I grafici mostrati e i giudizi dati da knifeinformer.com difettano un insignificante dettaglio: lo 0. Qual è l'acciaio di riferimento da cui sono partiti per dare i giudizi numerici, rispetto a quale hanno lanciato i dati per la creazione dei grafici? Sono partiti basandosi solo sulla composizione? Se così è, i giudizi e i grafici sono quanto meno relativi.
L'acciaio panacea che mette tutti d'accordo, applicabile a qualunque coltello, con qualunque geometria, temprabile a qualunque durezza e performante in qualunque compito non esiste e, per quanto abbia fiducia nel progresso scientifico, dubito che mai ci sarà: troppi fattori discriminanti sia nella produzione sia nell'utilizzo, il meno controllabile dei quali è l'utilizzatore stesso.
Un paio di esempi che forse renderanno più chiaro perché è così difficile fare una classificazione assoluta e incontrovertibile degli acciai. Qualche tempo fa parlavo con un coltellinaio di un confronto fra RWL-34 ed Elmax a livello di tenuta del filo, resilienza e facilità di affilatura, su un coltello con filo a 20°, temprato a 60 HRC e usato a caccia di cervidi.
Ora, entrambi sono acciai inox alle polveri, ma l'Elmax è più recente e più costoso dell'RWL, che già non è economico. Sono prodotti da due aziende diverse e la loro composizione non è particolarmente simile, benché puntino allo stesso risultato e l'Elmax, oltre ad essere considerato un po' l'erede dell'RWL, sulla carta dovrebbe essere un pochino meno resiliente e facile da affilare, ma avere una tenuta del filo maggiore.
Sulla base della sua esperienza e dei suoi confronti sul campo, questo coltellinaio mi ha detto di essere giunto alla conclusione che non ci sarebbero gli estremi per sostituire l'RWL con l'Elmax dato che le differenze effettive erano risibili. Tuttavia usa entrambi perché ci sono clienti che vogliono tassativamente l'Elmax, cascasse il mondo.
Altro esempio, mia esperienza personale e risalente a due giorni fa. Ho per le mani il Lionsteel M4 di un amico e, già che ci sono ne ho approfittato per vedere come si comporta l'M390 a 61 HRC della Lionsteel, confrontato con un 80CrV2 a 61 HRC.
L'M4 ha biselli a 14°, che finiscono con un filo a 53°, il puukko in 80CrV2 che ho usato ha biselli a 19° con filo a 21°. Sulla carta l'M4 dovrebbe avere, anche solo per il filo molto più spesso, una maggior resilienza e una maggior tenuta del filo. Ho intagliato lo stesso pezzo di castagno stagionato un anno, facendo gli stessi tagli, per circa mezz'ora. Il risultato è stato che l'M390 aveva perso completamente il mordente a rasoio, ma non aveva danni di sorta, mentre il puukko radeva ancora bene, avendo riportato solo una micro schiacciatura.
Quindi? L'M390 di ultima generazione si piega di fronte a un "banale" acciaio da seghe circolari? Dipende dal punto di vista del giudice. Il mio test vale quello che vale (poco) avendo confrontato due geometrie molto diverse, però spero abbia dato un'idea.
L'acciaio panacea che mette tutti d'accordo, applicabile a qualunque coltello, con qualunque geometria, temprabile a qualunque durezza e performante in qualunque compito non esiste e, per quanto abbia fiducia nel progresso scientifico, dubito che mai ci sarà: troppi fattori discriminanti sia nella produzione sia nell'utilizzo, il meno controllabile dei quali è l'utilizzatore stesso.
Un paio di esempi che forse renderanno più chiaro perché è così difficile fare una classificazione assoluta e incontrovertibile degli acciai. Qualche tempo fa parlavo con un coltellinaio di un confronto fra RWL-34 ed Elmax a livello di tenuta del filo, resilienza e facilità di affilatura, su un coltello con filo a 20°, temprato a 60 HRC e usato a caccia di cervidi.
Ora, entrambi sono acciai inox alle polveri, ma l'Elmax è più recente e più costoso dell'RWL, che già non è economico. Sono prodotti da due aziende diverse e la loro composizione non è particolarmente simile, benché puntino allo stesso risultato e l'Elmax, oltre ad essere considerato un po' l'erede dell'RWL, sulla carta dovrebbe essere un pochino meno resiliente e facile da affilare, ma avere una tenuta del filo maggiore.
Sulla base della sua esperienza e dei suoi confronti sul campo, questo coltellinaio mi ha detto di essere giunto alla conclusione che non ci sarebbero gli estremi per sostituire l'RWL con l'Elmax dato che le differenze effettive erano risibili. Tuttavia usa entrambi perché ci sono clienti che vogliono tassativamente l'Elmax, cascasse il mondo.
Altro esempio, mia esperienza personale e risalente a due giorni fa. Ho per le mani il Lionsteel M4 di un amico e, già che ci sono ne ho approfittato per vedere come si comporta l'M390 a 61 HRC della Lionsteel, confrontato con un 80CrV2 a 61 HRC.
L'M4 ha biselli a 14°, che finiscono con un filo a 53°, il puukko in 80CrV2 che ho usato ha biselli a 19° con filo a 21°. Sulla carta l'M4 dovrebbe avere, anche solo per il filo molto più spesso, una maggior resilienza e una maggior tenuta del filo. Ho intagliato lo stesso pezzo di castagno stagionato un anno, facendo gli stessi tagli, per circa mezz'ora. Il risultato è stato che l'M390 aveva perso completamente il mordente a rasoio, ma non aveva danni di sorta, mentre il puukko radeva ancora bene, avendo riportato solo una micro schiacciatura.
Quindi? L'M390 di ultima generazione si piega di fronte a un "banale" acciaio da seghe circolari? Dipende dal punto di vista del giudice. Il mio test vale quello che vale (poco) avendo confrontato due geometrie molto diverse, però spero abbia dato un'idea.