Bike Solfatara di Pomezia

Solfatara di Pomezia
Quota
128 m
Data 26 marzo 2021
Percorso strade asfaltate, carrarecce e sentieri
Dislivello 506 m
Distanza 96,79 km
Tempo totale 9:50 h
Tempo di marcia 9:10
Descrizione Da Roma (65 m) per l’Appia Antica fino a Frattocchie (180 m, +2,20 h) per strade cittadine, basolato e sentieri laterali. Poi strada asfaltata per Via Nettunense, Via di Santa Fumia, Via Ardeatina e Via della Solfatara fino alla Solfatara di Pomezia (91 m, +40 min.). Visita del sito su strade sterrate e sentieri (1,40 h). Ritorno per strade sterrate con quattro cancelli da scavalcare per Via Casale le Allodole, Via Gastone Silvano Spinetti, il castello dei Monti di Leva o castrum Montis Olibani, Via Falerna. Asfalto su Via di Trigoria e di nuovo sterrato su Via Casale della Caccia fino alla Via Pontina. Asfalto fino a casa (+4,30 h). Pedalata impegnativa in zone molto isolate. Primo cancello con passaggio sulla destra, secondo con passaggio sulla spalletta del ponte sul fosso, terzo e quarto impegnativi per una persona sola con necessità di scavalcare un muretto e calarsi in un fosso.
https://www.montinvisibili.it/solfatara-di-pomezia
 

Allegati

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  • 004 VII miglio Torre Selce.JPG
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  • 010 Lago Rosso.JPG
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  • 023 Lago Rosso.JPG
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  • 029 Lago Bianco.JPG
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Proprio nei giorni scorsi, avendo notato quelle macchie celesti sulla mappa avevo fatto una ricerca sui laghetti della solfatara e mi chiedevo come mai la solfatara di Manziana sia diventata meta di infiniti pellegrinaggi mentre di questi non si sente mai nemmeno parlare.

Mi sono chiesto quindi se il luogo fosse ugualmente accessibile o se magari è poco conosciuto semplicemente perché meno bello o affascinante, chissà.

Simpatica la decorazione urbana di Piazza Andrea Pazienza (poco più che uno svincolo se ho capito bene dalle foto su google maps) quanto meno rende giustizia dell' aver intitolato ad un personaggio molto amato una location decisamente "minore".
 
Che giro impensabile !! Come sempre originalissimo. Mi fa molto piacere e mi tocca molto vedere le immagini della rotonda dedicata a Paz, peccato che quelle bellissime maioliche siano molto poco conosciute...e poi mio padre era un disegnatore di fumetti e lì c'è anche un suo personaggio.
 
Proprio nei giorni scorsi, avendo notato quelle macchie celesti sulla mappa avevo fatto una ricerca sui laghetti della solfatara e mi chiedevo come mai la solfatara di Manziana sia diventata meta di infiniti pellegrinaggi mentre di questi non si sente mai nemmeno parlare.

Mi sono chiesto quindi se il luogo fosse ugualmente accessibile o se magari è poco conosciuto semplicemente perché meno bello o affascinante, chissà.

Simpatica la decorazione urbana di Piazza Andrea Pazienza (poco più che uno svincolo se ho capito bene dalle foto su google maps) quanto meno rende giustizia dell' aver intitolato ad un personaggio molto amato una location decisamente "minore".
Le due solfatare non sono nemmeno lontanamente paragonabili. A Manziana abbiamo un territorio tutelato dove prevale una palude bullicante immersa in un contesto naturale. A Pomezia è ben visibile la mano dell'uomo e la prevalenza è per un ambiente lacustre. Inoltre da quello che ho capito, oltre a non essere tutelato e meta di motocross, è anche privato. Comunque l'accessibilità è perfetta, sia per parcheggiare l'auto che per muoversi al suo interno.
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Che giro impensabile !! Come sempre originalissimo. Mi fa molto piacere e mi tocca molto vedere le immagini della rotonda dedicata a Paz, peccato che quelle bellissime maioliche siano molto poco conosciute...e poi mio padre era un disegnatore di fumetti e lì c'è anche un suo personaggio.
Eccone un altra del nostro incredibile @lanfranco51.

