Recensione "Sui Sentieri Dei Castelli Romani"

Mi è stato regalato qualche tempo fa questo bel libretto che presenta numerosi itinerari nei Castelli Romani.
Per chi non li conosce, i Castelli Romani sono un gruppo di borghi a sud-est di Roma, a mezz'ora di distanza dalla capitale. Il loro territorio, costituito dai cosiddetti "Colli Albani", è riunito in un parco, Il Parco Regionale dei Castelli Romani, di alto interesse naturalistico, storico e culturale.

Questo libretto non è solo una guida ai sentieri del Parco. Anzi, la parte più interessante a mio parere è costituita dall'introduzione generale (Storia, Geologia, Vegetazione e Fauna) e dai commenti che introducono e completano le descrizioni dei sentieri: ci sono curiosità su tradizioni locali, poesie, foto, quadri...

I sentieri vengono presentati distinti in due gruppi, o percorsi tematici.
Il primo è incentrato sui due laghi del Parco, quello famoso di Castel Gandolfo (che prende il nome dal borgo scelto da secoli dai papi come residenza estiva) e il più piccolo ma non meno affascinante lago di Nemi.

La seconda parte è dedicata a "La Montagna", e tratta delle zone più montuose (sempre comunque sotto i 1000 metri) del Parco.

I Castelli Romani sono conosciuti dagli abitanti di Roma soprattutto per le "fraschette", sorta di trattorie molto alla buona dove mangiare a volontà.
Negli ultimi mesi ho avuto modo di esplorare diversi angoli del parco, soprattutto attorno ai laghi, e sono rimasto stupito dalla bellezza di posti così vicini a Roma e a zone in fondo molto frequentate. Ad esempio con Zimmer e Drachetto abbiamo fatto un sentiero attorno al lago di Albano, fra conventi, acquedotti romani, eremi e grotte dei briganti.

I sentieri nel Parco non sono tenuti molto bene, e l'orientamento può essere difficoltoso. Seguendo le descrizioni dei sentieri scritte sul libretto si riesce abbastanza bene a seguire il percorso, ma bisogna essere pronti, secondo la mia esperienza, a controllare più volte e magari a dover tornare indietro qualche volta.

Nel libretto sono presenti due mappe poco dettagliate e utili quasi esclusivamente come orientamento generale. Il Parco vende una mappa che però non ha alcuna griglia di riferimento, impedendo l'abbinamento al gps. Speriamo che nel prossimo futuro la situazione da questo punto di vista migliori.


Autori: Carlo Coronati e Vittorio Paielli
Titolo: Sui Sentieri dei Castelli Romani – 23 escursioni tra la natura, la cultura e i laghi dei Castelli Romani
Casa Editrice: Il Lupo
Prezzo: 12€


Ecco l'indice e alcune pagine di esempio
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Partendo dal presupposto che fa sempre piacere leggere recensioni e vedere gente interessata al Parco Regionale dei Castelli Romani :), dato che vivo a Rocca di Papa e quasi quotidianamente gironzolo o corro per i sentieri del parco, ne approfitto per dare qualche ulteriore informazione sullo stato dei sentieri e sulle attrazioni non raggiunte da sentieri ufficiali..informazioni che non credo siano in nessun libro e che potrebbero tornare utili a chi magari vuole conoscere meglio questa zona a due passi da Roma.

Innanzitutto dividerei in 4 le macrozone: monti Tuscolani, apparato Monte Cavo-Faete-Colle Iano, laghi, Artemisio.
Lo stato di manutenzione e segnalazione dei sentieri e' differente a seconda delle suddette macrozone, ma e' comunque mediamente mediocre :)

I sentieri piu' segnalati e con maggior manutenzione sono il 512 (Via Sacra-Fontan Tempesta-Le Piagge), il 511 (Cappuccini-Palazzolo-Fontan Tempesta-Nemi) e il 509 (Rocca di Papa-Monte Cavo-Maschio delle Faete-Colle Iano).
Sempre nella zona di Monte Cavo e delle Faete il sentiero 516b, che parte dalla strada privata di Monte cavo (attenzione, e' piena di buche e si consiglia comunque di percorrerla piano in quanto vi sono ciclisti) e raggiunge la Casa del Guardiano e' diventato un'autostrada a causa del passaggio di bulldozer e camion per il taglio ceduo degli alberi di castagno. Fortunatamente l'ho percorso diverse volte quando ancora era un sentiero...:(
Il sentiero 508, che da Rocca di papa dovrebbe scendere fino alla Valle Molara, e' chiuso da un cancello piazzato un anno fa. So che l'ente parco ha segnalato la cosa, ma credo che si faranno le calende greche...

