Breve racconto esemplificativo delle situazioni che mi capita di affrontare in tenda e del perchè secondo me le qualità tecniche delle tende sono imprescindibili.
Il contesto è quello di un weekend (quello appena passato) di scialpinismo, con necessità di pernottare in quota (2200 mt) perchè rifugi aperti in zona non ce n'erano, per fare due gite impegnative, complice anche il meteo.
Le previsioni davano brutto per sabato, ma con possibile miglioramento dal pomeriggio e discreto domenica. Purtroppo è stato brutto - e molto - sabato ed anche domenica.
Partiamo sotto una leggera nevicata, con zaini belli carichi. Per fortuna, nonostante in basso l'innevamento fosse scarso, abbiamo potuto tenere gli sci ai piedi, evitando di caricarci sulla schiena anche quelli. Il peso dello zaino, già di suo, non era poco: oltre all'abbigliamento ed a tutto il necessario per il pernotto, avevamo anche imbrago, materiali connessi, corda, ramponi, piccozza.
Arrivati in quota, non riusciamo a fare la cima, perchè c'è troppo vento e troppo poca visibilità, inoltre continua a nevicare. Così ci rassegnamo a tornare e piantare le tende. Nel frattempo il tempo sembra migliorare e, come da previsioni, il vento comincia a farsi molto teso.
Non abbimao incontrato nessuno ed abbiamo dovuto sempre battere traccia.
Con un po' di cautela e molte difficoltà legate alla neve inconsistente, piantiamo le tende.
Gli ancoraggi sono risultati molto difficili da realizzare, perchè sotto un primo strato di neve di circa 20 cm, abbastanza compatto ma cedevole, c'erano 70 cm di cristalli a calice (brina di fondo), assolutamente inconsitenti e difficilmente compattabili. Piantare picchetti non era possibile, se si arrivava al terreno, era roccioso e gelato. I corpi morti faticavano a rimanere in sede, per via del tipo di neve che vi ho citato, che impiegava molto tempo a compattarsi anche calpestandola.
Quindi, diventava necessario costruire un buon muretto e fidare sulla robustezza della struttura della tenda. Qui sotto vedete la mia Marmot Thor 3P.
Un amico, con una Manaslu2, meno robusta, per avere sicurezza di tenuta ha dovuto scavare una fossa molto profonda.
Facciamo giusto in tempo a piantare le tende che il tempo, invece di migliorare, si chiude di nuovo e ricomincia a nevicare, ma con associato un vento pazzesco!
In questa foto non c'è nebbia: l'effetto è invece dovuto alla neve che veniva spazzata da un vento fortissimo.
Le temperature precipitano e siamo a -10, nella notte arriveremo a -15.
Ad un amico si rompe un palo. Si sentono volare parole, ma riesce a rimediare.
Ci rintaniamo in tenda, non c'è alternativa.
Veloce giretto pr prendere acqua al torrente gelato che scorre nei pressi: si cerca il varco dove arrivare all'acqua e si rompe con la picca il ghiaccio.
Il vento non si placa e siamo quindi costretti a cucinare dentro la tenda, con tutte le sgradevolissime conseguenze che questo comporta in termini di condensa sul telo.
Primo problema: il gas non si accende. Fa troppo freddo. Alla faccia della bomboletta di gas winter-power. Dobbiamo prenderla e mettercela dentro il piumino per 15 minuti e nel frattempo, smadonno per aver voluto risparmiare un po' di peso ed aver lasciato in auto il Primus Omnifuel, fornello a combustibile liquido, per prendere il più leggero fornelletto pocketrocket deluxe. Si profila una cena magra: se non possiamo fare le buste ed il the, ci resta solo acqua gelata, formaggio, un piccolo kaminwurtz e due wurstel freddi a testa ed un paio di cioccolatini. Biscotti e pane servono per la colazione.
Finalmente il gas parte! festa grande. Lascio un po aperta la cerniera dell'abside, per scaricare almeno un po' del vapore che produciamo con il fornelletto, ma la fiamma viene troppo deviata ed entra neve. Allora richiudo e passo ad una alternativa: raspo a terra e alzo un po' la falda a terra, ma comunque anche così entra moltissimo vento e neve polverizzata.
Dobbiamo chiudere anche le prese d'aria sul sovratelo, perchè il vento ci spara dentro neve, che cade poi fra la camera ed il sovratelo. Per fortuna che nella mia tenda, anche la camera è trattata ed ha un po' di impermeabilità.
Comunque, l'umidità ghiaccia immediatamente sul sovratelo.
Nel corso della notte il vento si placa e continua una leggera nevicata, così alle 3 scuoto da dentro la tenda ed apro una delle due prese di ventilazione (quella sottovento). A mattina saranno circa 10 cm di neve fresca, più i 20 del giorno prima.
Si esce dai sacchi a pelo un po' titubanti, sperando che il tempo sia migliore. Il telo esterno è ancora ghiacciato, quello della camera, invece, è molto umido, perchè verso mattina, per via del nostro respiro e del buon isolamento della mia tenda, un minimo di tepore c'era ed il ghiaccio dell'umiditità sul telo della camera si era sciolto.
Un timido sole c'è, che filtra dalle nuvole.
Altro giretto a prendere acqua per il the caldo e la colazione.
