Stanno per fregarci ancora, date una letta quì.

C

ciclotore2

Guest
Facciamo un TTIP che escluda l'agroalimentare e sarò favorevole. Possiamo competere sui vestiti, sulle automobili, sui computer, quello che volete. Non sul cibo di merda che ci vogliono far mangiare.

Dirò una verità scomoda: non solo gli impresari sono complici, anche tutti gli scienziati e ricercatori che si prestano al gioco o che vanno a caccia di fondi per lo studio di malattie del nostro tempo e tacciono sul fatto che una cura gratis e immediata sarebbe un regime di alimentazione sano
Se non ci ammaliano di malattie metaboliche, di obesità, di cancro, di che vivranno medici e scienziati al soldo delle multinazionali del farmaco? E' in po' come lo stato che autorizza le slot e poi dall'altra parte della strada ti mette il servizio tossicodipendenze.
Non se ne esce.
 
arriverà o non arriverà all'accettazione questo TTIP?

io sono molto pessimista .... forse scoprendo le carte nascoste, verrà bloccato....
...ma passerà lo stesso per vie traverse.

Ma non è detto che sia del tutto un male,
Quando la gente si ritroverà con mille intolleranze sarà costretta a cercare meglio
e troverà cibo genuino che a differenza di quello industriale non porta allergie.
Sta già succedendo, e non solo per moda
 
L'accordo dovrà essere approvato dal Parlamento Europeo (*) dove i vari stati (Italia esclusa) si faranno i c*zzi propri mentre gli italiani aderenti ai socialisti europei (PD) ed ai popolari europei (Forza Italia & Co) saranno vincolati al sostegno del governo europeo in carica e quindi al "sì".

Avete voluto la devoluzione di parti importanti della sovranità al parlamento Europeo? Sì? E allora beccatevi il TTIP ed i prossimi dieci anni di piagnistei "ce l'impone l'Europa... ce l'impone il TTIP..."

(*) http://www.europarl.europa.eu/news/it/news-room/20150202STO18324/TTIP-un'opportunità-per-tutti
 
Più vi leggo, più leggo e più stò TTIP mi sà di sonora inchiappettata ..... e pure senza vaselina.
E meno male !! :p
Poi non è vero che è un'inchiappettata, se no non lo farebbero. :) ... almeno per il cartello di 80 multinazionali le più grosse del mondo che è da almeno 20 anni, in gran segreto, che studiano come inchiappettarci.
 
D

Derrick

Guest
tu credi davvero che ad americani e anche tedeschi importi una tale tutela?

Anche ammesso che si riesca a far inserire qualche norma che formalmente protegge i marchi di qualità,
chi pensi si muoverebbe contro un "norciotto d'italì" prodotto in messico e venduto negli USA?
Chi avrebbe la forza di intervenire per far rispettare i regolamenti?

Ma stai certo che se l'azienda che nel Mississipi produce ottocentomilamiliardi di tonnellate di mais,
dovesse trovare impedimenti a fornirci la sua farina perché viene trovata piena di piombo arsenico e pesticidi vari,
quella avrebbe la forza, e in base al TTIP anche il diritto inviolabile di intervenire e obbligare l'Italia ad accettare
il commercio dei suoi prodotti nonostante tutto.

Certo che avete una visione del mondo un po' paranoica.
Già ora in tutta la UE la tutela dei marchi funziona mi pare bene.
C'è qualcuno che sostiene che i vini italiani siano falsificati in Germania e che alla Germania non interessa tutelare i marchi italiani?
La stessa cosa potrebbe accadere, domani, su altri mercati.

La nostra realtà agroalimentare è fatta di produzioni di qualità, su aree ristrette, da parte di una miriade di piccoli produttori. Chiaro che a un trattato che non tuteli i nostri interessi non dovremmo aderire e verosimilmente non aderiremmo.
E come noi vogliamo tutelare i nostri vini e formaggi, così i francesi, o gli spagnoli, o gli ungheresi ecc. E' un po' tutta l'Europa che, rispetto al resto del mondo, è fatta di produzioni alimentari ricche di tradizione, una traduzione di "prodotto tipico" che gli Stati Uniti, ad esempio, sostanzialmente non conoscono.

Dò per scontato che in un trattato con gli Stati Uniti questa questione venga trattata.

Alla fine sei sempre libero di mangiare solo carne italiana, o solo carne europea, se non ti fidi di quella statunitense (molte carni in Europa sono tracciate, su questo non penso che si possa tornare indietro).
 
