- Parchi del Veneto
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- Parco Naturale Regionale della Lessinia
Lo scorso WE mia moglie e i bimbi sono tornati a Verona, e io sono rimasto in montagna da solo, così sono stato sulle Prealpi Lessiniche. Ho deciso di seguire una parte delle fortificazioni fatte dalla II^ e III^ compagnia del Battaglione Verona e dalle 29^ batteria da campagna e 29^ batteria di montagna del 10° gruppo Genova, che presidiava il confine a fianco del Battaglione Vicenza. Le linee che ho seguito vanno dai 1.500 ai 2.200 metri slm, e seguono il costone che separa le valli Lessiniche dalla Val D'Adige, la Valle dei Ronchi e Ala, fino su al Passo Lora.
E' un'emozione unica visitare questi posti, così ricchi di storia, di valori, di sofferenza. Complice la nebbia e il vento gelido, mi sono trovato avvolto in un clima irreale, in cui, a tratti, sembrava quasi di veder uscire dai buchi, dalle trincee, dai camminamenti, figure vestite di verde, sporche, stracciate, infreddolite, malnutrite. Camminando, osservando, scendendo nelle gallerie scavate nella roccia viva, la mente si riempie di pensieri, di riflessioni. Ho pensato a mio nonno, due guerre e la prigionia, ho pensato a come starei se dovessi lasciare mia moglie incinta, andare in guerra, tornare e vedere i miei figli cresciuti, e subito ripartire, e stare via ancora anni. Ho pensato a come si possa vivere in questi luoghi, con scarponi di cartone, cappottoni di lana pressata, alimentazione scarsa e frugale. Mi sono seduto sulla vetta di Cima Trappola. Nella nebbia sentivo i fischi delle marmotte e del falco, e per un attimo ho visto i camosci arrivare e subito scappare. Il vento si è fatto più freddo, la nebbia più inquietante. Mi è venuto spontaneo pensare "Grazie, ragazzi, per quello che avete sofferto ".
Sono sceso di quota verso le due, per campeggiare e prepararmi per la notte. Ho trovato un bel boschetto di abeti rossi, riparato dal vento, e ho montato telo e amaca. Ho gironzolato nei boschi cazzeggiando, e alle 9 ero a nanna. Dormire nei boschi è un'esperienza incredibile. Ci sono tanti rumori che sembra impossibile. Praticamente avrò dormito due ore !! E poi l'amaca a rete è bestiale: ti entra nella pelle e fa un male cane
Comunque grazie a Dio è arrivata l'alba ! E anche l'ora di tornare a casa.
Un bel WE, diverso dal solito. E che mi ha fatto rivivere un momento di storia che altrimenti avrei rischiato di dimenticare. Ci tornerò con i miei figli. Anche loro devono vedere, capire, apprezzare. Devono sapere che c'è gente che ha combattuto, ha sofferto, non solo lontano, in televisione, ma anche qui, sulle montagne che si vedono dalla finestra di casa. I nostri genitori, i nostri nonni, su quelle montagne hanno passato le notti pensando a casa, ai figli, ai genitori e alle mogli. Grazie !
E' un'emozione unica visitare questi posti, così ricchi di storia, di valori, di sofferenza. Complice la nebbia e il vento gelido, mi sono trovato avvolto in un clima irreale, in cui, a tratti, sembrava quasi di veder uscire dai buchi, dalle trincee, dai camminamenti, figure vestite di verde, sporche, stracciate, infreddolite, malnutrite. Camminando, osservando, scendendo nelle gallerie scavate nella roccia viva, la mente si riempie di pensieri, di riflessioni. Ho pensato a mio nonno, due guerre e la prigionia, ho pensato a come starei se dovessi lasciare mia moglie incinta, andare in guerra, tornare e vedere i miei figli cresciuti, e subito ripartire, e stare via ancora anni. Ho pensato a come si possa vivere in questi luoghi, con scarponi di cartone, cappottoni di lana pressata, alimentazione scarsa e frugale. Mi sono seduto sulla vetta di Cima Trappola. Nella nebbia sentivo i fischi delle marmotte e del falco, e per un attimo ho visto i camosci arrivare e subito scappare. Il vento si è fatto più freddo, la nebbia più inquietante. Mi è venuto spontaneo pensare "Grazie, ragazzi, per quello che avete sofferto ".
Sono sceso di quota verso le due, per campeggiare e prepararmi per la notte. Ho trovato un bel boschetto di abeti rossi, riparato dal vento, e ho montato telo e amaca. Ho gironzolato nei boschi cazzeggiando, e alle 9 ero a nanna. Dormire nei boschi è un'esperienza incredibile. Ci sono tanti rumori che sembra impossibile. Praticamente avrò dormito due ore !! E poi l'amaca a rete è bestiale: ti entra nella pelle e fa un male cane
Comunque grazie a Dio è arrivata l'alba ! E anche l'ora di tornare a casa.
Un bel WE, diverso dal solito. E che mi ha fatto rivivere un momento di storia che altrimenti avrei rischiato di dimenticare. Ci tornerò con i miei figli. Anche loro devono vedere, capire, apprezzare. Devono sapere che c'è gente che ha combattuto, ha sofferto, non solo lontano, in televisione, ma anche qui, sulle montagne che si vedono dalla finestra di casa. I nostri genitori, i nostri nonni, su quelle montagne hanno passato le notti pensando a casa, ai figli, ai genitori e alle mogli. Grazie !