Ti rispondo quello che ti risponderebbe qualcuno che è estremista pure tra i vegani: quando stacchi la mela dall'albero, l'albero soffre (gli hai sottratto la mela) e la mela pure (l'hai staccata dall'albero, hai affrettato la fine del suo ciclo vitale: la mela aveva il diritto di rimanere sull'albero finché il padreterno la faceva cadere). Ci sono cuochi vegani in TV (abilmente presi per i fondelli da Crozza il venerdì sera) che chiedono scusa alla pianta per staccare la mela (perché faceva così qualche selvaggio d'America che praticava sacrifici umani) e poi chiedono scusa alla mela prima di tagliarla e di mangiarla (perché appunto si sentono in colpa nei confronti della mela).
Questo farebbe sorgere il quesito: OK tu puoi, con un atto di violenza, strappare alla pianta il suo frutto prima del tempo stabilito dalla natura, ma chi ti dà il diritto?
Risposta etica: presto ci saranno filoni di vegani estremisti che, per sentirsi più puri degli altri, mangeranno solo frutta caduta spontaneamente a terra e raccolta con le reti. E siccome non "colgono", saranno giustamente chiamati, alla romana, "acoglioni"
Naturalmente uno che chiede scusa alla melanzana ha qualche serio problema "col reale" e farebbe bene a prendere atto del suo problema psicologico. Invece si illude di essere psichicamente sano perché ha letto che gli indiani d'America, o qualche selvaggio della foresta pluviale del Borneo, chiede scusa alla pianta prima di staccarne il frutto. Ma lo stesso selvaggio chiede scusa anche al bisonte prima di mangiarselo...
D'altr'onde se spari in fronte ad un maiale quello non si accorge assolutamente di nulla, e sicuramente non soffre. Invece la pianta, come dice il vegano, "soffre" quando le strappi il frutto. Quindi causa meno sofferenza chi mangia salsiccia di chi mangia mele strappandole con egoistica violenza dall'albero!