Stockman Knives

Vi sono oggetti la cui storia affonda le radici nella notte dei tempi, intrecciandosi con quella dell’uomo stesso, tanto che non è facile indicare con precisione il giusto istante in cui tale storia è iniziata.

I coltelli sono così. Accompagnano da sempre l’umanità, evolvendosi nelle forme e nei materiali ma sempre nel rispetto delle esigenze di chi li adopera.

In questo intervento vorrei ricordare una delle tante tipologie che hanno fatto parte del nostro quotidiano, lo Stockman.

Non ci sono fonti certe e precise sulla sua nascita, ma questo era immaginabile. In tempi recenti abbiamo traccia di attrezzi così chiamati nell’Inghilterra del settecento. Prodotti a Sheffield.
E segni ancor più evidenti nell’Australia di inizio ottocento, periodo nel quale il lontano continente era sotto l’egida dell’Inghilterra. Il che fa pensare che quei coltelli arrivassero proprio da li.
Del resto erano i primi coltelli sufficientemente leggeri e robusti da essere considerati “da viaggio”.

La comodità e l’efficacia di questo tipo di attrezzi, fece si che si diffondessero da molte parti del globo conosciuto. Soprattutto in America, nel vecchio West, Paese che ancora oggi ne produce di ottima qualità.
Non ho trovato nulla sulla loro presenza in italia, forse perché noi abbiamo sempre usato i coltelli della nostra tradizione che nulla hanno da invidiare ai rivali, sia in termini di fascino che di fruibilità.

Lo Stockman è formato da un corpo di forma regolare con due estremità, alle quali sono fissate le tre lame in dotazione. Due di forma più grande su di un lato ed una più piccola sull’altro.

Le estemità sono protette da bolsters in metallo, non ci sono blocchi lama e la sicurezza viene data da due molle interne.
Nel tempo abbiamo visto diverse tipologie di lame, ma di solito lo Stockman era così composto:

Lama principale Clip Point. Lunga a sufficienza da poter essere utile per tutti i lavori.

Lama secondaria Sheepfoot. Anch’essa grande, meno della primaria, utile a scopi secondari. Talvolta a profilo Wharcliffe.

Terza lametta Spey Blade. Per lavori di precisione, posta sull’altra estremità.

IL grande vantaggio di avere tre lame sta nel fatto che si possono destinare a vari usi senza stressarne una sola. Il tutto con maggior efficienza, limitando il rischio di rimanere senza coltello nel caso in cui una lama si spezzasse.
Le tre lame avevano destinazioni d’uso diverse a seconda della mansione svolta dal proprietario, questa versatilità era un vero vantaggio competitivo rispetto ad altri coltelli.
Il corpo era fatto di osso, soprattutto di mucca, ma non sono mai mancati il legno ed il cervo.

Gli Stockman sono nati per gli allevatori, i mandriani ed i pastori. In America era impossibile trovare un cowboy senza uno Stockman o un Trapper.
Ma vennero ben presto apprezzati anche dai viaggiatori ed in tempi più recenti, in contesti urbani, dai magazzinieri.

Fra i marchi più famosi ancora in attività ricordiamo Case Cutlery, Hen & Rooster, Buck ma ce ne sono molti altri.
Nell’ultimo secolo sono stati via via sostituiti dai multiuso, più moderni e fruibili. Ma trovano ancora largo utilizzo soprattutto nelle zone rurali degli States.
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Vi sono oggetti la cui storia affonda le radici nella notte dei tempi, intrecciandosi con quella dell’uomo stesso, tanto che non è facile indicare con precisione il giusto istante in cui tale storia è iniziata.

I coltelli sono così. Accompagnano da sempre l’umanità, evolvendosi nelle forme e nei materiali ma sempre nel rispetto delle esigenze di chi li adopera.

In questo intervento vorrei ricordare una delle tante tipologie che hanno fatto parte del nostro quotidiano, lo Stockman.

Non ci sono fonti certe e precise sulla sua nascita, ma questo era immaginabile. In tempi recenti abbiamo traccia di attrezzi così chiamati nell’Inghilterra del settecento. Prodotti a Sheffield.
E segni ancor più evidenti nell’Australia di inizio ottocento, periodo nel quale il lontano continente era sotto l’egida dell’Inghilterra. Il che fa pensare che quei coltelli arrivassero proprio da li.
Del resto erano i primi coltelli sufficientemente leggeri e robusti da essere considerati “da viaggio”.

La comodità e l’efficacia di questo tipo di attrezzi, fece si che si diffondessero da molte parti del globo conosciuto. Soprattutto in America, nel vecchio West, Paese che ancora oggi ne produce di ottima qualità.
Non ho trovato nulla sulla loro presenza in italia, forse perché noi abbiamo sempre usato i coltelli della nostra tradizione che nulla hanno da invidiare ai rivali, sia in termini di fascino che di fruibilità.

Lo Stockman è formato da un corpo di forma regolare con due estremità, alle quali sono fissate le tre lame in dotazione. Due di forma più grande su di un lato ed una più piccola sull’altro.

Le estemità sono protette da bolsters in metallo, non ci sono blocchi lama e la sicurezza viene data da due molle interne.
Nel tempo abbiamo visto diverse tipologie di lame, ma di solito lo Stockman era così composto:

Lama principale Clip Point. Lunga a sufficienza da poter essere utile per tutti i lavori.

Lama secondaria Sheepfoot. Anch’essa grande, meno della primaria, utile a scopi secondari. Talvolta a profilo Wharcliffe.