Certo che avete una visione del mondo un po' paranoica.
Già ora in tutta la UE la tutela dei marchi funziona mi pare bene.
C'è qualcuno che sostiene che i vini italiani siano falsificati in Germania e che alla Germania non interessa tutelare i marchi italiani?
La stessa cosa potrebbe accadere, domani, su altri mercati.

Vabbè, derrick, si la tutela dei marchi in Europa funziona benissimo... :si:

Italian sounding (sai certamente di cosa si tratta) solo in Europa - ad opera dei nostri amici europei - ci costa circa 22 miliardi di euro, lo dicono diverse associazioni paranoico complottiste come Federalimentare...

http://www.cibusexpo2015.it/wp-content/uploads/2015/02/atlante-geografico-federalimentare.pdf

E prima che lo pensi, no, non sono contro l'Europa e continuo a non vedere complotti ma una semplicissima legge di mercato per cui chi è più grosso cerca di mangiare chi è più piccolo.
 
BREAKING! TTIP leaks: Greenpeace Olanda rivela i testi segreti del TTIP

Avevamo ragione: confermati rischi per clima, ambiente e sicurezza dei consumatori

http://www.greenpeace.org/italy/it/News1/BREAKING-TTIP-leaks-Greenpeace-Olanda-rivela-i-testi-segreti-del-TTIP/?utm_source=em&utm_medium=mail&utm_campaign=TTIP breacking ANG#

l'avevo postato io una pagina prima, ma fai benissimo a riproporlo :)

Vabbè, derrick, si la tutela dei marchi in Europa funziona benissimo... :si:

Italian sounding (sai certamente di cosa si tratta) solo in Europa - ad opera dei nostri amici europei - ci costa circa 22 miliardi di euro, lo dicono diverse associazioni paranoico complottiste come Federalimentare...

http://www.cibusexpo2015.it/wp-content/uploads/2015/02/atlante-geografico-federalimentare.pdf

E prima che lo pensi, no, non sono contro l'Europa e continuo a non vedere complotti ma una semplicissima legge di mercato per cui chi è più grosso cerca di mangiare chi è più piccolo.

amen.

ho qualcuna (il mio angelo custode :wub: ) che studia proprio in un corso relativo all'alimentazione. e c'e' da mettersi le mani sui capelli. la ue da un colpo al cerchio e uno alla botte. da un lato crea i regolamenti alla base dei marchi igp, doc e dop, dall'altro permette allegramente che il "parmesan" e altri tarocchi arrivino sulle nostre tavole e fa finta di nulla. da un lato crea le norme haccp, dall'altro pretende di applicarle pure in contesti in cui sono assolutamente inutili o controproducenti (es lardo di colonnata: va fatto stagionare sul marmo, che e' poroso!!! se lo fai stagionare sull'acciaio inox sanitario marcisce perche' non esce l'umidita'!!!). non e' vero che la ue tutela sempre e comunque. si, ci concede fior di marchi doc, ma poi cala le braghe con chi, specie la germania e gli usa (stati che casualmente spingono moltissimo sul ttip), tarocca in malo modo i nostri prodotti spesso cercando anche di spacciarli per autentici, facendo finta di non vedere e permettendo a questi stati boiate che a noi costerebbero moltissimo. in questa situazione, almeno un minimo di possibilita' di tentare di tutelarsi c'e'. con il ttip sparirebbe pure questo, sarebbe la fine di ogni minima luce. tutta una filiera di controlli sarebbe decimata e/o ridotta in vario modo. nas e affini avrebbero le mani legate contro truffe palesi che ora possono sventare.

ad agripolis tutti (prof, studenti, tecnici, fornitori, sindacalisti, quel che volete...), in tutti i corsi, sono tra il disperato e l'incazzato, comunque sul piede di guerra contro il ttip. agripolis penso sia uno dei poli di eccellenza in merito a livello europeo. penso che un motivo ci sia se gente di destra e di sinistra, ricca e povera, tecnica o amministrativa, sta cercando in ogni modo di contrastare quel trattato.
 
@Derrick magari fosse paranoia! Lo scandalo dell'olio d'oliva mica è roba degli anni '60, è successo pochi mesi fa. Lo scandalo delle patate francesi? Dei semilavorati che arrivano dalla Cina e diventano magicamente "a pummarola di gaetano"?
Anche i magistrati sono complici, o grandemente incompetenti, per non accorgersi di certe cose.
 
Poi tutti quelli che vanno in TV seguitano a dire: giusto informare ma dove sta scritto che il pomodoro cinese non sia nutrizionalmente più buono di quello italiano?
Due obiezioni facili facili, da ignorante:
1- se davvero fosse più buono, considerati i costi di trasporto, di inquinamento e di sfruttamento del lavoro, allora perché costa di meno, tanto da preferirlo?? Dubito che i minori salari dei raccoglitori facciano la differenza visto che anche qui c'è lo sfruttamento dei lavoratori e margini di guadagno bassi.
2- anche fosse buono uguale, non sarebbe più saggio per un'economia nazionale favorire le proprie produzioni? Se io acquisto dal mio vicino di casa è probabile che lui venga in negozio da me a comprare il pane perché sono più vicino. Se do i soldi a un contadino cinese, questo comprerà il pane da me?? È tutta qui la chiave della crisi che colpisce l'Italia. Bisogno potenziare i settori economici che creano una economia di vicinanza, non si può tutti diventare fornitori di servizi nel mercato globale. Qualcuno che produca merce vera sul territorio ci vuole. Non a caso si parla di settore PRIMARIO riferendosi all'agricoltura.
 
Avete voluto la devoluzione di parti importanti della sovranità al parlamento Europeo? Sì? ..
si lo ammetto ... faccio mea culpa,
ci avevo creduto,
a suo tempo ..ho creduto nell'euro e nell'Europa unita .... e mi sono sbagliato!

che posso dire?... solo i pazzi e i cretini non cambiano mai idea...
posso vantarmi di aver cambiato idea sulla UE?

Oggi non riesco più a vedere una unione .... vedo invece una riedizione di un vecchio espansionismo...
presa la Francia passando dal Belgio, consolidato l'asse con Roma, presa Polonia e gran parte del nord,
sottomessa la Grecia ....
è cambiato soltanto il tipo di munizioni utilizzate... per fortuna.
 
Certo che avete una visione del mondo un po' paranoica.
Già ora in tutta la UE la tutela dei marchi funziona mi pare bene.
C'è qualcuno che sostiene che i vini italiani siano falsificati in Germania e che alla Germania non interessa tutelare i marchi italiani?
stai facendo battute vero? ... altrimenti sei molto disinformato. :D

La nostra realtà agroalimentare è fatta di produzioni di qualità, su aree ristrette, da parte di una miriade di piccoli produttori.
giusto! questo è il punto

Dò per scontato che in un trattato con gli Stati Uniti questa questione venga trattata.
tu puoi dare per scontato anche che il datore di lavoro ti darà lo stipendio più alto possibile,
o che non ci sia alcun bisogno di controllare la dichiarazione dei redditi di idraulici, elettricisti ecc ecc
che sarà sicuramente tutto dichiarato .... ma di solito la realtà è un po' diversa.

Alla fine sei sempre libero di mangiare solo carne italiana, o solo carne europea, se non ti fidi di quella statunitense (molte carni in Europa sono tracciate, su questo non penso che si possa tornare indietro).
La tracciatura è già aggirabile e poco evidente ed è proprio un aspetto che
pare vogliano eliminare.
 
E' il tuo modo per dire che anche tu sei contro la devoluzione di sovranità, e che sostanzialmente ho ragione, giusto?
Sono in accordo con il tuo pensiero, per cui sì l'aver devoluto, spostato, dato mandato ad altri di decidere per conto mio, tuo, nostro lo trovo sbagliato non tanto concettualmente, i nostri parlamentari, di fatto, hanno ricevuto lo stesso da noi, d'altro canto il nostro modo di governare/governarci prevede questo (mi riferisco al mandato che idealmente si conferisce con le varie elezioni politico/amministrative), lo trovo dannoso poiché non ritengo che gli interessi nazionali, e sinceramente a me quelli interessano visto che poi siamo "noi" a subirli, vengono adeguatamente tutelati e questo è anche ovvio, il nostro potere politico in ambito europeo è ridicolo.

Non sono d'accordo quando però si dice "avete voluto" poichè a prescindere dal fatto che io sia o non sia d'accordo con quanto "voluto", di fatto, essendo il tutto non il risultato di un golpe ma una conseguenza, diretta o indiretta, di una scelta politica che, alla fine della fiera, è partita da un voto teoricamente non viziato (ripeto teoricamente poi nella realtà non è sempre così) il "avete voluto", in realtà, sicuramente non con convinzione, sicuramente non con accettazione passiva, in altre parole, in disaccordo, è "abbiamo voluto" e rinfacciare una scelta presa collettivamente (magari non quella specifica magari è quella che ha messo in condizione chi per esso, o essi, di prenderla) senza poi avere l'oggettiva possibilità di dimostrare che effettivamente, nel momento in cui era possibile, di aver espresso realmente "voto" contrario, lo trovo sbagliato.

