Possiamo dire tutto ciò che si vuole, ma una cosa è certa: l'abuso di un diritto porta alla dismissione o compressione del diritto, in parte o in toto.
Vale per qualsiasi diritto.
Es. L'art. 18 L. n. 300/1970 (c.d. statuto dei lavoratori) tutelava i lavoratori in modo quasi eccessivo, senza eccezioni e temperamenti. Le ingiustizie di tale sistema hanno portato prima alla legge Fornero (che ancora poteva andare bene) e poi allo sciagurato jobs act, che ha largamente smantellato le tutele.
Vale per la legittima difesa, che dopo secoli di violenza anche un po' arbitraria, oggi è talmente compressa che è più tutelato il delinquente.
Vale per la democrazia, che quando si vuole portare all'estremo (democrazia diretta) non è più un grado di funzionare e di prendere decisioni funzionali ed efficaci e porta alla pericolosa tentazione di ricorrere a sistemi più autoritari.
Vale per l'esercizio delle libertà in genere, che già più di 2000 anni fa ha portato Platone, nel De re publica, a dire che: "Quando un popolo, divorato dalla sete della libertà, si trova ad avere a capo dei coppieri che gliene versano quanta ne vuole, fino ad ubriacarlo, accade allora che, se i governanti resistono alle richieste dei sempre più esigenti sudditi, sono dichiarati tiranni. E avviene pure che chi si dimostra disciplinato nei confronti dei superiori è definito un uomo senza carattere, servo; che il padre impaurito finisce per trattare il figlio come suo pari, e non è più rispettato, che il maestro non osa rimproverare gli scolari e costoro si fanno beffe di lui, che i giovani pretendano gli stessi diritti, le stesse considerazioni dei vecchi, e questi, per non parer troppo severi, danno ragione ai giovani. In questo clima di libertà, nel nome della medesima, non vi è più riguardo per nessuno. In mezzo a tale licenza nasce e si sviluppa una mala pianta: la tirannia."
Mutatis mutandis, possiamo ben applicare il concetto anche al soccorso.
Davanti ai casi di abuso o uso non necessario cui assistiamo, si è chiaramente sviluppata nella società una forma di avversione, giusto o sbagliato che sia, ma tant'è.
Quindi ora o si trova il modo di arginare il fenomeno, oppure la strada segnata sarà quella della dismissione/compressione del diritto: il soccorso sarà solo per chi paga, cioè gli assicurati o sarà garantito gratuitamente solo nei casi più severi, mentre per il resto uno paga.
Del resto, le risorse sono quelle che sono ed il debito pubblico è già di suo notevole.