Escursione Sentiero di Gabriele

Dati

Data: 3/4/2022
Regione e provincia: Lazio, Rieti
Località di partenza: Sorgente Santa Susanna
Località di arrivo: Sorgente Santa Susanna
Tempo di percorrenza: 7h
Chilometri: 18
Grado di difficoltà: E
Descrizione delle difficoltà: Salita sdrucciolevole e molto ripida allo "Sbalzo della zitella"
Periodo consigliato: non in inverno
Segnaletica: CAI
Dislivello in salita: 1087m
Dislivello in discesa: 1087m
Quota massima: 1172m
Accesso stradale: Parcheggio Sorgente Santa Susanna
Traccia GPS: https://www.avventurosamente.it/xf/pagine/mappa/?do=loadmarker&id=8571

Percorso: Sorgente di Santa Susanna, Rivodutri, Sbalzo della zitella, Faggio di San Francesco, Cepparo, Rivodutri, Sorgente di Santa Susanna

Descrizione
L'improvvisa nevicata di sabato notte, i primi colori dell'incipiente primavera e un cielo capriccioso hanno regalato una semplice ma godibilissima uscita CAI lungo il "Sentiero di Gabriele": un anello di una ventina di chilometri, dedicato ad un socio del CAI locale molto attivo per la tutela e promozione del suo ambiente, raccolto nel cuore della conca reatina e che si dipana lungo sentieri pre-esistenti tra Rivodutri e il Faggio di S.Francesco.
Lo spettacolo, in realtà, inizia già percorrendo la via Salaria in auto da Monterotondo al punto di partenza, con i tetti del borgo di Ornaro spolverati di bianco a formare un piccolo presepe laico e i primi rami fioriti della primavera spruzzati di un insolito bianco, sullo sfondo di un cielo terso primaverile: non fossi in auto, sarebbe l'occasione per una sequela di foto, che invece restano solo nei miei occhi.

Il ritrovo e la partenza è alle Sorgenti di Santa Susanna, un punto di riaffioro delle acque carsiche del Terminillo che forma un ruscello poderoso e un laghetto bucolico, adorno di salici piangenti e abitato da cigni. Sul fondo del laghetto, addirittura un presepe!

Sorgente Santa Susanna
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Dopo un breve tratto sulla SP3, lungo i tornanti in salita che conducono a Rivodutri incontriamo i resti di un borghetto abbandonato. Di lì una deviazione nel bosco sul fianco della montagna ci porta, lungo la cosiddetta "via dei Mulini", a incontrare prima una vecchia mola abbandonata, poi i resti dell'antica chiesa rupestre di Madonna in Valle.

Borgo antico
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Vecchio Mulino
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Chiesa rupestre di Madonna in Valle
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Dopo una breve ascesa attraverso il bosco, entriamo nel borgo di Rivodutri attraverso l'antica porta medievale, quindi visitiamo la cosiddetta "porta alchemica", una delle 3 (ci dice il professore invitato per l'occasione a relazionare) esistenti in Europa.

Bosco
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Porta di Rivodutri
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Porta Alchemica
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Superata Rivodutri, inizia una lunga ascesa nel bosco, che percorre tratti del Cammino di Francesco, mostrando squarci piacevoli di montagne ed alberi parzialmente innevati, con le ultime foglie rosse secche dell'inverno, le prime foglie verdi di primavera, alcune mucche ed un cielo quasi sempre limpido azzurro.

Squarci di bosco

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Dopo un paio di anse in risalita, il percorso si arrampica lungo il cosiddetto "sbalzo della zitella" (una parete abbastanza verticale e franosa che avevo già percorso in discesa lungo il mio giro della valle santa di Rieti, ma che non sarebbe percorribile in discesa con questa neve, se non attrezzati), fino ad arrivare al pianoro della Chiesa del Faggio di S.Francesco. Il luogo, di per sè magico ed ammirato altre volte, assume un'atmosfera del tutto nuova coperta da un manto di neve. In particolare ispirano nuove suggestioni la chiesa con le stalattiti di ghiaccio sotto le falde del tetto e il Faggio, con le sue anse meravigliose ricoperte di neve, protese come un'offerta al cielo.

Chiesa del Faggio di S.Francesco
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Faggio di S.Francesco
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Sono ormai le 14.00 e il cielo improvvisamente si è fatto scuro, con nuvoloni plumbei illuminati da scampoli di sole. Questi giochi cromatici, insieme alle prospettive aree della distanze sulla Valle santa e al contrasto tra la neve bianche e i tronchi con foglie rade e colorate, mi catturano, rubandomi numerosi scatti, che qui limito per amor di patria.

Lontananze scure


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Finita la sosta pranzo e la raffica fotografica, riprende la discesa, con la linea degli alberi che torna verde e la neve che progressivamente lascia spazio al fango. La discesa segue una linea diversa dalla salita, passando per il borgo di Cepparo. Il cielo è ora di nuovo luminoso e con un gruppo di scatenati ci lanciamo in una discesa a velocità doppia del resto del gruppo, per tornare a Rivodutri a godere un caffè con cornetto.

