- Parchi del Veneto
-
- Parco Regionale delle Dolomiti d'Ampezzo
Ciao Gianca,
Data: luglio 2009
Regione e provincia: Veneto prov. Belluno
Località di partenza: Passo Tre Croci
Località di arrivo: Passo Tre Croci
Tempo di percorrenza: Circa 6/7 ore
Chilometri:
Grado di difficoltà: Sentiero attrezzato
Descrizione delle difficoltà: Sentiero attrezzato d'alta quota
Periodo consigliato: Estate
Segnaletica: Buona
Dislivello in salita: 100 mt. (impianti)
Dislivello in discesa: 1.300 mt
Quota massima: 2950 mt.
Accesso stradale: SS. 48 Cortina - P.so Tre Croci
A mio giudizio è il bel sentiero attrezzato di tutte le dolomiti, ricalca vecchi sentieri degli alpini della prima guerra mondiale, panorami mozzafiato e numerosissime testimonianze della guerra, ricordo la prima volta che lo percorsi più di trent'anni fa, fra i resti di una baracca a circa 2.900 mt di quota c'era una stufa, una tavola resti di sedie e un tagliere in legno per la polenta, ora l'inciviltà e la cronica brutta abitudine di raccogliere cimeli a fatto si tutte queste testimonianze di vita quotidiana siano sparite.
Nei pressi del Passo tre Croci, lungo la SS. 48 che sale da Cortina D'Ampezzo, presso la Capanna Rio Gere si prende la seggiovia che porta al rif. Son Forca 1.698 mt., nei pressi del rifugio una ovovia
ci porterà fin sulla terrazza del rif. Lorenzi a forcella Staulanza 2,919 mt., da qui una serie di scale metalliche ci porterà rapidamente in quota,
si notano da subito opere militari, caverne, ricoveri e resti vari, il percorso ci condurrà ad attraversare un ponte sospeso, il più lungo delle dolomiti 27 mt,
per poi passare per una affilata cresta, peraltro ben protetta da cavo metallico
spettacolare la visione dei resti di un ricovero in muratura abbarbicato alla montagna, impressionante il vuoto sottostante, viene da pensare : ma come facevano a vivere in quelle condizioni d'inverno?.
il percorso continua con qualche saliscendi, ma sempre con andamento in discesa,
il sentiero è attrezzato ma non difficile, certo da non sottovalutare non è comunque una ferrata vera e propria, qualche passaggio verticale, chi soffre di vertigini avrebbe qualche difficoltà .........
sotto di noi la conca di Cortina
man mano che si scende cambiano i passaggi, dalle rocce si passa a desolate distese di ghiaia per poi seguire strette cenge dove da lontano è impossibile scorgere il percorso
qualche bel passaggio
a forcella Padeon si trova il bivacco Magg. Carlo Buffa di Perrero in posizione splendida, bello da vedere e piacevole la sosta seduti sul suo terrazzo per pranzare, ma l'interno è sporco e in cattive condizioni per la maleducazione dei visitatori e le numerose infiltrazioni d'acqua dal tetto.
la croda Rossa di sesto
Raponzolo di roccia
un ultimo passaggio
il canale di discesa
Il percorso integrale porterebbe fino al paese di Ospitale, noi optiamo per una variante che ci farà risparmiare circa 2 ore, arrivati alla forcella Bassa (segnale) giriamo a sinistra e scendiamo nella val Padeon e ritorniamo al rif. Son Forca.
Portarsi da bere, lungo il percorso non c'è acqua, occhio alle bruciature, si è sempre al sole e non sottovalutate la lunghezza del percorso e la quota.
Percorso denso di storia in un ambiente unico per la sua bellezza, vivamente consigliato.
Ciao a tutti.
Data: luglio 2009
Regione e provincia: Veneto prov. Belluno
Località di partenza: Passo Tre Croci
Località di arrivo: Passo Tre Croci
Tempo di percorrenza: Circa 6/7 ore
Chilometri:
Grado di difficoltà: Sentiero attrezzato
Descrizione delle difficoltà: Sentiero attrezzato d'alta quota
Periodo consigliato: Estate
Segnaletica: Buona
Dislivello in salita: 100 mt. (impianti)
Dislivello in discesa: 1.300 mt
Quota massima: 2950 mt.
Accesso stradale: SS. 48 Cortina - P.so Tre Croci
A mio giudizio è il bel sentiero attrezzato di tutte le dolomiti, ricalca vecchi sentieri degli alpini della prima guerra mondiale, panorami mozzafiato e numerosissime testimonianze della guerra, ricordo la prima volta che lo percorsi più di trent'anni fa, fra i resti di una baracca a circa 2.900 mt di quota c'era una stufa, una tavola resti di sedie e un tagliere in legno per la polenta, ora l'inciviltà e la cronica brutta abitudine di raccogliere cimeli a fatto si tutte queste testimonianze di vita quotidiana siano sparite.
Nei pressi del Passo tre Croci, lungo la SS. 48 che sale da Cortina D'Ampezzo, presso la Capanna Rio Gere si prende la seggiovia che porta al rif. Son Forca 1.698 mt., nei pressi del rifugio una ovovia
ci porterà fin sulla terrazza del rif. Lorenzi a forcella Staulanza 2,919 mt., da qui una serie di scale metalliche ci porterà rapidamente in quota,
si notano da subito opere militari, caverne, ricoveri e resti vari, il percorso ci condurrà ad attraversare un ponte sospeso, il più lungo delle dolomiti 27 mt,
per poi passare per una affilata cresta, peraltro ben protetta da cavo metallico
spettacolare la visione dei resti di un ricovero in muratura abbarbicato alla montagna, impressionante il vuoto sottostante, viene da pensare : ma come facevano a vivere in quelle condizioni d'inverno?.
il percorso continua con qualche saliscendi, ma sempre con andamento in discesa,
il sentiero è attrezzato ma non difficile, certo da non sottovalutare non è comunque una ferrata vera e propria, qualche passaggio verticale, chi soffre di vertigini avrebbe qualche difficoltà .........
sotto di noi la conca di Cortina
man mano che si scende cambiano i passaggi, dalle rocce si passa a desolate distese di ghiaia per poi seguire strette cenge dove da lontano è impossibile scorgere il percorso
qualche bel passaggio
a forcella Padeon si trova il bivacco Magg. Carlo Buffa di Perrero in posizione splendida, bello da vedere e piacevole la sosta seduti sul suo terrazzo per pranzare, ma l'interno è sporco e in cattive condizioni per la maleducazione dei visitatori e le numerose infiltrazioni d'acqua dal tetto.
la croda Rossa di sesto
Raponzolo di roccia
un ultimo passaggio
il canale di discesa
Il percorso integrale porterebbe fino al paese di Ospitale, noi optiamo per una variante che ci farà risparmiare circa 2 ore, arrivati alla forcella Bassa (segnale) giriamo a sinistra e scendiamo nella val Padeon e ritorniamo al rif. Son Forca.
Portarsi da bere, lungo il percorso non c'è acqua, occhio alle bruciature, si è sempre al sole e non sottovalutate la lunghezza del percorso e la quota.
Percorso denso di storia in un ambiente unico per la sua bellezza, vivamente consigliato.
Ciao a tutti.
Ultima modifica di un moderatore: