Sulla necessità di avere un kit di sopravvivenza

non tutti abitano in città e per uscire a andare al bosco devono passare per la piazza con tutto l'armamentario addosso... io per esempio giro l'angolo passo per il garage dove ho tutto l'attrezzatura e nel raggio di 10 km ho la scelta di dove andare senza che nessuno mi contesti il giusto motivo...se poi non basta in questa zona ho della terra dove vado spesso ,anche oggi, a potare o sfrondare piante.Volendo potrei anche fare un nascondiglio ma non ne vedo la necessità.
 
io penso che sia un hobby e come tale non necessario a meno che uno non viva nei boschi per lavoro tipo boscaiolo . Se uno ha un posto di raccolta ,è fortunato.Ma non tutti si pongono il problema
 
ottimo spunto :)

ovvio che se uno vive in una zona in cui sia possibile un disastro in grado di spianare tutto, es sottoposte a grandi terremoti o inondazioni, qualcosa per l'emergenza immediata serve :)
 
Dico quali sono i miei dubbi sulle liste di "oggetti indispensabili".

Prima di tutto credo che ognuno debba fare un pensiero sincero rispetto a quanto un BOB (o simili) serva realmente ad affrontare un evento concreto per quanto improbabile, oppure serva a calmare una propria ansia profonda che magari ha tutt'altre origini.

Faccio un esempio: storicamente nella mia città non si è mai verificato un terremoto o un'innondazione devastanti. Ha senso che io mi organizzi per queste evenienze?
È una città di medie dimensioni con un buon livello di organizzazione, anche di protezione civile. È meglio che porti sempre con me un'attrezzatura per costruire ripari, oppure una radio con cui ascoltare notizie sull'organizzazione dei punti di raccolta?
Per contro scopro che una delle emergenze che la protezione civile considera possibili per la mia area è un black out prolungato. In effetti dovrei attrezzare la mia casa per questo.

Insomma credo che il presupposto corretto non sia organizzarsi per qualsiasi cosa, ma studiare razionalmente il rischio e prepararsi per quello che può accadere, senza paranoie.
 
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Dico quali sono i miei dubbi sulle liste di "oggetti indispensabili".

Prima di tutto credo che ognuno debba fare un pensiero sincero rispetto a quanto un BOB (o simili) serva realmente ad affrontare un evento concreto per quanto improbabile, oppure serva a calmare una propria ansia profonda che magari ha tutt'altre origini.

Faccio un esempio: storicamente nella mia città non si è mai verificato un terremoto o un'innondazione devastanti. Ha senso che io mi organizzi per queste evenienze?
È una città di medie dimensioni con un buon livello di organizzazione, anche di protezione civile. È meglio che porti sempre con me un'attrezzatura per costruire ripari, oppure una radio con cui ascoltare notizie sull'organizzazione dei punti di raccolta?
Per contro scopro che una delle emergenze che la protezione civile considera possibili per la mia area è un black out prolungato. In effetti dovrei attrezzare la mia casa per questo.

Insomma credo che il presupposto corretto non sia organizzarsi per qualsiasi cosa, ma studiare razionalmente il rischio è prepararsi per quello che può accadere, senza paranoie.

e' esattamente quel che ho pensato pure io, col problema appunto che mi muovo moltissimo tra zone con pericoli molto diversi (colli euganei = frane, bassa padovana = alluvioni, padova = delinquenza e inquinamento, zona costiera = danni per il vento e cuneo salino, friuli = terremoti e smottamenti). mi serve un esorcista :D
 
e' esattamente quel che ho pensato pure io, col problema appunto che mi muovo moltissimo tra zone con pericoli molto diversi (colli euganei = frane, bassa padovana = alluvioni, padova = delinquenza e inquinamento, zona costiera = danni per il vento e cuneo salino, friuli = terremoti e smottamenti). mi serve un esorcista :D
Però se ci pensi bene (lasciamo stare delinquenza e inquinamento, contro i quali non c'è "zainetto") tutti gli altri rischi comportano in fondo solo una temporanea indisponibilità di cose indispensabili che concretamente sono cibo e riparo. Per superare queste situazioni brevi basta poco, quello che avresti nello zaino da escursione o poco più.

Spesso le emergenze sono in un'area circoscritta. Il mio BOB può essere mantenere sempre il pieno di benzina semplicemente per allontanarmi?

Purtroppo l'Italia è spesso segnata da eventi catastrofici. Tutti ci ricordiamo episodi con molte vittime. Ma qualcuno si ricorda di persone sopravvissute e poi morte di fame e di stenti perché non avevano uno zainetto completo di tutto?

Io piuttosto che mettere tempo, energie e ansia nel progettare, assemblare e poi mantenere efficiente uno zainetto (o addirittura uno per ogni familiare...) preferisco tenere insieme e a portata di mano quello che normalmente mi porto in escursione. Perché a pensarci bene è quella la situazione più comune nella quale mi espongo a imprevisti, rischi, isolamento.

Se succede qualcosa, prendo su quelle cose, un pacco di biscotti e una bottiglia d'acqua (che tutti abbiamo normalmente in casa) e via.
Sono consapevole che patirò qualche mancanza.... ma sempre meglio che una vita passata nella paranoia della iperorganizzazione che mai potrà prevedere tutto.

Poi chiaro che se uno, di fronte alla sua casa finita sott'acqua, non può rinunciare a vedere la puntata della sua serie TV preferita, si organizza diversamente..... :)
 
:offtopic:

Indubbiamente l'Italia non è il nord america, da noi un tornado non è un avvenimento probabile e difficilmente vedremmo interi quartieri abbattuti anche nell'ipotesi che questo avvenga, idem per le tempeste di fuoco che ogni tanto vediamo al telegiornale.

Da noi i problemi derivano da rischi idrologici, terremoti, frane e slavine.

In quest'ottica ed immaginando incidenti localizzati, probabilmente, il materiale più sensato è un cambio di vestiti, un pò d'acqua, qualche biscotto, medicine abituali per chi soffre di malattie di una certa rilevanza, torcia e qualcosa per ripararsi se siamo nel periodo invernale (poi uno può metterci di tutto).

Ricordo la prima scossa del terremoto del 2012, è avvenuta verso le 4 del mattino, piena notte, siamo usciti subito di casa in mutande :), se la casa fosse diventata inutizzabile, bhè, non sarebbe stato un bel spettacolo ;) ..... non tanti chilometri da me a qualcuno è capitato (pochi per fortuna).

I soccorsi sono stati quasi immediati, nelle zone interessate dai crolli, ma da me in campagna, non ricordo di aver visto nessuno, certo bisogno non ne avevamo ma, ad esempio, i cellulari erano inutilizzabili, se la casa veniva giú come chiamavamo ?

Colleghi di mia moglie sono stati sfollati e le loro abitazioni dichiarate inagibili, per parecchio tempo hanno dormito in macchina, con bambini. Non erano in campagna, paesi di tre quattro cinquemila persone come minimo. Certo c'era anche un campo della protezione civile ma molti hanno preferito non allontanarsi dalle proprie abitazioni per ovvi motivi, ovvio se non avevi neanche la macchina dormivi nel campo della protezione .... ma potendo. In quel contesto uno zainetto pronto l'avrebbero gradito in molti, non per non morire di fame, ma semplicemente per stare un po' meglio passato lo spavento, il che non vuol dire guardarsi alla televisione san remo ma, magari, farsi semplicemente qualcosa di caldo o poter bere senza dover mettersi in fila (parlo in base a quello che mi è stato riferito).

Tutto questo è avvenuto in aree abbastanza circoscritte, parlo delle zone interessate da crolli di un certo livello, tant'è che la macchina dei soccorsi ha funzionato ..... ma se l'area fosse stata più ampia ? Certo, in quel caso, si sarebbero attivati altri canali, altre forze e, non subito, ma alla fine si sarebbe risolto lo stesso ..... ma non subito :)

Tra parentesi, la zona interessata dal terremoto non era un area dichiarata a rischio elevato ;)

Concordo a non essere paranoici, concordo che, spero, sia più una coperta di linus che una questione di vita o di morte, concordo su molti aspetti ..... ma le mie "coperte" :) , a maggior ragione dal 2012, le ho prese in considerazione, non di certo un zainetto a testa ma neanche la borsina della spesa fatta sul momento.

