chi è in difficoltà che il segnale è stato ricevuto) oppure che la stessa trasmissione, raccolta ad esempio da una persona non qualificata (un altro escursionista ad esempio) non sia capita e, per tanto, non venga rilanciata a chi di competenza.
L'escursionista non è una persona che normalmente è dotato di una radio ma molto spesso la sua dotazione si riduce ad un fischietto o ad una torcia, inoltre, l'alfabeto morse necessita di una manualità (sia a trasmettere ma in molto di più nel ricevere) che raramente è alla portata dell'escursionista medio. Per tanto, pur essendo semplice il segnale di SOS, immagino che nella mente di chi preposto si sia affacciata l'idea di “inventare” un segnale alternativo, che non poteva certo chiamarsi SOS poiché esso è già codificato per cui è quello, da questo il segnale di “RICHIESTA DI AIUTO” e, visto e considerato il soggetto che trasmette e con che cosa trasmette, abbia giustamente scelto una codifica facile da farsi e altrettanto facile da capirsi.
Fare una sequenza di sei flash, o fischi, con una cadenza veloce di circa 10 secondi è ancora più facile che fare la sequenza del SOS, inoltre, nell'alfabeto, o nei numeri, morse non esiste nessuna codifica a sei, per cui, non può essere frainteso. Non c'è bisogno di avere due modi di fischiare, come invece prevederebbe il segnale morse, basta fare sei fischi abbastanza veloci che tutta la sequenza avvenga in un tempo di circa un minuto ed anche se ciò avvenisse in tempi non perfetti sarebbe facilmente capibile. Analogamente anche il segnale di ricevuto è facilmente capibile.
Per questi motivi, a mio modesto avviso, esiste un secondo segnale di emergenza ma che ha lo stesso significato del segnale internazionale, storico e per eccellenza, di emergenza che è il SOS.
Per tanto, secondo me,
fra “SOS” e “RICHIESTA DI AIUTO” non c'è assolutamente nessuna differenza.
[EDIT]
SE VI TROVATE IN MONTAGNA E' PIU' OPPORTUNO USARE I SEI SUONI/FLASH (RICHIESTA DI AIUTO) PERCHE' E' PIU' FACILE CHE IL SEGNALE VENGA CAPITO, per cui sono maggiori le probabilità di essere soccorsi.
[Fine EDIT]
SOS o "Richiesta di aiuto" sono segnali di emergenza e, ambe due, non devono essere utilizzati se non espressamente per una situazione di reale e concreto pericolo, ovvero, di necessità di soccorso e non per segnalare un disagio o altro.
Mi scuso per la lunghezza e probabilmente per essere fuori tema rispetto al messaggio di apertura ma io credo che sia più importante capire che una richiesta di soccorso non è una cosa da prendere alla leggera e che un falso allarme può distogliere risorse a, invece, una richiesta reale di pericolo.
Ciao, Gianluca
PS.: @Maurizio_Ant ..... Un segnale composto SOLO da tre suoni (o flash) non è un SOS ma solo una lettera ("S" o "O" a seconda della "durata").
PS2: E' chiaro a chi mi rivolgo quando faccio riferimenti a chi ha indicato certe considerazioni alle quali non sono in accordo, però, onde evitare polemiche ho preferito non indicarlo, non per nascondermi dietro ad un dito ma solo per evitare discussioni ...... in pura e sincera amicizia.