Per cui, alla fine della fiera, sì sono d'accordo con il tuo pensiero, un pò meno sull'esposizione, ovviamente non voleva essere un "richiamo" o un giudizio nei tuoi confronti, è solo che se la decisione è del 50%+1 è giusto, per me ovviamente, che equivalga al 100%, questo non vuol dire, altrettanto ovviamente, che io mi riconosca o accetti passivamente il tutto.

Scusa per la lunghezza, il dono della sintesi mi sà che, a volte, non mi appartenga.

Ciao :si:, Gianluca
 
Poi tutti quelli che vanno in TV seguitano a dire: giusto informare ma dove sta scritto che il pomodoro cinese non sia nutrizionalmente più buono di quello italiano?
Due obiezioni facili facili, da ignorante:
1- se davvero fosse più buono, considerati i costi di trasporto, di inquinamento e di sfruttamento del lavoro, allora perché costa di meno, tanto da preferirlo?? Dubito che i minori salari dei raccoglitori facciano la differenza visto che anche qui c'è lo sfruttamento dei lavoratori e margini di guadagno bassi.
giusto...
la differenza infatti sta nella possibilità di inondare i campi di pesticidi e di bombare le piante in modo che producano
rapidamente su estensioni di terreno vastissime e poi raccogliere prima della maturazione facendo maturare in viaggio
artificialmente...... è sicuramente buonissimo!

Bisogno potenziare i settori economici che creano una economia di vicinanza, non si può tutti diventare fornitori di servizi nel mercato globale. Qualcuno che produca merce vera sul territorio ci vuole. Non a caso si parla di settore PRIMARIO riferendosi all'agricoltura.
questo è giusto ...ma non basta,
occorre incidere sui modelli economici in modo più profondo,
perché se oggi una porzione di territorio che di per se ha la potenzialità di produrre nutrimento per qualche decina di persone, non è sufficiente a dare un reddito sostenibile per una sola famiglia.

Questo significa che c'è una forte distorsione economica degli equilibri
 
D

Derrick

Guest
Vabbè, derrick, si la tutela dei marchi in Europa funziona benissimo... :si:

Italian sounding (sai certamente di cosa si tratta) solo in Europa - ad opera dei nostri amici europei - ci costa circa 22 miliardi di euro, lo dicono diverse associazioni paranoico complottiste come Federalimentare...

http://www.cibusexpo2015.it/wp-content/uploads/2015/02/atlante-geografico-federalimentare.pdf

E prima che lo pensi, no, non sono contro l'Europa e continuo a non vedere complotti ma una semplicissima legge di mercato per cui chi è più grosso cerca di mangiare chi è più piccolo.

Il documento che riporti, che è interessante, dice un po' le cose che dico io: la necessità di supportare le aziende italiane, che sono piccole, con una azione coordinata, nazionale, di trattati che rafforzi la penetrazione delle produzioni all'estero.

L'"Italian sounding" è un po' una cavolata e non ha niente a che fare con la contraffazione. Ci mancherebbe che un produttore inglese di sugo non possa chiamare il proprio sugo "Mamma mia" (anzi scritto male Mama mia, visto veramente) o Vesuvio! Anche noi abbiamo l'English sounding in una marea di prodotti, dalle scarpe all'abbigliamento. Scarpe Tod's, jeans Wrangler ecc. S'è sempre fatto e sempre si farà. Le DOP servono per questo, perché un conto è "sugo Vesuvio" e non posso impedirti di usare il nome che vuoi e un conto è "Pomodoro Pachino DOP".

In realtà l'Italian sounding ci fa un sacco di pubblicità perché, nel lungo periodo, se si afferma il "mito" del pomodoro italiano (vino, formaggio ecc.) poi quello che oltre a suonare italiano è anche italiano e tradizionale spunterà un prezzo maggiore.
 
D

Derrick

Guest
l'avevo postato io una pagina prima, ma fai benissimo a riproporlo :)



amen.

ho qualcuna (il mio angelo custode :wub: ) che studia proprio in un corso relativo all'alimentazione. e c'e' da mettersi le mani sui capelli. la ue da un colpo al cerchio e uno alla botte. da un lato crea i regolamenti alla base dei marchi igp, doc e dop, dall'altro permette allegramente che il "parmesan" e altri tarocchi arrivino sulle nostre tavole e fa finta di nulla. da un lato crea le norme haccp, dall'altro pretende di applicarle pure in contesti in cui sono assolutamente inutili o controproducenti (es lardo di colonnata: va fatto stagionare sul marmo, che e' poroso!!! se lo fai stagionare sull'acciaio inox sanitario marcisce perche' non esce l'umidita'!!!). non e' vero che la ue tutela sempre e comunque. si, ci concede fior di marchi doc, ma poi cala le braghe con chi, specie la germania e gli usa (stati che casualmente spingono moltissimo sul ttip), tarocca in malo modo i nostri prodotti spesso cercando anche di spacciarli per autentici, facendo finta di non vedere e permettendo a questi stati boiate che a noi costerebbero moltissimo. in questa situazione, almeno un minimo di possibilita' di tentare di tutelarsi c'e'. con il ttip sparirebbe pure questo, sarebbe la fine di ogni minima luce. tutta una filiera di controlli sarebbe decimata e/o ridotta in vario modo. nas e affini avrebbero le mani legate contro truffe palesi che ora possono sventare.

ad agripolis tutti (prof, studenti, tecnici, fornitori, sindacalisti, quel che volete...), in tutti i corsi, sono tra il disperato e l'incazzato, comunque sul piede di guerra contro il ttip. agripolis penso sia uno dei poli di eccellenza in merito a livello europeo. penso che un motivo ci sia se gente di destra e di sinistra, ricca e povera, tecnica o amministrativa, sta cercando in ogni modo di contrastare quel trattato.

Che io sappia il Parmesan non è nelle nostre tavole e non è nelle tavole europee. Mi dici dov'è che l'hai visto?
Che io sappia è una polemica con gli americani, che non tutelano questo marchio, come altri, nel loro mercato.
D'altr'onde anche noi non tuteliamo il marchio Feta (ti puoi comprare la Feta italiana) che i greci vorrebbero fosse tutelato (Feta non è una DOP e sostanzialmente è un nome generico, come dire "formaggio" o "ricotta salata", in greco. Naturalmente un produttore greco può fare un formaggio e chiamarlo "ricotta salata" anche se è greco).

Sul Lardo di Colonnata s'è fatta la classica tempesta in un bicchiere d'acqua, sempre in funzione anti-europeista. Al momento di discutere le norme di produzione gli italiani hanno fatto presente che il lardo speziato (non solo quello di Colonnata) si produce in quel modo e naturalmente e puntualmente è stata fatta eccezione, come ne sono state fatte altre (mi risulta che sia ancora possibile stagionare il vino in botte). Il Lardo di Colonnata non è mai, mai stato minimamente in pericolo. Il problema è che viviamo in un clima di anti-europeismo isterico. I documenti preparatori circolano e c'è subito il mestatore che vede un complotto anti-italiano dappertutto per fare un favore alle multinazionali. Il documento preparatorio è preparatorio, è una bozza di lavoro. Vale anche per i trattati di cui discutiamo.

Mi fai un esempio di prodotti tedeschi "taroccati" per italiani?
I prodotti statunitensi che violano la disciplina europea dei marchi l'Europa non li importa. Hai esempi concreti?

La controversia con gli Stati Uniti sta nel fatto che noi vogliamo che loro tutelino le nostre DOP nel loro mercato.

Su Agropolis non so, informali, fai sentire loro un'altra campana. Ripeto si può senz'altro essere contro a qualsiasi trattato, ci mancherebbe. Ma se vedi il documento di Greenpeace, sono tutte o ipotesi (potrebbe ledere... potrebbe diminuire... potrebbe inficiare...) o paranoie (il "furto di democrazia", la segretezza ecc.).

Se uno fa il contadino o l'agronomo non è che ne capisca necessariamente molto di commercio internazionale e di dove sta il suo interesse. C'è spesso un deficit cognitivo in queste cose (lo so che sembro antipatico, ma lo penso). Arriva il leghista di turno e ti dice che ti stanno fregando e invece, se vai a vedere, c'è una situazione "politica", coi suoi pro e i suoi contro, ma non questa inculata totale che non si capisce per quale ragione dovremmo volerci infliggere.
 
Ultima modifica di un moderatore:
In realtà l'Italian sounding ci fa un sacco di pubblicità perché, nel lungo periodo, se si afferma il "mito" del pomodoro italiano (vino, formaggio ecc.) poi quello che oltre a suonare italiano è anche italiano e tradizionale spunterà un prezzo maggiore.
Non è detto, se il mercato lo abitui al Parmisan, per quel mercato, il Parmigiano è il Parmisan e quello "vero" risulterà un prodotto di nicchia venduto, a caro prezzo, nelle gastronomie boutique dove, rispetto al fatturato del Parmisan, sarà una frazione insignificante.

Ciao :si:, Gianluca
 
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