ci sono 2 casi fondamentali di perdita di attrezzatura:
- perdita involontaria o rottura: la piu' comune. ha impatto ambientale, e soprattutto sulla pazienza del malcapitato pescatore. in molte tecniche di pesca si puo' diminuire l'impatto ad es con punti di rottura (terminali a sezione sottile, ecc), purtroppo non e' possibile in tutte le tecniche e in tutti i casi. l'ultima volta che mi e' esplosa una canna per uno scivolone ho provato a recuperare tutti i pezzi, un paio non li ho trovati.
- perdita volontaria o abbandono: meno comune perche' sono pochi i pescatori che fanno queste boiate, ma quando c'e' e' abbastanza pesante. ami rotti, soprattutto matasse di fili o reti lasciate sulla riva, a volte galleggianti o addirittura canne spezzate. e' la piu' pericolosa perche' si tratta di perdite di grossa entita' di materiale disposto in malo modo, ad es decine di m di nylon, e perche' chi fa queste porcate spesso lascia anche altri rifiuti in giro o, se e' un bracconiere, ho visto autentiche trappole simil viet cong o altri metodi schifosi per impedire agli altri pescatori di avvicinarsi o scoraggiarli (furti, danni alle auto ecc).
aggiungo poi un caso molto meno noto di abbandono: quello involontario da parte di anziani. dalle mie parti fino agli anni 90 non era raro che i "veci" lasciassero una canna da pochi soldi vicino alla buca dove andavano a pescare. quando non potevano piu' andare per motivi di salute, o morivano, la canna restava li abbandonata. questo era comune dalle mie parti si sta riducendo molto perche' 1)nessuno piu' si fida a lasciare qualcosa in giro, specie ora che gira gentaglia assortita la canna sparisce anche se e' una di quelle da pochissimi e del deca 2)si riduce il numero di gente che va a pescare 3)il miglioramento delle cure e della vita media, in quantita' e qualita', fa si che i veci spesso vadano a pescare in macchina, e quindi non abbiano problemi a portarsi via l'attrezzatura, e che riescano a gestire meglio la loro vita