IV PARTE
la nostre mascelle si erano disgiunte dal cranio tanto eravamo a bocca aperta.
Is continua ad abbaiare... sempre + lontano.... ma la direzione che teniamo è quella giusta. il gps è acceso e non abbiamo paura di perderci.
finalmente troviamo le tracce di una alce e di Is. le tracce vanno in linea retta e poi a tratti si fermano come se avessero "combattuto" e schiacciano la neve per una vasta chiazza attorno agli alberi... poi riprendono in linea retta nel fatale inseguimento. via... le seguiamo senza perdere tempo.
non ci sono tracce di sangue e ciò è bene per entrambe gli animali.
ora il suono della vocalizzazione di Is si avvicina... vuol dire che ha fermato l'alce in un posto e noi ci avviciniamo a suon di sci e pelli. il terreno è difficile, costituito da rocce a tratti, buche, e poi tratti sicuri col classico sottobosco consistente. a volte la vegetazione era molto fitta e dovevamo aggirarla o addentrarci a mo di ariete.
intanto i dischi verdi nel cielo sembravano mozzare le cime degli abeti e pini silvestri.
dopo diversi punti dove le tracce interrompevano la linea retta e si dilagavano tutto in torno come in un tentativo di duello, arriviamo in una piccola radura nella foresta.
sarà stata grande 20-30m e larga 10-15. un albero in mezzo. la voce di Is si fa grossa, come se si fosse aperta una finestra. difatti eccoli lì.
un alce piccolino, relativamente piccolino, si nascondeva dietro la pianta in mezzo alla radura. e Is dietro ad abbaiare.
il cielo sopra la radura da va la luce + inaspettabile e spettacolare che si potesse immaginare. L'alce, nato la scorsa primavera, aveva quindi circa 8-9 mesi ed era come un cavallo di taglia media. A seguito dell'insistente abbaiare comincia a scalciare in avanti verso Is che pronto si scosta e arretra... l'alce tenta di scappare dalla via che ha appena liberato.... ma Is gli si ripone davanti e ricomincia ad abbaiare, bloccandolo li.
la nostre mascelle si erano disgiunte dal cranio tanto eravamo a bocca aperta.
Is continua ad abbaiare... sempre + lontano.... ma la direzione che teniamo è quella giusta. il gps è acceso e non abbiamo paura di perderci.
finalmente troviamo le tracce di una alce e di Is. le tracce vanno in linea retta e poi a tratti si fermano come se avessero "combattuto" e schiacciano la neve per una vasta chiazza attorno agli alberi... poi riprendono in linea retta nel fatale inseguimento. via... le seguiamo senza perdere tempo.
non ci sono tracce di sangue e ciò è bene per entrambe gli animali.
ora il suono della vocalizzazione di Is si avvicina... vuol dire che ha fermato l'alce in un posto e noi ci avviciniamo a suon di sci e pelli. il terreno è difficile, costituito da rocce a tratti, buche, e poi tratti sicuri col classico sottobosco consistente. a volte la vegetazione era molto fitta e dovevamo aggirarla o addentrarci a mo di ariete.
intanto i dischi verdi nel cielo sembravano mozzare le cime degli abeti e pini silvestri.
dopo diversi punti dove le tracce interrompevano la linea retta e si dilagavano tutto in torno come in un tentativo di duello, arriviamo in una piccola radura nella foresta.
sarà stata grande 20-30m e larga 10-15. un albero in mezzo. la voce di Is si fa grossa, come se si fosse aperta una finestra. difatti eccoli lì.
un alce piccolino, relativamente piccolino, si nascondeva dietro la pianta in mezzo alla radura. e Is dietro ad abbaiare.
il cielo sopra la radura da va la luce + inaspettabile e spettacolare che si potesse immaginare. L'alce, nato la scorsa primavera, aveva quindi circa 8-9 mesi ed era come un cavallo di taglia media. A seguito dell'insistente abbaiare comincia a scalciare in avanti verso Is che pronto si scosta e arretra... l'alce tenta di scappare dalla via che ha appena liberato.... ma Is gli si ripone davanti e ricomincia ad abbaiare, bloccandolo li.