Terza lametta Spey Blade. Per lavori di precisione, posta sull’altra estremità.

IL grande vantaggio di avere tre lame sta nel fatto che si possono destinare a vari usi senza stressarne una sola. Il tutto con maggior efficienza, limitando il rischio di rimanere senza coltello nel caso in cui una lama si spezzasse.
Le tre lame avevano destinazioni d’uso diverse a seconda della mansione svolta dal proprietario, questa versatilità era un vero vantaggio competitivo rispetto ad altri coltelli.
Il corpo era fatto di osso, soprattutto di mucca, ma non sono mai mancati il legno ed il cervo.

Gli Stockman sono nati per gli allevatori, i mandriani ed i pastori. In America era impossibile trovare un cowboy senza uno Stockman o un Trapper.
Ma vennero ben presto apprezzati anche dai viaggiatori ed in tempi più recenti, in contesti urbani, dai magazzinieri.

Fra i marchi più famosi ancora in attività ricordiamo Case Cutlery, Hen & Rooster, Buck ma ce ne sono molti altri.
Nell’ultimo secolo sono stati via via sostituiti dai multiuso, più moderni e fruibili. Ma trovano ancora largo utilizzo soprattutto nelle zone rurali degli States.
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Vedi l'allegato 202498
Bellissimo ! Dalle tue parole mi e' sembrato di vivere in quei tempi.Grazie ho molto apprezzato
 
Credo di aver comprato quel coltello nello stesso periodo in cui mi imbattei nei romanzi di Twain (Tom Sawyer e Huckleberry Finn).
Venivano citati dei coltelli da tasca di uso comune a quei tempi, ed associai lo stockman ad un tipo di coltello non aggressivo, di utilità e poco vistoso, per attività tranquille, tipo stare in riva ad un fiume a scortecciare un rametto.
In realtà credo che Twain si riferisse ai Barlow (corto, tozzo, con due lame una piccola ed una più grande).

E difatti, al liceo la Prof di italiano, con una scena memorabile, lo utilizzò senza fare una piega.
(Credo che ora interverrebbero i NOCS).
 
Credo di aver comprato quel coltello nello stesso periodo in cui mi imbattei nei romanzi di Twain (Tom Sawyer e Huckleberry Finn).
Venivano citati dei coltelli da tasca di uso comune a quei tempi, ed associai lo stockman ad un tipo di coltello non aggressivo, di utilità e poco vistoso, per attività tranquille, tipo stare in riva ad un fiume a scortecciare un rametto.
In realtà credo che Twain si riferisse ai Barlow (corto, tozzo, con due lame una piccola ed una più grande).

E difatti, al liceo la Prof di italiano, con una scena memorabile, lo utilizzò senza fare una piega.
(Credo che ora interverrebbero i NOCS).
Con buona probabilità Huck usava un Canoe.
Simile al barlow ma con il corpo ricurvo, concavo dove le lame si chiudono.
Era tipico delle genti cresciute in riva al fiume e adatto alla pesca.
La mia però è solo una teoria, infatti nel libro che hai citato il barlow viene menzionato almeno un paio di volte.
Era il coltello da tasca più in voga e più economico.
Chissà quale dotazione avevano i protagonisti della storia! Dovrei rileggerlo...
 
Ultima modifica:
Vi sono oggetti la cui storia affonda le radici nella notte dei tempi, intrecciandosi con quella dell’uomo stesso, tanto che non è facile indicare con precisione il giusto istante in cui tale storia è iniziata.

I coltelli sono così. Accompagnano da sempre l’umanità, evolvendosi nelle forme e nei
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Grazie, molto interessante.
 
Mi hai fatto ricordare che avevo questo in un cassetto da un bel po'...Frost cutlery Vedi l'allegato 202542
la famiglia Frost ha sempre prodotto coltelli tradizionali americani, prodotti classici di fascia medio bassa.
Il tuo è probabilmente risalente agli anni 80.
la configurazione è tipica degli stockman originali, le finiture ed i materiali fanno capire che era un entry level. ma il suo lavoro lo fa bene ugualmente.
 
la famiglia Frost ha sempre prodotto coltelli tradizionali americani, prodotti classici di fascia medio bassa.
Il tuo è probabilmente risalente agli anni 80.
la configurazione è tipica degli stockman originali, le finiture ed i materiali fanno capire che era un entry level. ma il suo lavoro lo fa bene ugualmente.

Si, datazione e fascia prezzo sono corrette...lo presi durante una gita scolastica in Valle d'Aosta, da ragazzino squattrinato, quando le lame erano considerate ancora utensili e non armi di distruzione di massa
 
Si, datazione e fascia prezzo sono corrette...lo presi durante una gita scolastica in Valle d'Aosta, da ragazzino squattrinato, quando le lame erano considerate ancora utensili e non armi di distruzione di massa
infatti venivano venduti anche da noi, si riconosce la livrea colorata del manico.
comunque se lo riaffili per bene , lo puoi tranquillamente usare per qualche lavoretto.
 
Alessandria città. ;)
Bene avremo modo di conoscerci dal vivo e parlar di coltelli.
In città ci lavoro, nato e cresciuto nel noto sobborgo dopo il ponte Bormida.
Nella Fraschetta insomma, e li ci tengo la mia collezione
Ma di stockman ne ho solo uno, sto studiando qualche nuovo modello da aggiungere. Magari un altro Case.
 
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