Tutti i sentieri dell'Artemisio sono in pessime condizioni (dati di giugno 2013), la segnaletica e' scarsa ed e' pieno di rovi e rami caduti. Alcuni sentieri (523a, che porta verso il Maschio d'Ariano) sono diventati delle autostrade polverose sempre in seguito al passaggio di mezzi per il taglio e la raccolta degli alberi di castagno. Parte del sentiero 523, che passa per la Fonte Acqua Donzella, e' interrotto causa frane avvenute un paio di anni fa.

Per quanto riguarda i sentieri della zona laghi, il sentiero 510, che fa il giro del Lago Albano, e' interrotto per un bel tratto lungo la costa sud a causa dei lavori di messa in sicurezza del costone del lago piu' soggetto a frane. E' ovviamente possibile scavalcare la recinzione, ma poi gli operai che vi lavorano vi urleranno contro, a torto o ragione che abbiano (credo abbiano ragione, dato che durante i lavori il luogo e' di loro responsabilita' e competenza).
Il sentiero 511a, che parte dal sentiero 511 e arriva alla chiesa rupestre Romitorio di S.Angelo in Lacu, e' molto avventuroso, il che vuol dire tanti rovi, scarsa segnaletica e un punto anche abbastanza esposto e scivoloso NON segnalato in nessuna cartina ne' recensione.

Per quanto riguarda infine i monti tuscolani, la segnaletica e' quasi sufficiente. La salita che porta al Monte Salomone (sentiero 503b) e' un po' ripida e sdrucciolevole, ma nulla di che ovviamente :)
Problemi di orientamento potrebbero invece presentarsi nei boschi del Ceraso, percorrendo il sentiero 505 e 504: sono moltissimi i bivi con piste forestali, viali tagliafuoco e sentieri vari che potrebbero portarvi in tutt'altra parte. Tuttavia, con un po' di senso dell'orientamento e con l'auisilio della bussola e della carta non vi e' alcun problema..al massimo finirete a Colle di Fuori dove vi e' la sagra del fungo porcino :D

Altre brevi considerazioni.
1) e' preferibile non eseguire troppi fuori sentiero (in zone non battute per intenderci) in quanto non e' escluso che nel territorio del parco vi siano ancora ordigni bellici inesplosi. Periodicamente ne trovano qualcuno al Vivaro, all'Artemisio e in altre zone del Parco. Uno l'ho visto con in miei occhi nella Valle Molara, era circondato con del nastro bianco-rosso da cantiere :)

2) fare attenzione ai cacciatori nelle zone del Vivaro e dell'Artemisio (e' li' che vivono soprattutto i cinghiali). La caccia e' VIETATA in qualsiasi stagione dell'anno, ma di cacciatori ve ne sono sempre..di spari se ne sentono a volte e di bossoli se ne vedono tanti. Fortunatamente, a volte si sparano l'uno contro l'altro

3) non fare caso alle varie discariche a cielo aperto presenti in alcune zone (ade esempio inizio sentiero 516, zona Orti Barbarossa, guarda caso vicino a delle villette in Via dei Corsi). In zona Colle Iano, verso Rocca di papa, troverete 4-5 carcasse di auto, presenti da diversi anni e mai rimosse.

4) le tombe rupestri Grotticelle sono raggiungibili senza sentiero segnalato..una volta raggiunta la Casa del Guardiano dal sentiero 516 o 516b, si superano i ruderi della suddetta sino a raggiungere il cucuzzolo del colle, poi si scende dritti per un centinaio di metri e li' vi sono i resti delle tombe :)

Buona escursione a tutti!
 
