Alpinismo Speroni dei Monti Caprini

Dati

Data: 24.09.2018
Regione e provincia: Lazio
Località di partenza: Capranica
Località di arrivo: Capranica
Tempo di percorrenza: circa 3,5 ore
Chilometri: 4.8
Grado di difficoltà: max V
Descrizione delle difficoltà:
Periodo consigliato: primavera ed autunno
Segnaletica: scarsa
Dislivello in salita: 195 mt.
Dislivello in discesa: stesso
Quota massima: 1200 mt
Accesso stradale: dal Santuario della Madonna della Mentorella
Traccia GPS: [puoi caricare la tua traccia GPS nella Mappa Escursioni ed inserire il link permanente al posto di questo testo]

Con un mio amico abbiamo deciso di fare uno degli "speroni" posti nella catena dei monti caprini; speroni più impropriamente denominati "della Mentorella", in quanto posti in un luogo suggestivo e verdeggiante ove è ubicato il santuario più antico d'Europa intitolato "Madonna della Mentorella". Abbiamo scelto di scalare una via max da V denominata "Verso le Nuove Stagioni" e posta sul quinto degli speroni presenti. Giunti al parcheggio posto nelle adiacenze del citato santuario alle ore 08.30 e preparata l'attrezzatura occorrente per la via scelta (pochi friend medi, qualche chiodo, alcuni cordini ed una decina di rinvii oltre a due mezze corde da 60 mt, un paio di moschettoni per le soste ed un paio di secchielli), facciamo accesso al piazzale del santuario, passiamo per un cancelletto posto sulla destra e sbuchiamo subito nella macchia. Da qui le indicazioni per gli speroni sono veramente scarne e quelle poche che ci sono risalgono ad illo tempore. Comunque, individuato una traccia di sentiero che porta alla "finestra olografica" lo percorriamo e nel giro di 45 minuti circa siamo alla base della via. In alcune relazioni si descrivono due lunghezze ma a via fatta i tiri sono stati 4, tre di arrampicata più uno in conserva. Affronto il primo tiro da primo (ma farò da primo per tutta la via per scelta mia) e subito ci troviamo ad affrontare un V. La roccia è buona, bella, solida e per niente repulsiva, la vista è mozzafiato. Lungo il percorso del primo tiro sono presenti due chiodi ed io ne ho lasciato un terzo in un punto critico (qualcuno mi ringrazierà). La sosta è abbastanza comoda con due fix nuovi di zecca. Faccio salire Alberto (ai suoi limiti per lui nel tratto di V) e poi, breve pausa e via per il secondo tiro. Stavolta il tiro è massimo IV quindi procedo sì concentrato ma più rilassato. Mi ancoro in sosta (molto comoda) su altri due bei fix e qui Alberto sale impegnato ma senza problemi. Parto poi per il terzo tiro dove incontro di nuovo una placca da V ma vado e la prendo per le "corna". Alberto via radio mi dice che le corde stanno per finire ma io non vedo la sosta. Decido di fare a tutti costi una sosta e piazzo due friend, due cordini di kevlar a due rocce diverse e faccio salire senza problemi Alberto che arriva veramente stremato dicendomi di essere andato "oltre". Un po' di riposo e poi in conserva su di un tiro di I e II semplice ma non banale, atteso il vuoto su entrambi i lati e che ci porta ad un sentiero posto alla destra della quasi sommità dello sperone. Qui ci rimettiamo gli scarponcini da trekking, una maglietta asciutta e via per il ritorno dopo un altro po' di riposo. Per il ritorno sarà stato d'aiuto il mio gps almeno per collegarsi con un bivio dove poi riconosciamo il tratto di andata.
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Allegati

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