Sì, è stato un giro estemporaneo creato dall'"arrossamento" del mio mondo.
È la seconda volta che vado in quella rotonda dei fumetti: la prima volontariamente, sempre in bici, la seconda per caso.
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Sai dirci di più sulle caratteristiche del Lago Rosso e del Lago Bianco?
Niente di più di quello che ho trovato online e che ho in parte riportato sul mio sito.

<<Compresa nella Riserva Naturale di Decima Malafede, è un fenomeno periferico del vulcanismo laziale e occupa lo spazio di una gigantesca cava di zolfo di epoca romana, attiva fino agli anni ottanta. Citata anche da Virgilio nell’Eneide e da Plinio il Vecchio, era conosciuta come luogo di culto del dio Fauno e venerata come sede di divinità connesse con il mondo degli inferi e con la profezia>>.

Posso aggiungere che il Lago Rosso occupa il sedime di una cava di ferro. Dovrebbe essere rosso per questo, ma mi hanno detto che in tempo era molto più rosso, quindi ci potrebbe essere anche una componente microorganica. Quello bianco invece è quello che ribolle e deriva dalla salita di sostanze minerali.

È stata la location di film mitologici e pare anche di alcune scene di James Bond No time to die.
 
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Tutti quei km con quella bici è stata veramente una bella impresa, complimenti!
Sono stato varie volte alla Solfatara, ultimamente un paio di settimane fa (l'ho presa molto alla larga passando per Nemi e Fontana Tempesta e poi scendendo da Albano), ma è da tanto che non vado passando per l'area rurale adiacente all'Ardeatina, poiché mi avevano riferito di queste chiusure di cancelli.
Ma come hai fatto a superare il 4° cancello?
Non mi piace dare consigli non richiesti, ma questa volta faccio due eccezioni a fin di bene e me ne scuso comunque.
1. ma non ti da fastidio la sella così alta in punta? Soprattutto noi maschietti dovremmo tenerla orizzontale rispetto al piano o al limite leggermente più bassa in punta.
2. passare sulla Colombo, soprattutto nel tratto degli svincoli con il GRA è veramente giocare alla roulette russa.
Da Mezzocammino, dove ti sei perso, potevi raggiungere la ciclabile del Tevere in sicurezza e quindi arrivare a destinazione, sfruttando le nuove Bike Lane che hanno creato nell'area compresa tra l'Eur e Torrino e poi prendere il piccolo ponte pedonale che supera la ferrovia e la via del mare (da foto allegata)
Cattura.JPG
 
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https://www.google.it/maps/place/Zo...5a62d72369b0935!8m2!3d41.8233542!4d12.4294608
Buonissimi consigli ! Da Mezzocammino si può scendere, partendo dalla zona delle vie dedicate ai fumettisti e seguendo via Cina arrivi alla stazione di Tor di Valle. Come dice Mez oltrepassi la ferrovia e la Via del Mare con la passerella mezzo abbandonata e sei su Via dell'ippodromo, prosegui a destra e trovi una piccola sterrata in salita a sinistra accanto ad un rudere di capannone e sei sulla ciclabile. Parlando poi tra ciclisti, effettivamente la sella andrebbe posizionata come dice @mezcal , ma se ti trovi bene così e non hai disturbi,ok. Altra cosa già che ci siamo: facendo questa ciclabile ho visto che nel tratto di via del Cappellaccio la pista è spesso percorsa da furgoni e auto che vanno al vicino deposito di laterizi o "smorzo": loro dicono che hanno il permesso di passare sulla ciclabile, ma è possibile ?
 
