Video che nel mix di immagini e suoni trasmette veramente il "suono" ritmato dell'introspezione.
Si apre e si chiude in mezzo ai contesti affollati e vocianti - ma ovattati - di due città, che allontanandosene diventano evanescenze mentre anche il paesaggio, inselvatichendosi, sembra voler accompagnare quell'introspezione.
Il contrasto tra la solitudine e la folla è fin troppo evidente, ma c'è qualcosa di più: il contrasto nella forma del cammino, che diventa anche essenza e sostanza.
La folla passeggia dentro se stessa, non valica i confini della comunità, non resta mai sola, non pensa o riflette più di tanto, e quel cammino è comunque il semplice riempitivo in una quotidianità scandita da azioni.
Tutt'altro per il pellegrino. Che lascia una comunità per raggiungerne un'altra, resta sempre solo (o in compagnia di se stesso), ed è perciò portato intrinsecamente a cercare anche la compagnia dei pensieri e dunque a riflettere, e soprattutto fa di quel cammino "il" perno, la motivazione e l'obiettivo della sua quotidianità: in una parola, la sua unica azione.
Il fare e l'essere, anziché scindersi, si compenetrano.
Grazie