Per una serie di cose mi sono trovato a dovere cercare una nuova giacca da escursione dopo nemmeno un anno che avevo preso il mio bel guscio in goretex. Per rinfrescarmi la memoria e capirne ancora di più mi sono rimesso a leggere e cercare informazioni in rete e nel mentre mi è stata segnalata una indagine di Greenpeace sulla presenza di sostanze tossiche nei capi d'abbigliamento outdoor. Mi sono documentato e ritengo la cosa particolarmente intressante quindi ve la racconto.
A quanto pare l'inchiesta è partita alcuni anni fa - se ne era parlato anche qui, io la ignoravo - ed è parte di una più vasta campagna di Greenpeace chiamata Detox per sollecitare le aziende che producono abbigliamento a ridurre ed eliminare le sostanze tossiche dai loro prodotti. Anche il settore dell'outdoor non ne è immune ovviamente. La cosa che dovrebbe fare riflettere è che aziende che nelle campagne pubblicitarie puntano sulla meraviglia della natura poi non si curino particolarmente di puntare su una produzione ecocompatibile, anzi.
Il dato interessante e non scontato è che ci sono membrane idrorepellenti con un forte impatto inquinante e altre molto più "ecologiche". Ma faccio un passo indietro, sostanze chimiche tossiche ce ne sono un po' dappertutto - ma questo non è un buon motivo per non curarsene e continuare a produrle - e anche in giacche, pantaloni e guanti tecnici possono essere usate anche per trattare i tessuti ma a detta di Greenpeace di cui condivido le battaglie, particolarmente pericolosi sono i PFC di cui alcune membrane sono composte e altre no.
Fra articoli e blog si trovano notizie un po' confuse che non mi facevano capire con chiarezza la cosa - devo dire che anche sul blog italiano di Greenpeace non è spiegato chiaramente e pare quasi che le sostanze tossiche vengano portate dagli escursionisti nei luoghi remoti da cui sono stati prelevati dei campioni. In realtà è la produzione di questi capi e di queste membrane che libera una grande quantità di sostanze dannose e questi pfc, pare, siccome particolarmente leggeri e volatili non inquinano soltanto le falde acquifere e il terreno attorno alle fabbriche - che poi non è una cosa virtuosa - ma si disperdono nell'atmosfera e vengono portati dai venti un po' ovunque. Anche nei luoghi più remoti dove quelli di Greenpeace per fare la loro campagna sono andati a fare rilevamenti.
Quindi non sono gli escursionisti ignari che spargono gli inquinanti sui ghiacchiai e nei laghetti d'alta quota - in Italia la squadra è andata al lago di Pilato sui monti Sibillini, altrove su Alpi, Tatra, Scandinavia, su Caucaso, Altai, in Cina e sulle Ande - se non in minima parte, ma l'atmosfera che è piena di sostanze chimiche tossiche e se arrivano persino nei luoghi più remoti chissà altrove.
Tornando alle membrane, il goretex è pieno di pfc o simili e l'azienda ha prima ignorato la cosa e ora a quanto pare sta utilizzando composti chimici vicini che dichiara innocui ma la cosa è controversa. Altre membrane tecniche invece come sympatex e event pare siano relativamente eco. Anche le spalmature di poliuretano come hyvent sono molto meno inquinanti.
Quindi in sostanza ero orientato su una giacca in goretex performance che pensavo facesse più al caso mio ma alla fine ho trovato sul mercatino quissù una giacca in hyvent. Ho comprato una giacca usata - questo sì che è ecologico - e ne è uscito anche un incontro molto gradito con Ciccio. Magari suderò un po' di più e con gli anni mi bagnerò un poco ma per il momento vado per boschi e sentieri sui monti e non mi arrampico ancora sui ghiacciai. E' bellissima e domani la inauguro con un giro sui calanchi dell'Abbadessa. Non vedo l'ora
Questa la petizione di Greenpeace che ho firmato: http://detox-outdoor.org/it-IT
Qui un video:
A quanto pare l'inchiesta è partita alcuni anni fa - se ne era parlato anche qui, io la ignoravo - ed è parte di una più vasta campagna di Greenpeace chiamata Detox per sollecitare le aziende che producono abbigliamento a ridurre ed eliminare le sostanze tossiche dai loro prodotti. Anche il settore dell'outdoor non ne è immune ovviamente. La cosa che dovrebbe fare riflettere è che aziende che nelle campagne pubblicitarie puntano sulla meraviglia della natura poi non si curino particolarmente di puntare su una produzione ecocompatibile, anzi.
Il dato interessante e non scontato è che ci sono membrane idrorepellenti con un forte impatto inquinante e altre molto più "ecologiche". Ma faccio un passo indietro, sostanze chimiche tossiche ce ne sono un po' dappertutto - ma questo non è un buon motivo per non curarsene e continuare a produrle - e anche in giacche, pantaloni e guanti tecnici possono essere usate anche per trattare i tessuti ma a detta di Greenpeace di cui condivido le battaglie, particolarmente pericolosi sono i PFC di cui alcune membrane sono composte e altre no.
Fra articoli e blog si trovano notizie un po' confuse che non mi facevano capire con chiarezza la cosa - devo dire che anche sul blog italiano di Greenpeace non è spiegato chiaramente e pare quasi che le sostanze tossiche vengano portate dagli escursionisti nei luoghi remoti da cui sono stati prelevati dei campioni. In realtà è la produzione di questi capi e di queste membrane che libera una grande quantità di sostanze dannose e questi pfc, pare, siccome particolarmente leggeri e volatili non inquinano soltanto le falde acquifere e il terreno attorno alle fabbriche - che poi non è una cosa virtuosa - ma si disperdono nell'atmosfera e vengono portati dai venti un po' ovunque. Anche nei luoghi più remoti dove quelli di Greenpeace per fare la loro campagna sono andati a fare rilevamenti.
Quindi non sono gli escursionisti ignari che spargono gli inquinanti sui ghiacchiai e nei laghetti d'alta quota - in Italia la squadra è andata al lago di Pilato sui monti Sibillini, altrove su Alpi, Tatra, Scandinavia, su Caucaso, Altai, in Cina e sulle Ande - se non in minima parte, ma l'atmosfera che è piena di sostanze chimiche tossiche e se arrivano persino nei luoghi più remoti chissà altrove.
Tornando alle membrane, il goretex è pieno di pfc o simili e l'azienda ha prima ignorato la cosa e ora a quanto pare sta utilizzando composti chimici vicini che dichiara innocui ma la cosa è controversa. Altre membrane tecniche invece come sympatex e event pare siano relativamente eco. Anche le spalmature di poliuretano come hyvent sono molto meno inquinanti.
Quindi in sostanza ero orientato su una giacca in goretex performance che pensavo facesse più al caso mio ma alla fine ho trovato sul mercatino quissù una giacca in hyvent. Ho comprato una giacca usata - questo sì che è ecologico - e ne è uscito anche un incontro molto gradito con Ciccio. Magari suderò un po' di più e con gli anni mi bagnerò un poco ma per il momento vado per boschi e sentieri sui monti e non mi arrampico ancora sui ghiacciai. E' bellissima e domani la inauguro con un giro sui calanchi dell'Abbadessa. Non vedo l'ora
Questa la petizione di Greenpeace che ho firmato: http://detox-outdoor.org/it-IT
Qui un video: