Data: 12 e 13/10
Regione e provincia: Torino
Località di partenza: Sestriere
Località di arrivo: Meana di Susa
Tempo di percorrenza: 10 h + 9h 30'
Chilometri: Circa 50-55 per la strada militare, più alcune deviazioni
Grado di difficoltà: E, EE per alcuni tratti in discesa fuori sentiero fatti per accorciare
Descrizione delle difficoltà: Zaino pesante
Periodo consigliato: giugno-ottobre
Segnaletica: scarsa o assente su alcune cime, ma in generale buona (sulla strada è però superflua)
Dislivello in salita: -
Dislivello in discesa: 2250 dalla Ciantiplagna
Quota massima: 2849
Accesso stradale: Sestriere, bus da Oulx
Descrizione
Lunghissima escursione lungo tutta la dorsale che separa Val Chisone e Val Susa fino al colle delle finestre che segna l'inizio del parco (e del gruppo) dell'Orsiera-Rocciavrè.
Da Sestriere, appena usciti dal centro abitato verso Borgata Sestriere e pragelato, si devia a sinistra seguendo le indicazioni per la SP 173 del Colle dell'assietta. Dopo un breve tratto in decisa salita asfaltato, comincia la sterrata che sale inizialmente dolcemente, poi la pendenza aumenta. In h 1h 30' si arriva a un colle con una costruzione (non è il Col basset come pensavo, un po' più in basso e più avanti) da dove si gode di una bella vista sull'alta valle e sulla cresta che corre dallo chaberton fino al thabor e alle montagne sopra bardonecchia.
Di qui in 40 minuti circa arrivo al Fraiteve, laddove l'antropizzazione è evidente ma non impedisce di godere il bel panorama, agevolato dalla posizione isolata. Sestriere è nascosta dietro la cresta che sale dall'altro versante.
Ridisceso al colle, continuo la strada dell'Assietta. Dal col basset salgo sulla dorsale sul Monte Triplex (2533) e su una cima chiamata Rocca Nera (2482). Risceso sulla sterrata, comincia il lungo avvicinamento al Genevris attraverso i colli Bourget e Costapiana, e qui vicino vedo due auto, unici segni di presenze umane oltre a pochi escursionisti che salivano al Fraiteve. La strada sale decisa fino alle pendici del Genevris dopo un tratto con pendenza molto modesta (dove faccio rifornimento di acqua, che dovrà bastarmi fino al colle delle finestre il giorno dopo) e dal punto più alto si sale, molto ripidamente, per circa 70 metri. Da qui la vista è ottima su Oulx, sauze d'oulx e sulla conca di Bardonecchia, ma la nebbia comincia a coprire leggermente la valle.
Da qui si scende al colle Blegier (2383), ci sarebbe la possibilità di salire sul monte Blegier e più avanti sul Gran costa, alla Testa di Mottas e un altro paio di cime, che però decido di non salire. La strada è ancora molto lunga, si arriva prima al col Lauson, poi alla cantonera Assietta, poi si arriva sotto la Testa dell'Assietta che si sale in pochi minuti. Ancora 15 minuti e arrivo al colle, dove piazzo la tenda. Appena fa buio mi spavento un po' sentendo quello che mi è sembrato un muggito di una mucca (più volte), anche se poi non lo ho più sentito tranne un'altra volta più tardi. La mattina non c'era nulla, ma non capisco come possa esserci una mucca solitaria su una dorsale posta abbastanza in alto la notte..
Giorno 2:
Dal colle dell'Assietta parto alle 8:10, almeno secondo il mio telefono che ho portato come scorta (l'altro come al solito si è scaricato e il caricatore portatile fa cagare e dopo una sola carica al 40% è già scarico, nonostante fosse quasi carico alla partenza e abbia una capacità di 10000 mAh). In 30' si arriva al Gran Serin, salendo un po' dal sentiero per raggiungere i resti del forte; dopo altri 15 minuti circa si arriva ai resti delle caserme. Appena sotto si vede il lago Grande e la deviazione per il Gran Pelà. Salgo al gran pelà molto ripidamente, su tracce di sentiero confuse che più in alto spariscono, dopo mezz'oretta aggiro il torrione su cui sorge la cima e salgo sulle ultime roccette. Da qui il panorama, come su molte delle precedenti cime, è vasto sul gruppo degli Ecrins, sul forte Gran Serin, sui monti della Val Chisone e su parte della valle. Di qui scendo per ripidi costoni erbosi al colle delle Vallette e risalgo la Punta delle Vallette, da cui si gode un panorama ancora più ampio sulla val chisone; da qui scendo ancora sull'altro versante raggiungendo un alpeggio presso cui ritrovo la strada militare. Sono le 11:30 e dopo 3 ore e mezzo di cammino comincio a salire per la Ciantiplagna, che tra una sosta e l'altra dovuta allo zaino pesante che preme sulle spalle raggiungo in un 1h 15'; anche qui il panorama è praticamente identico alle altre cime, ce ne sono tante ma alla fine non cambia molto, sono tutte uguali. Dalla cima comincia la lunghissima discesa verso il Colle delle finestre, il dislivello è modesto ma la strada è veramente lunga, soprattutto alla fine quando si comincia a intravedere il colle ma sembra che non lo si raggiunga mai.
Dal colle mi aspettano, secondo i cartelli, altre 2h 50' per arrivare a meana. Cerco di partire veloce, tagliando i tornanti e cercando di non perdere il sentiero (che è contrassegnato ogni tanto da paletti, ma quando si perdono questi sono guai vista la traccia per nulla chiara), in mezz'ora dal colle si arriva a uno spiazzo dove comincia il bosco e ci sono alcuni tavoli. Nel bosco la traccia si fa più chiara e scende molto ripidamente nel primo tratto, poi la traccia si fa nuovamente labile, ogni tanto la segnaletica mi fa capire che comunque sono sulla strada giusta. Dopo un po' mi coglie nuovamente il dubbio di aver sbagliato traccia, c'era un sentiero che scendeva deciso sbarrato da un filo e un altro che andava avanti, ho preso questo e sembra che abbia fatto la scelta giusta, perchè dopo un po', seguendo la labile traccia, arrivo sullo sterrato che scende dal colle. Ancora un paio di minuti e sono sul colletto di Meana (1h 35' dal colle, 1h 25' secondo i cartelli). Qui ci sarebbe la possibilità di raggiungere una statua, poi scoprirò che avrei potuto godere di una bella vista su susa ma ho continuato a scendere.
Da qui comincia davvero la parte peggiore, ero già bollito da molto prima del colle delle finestre, ma cerco di raggiungere il prima possibile meana e continuo a scendere, tagliando sempre i tornanti nella traccia che si fa sempre più ripida; più in basso vi è un fitto bosco di castagni e mi fermo per raccogliere qualcosa. Continuo a scendere sempre di più, ma il paese sembra non arrivare mai; alla fine arriva, ma dopo aver attraversato una strada in discesa nella borgata più alta il cartello indicatore segna ancora 15 minuti per la stazione di Meana e 50 per quella di Susa. In realtà saranno anche di più, perchè si attraversano altre due borgate e un altra discesa ripidissima nel bosco, qui sono sceso talmente tanto che pensavo di aver perso la strada per Meana e di aver continuato su quella per susa. Poco dopo però arrivo in un altra borgata e qui vedo il treno passare, capendo quindi di aver terminato il percorso (sono le 18:20, 3h 20' dal colle delle finestre).
Bel percorso, effettivamente però è troppo lungo e i panorami sono quasi sempre gli stessi, in particolare nel primo tratto dove la vista è costante sul Seguret, Oulx e la conca di Bardonecchia sulla valle susa e sull'Albergian e sulle cime della Val troncea sul lato della val chisone.
Regione e provincia: Torino
Località di partenza: Sestriere
Località di arrivo: Meana di Susa
Tempo di percorrenza: 10 h + 9h 30'
Chilometri: Circa 50-55 per la strada militare, più alcune deviazioni
Grado di difficoltà: E, EE per alcuni tratti in discesa fuori sentiero fatti per accorciare
Descrizione delle difficoltà: Zaino pesante
Periodo consigliato: giugno-ottobre
Segnaletica: scarsa o assente su alcune cime, ma in generale buona (sulla strada è però superflua)
Dislivello in salita: -
Dislivello in discesa: 2250 dalla Ciantiplagna
Quota massima: 2849
Accesso stradale: Sestriere, bus da Oulx
Descrizione
Lunghissima escursione lungo tutta la dorsale che separa Val Chisone e Val Susa fino al colle delle finestre che segna l'inizio del parco (e del gruppo) dell'Orsiera-Rocciavrè.
Da Sestriere, appena usciti dal centro abitato verso Borgata Sestriere e pragelato, si devia a sinistra seguendo le indicazioni per la SP 173 del Colle dell'assietta. Dopo un breve tratto in decisa salita asfaltato, comincia la sterrata che sale inizialmente dolcemente, poi la pendenza aumenta. In h 1h 30' si arriva a un colle con una costruzione (non è il Col basset come pensavo, un po' più in basso e più avanti) da dove si gode di una bella vista sull'alta valle e sulla cresta che corre dallo chaberton fino al thabor e alle montagne sopra bardonecchia.
Di qui in 40 minuti circa arrivo al Fraiteve, laddove l'antropizzazione è evidente ma non impedisce di godere il bel panorama, agevolato dalla posizione isolata. Sestriere è nascosta dietro la cresta che sale dall'altro versante.
Ridisceso al colle, continuo la strada dell'Assietta. Dal col basset salgo sulla dorsale sul Monte Triplex (2533) e su una cima chiamata Rocca Nera (2482). Risceso sulla sterrata, comincia il lungo avvicinamento al Genevris attraverso i colli Bourget e Costapiana, e qui vicino vedo due auto, unici segni di presenze umane oltre a pochi escursionisti che salivano al Fraiteve. La strada sale decisa fino alle pendici del Genevris dopo un tratto con pendenza molto modesta (dove faccio rifornimento di acqua, che dovrà bastarmi fino al colle delle finestre il giorno dopo) e dal punto più alto si sale, molto ripidamente, per circa 70 metri. Da qui la vista è ottima su Oulx, sauze d'oulx e sulla conca di Bardonecchia, ma la nebbia comincia a coprire leggermente la valle.
Da qui si scende al colle Blegier (2383), ci sarebbe la possibilità di salire sul monte Blegier e più avanti sul Gran costa, alla Testa di Mottas e un altro paio di cime, che però decido di non salire. La strada è ancora molto lunga, si arriva prima al col Lauson, poi alla cantonera Assietta, poi si arriva sotto la Testa dell'Assietta che si sale in pochi minuti. Ancora 15 minuti e arrivo al colle, dove piazzo la tenda. Appena fa buio mi spavento un po' sentendo quello che mi è sembrato un muggito di una mucca (più volte), anche se poi non lo ho più sentito tranne un'altra volta più tardi. La mattina non c'era nulla, ma non capisco come possa esserci una mucca solitaria su una dorsale posta abbastanza in alto la notte..