La linea verde degli alberi
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Rivodutri
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La giornata è stata bella, la compagnia discreta, ma non ci scappa l'occasione per ritirare il consueto premio del g(i)usto, perchè l'autista del gruppo deve rincasare. Come i podisti arrivati quarti, mi organizzo quindi per "premiarmi da me" a casa, con una focaccia calda con formaggio ed un birrino sempre in frigo per queste evenienze.
Ad majora!
 

Allegati

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Ultima modifica:
Bellissimo giro! :woot:

Dislivello in salita: 1087m
Dislivello in discesa: 1087m
Quota massima: 1172m
Caspita, 1000 m di dislivello non sono una passaggiata!

Che tristezza mi fa vedere borghi e case abbandonate... :(
 
In effetti il dislivello era 800, 1100 è il dislivello cumulato, cioè con i vari su e giu. Però si, nonnera leggerissimo.
 
Gran bella escursione,complimenti.
Il faggio di San Francesco è un monumento arboreo di valore storico anche se le sue dimensioni sono ridotte avendo la circonferenza del tronco di mt 4,00 (misurata come si conviene ad 1,30 mt di altezza da terra),la sua età è di 272+/-20 anni.Beh,sono un appassionato di alberi secolari(sono molto informato) e ahimè,questa meraviglia non l'ho ancora vista,mi penalizza la distanza.
 
Grazie, Carlo. In effetti di faggi ce ne sono di ben più monumentali...questo è speciale per la sua forma particolarmente suggestiva e (non so dove finisca la storia e dove inizi il mito) per il suo passato. In più tutta la Valle di Rieti offre mille suggestioni, di storia e di paesaggio, e si presta al cammino, passando agilmente dal borgo al bosco alla montagna in un continuo che non si esaurisce mai in uno solo dei tre elementi.
 
Gran bella escursione,complimenti.
Il faggio di San Francesco è un monumento arboreo di valore storico anche se le sue dimensioni sono ridotte avendo la circonferenza del tronco di mt 4,00 (misurata come si conviene ad 1,30 mt di altezza da terra),la sua età è di 272+/-20 anni.Beh,sono un appassionato di alberi secolari(sono molto informato) e ahimè,questa meraviglia non l'ho ancora vista,mi penalizza la distanza.

E il Cipresso di San Francesco di Villa Verucchio (Rimini), lo conosci?

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...ma quanto lo han fatto girare, sto povero Francesco?! tra un po' verrà fuori anche la Roulette di S.Francesco a La Vegas
 
Dati

Data: 3/4/2022
Regione e provincia: Lazio, Rieti
Località di partenza: Sorgente Santa Susanna
Località di arrivo: Sorgente Santa Susanna
Tempo di percorrenza: 7h
Chilometri: 18
Grado di difficoltà: E
Descrizione delle difficoltà: Salita sdrucciolevole e molto ripida allo "Sbalzo della zitella"
Periodo consigliato: non in inverno
Segnaletica: CAI
Dislivello in salita: 1087m
Dislivello in discesa: 1087m
Quota massima: 1172m
Accesso stradale: Parcheggio Sorgente Santa Susanna
Traccia GPS: https://www.avventurosamente.it/xf/pagine/mappa/?do=loadmarker&id=8571

Percorso: Sorgente di Santa Susanna, Rivodutri, Sbalzo della zitella, Faggio di San Francesco, Cepparo, Rivodutri, Sorgente di Santa Susanna

Descrizione
L'improvvisa nevicata di sabato notte, i primi colori dell'incipiente primavera e un cielo capriccioso hanno regalato una semplice ma godibilissima uscita CAI lungo il "Sentiero di Gabriele": un anello di una ventina di chilometri, dedicato ad un socio del CAI locale molto attivo per la tutela e promozione del suo ambiente, raccolto nel cuore della conca reatina e che si dipana lungo sentieri pre-esistenti tra Rivodutri e il Faggio di S.Francesco.
Lo spettacolo, in realtà, inizia già percorrendo la via Salaria in auto da Monterotondo al punto di partenza, con i tetti del borgo di Ornaro spolverati di bianco a formare un piccolo presepe laico e i primi rami fioriti della primavera spruzzati di un insolito bianco, sullo sfondo di un cielo terso primaverile: non fossi in auto, sarebbe l'occasione per una sequela di foto, che invece restano solo nei miei occhi.

Il ritrovo e la partenza è alle Sorgenti di Santa Susanna, un punto di riaffioro delle acque carsiche del Terminillo che forma un ruscello poderoso e un laghetto bucolico, adorno di salici piangenti e abitato da cigni. Sul fondo del laghetto, addirittura un presepe!