Poi ognuno si farà le proprie valutazioni ect ect, e se non succede nulla sono il primo a dire "meno male" :si:

Tra parentesi ..... Io abito in campagna, il che è un bene ed un male, in quel contesto, ma anche chi vive in città, grosse città, non sò fino a che punto sia un bene poichè è vero che è sicuramente in grado di avere più risorse, pretendere più risorse, in quei momenti, ma è anche altrettanto vero che sono molte di più le persone da seguire.... non ho idea se un terremoto, di un certo tipo, cosa comporterebbe ad una città come milano o roma e quali sarebbero i tempi di reazione.

Ciao :si:, Gianluca
 
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Credo che organizzarsi in questo modo abbia un senso se si abita in una zona (più o meno) distante dai grandi insediamenti urbani, o comunque difficilmente raggiungibili dai soccorsi.
minchiata col botto! scusa Freestiano il francesismo ma vallo a spiegare a chi p.es. nel terremoto del Friuli o di l'Aquila si è ritrovato in mezzo ad una strada in mutande...
mi pare che, pur avendo i soccorsi ad un tiro di schioppo qualcuno viva ancora in una tenda... quindi sai che vantaggio...
ed allora se di notte dopo un ipotetico terremoto (l'abbiamo appurato, succedono) mentre lasci casa piove, c'è freddo e sei all'addiaccio, è meglio stare sotto un telone con una coperta d'emergenza o in micropile sulle spalle, con delle mutande o una t-shirt asciutta addosso, davanti ad un fornellino d'emergenza acceso mentre stai preparando una bevanda calda, come un brodino o una cioccolata rispetto a chi, bagnato cerca di ripararsi sotto l'unico balcone rimasto intero (la sto facendo molto drammatica, lo so, ma è per rendere l'idea).
dalle mie parti si dice: "chi si è guardato (protetto) si è salvato".
alla fine ci va di messo qualche zainetto volendo anche low-cost (baste cercare e scegliere bene) e giocare e comporre il giusto kit, perchè, finchè siamo in configurazione pre è solo un gioco :), in configurazione post diventa una benedizione.
 
D

Derrick

Guest
ottimo spunto :)

ovvio che se uno vive in una zona in cui sia possibile un disastro in grado di spianare tutto, es sottoposte a grandi terremoti o inondazioni, qualcosa per l'emergenza immediata serve :)

In Italia penso che siamo limitati a terremoti e tempeste di neve, che possono causare isolamenti dalla civiltà per svariati giorni nelle zone di montagna.
In Polesine e in pochissimi altri posti una forte inondazione può naturalmente creare la stessa situazione.

Francamente penso che per il 90% degli italiani di cui sopra, cioè con potenziale rischio di isolamento, la questione è più che altro come essere sicuri in casa in caso di calamità (ad es. tempesta di neve). Quindi scorta di acqua potabile, scorta di farmaci essenziali, qualche giorno di cibo in dispensa o nel congelatore, e stufa a cherosene con adeguata scorta di carburante, siano sufficienti per essere "dati per sopravvissuti" in caso di calamità naturale con conseguenze protrattesi per giorni.

(Anch'io fatico a capire la logica, in Italia, di uno zaino con il necessario per la sopravvivenza).

L'opuscolo è citato qui:
http://www.avventurosamente.it/xf/threads/dati-per-vivi.1142/

Ma non sono sicuro di che si intenda per "sopravvivenza" in questo contesto, cioè ipotizzo che sia proprio una sorta di disciplina sportiva più che un manualetto per il caso di calamità.
 
Ultima modifica di un moderatore:
ragassssi, il veneto e' spessissimo soggetto a tornado. durata breve ma danni enormi

http://www.3bmeteo.com/giornale-meteo/i+super+tornado+italiani-54112

http://www.centrometeoitaliano.it/n...si-abbatte-sempre-in-veneto-09-07-2015-29176/

http://www.meteogiornale.it/notizia...e-f4-ma-nel-1930-ci-fu-uno-peggiore-era-un-f5

EDIT: sono veri un po' tutti i punti che dite, il problema e' che l'antropizzazione aiuta ma la conformazione idrogeologica no. un terremoto come quello dell'aquila o del friuli ti spiana quasi una regione e ti puoi trovare isolato e senza nulla. si, basta uscirne, ma se non puoi farlo perche' per varie decine di km le strade sono danneggiate e tutto e' distrutto? poi da noi in questi casi in massimo un giorno i soccorsi arrivano, e quindi solitamente non servono bunker e maxi scorte, ma a breve termine il problema c'e'.
 
nel terremoto del Friuli o di l'Aquila si è ritrovato in mezzo ad una strada in mutande...
Presente xD anche se allora avevo già abbondantemente subìto l'influenza del forum ed eravamo pronti di zaino con scarpe, tute, giacche ecc... fortunatamente almeno eravamo usciti in ciabatte che poi abbiamo dato ad altri perché alcuni erano usciti pure senza quelle.
Bloccati nel quartiere fino al mattino che gli scavatori hanno liberato una via ma temperature abbastanza basse e "culo" che non pioveva, altrimenti erano guai. (mancava il poncho :S ).

