Sempre più programmi e libri sulla sopravvivenza. Ma perchè?

Proprio pochi minuti fa, stavo mettendo un pochetto in ordine la libreria, e mi sono soffermato un attimo sulla parte inerente "all' avventura", anche per trovare spazio ai due nuovi acquisti...(è Natale! :p)

E' già qualche giorno che ci stò pensando, condizionato anche da alcune ricerche di video su internet, mi pare che negli ultimi tempi, ci sia stato un aumento notevole di programmi tv e di libri (pubblicati recentemente) inerenti al mondo del survival.

Tanto per citarne alcuni (ma la lista credo sia lunghissima) non possiamo non menzionare l'ormai famossisimo Man Vs Wild, i documentari di Ray Mears, Survivorman, il recente Dual Survival, e alcuni di stampo "militare" tipo Sas Survival Secret, e un altro che non sono riuscito a ritrovare su un tizio che deve fuggire da un gruppo di militari che lo inseguono, praticamente un mix di sopravvivenza e tecniche di evasione.
Per restare in tema militaresco, mica lo sapevo che Bear aveva fatto un programma sulla legione straniera intitolato "Escape to the legion" O_O

Tornando al fulcro della mia elucubrazione mentale (meglio conosciuta come sega o pippa mentale) perchè c'è tutto sto interesse verso questo settore?
Immagino che una rete televisiva, prima di mandare in onda un programma, faccia ricchi studi per sapere se possa funzionare o no, il che mi spinge a credere che le persone siano molto recettive nei confronti dell'argomento. Ma tutto st'interesse da dove caspiterina scaturisce?
Siamo stati indottrinati da anni e anni di telefilm di azione che ci spingono a voler essere pronti all'azione? E' la società odierna che con tutte le sue comodità ci sta saturando e inconsciamente vorremmo svegliarci un giorno e invece di dire "cavolo faccio tardi per andare in ufficio" iniziare la giornata con "cavolo oggi devo assolutamente andare a fare scorta di acqua e preparare almeno 5 lance nuove"? O magari (teoria complottistica) i potenti sanno che qualcosa succederà a breve e vogliono prepararci senza provocare il panico? (mamma mia, questa è la minchiata più clamorosa di fine 2010 ahahah. Scherzi a parte, penso che la "sindrome del 2012" almeno per i libri abbia avuto un'importanza non di poco conto)

Ho provato ad analizzare un pò la cosa per quanto riguarda me stesso, e posso solo dire che sti argomenti mi sono sempre piaciuti, ma che comunque si sono sviluppati in maniera abbastanza graduale, prima iniziando a conoscere la natura andando in giro da piccolino con il mio papozzo, poi iniziando ad andare da solo ed infine iniziando a pensare cosa avrei fatto se mi fossi trovato in situazioni particolari.
Però vedo anche che molti conoscenti, che magari ancora non mi conoscono benissimo, quando vengono a casa mia e vedono i libri sul survival iniziano a dire "ma che ti piacciono ste cose? ma spettacolooo!!! andiamo da qualche parte dai, insegnami a fare le trappole ecc ecc".

quindi l'altra perplessità è, perchè persone che tutto sommato non gliene frega niente del trekking, delle escursioni ecc, quando vedono il survival vengono pervase da una sorta di fervore mistico???
C'è forse un qualcosa di atavico che si risveglia all'improvviso, o magari è la voglia di sfidare se stessi? (come se le prove di tutti i giorni non bastassero) o_O

Buon Natale a tutti :D

PS
Altra perplessità...ma sta discussione ha un senso? :rofl:
 
Ultima modifica:
U

Utente 3704

Guest
Vedi, secondo me siamo portati anche da questo clima catastrofico attuale a pensare al survival...
Si parla del 2012, si vedono film dove si parla di mondo post-atomico, si parla di infezione che annienteranno la popolazione...
E allora che ci resta? sopravivere in mezzo ai boschi, cavarcela in situazioni estreme...e boh...

Molti quando parli di accendere un fuoco, dormire in una tenda in mezzo ad un bosco o altro ti vedono come una sorta di rambo sfigatus, altri ti ammirano, altri ti invidiano...E poi ovviamente c'è quella cosa che molti hanno perso, e che vorrebbero ritrovare, ed è l'istinto di sopravivenza.
Tu guarda un programma come l'isola dei famosi, la prima cosa che pensano è: "li si fa la fame", oppure ti dicono: "io si che lì faccio vedere chi sono..." forse a parlare siamo tutti capaci, ma secondo me molti di noi vorrebbero mettersi alla prova. E sono curiosi di poter farlo, ma andrebbero contro il loro status symbol...meglio l'aperitivo IN al bar del centro che fa più figo...

Quando ero un militare e passavo in divisa operativa in missione, molti mi schifavano, altri ti vedevano come un supereroe...ma in tutti c'era la curiosità di sapere cosa e chi eri nella realtà.

Un parere? Viva il survival, e viva chi come uomo ricerca il testosterone perduto...
 
mah...a me piacciono questi programmi..e' solo uno svago..gli italiani lo sanno bene cosa e' la sopravvivenza, con i nostri ***** di stipendi striminziti e queste tasse assurde! questa e' la vera sopravvivenza " Italians vs Stato farabuttus"....un uomo solo, 2 figli ,una moglie disoccupata, un'auto di 10 anni e un mutuo... equipaggiamento....olio di gomito e 1000 euro al mese.... 30 giorni in una metropoli...
 
mah...a me piacciono questi programmi..e' solo uno svago..gli italiani lo sanno bene cosa e' la sopravvivenza, con i nostri ***** di stipendi striminziti e queste tasse assurde! questa e' la vera sopravvivenza " Italians vs Stato farabuttus"....un uomo solo, 2 figli ,una moglie disoccupata, un'auto di 10 anni e un mutuo... equipaggiamento....olio di gomito e 1000 euro al mese.... 30 giorni in una metropoli...