Ultima modifica:
grazie alex per la dettagliata descrizione dei sentieri delle nostre zone.. ho visto solo ora...:D per la guida purtroppo è un po' troppo generica nella descrizione dei sentieri da seguire e poi non avendo mappe e gps accurati diventa quasi inutilizzabile
 
D

Derrick

Guest
L'unica guida ufficiale dei Castelli Romani è Alex che, dopo aver verificato con mano (e stanco piede) posso confermare essere "di casa" in tutti gli anfratti del comprensorio. Brillantissima la visita alle tombe rupestri che solo un'accanita caccia può avere localizzato, perse come sono nel mezzo del nulla e con il nulla a condurre verso di loro.

Le "fraschette", doverosa precisazione culinario-storica, sono storicamente delle osterie dove si serviva solo il vino. L'avventore si presentava col proprio "fagotto" (che poteva andare dal semplice pane e formaggio, salumi vari, fino ai casi più elaborati di "fagottari" che si portavano cotolette panate, frittate ecc.) e l'oste serviva il solo vino.

La "frasca" vera e propria era, ai tempi dell'analfabetismo corrente, l'insegna "si mesce vino" e il nome è passato all'osteria. Negli anni Cinquanta di fraschette era piena Roma. Dagli anni Settanta in poi sono andate declinando, la gente, penso, si vergognava ad andare col "fagotto" nelle osterie. "Fagottaro" è diventato nel frattempo sinonimo di povero o comunque di uno che non ci tiene a far figura. Fino agli anni Cinquanta però i fagottari erano una componente normalissima del panorama romano. Ci si incontrava in osteria, anche in grossi gruppi, portando il fagotto e condividendo fraternamente tra un bicchiere e l'altro. Penso che a centinaia le frasche d'una volta siano divenute pizzerie.

Oggi le "frasche" sono, credo, del tutto sparite anche se forse la crisi di questi anni può avere favorito la ripresa di qualche iniziativa simile, chissà.

L'ultima che mi ricordo, a metà degli anni Ottanta, a Marino, è anche l'unica che abbia mai visto e sperimentato in vita mia. Era gestita da una simpaticissima vecchietta che sembrava il manifesto dell'ostessa come si deve, sempre sorridente e sempre contenta di stare in mezzo alla gioventù, continuamente su e giù per le scale col litro in mano, e una grande tenerezza negli occhi. Noi prendevamo la roba ai negozi attorno (olive, sottoli, formaggi, salumi, e persino fritti) si scendeva nella fraschetta rigorosamente coperte di salnitro e muffe varie e ci si accomodava in ampi tavoloni che non avevano neanche la tovaglia di carta. Nessuno degli altri avventori si è mai lamentato per l'argomento delle canzoni che cantavamo. Prezzi STRA modici.

Oggi la "fraschetta" è un posto dove non ti puoi più portare il fagotto, ad Ariccia ce n'è una batteria intera, ti prendi al banco interno a prezzi assurdi mozzarelle e salumi qualsiasi, il vino è scarso come sempre è stato, i novatori hanno pure portato la Coca-Cola, spendi più che al ristorante ma ti sei levato l'illusione di esserti concesso una botta di tradizione romana...
 
Ultima modifica di un moderatore:
A Frascati le "fraschette" ancora Resistono: si acquista il necessario per mangiare (porchetta, coppiette di maiale, olive, prosciutto crudo, salame, formaggio, pane, etc.) ai chioschi e nelle botteghe che si trovano nella Piazza del Mercato (dopo la galleria Vittorio Emanuele II venendo da piazza San Pietro) e ci si accomoda (parola grossa: sedie e tavoli di legno pieghevoli, da osteria, tovaglie di carta, pavimento fatto di "sanpietrini" anche un pò sconnesso, in pratica in mezzo alla strada) nelle fraschette che si trovano in viale Regina Margherita (è il punto dove sono più concentrate ma ce ne sono sparse anche nel resto della cittadina).
D'estate c'è da rispettare file abbastanza lunghe (se non si prenota).
Però l'aria è fresca, il vociare dei commensali piacevole e poi c'è il panorama della Città Eterna che è impagabile.:si:
I prezzi sono ancora abbordabili , per il cibo si spende all'incirca 15\20 euri a pax, per bere e per sedersi nelle "fraschette", dipende da cosa si è preso (acqua, vino, birra o bibite).
Buon Appetito!!!!:D
 
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