Nevicata del 2012 invece, in casa quindi niente BOB da prendere e scappare ma strade sommerse di neve per circa 48-72 ore. Quasi una settimana prima di avere una viabilità decente e unica città di medie dimensioni a 50km passando per un altopiano spesso inservibile per condizioni meteo.

Fortunatamente i tornado ancora no ma in determinate zone, chi per la neve, chi per l'alluvione, chi per altre calamità, ogni 3 o 4 anni uno dovrebbe valutare un evento emergenziale di più o meno discreta durata.

Lo scaffale ovviamente aiuterebbe sempre ma sarebbe fondamentale solo in caso di situazione ad imminente rischio (alluvioni, terremoti ecc...) per il resto penso che non è vitale e, almeno in caso di 2m di neve o più, almeno il problema della scorta d'acqua te lo sei risolto xD (ricordo che ci cucinai la pasta per sfizio).
 
Ma non farla drammatica come hai scritto prima, sii realista...un kit del genere dovrebbe servire a salvarti la vita non ad evitare la coda della distribuzione nel capannone della protezione civile per berti una bevanda calda...
Secondo me però questo non è giusto. Avere un sistema di autosufficienza (anche solo fosse per scaldarti se si verifica un blackout ed hai solo sistemi elettrici) oppure qualcosa per mangiare per evitare le code al capannone della P.C. perché dovrebbe essere irrealista o sbagliato?
Perché uno dovrebbe dipendere così quando può organizzarsi un minimo per un imprevisto?
Poi ovviamente, in caso di un certo disagio prolungato o altro, si rivolge tranquillamente alle autorità competenti nel gestire un'emergenza ma se puoi fare da te non pesi neanche su questi organi.

Metti che prevedo una fuga di gas e viene evacuato il quartiere se io ho uno zaino pronto o anche solo un cassetto dove ho una giacca o una coperta di emergenza già pronta, prendo tutto e scappo in un minuto. Non esco in mutande e poi pretendo che qualcuno mi porti una coperta alluminata e sennò m'incazzo al TG1. Così per fare un esempio.

Anche essere nelle condizioni di evitare le code al capannone della protezione civile può essere un aiuto collaterale a chi ne ha davvero bisogno e comunque può farti vivere una pseudo-emergenza in maniera migliore. Poi non so...
 
@spyrozzo e @znnglc , mi spiego meglio.
Non dico che sia inutile organizzarsi. Dico che va fatto in misura ragionevole e proporzionata al rischio oggettivo della zona in cui si vive.

Se stanotte qui viene una gran scossa, afferrare un BOB oppure lo zaino da escursione con dentro le solite cose, più i vestiti e le scarpe non segna la differenza tra la vita e la morte.

Poi intendiamoci: parliamo di survival kit (necessario a sopravvivere) o di confort kit (cose utili a stare meglio in situazioni disagiate)?
Perché nel secondo caso nell'arco di 12 ore io mi sono già spostato in una città vicina (dove l'emergenza non c'è stata) e lì resto, oppure lì vado da decathlon e mi prendo tutto quel che mi serve per fare campeggio nel parco vicino casa se voglio restare in zona.

Quel che aiuta davvero, diciamocelo chiaramente, è la capacità e le conoscenze per adattarsi a vivere in condizioni precarie e radicalmente diverse dal solito. Cosa che credo tutti quelli che frequentano il forum più o meno abbiano.

I casi più seri e a rischio sono secondo me le situazioni di lungo isolamento che ipotizza @Derrick . Cioè non quando devi fuggire da casa, ma quando non puoi andartene.....
Per questo dico che ognuno deve valutare bene i rischi della zona dove abita e prepararsi di conseguenza.
 
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