Escursione Teatro massimo, fra dario argento e indiana jones!

sono le 9.30 di sera quando io e due amici decidiamo che è la volta buona per entrare al teatro massimo.
Il teatro piu grande fino agli anni 70 della citta di cagliari, fu abbandonato a causa di un'incedio. Il teatro si trova in una zona residenziale, poco distante dal centro.
Eravamo gia andati qualche volta ma a causa di qualche imprevisto non siamo mai riusciti ad entrare...fino a ieri.
Arriviamo in macchina e parcheggiamo poco distante dalla zona della nostra avventura. qualche passo a piedi, intervallato da una lucky strike, giusto per scaricare un po di tensione...e si perche la tensione è tanta! Non sappiamo chi o cosa possiamo trovare la dentro, e la mancanza di corrente nella via alimenta la nostra tachicardia.
un breve sguardo in giro, sinistra, destra e via! Il muro è presto saltato. Un bel balzo e hop, con un po di forza sulle braccia mi tiro su per poi ricadere dall'altra parte.
il teatro, per vostra miglior comprensione, ha 3 ingressi principali: uno sul retro, che da pero a un cortile, dello stesso teatro; uno sulla parte anteriore, che da sulla strada e un'altro, secondario e abbastanza nascosto che da su una strada, che ieri era priva di illuminazione e ci ha aiutato notevolmente nell'ingresso. Da notare che se si va in un'ingresso, per passare all'altro bisogna scavalcare un muro in ogni caso, in quanto non sono collegati fra loro.
Noi prendiamo l'ingresso sul lato che da alla stradina. Avevamo gia esplorato la zona, e intanto si fanno le 10.30. Nonostante sia venerdi c'è poca gente in giro poiche tutti si sono spostati al mare a causa del caldo.
Accendiamo una pila, e ci facciamo strada. Pochi passi ci separano da una grande porta in legno che presenta delle travi in basso a sinistra. Sono tenute da pochi chiodi e riusciamo a toglierle, e davanti a noi si palesa un bel buco, grande circa 50x50.
La tensione sale, stiamo per entrare.
una volta dentro, accendiamo le altre due pile. Io, fiducioso nella mia mag-lite vado avanti, ma il destino vuole che la torcia di un mio amico funzioni male, a scatti, sicuramente per colpa di un falso contatto.
Davanti a noi una stanza grande, con delle colonne, e silenzio...
andiamo ancora avanti, una stanza si mostra a noi sulla destra, quindi un bivio costituito da un piccolo corridoio. Dove si va? optiamo per dare uno sguardo prima a sinistra, ma si rivela solamente una strada senza uscita che termina con uno stanzino, e quindi la destra è la nostra strada.
Andiamo avanti in silenzio, e percorriamo, senza saperlo, il corridoio che costeggia la platea. Alcune finestre con i vetri rotti danno sulla strada, convogliandone i rumori, mentre diversi specchi sulle pareti fanno la loro parte in questa scena spettrale. arriviamo a metà del corridoio, quindi entriamo nella sala centrale del teatro. Uno sguardo in fondo! Eccolo, il palcoscenico è la! Quindi il nostro occhio getta lo sguardo sul soffitto. Alto, pericolante, e con lampadari di vecchia foggia che dominano la scena. Ci avviciniamo al palco, fra le diverse file di posti a sedere. Manca solo il corvo che volteggia nell'aria per prefigurare una scena degna di argento.
E si, perche l'ambiente ha molto in comune con opera.
Usciamo dal lato destro, guardando il palco, della sala, poiche il sinistro era gia stato "teatro" della nostra perlustrazione.
Alcuni bagni. Li riconosciamo dalle mattonelle smaltate sul celeste, lerci.
Shhh- un rumore- ci vermiamo, la mano si posa in modo da celare la lente parabolica della torcia. Rimaniamo al buio, fermi. Non è niente, continuiamo!
Saliamo le scale, e ancora un rumore! Il sangue si gela, non una parola esce dalle nostre labbra, stiamo in assoluto silenzio. QUindi uno sguardo rassicurante- veniva da fuori- continuiamo!
Salite le scale troviamo l'ingresso che da al piano superiore. Nulla di interessante, se non poltroncine rotte e una migliore visuale sul resto della sala.
I passi continuano a salire le scale, ed ecco, uno stanzino...illuminiamo meglio senza avvicinarci. Un proiettore, cavi rotti, contattori, interruttori e quant'altro! siamo all'apice del teatro. Alcune pelliccole si trovano ancora all'interno di un'armadietto, mentre numerosi appunti del tempo, datati 21 aprile '52 riempiono le mie tasche assieme ad altri del recente 1968.
Sono le undici e mezza, il nostro giro è completato. Rapidamente ci riportiamo, percorrendo la strada inversa, all'uscita.
"Pronto - disse la voce- Questa sera debutterai nel Macbeth"
 
non è stata una camminata fra le montagne ma è stato un qualcosa vissuto "avventurosamente" e ho deciso di condividerla con tutti...spero di tornarci e fare qualche foto perche ne vale la pena...ah, l'ultima frase è presa da "opera" di dario argento! ;)
 
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