Sorgente Santa Susanna
Vedi l'allegato 233986


Vedi l'allegato 233987

Vedi l'allegato 233988

Dopo un breve tratto sulla SP3, lungo i tornanti in salita che conducono a Rivodutri incontriamo i resti di un borghetto abbandonato. Di lì una deviazione nel bosco sul fianco della montagna ci porta, lungo la cosiddetta "via dei Mulini", a incontrare prima una vecchia mola abbandonata, poi i resti dell'antica chiesa rupestre di Madonna in Valle.

Borgo antico
Vedi l'allegato 233989

Vecchio Mulino
Vedi l'allegato 233990

Vedi l'allegato 233991

Chiesa rupestre di Madonna in Valle
Vedi l'allegato 233993


Dopo una breve ascesa attraverso il bosco, entriamo nel borgo di Rivodutri attraverso l'antica porta medievale, quindi visitiamo la cosiddetta "porta alchemica", una delle 3 (ci dice il professore invitato per l'occasione a relazionare) esistenti in Europa.

Bosco
Vedi l'allegato 233992

Porta di Rivodutri
Vedi l'allegato 233996

Porta Alchemica
Vedi l'allegato 233997


Superata Rivodutri, inizia una lunga ascesa nel bosco, che percorre tratti del Cammino di Francesco, mostrando squarci piacevoli di montagne ed alberi parzialmente innevati, con le ultime foglie rosse secche dell'inverno, le prime foglie verdi di primavera, alcune mucche ed un cielo quasi sempre limpido azzurro.

Squarci di bosco

Vedi l'allegato 234001

Vedi l'allegato 233998

Vedi l'allegato 233999

Vedi l'allegato 234000

Dopo un paio di anse in risalita, il percorso si arrampica lungo il cosiddetto "sbalzo della zitella" (una parete abbastanza verticale e franosa che avevo già percorso in discesa lungo il mio giro della valle santa di Rieti, ma che non sarebbe percorribile in discesa con questa neve, se non attrezzati), fino ad arrivare al pianoro della Chiesa del Faggio di S.Francesco. Il luogo, di per sè magico ed ammirato altre volte, assume un'atmosfera del tutto nuova coperta da un manto di neve. In particolare ispirano nuove suggestioni la chiesa con le stalattiti di ghiaccio sotto le falde del tetto e il Faggio, con le sue anse meravigliose ricoperte di neve, protese come un'offerta al cielo.

Chiesa del Faggio di S.Francesco
Vedi l'allegato 234003

Faggio di S.Francesco
Vedi l'allegato 234002

Vedi l'allegato 234004

Sono ormai le 14.00 e il cielo improvvisamente si è fatto scuro, con nuvoloni plumbei illuminati da scampoli di sole. Questi giochi cromatici, insieme alle prospettive aree della distanze sulla Valle santa e al contrasto tra la neve bianche e i tronchi con foglie rade e colorate, mi catturano, rubandomi numerosi scatti, che qui limito per amor di patria.

Lontananze scure


Vedi l'allegato 234008


Vedi l'allegato 234009

Vedi l'allegato 234010

Finita la sosta pranzo e la raffica fotografica, riprende la discesa, con la linea degli alberi che torna verde e la neve che progressivamente lascia spazio al fango. La discesa segue una linea diversa dalla salita, passando per il borgo di Cepparo. Il cielo è ora di nuovo luminoso e con un gruppo di scatenati ci lanciamo in una discesa a velocità doppia del resto del gruppo, per tornare a Rivodutri a godere un caffè con cornetto.

La linea verde degli alberi
Vedi l'allegato 234011


Vedi l'allegato 234012

Vedi l'allegato 234014



Vedi l'allegato 234015

Rivodutri
Vedi l'allegato 234028

La giornata è stata bella, la compagnia discreta, ma non ci scappa l'occasione per ritirare il consueto premio del g(i)usto, perchè l'autista del gruppo deve rincasare. Come i podisti arrivati quarti, mi organizzo quindi per "premiarmi da me" a casa, con una focaccia calda con formaggio ed un birrino sempre in frigo per queste evenienze.
Ad majora!
Complimenti per l' insolita ed appassionante camminata!!! Sempre splendide le descrizioni !
 
Una zona che conosco sommariamente ma che in alcuni caratteri sembra ricca come la Tuscia. A Santa Susanna ci passai col Cammino di San Francesco.
Oserei dire che sono i territori di casa tua.
 
Una zona che conosco sommariamente ma che in alcuni caratteri sembra ricca come la Tuscia. A Santa Susanna ci passai col Cammino di San Francesco.
Oserei dire che sono i territori di casa tua.
Si, è così. Il mio primo cammino, il mio passato nella gioventù francescana, un ambiente che sento "comodo"...anche se sto scoprendo altri luoghi di elezione: la tuscia, i lucretili, certe parti dei sabini...e devo ancora cimentarmi coi sibillini! Mamma mia che territorio benedetto il centro italia!
 
Verissimo. Pensavo solo alla accessibilita di ogni ambiente (mare montagna collina pianura) o regione (dalle alpi amma puglia) in pochi km...
 
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