Non posso fare almeno di quotare!Fermo restando che la sfida di tutte le sfide è al giorno d'oggi tirare su una famiglia e garntirne la serenità soprattutto economica,e lo dico da giovane marito e padre,credo che l'ondata di serie sul survival sia il classico prodotto televisivo pompato a dovere per la massa di pubblico che segue reality e baggianate del genere.Io stesso la sera spendo un'ora ad intrattenermi con Bear Gryll e company,osservo posti dove probabilmentè non andrò mai,attrezzature che non posso permettermi e avventure che sostituirei volentiei alla puzza delle nostre metropoli,credo invece che ad incantare lo spettatore medio che non parcheggia mai a più di 10 metri dall'ufficio per non faticare è propio l'azione forzata,mangiare larve,insetti bere pipi' ustionarsi al sole lanciarsi da una parte all altra come Tarzan o cimentarsi in improbabili lotte contro animali selvaggi.Insomma per coltivare una passione che sia un lavoro un hobby o uno sport,ci vuole sacrificio ingegno energia,e la nostra bella società a questo offre sempre un'alternativa,accendere la tv e gurdare lo scemo di turno che al posto nostro fa tutto questo ed anche di più!
 
eppure andavano cosi bene i cari e vecchi porno alle 23...i tempi cambiano...adesso larve...prima patate......eheheh
 
Anche secondo me si tratta di uno svago per evadere una realtà che ti costringe a ben altre forme di sopravvivenza quotidiana...:(
 
avete toccato un tasto pericoloso: "l'isola dei famosi".
non riesco a capire come, in uno tra i mari più pescosi del mondo, con alle spalle una jungla rigogliosissima questa massa di minchioni riesca (sempre se è vero) a fare la fame.
nell'ultima serie con moglie e marito in un atollo, tra un cetriolo di mare, qualche uovo rubato dai nidi, qualche cocco, un granchio catturato così o cosà... insomma di fame non sono morti. i nostri eroi invece sclerano e muoiono di fame. non credo ci facciano, ci sono ci sono :)
 
ma che famee.quella è gente abituata a zoccole e bamba....ridicoli...valgono nulla.....fosse per me tutti al muro e fossa da un metro...e stop
 
Se mettiamo da parte il discorso "isola dei famosi" che di sopravvivenza ha solo il nome e ci limitiamo a quei programmi stile Bear Grylls e soci , questo tipo di programmi ci sono già da un po' nei paesi anglosassoni .Da noi , che siamo il paese del calcio e di "Amici" questi programmi sono arrivati tutti insieme con l' arrivo dei canali satellitari: sembrano tanti perchè sono arrivati tutti insieme i programmi che nelle loro nazioni di origine sono arrivati diluiti nel corso degli anni.
 
anche i programmi di bear, o dual survival o altri, hanno in realtà ben poco di sopravvivenza.
laddove c'è una troupe televisiva allora c'è finzione e su questo non ci piove.
poi dipende dal regista e dal montatore rendere la cosa appetibile per gli spettatori.
invece nulla da eccepire sulle nozioni di survival diffuse das questi programmi (almeno credo...)
 
anche i programmi di bear, o dual survival o altri, hanno in realtà ben poco di sopravvivenza.
laddove c'è una troupe televisiva allora c'è finzione e su questo non ci piove.
poi dipende dal regista e dal montatore rendere la cosa appetibile per gli spettatori.
invece nulla da eccepire sulle nozioni di survival diffuse das questi programmi (almeno credo...)
Ripeto quanto ho già scritto altrove: cerchiamo di non cadere nella sindrome del reality show.
Man vs Wild, Dual Survival e altri programmi sono dei contenitori di tecniche e dimostrazioni. Non un "guardate quanto sono figo a sopravvivere", ma "un riparo si costruisce in questo modo, un fuoco si accende così, queste cose si possono mangiare". La presenza della troupe permette una visione 'dall'esterno', utile a capire qualcosa della tecnica (se si vuole apprenderla bene bisogna cercare altrove).
 
giusto...come dicevo questa mattina ..un pò.. come gli insegnamenti di moana e company.tutta finzione..ma qualcosa di carino ogni tanto si apprendeva...ehehehh
 
sicuramente un istinto insito nell'uomo per certe cose c'è, è indubbio; attualmente penso che sia tutto dipeso da bear grills, a fatto molto successo ed è arrivato su sky e in tutto il mondo, poi anche su italia 1 che ovviamente non s'è fatto mancare il suo programmino avventuroso che è wild (tutto sommato carino); poi certo non sarà un fenomeno di massa che raggiunge una capillarità come può essere roba tipo grande fratello o isola dei famosi; però a molti sono piaciute le avventure di bear (per me il limite di quel programma è che è troppo poco realistico e poi troppo identico di puntata in puntata..)

non vorrei sbagliarmi, ma mi pare che per esempio anche l'acciarino sia un pò "tornato di moda" e in parte bear è una moda del momento; e in fondo è meglio di tante altre, almeno mostra dei paesaggi bellissimi; però per quel che vedo io è ancora arduo che la gente si mostri vagamente interessata verso una passeggiata (più che altro perchè c'è la psicologia del branco, una cosa è fica se lo decide il branco, però il problema è che il branco è formato da amici che ragionano tutti con questo presupposto, ecco perchè una cosa di moda diventa subito fica a prescindere)
 
uno che faceva veramente sopravvivenza era Les Strout, in survivorman, era da solo e senza troupe per una settimana, e stava anche 5 giorni senza toccare cibo.

la sua serie è finita alla terza stagione.
 
Alto Basso