Giorno 2:
Dal colle dell'Assietta parto alle 8:10, almeno secondo il mio telefono che ho portato come scorta (l'altro come al solito si è scaricato e il caricatore portatile fa cagare e dopo una sola carica al 40% è già scarico, nonostante fosse quasi carico alla partenza e abbia una capacità di 10000 mAh). In 30' si arriva al Gran Serin, salendo un po' dal sentiero per raggiungere i resti del forte; dopo altri 15 minuti circa si arriva ai resti delle caserme. Appena sotto si vede il lago Grande e la deviazione per il Gran Pelà. Salgo al gran pelà molto ripidamente, su tracce di sentiero confuse che più in alto spariscono, dopo mezz'oretta aggiro il torrione su cui sorge la cima e salgo sulle ultime roccette. Da qui il panorama, come su molte delle precedenti cime, è vasto sul gruppo degli Ecrins, sul forte Gran Serin, sui monti della Val Chisone e su parte della valle. Di qui scendo per ripidi costoni erbosi al colle delle Vallette e risalgo la Punta delle Vallette, da cui si gode un panorama ancora più ampio sulla val chisone; da qui scendo ancora sull'altro versante raggiungendo un alpeggio presso cui ritrovo la strada militare. Sono le 11:30 e dopo 3 ore e mezzo di cammino comincio a salire per la Ciantiplagna, che tra una sosta e l'altra dovuta allo zaino pesante che preme sulle spalle raggiungo in un 1h 15'; anche qui il panorama è praticamente identico alle altre cime, ce ne sono tante ma alla fine non cambia molto, sono tutte uguali. Dalla cima comincia la lunghissima discesa verso il Colle delle finestre, il dislivello è modesto ma la strada è veramente lunga, soprattutto alla fine quando si comincia a intravedere il colle ma sembra che non lo si raggiunga mai.
Dal colle mi aspettano, secondo i cartelli, altre 2h 50' per arrivare a meana. Cerco di partire veloce, tagliando i tornanti e cercando di non perdere il sentiero (che è contrassegnato ogni tanto da paletti, ma quando si perdono questi sono guai vista la traccia per nulla chiara), in mezz'ora dal colle si arriva a uno spiazzo dove comincia il bosco e ci sono alcuni tavoli. Nel bosco la traccia si fa più chiara e scende molto ripidamente nel primo tratto, poi la traccia si fa nuovamente labile, ogni tanto la segnaletica mi fa capire che comunque sono sulla strada giusta. Dopo un po' mi coglie nuovamente il dubbio di aver sbagliato traccia, c'era un sentiero che scendeva deciso sbarrato da un filo e un altro che andava avanti, ho preso questo e sembra che abbia fatto la scelta giusta, perchè dopo un po', seguendo la labile traccia, arrivo sullo sterrato che scende dal colle. Ancora un paio di minuti e sono sul colletto di Meana (1h 35' dal colle, 1h 25' secondo i cartelli). Qui ci sarebbe la possibilità di raggiungere una statua, poi scoprirò che avrei potuto godere di una bella vista su susa ma ho continuato a scendere.
Da qui comincia davvero la parte peggiore, ero già bollito da molto prima del colle delle finestre, ma cerco di raggiungere il prima possibile meana e continuo a scendere, tagliando sempre i tornanti nella traccia che si fa sempre più ripida; più in basso vi è un fitto bosco di castagni e mi fermo per raccogliere qualcosa. Continuo a scendere sempre di più, ma il paese sembra non arrivare mai; alla fine arriva, ma dopo aver attraversato una strada in discesa nella borgata più alta il cartello indicatore segna ancora 15 minuti per la stazione di Meana e 50 per quella di Susa. In realtà saranno anche di più, perchè si attraversano altre due borgate e un altra discesa ripidissima nel bosco, qui sono sceso talmente tanto che pensavo di aver perso la strada per Meana e di aver continuato su quella per susa. Poco dopo però arrivo in un altra borgata e qui vedo il treno passare, capendo quindi di aver terminato il percorso (sono le 18:20, 3h 20' dal colle delle finestre).
Bel percorso, effettivamente però è troppo lungo e i panorami sono quasi sempre gli stessi, in particolare nel primo tratto dove la vista è costante sul Seguret, Oulx e la conca di Bardonecchia sulla valle susa e sull'Albergian e sulle cime della Val troncea sul lato della val chisone.