Tutti quei km con quella bici è stata veramente una bella impresa, complimenti!
Sono stato varie volte alla Solfatara, ultimamente un paio di settimane fa (l'ho presa molto alla larga passando per Nemi e Fontana Tempesta e poi scendendo da Albano), ma è da tanto che non vado passando per l'area rurale adiacente all'Ardeatina, poiché mi avevano riferito di queste chiusure di cancelli.
Ma come hai fatto a superare il 4° cancello?
Non mi piace dare consigli non richiesti, ma questa volta faccio due eccezioni a fin di bene e me ne scuso comunque.
1. ma non ti da fastidio la sella così alta in punta? Soprattutto noi maschietti dovremmo tenerla orizzontale rispetto al piano o al limite leggermente più bassa in punta.
2. passare sulla Colombo, soprattutto nel tratto degli svincoli con il GRA è veramente giocare alla roulette russa.
Da Mezzocammino, dove ti sei perso, potevi raggiungere la ciclabile del Tevere in sicurezza e quindi arrivare a destinazione, sfruttando le nuove Bike Lane che hanno creato nell'area compresa tra l'Eur e Torrino e poi prendere il piccolo ponte pedonale che supera la ferrovia e la via del mare (da foto allegata)
Eh, eh, ... si vede che non sono un animale urbano. Sono riuscito a perdermi a Spinaceto, a onor del vero con il GPS che in città non serve a un cavolo e con persone che mi davano indicazioni un po' alla cinese (mi successe a Pechino); e poi infatti a casa ho visto che bastava seguissi le indicazioni per Viale Pechino.

Il fatto è che durante tutta questa gita infrasettimanale mi hanno tempestato di telefonate dal lavoro e a metà pomeriggio la batteria dello smartphone era andata, che mi sarebbe stato assai utile poter contare sul navigatore.

E senza telefono per contattare casa (ero uscito alle 7) e con il buio incipiente mi sono dovuto risolvere a quella Cristoforo Colombo che cercavo di evitare. Devo anche dire che una trentina di anni or sono (prima che facessero il nuovo ponte con la pista ciclabile sotto alla fine della pista di Saxa Rubra) mi ero fatto anche un pezzo del raccordo in bici :eek:

Il 4° cancello è stato relativamente facile: si scende un po' nel fosso sulla sinistra e si risale con percorso già battuto. È il terzo che mi ha dato filo da torcere che bisogna salire sulla spalletta a destra e calarsi nel fosso e poi con le braccia tese in alto cercare di afferrare la bici che hai messo in equilibrio sulla spalletta. In due non sarebbe un problema.

Consigli accettabilissimi e anzi utili, che siamo qui apposta per darne e riceverne.
Che ti devo dire, quella bici è un ferrovecchio, ma io ci sono affezionato. Tanto scomodità non la trovo e ha dimensioni giuste per la mia corporatura (anche se è pesante e ho provato la differenza con un modello più performante) e posso lasciarla legata a un albero nel bosco (magari un po' nascosta) senza troppi patemi. Forse per quello che faccio io mi servirebbe una gravel.
Sul sellino non ci avevo mai pensato e non ho mai provato fastidi, ma ora provo a variarne l'angolazione.
È che più passano gli anni meno bado all'attrezzatura.
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https://www.google.it/maps/place/Zo...5a62d72369b0935!8m2!3d41.8233542!4d12.4294608
Buonissimi consigli ! Da Mezzocammino si può scendere, partendo dalla zona delle vie dedicate ai fumettisti e seguendo via Cina arrivi alla stazione di Tor di Valle. Come dice Mez oltrepassi la ferrovia e la Via del Mare con la passerella mezzo abbandonata e sei su Via dell'ippodromo, prosegui a destra e trovi una piccola sterrata in salita a sinistra accanto ad un rudere di capannone e sei sulla ciclabile. Parlando poi tra ciclisti, effettivamente la sella andrebbe posizionata come dice @mezcal , ma se ti trovi bene così e non hai disturbi,ok. Altra cosa già che ci siamo: facendo questa ciclabile ho visto che nel tratto di via del Cappellaccio la pista è spesso percorsa da furgoni e auto che vanno al vicino deposito di laterizi o "smorzo": loro dicono che hanno il permesso di passare sulla ciclabile, ma è possibile ?
Si conosco la variante del rudere e infatti lì puntavo.

In effetti mi sembra che lì sia la pista a utilizzare un tratto stradale.
 
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