Stefanobi ha scritto:E il veleno delle vipere italiane in quale delle due categorie è ?
Vi ha scritto:Diciamo che nel nostro paese dobbiamo temere un unico serpente: la vipera.
Vi
A me risulterebbe potenzialmente mortale anche il morso della "Falange Volterrana" che é un piccolo ragno che si trova in zona Volterra. Andando spesso da quelle parti ho chiesto a molti indigeni, anche anziani, dei quali nessuno ha peró visto mai quel ragnoVi ha scritto:Diciamo che nel nostro paese dobbiamo temere un unico serpente: la vipera.
infatti, a me, sempre in CRI hanno detto che il siero deve essere mantenuto in frigo (tasca frigorifera?) e che potrebbe causare lo shock. Quindi, teoricamente, si dovrebbe portare con sé anche delle fiale di cortisone (?). Questo basta ad evitare di portare con me altro che non il mio classico trauma kit e medical kitVi ha scritto:Evitare la somministrazione di siero ( immunoglobuline di origine equina ) al di fuori di un am-biente ospedaliero per il rischio di shock anafilattico
iacco ha scritto:A me in Croce Rossa hanno spiegato che effettuare dei tagli non fa altro che mettere il veleno, al momento solo impregnato nei tessuti in circolo in virtú del taglio effettuato.
Di conseguenza, specie in Italia, non si deve fare niente a parte un monitoring dell'infortunato (che deve essere mantenuto possibilmente calmo). Solo nel caso di arresti cardiaci si esegue una RCP (rianimazione cardio polmonare) come da prassi.
Io ho urlato come un matto, la biscia prima mi ha guardato terrorizzata e poi è scappata a squame levate urlando anche lei... i ragazzi sul sentiero sono scappati urlanti ed ignudi...
Vi ha scritto:Diciamo che nel nostro paese dobbiamo temere un unico serpente: la vipera. Il suo morso, come quello di tutti i serpenti, ragni, scorpioni e pesci, trova inserimento in un adeguato protocollo medico internazionale: il 989,5 della ICD9.
Il protocollo di soccorso prescrive esclusivamente questi punti:
* Immobilizzare l’arto con stecca o altri mezzi di fortuna al fine di impedire i movimenti
* Trasportare il paziente al più vicino ospedale; per i pazienti che si trovano in zone impervie o lontane da un ospedale si rammenta di far riferimento al servizio 118 che provvederà con eli-ambulanza ad un trasporto rapido e protetto
* Evitare le manovre tradizionali quali laccio, taglio e suzione, che oltre a non essere efficaci possono causare danni iatrogeni della parte interessata ed aumentare la diffusione del veleno
* Evitare la somministrazione di siero ( immunoglobuline di origine equina ) al di fuori di un am-biente ospedaliero per il rischio di shock anafilattico.
Infine, credo che la cosa più importante, sia di verificare la traccia del morso sulla pelle: la vipera lascia l'incisione dei "canini", altri serpenti non velenosi non lasciano questi buchi più grandi. Questa sola operazione basta a comprendere la gravità o meno della situazione.
Ciao
Vi
Vi ha scritto:
Diciamo che nel nostro paese dobbiamo temere un unico serpente: la vipera. Il suo morso, come quello di tutti i serpenti, ragni, scorpioni e pesci, trova inserimento in un adeguato protocollo medico internazionale: il 989,5 della ICD9.
Il protocollo di soccorso prescrive esclusivamente questi punti:
* Immobilizzare l’arto con stecca o altri mezzi di fortuna al fine di impedire i movimenti
* Trasportare il paziente al più vicino ospedale; per i pazienti che si trovano in zone impervie o lontane da un ospedale si rammenta di far riferimento al servizio 118 che provvederà con eli-ambulanza ad un trasporto rapido e protetto
* Evitare le manovre tradizionali quali laccio, taglio e suzione, che oltre a non essere efficaci possono causare danni iatrogeni della parte interessata ed aumentare la diffusione del veleno
* Evitare la somministrazione di siero ( immunoglobuline di origine equina ) al di fuori di un am-biente ospedaliero per il rischio di shock anafilattico.
Infine, credo che la cosa più importante, sia di verificare la traccia del morso sulla pelle: la vipera lascia l'incisione dei "canini", altri serpenti non velenosi non lasciano questi buchi più grandi. Questa sola operazione basta a comprendere la gravità o meno della situazione.
Ciao
Vi
Confermo tutto ciò. Io applicherei anche una fasciatura linfostatica per rallentare la diffusione del veleno (strano che nel protocollo non ne parlino...)
PoetaJazzInAutoStop ha scritto:Escariot...ma quel serpentello è davvero bellissimo!!!
Cavolo! Invece delle tartarughine d'acqua...avrei potuto insistere di più per un serpente con i miei genitori!!!!
giovassa ha scritto:Dopo tanti anni in Africa il primo serpente l'ho visto quest'anno in Congo RDC...e me lo sono mangiato