Poi lasciamo tutto un po' alla rinfusa e partiamo per tentare la cima.
Il sole resta nascosto e continua una leggerissima nevicata. Come il giorno prima, anche oggi si batte traccia! Per tutto il giorno non troveremo nessuno
Sotto la cima, vento forte e visibilità piatta, che rende estremamente complicato capire l'inclinazione del pendio. La discesa si preannuncia delicata, nonostante la neve bellissima!
Fatta la discesa, con qualche momento di adrenalina, torniamo alle tende e spiantiamo tutto.
Mentre si rientra a valle, finalmente le nuvole si aprono un po' e si riesce a vedere tutto un po' meglio!
Conclusioni da trarre, ancora una volta:
- avere una tenda autoportante è una garanzia, perchè non sempre è possibile piantare picchetti.
- avere una tenda robusta per teli e paleria è importante per via di quanto sopra e per tenere bene i venti e la neve!
- una tenda un po' spaziosa in inverno o in condizioni brutte è comunque necessaria, perchè ti consente di muoverti all'interno. Un po' di volume in più val bene qualche etto di peso in più!
- una tenda 4 stagioni è indispensabile in queste circostanze: se si ha l'interno in zanzariera, si battono i denti!! Avendo invece l'interno in tessuto - ed abbastanza pesante anche - si guadagna un certo comfort! Il telo che arriva a terra o le falde a terra sono essenziali. Tutte le nostre tende erano così.
- il pavimento robusto ed il groundsheet robusti sono molto importanti, sia per resistere alla rigidità della neve ghiacciata, sia per una garanzia di tenuta!
- con una monotelo a mattina avremmo fatto letteralmente la doccia!
Però ben equipaggiati, si vivono avventure stupende!
Il contesto è quello di un weekend (quello appena passato) di scialpinismo, con necessità di pernottare in quota (2200 mt) perchè rifugi aperti in zona non ce n'erano, per fare due gite impegnative, complice anche il meteo.
Le previsioni davano brutto per sabato, ma con possibile miglioramento dal pomeriggio e discreto domenica. Purtroppo è stato brutto - e molto - sabato ed anche domenica.
Partiamo sotto una leggera nevicata, con zaini belli carichi. Per fortuna, nonostante in basso l'innevamento fosse scarso, abbiamo potuto tenere gli sci ai piedi, evitando di caricarci sulla schiena anche quelli. Il peso dello zaino, già di suo, non era poco: oltre all'abbigliamento ed a tutto il necessario per il pernotto, avevamo anche imbrago, materiali connessi, corda, ramponi, piccozza.
Arrivati in quota, non riusciamo a fare la cima, perchè c'è troppo vento e troppo poca visibilità, inoltre continua a nevicare. Così ci rassegnamo a tornare e piantare le tende. Nel frattempo il tempo sembra migliorare e, come da previsioni, il vento comincia a farsi molto teso.
Non abbimao incontrato nessuno ed abbiamo dovuto sempre battere traccia.
Con un po' di cautela e molte difficoltà legate alla neve inconsistente, piantiamo le tende.
Gli ancoraggi sono risultati molto difficili da realizzare, perchè sotto un primo strato di neve di circa 20 cm, abbastanza compatto ma cedevole, c'erano 70 cm di cristalli a calice (brina di fondo), assolutamente inconsitenti e difficilmente compattabili. Piantare picchetti non era possibile, se si arrivava al terreno, era roccioso e gelato. I corpi morti faticavano a rimanere in sede, per via del tipo di neve che vi ho citato, che impiegava molto tempo a compattarsi anche calpestandola.
Quindi, diventava necessario costruire un buon muretto e fidare sulla robustezza della struttura della tenda. Qui sotto vedete la mia Marmot Thor 3P.
Un amico, con una Manaslu2, meno robusta, per avere sicurezza di tenuta ha dovuto scavare una fossa molto profonda.
Facciamo giusto in tempo a piantare le tende che il tempo, invece di migliorare, si chiude di nuovo e ricomincia a nevicare, ma con associato un vento pazzesco!
In questa foto non c'è nebbia: l'effetto è invece dovuto alla neve che veniva spazzata da un vento fortissimo.
Le temperature precipitano e siamo a -10, nella notte arriveremo a -15.
Ad un amico si rompe un palo. Si sentono volare parole, ma riesce a rimediare.
Ci rintaniamo in tenda, non c'è alternativa.
Veloce giretto pr prendere acqua al torrente gelato che scorre nei pressi: si cerca il varco dove arrivare all'acqua e si rompe con la picca il ghiaccio.
Il vento non si placa e siamo quindi costretti a cucinare dentro la tenda, con tutte le sgradevolissime conseguenze che questo comporta in termini di condensa sul telo.
Primo problema: il gas non si accende. Fa troppo freddo. Alla faccia della bomboletta di gas winter-power. Dobbiamo prenderla e mettercela dentro il piumino per 15 minuti e nel frattempo, smadonno per aver voluto risparmiare un po' di peso ed aver lasciato in auto il Primus Omnifuel, fornello a combustibile liquido, per prendere il più leggero fornelletto pocketrocket deluxe. Si profila una cena magra: se non possiamo fare le buste ed il the, ci resta solo acqua gelata, formaggio, un piccolo kaminwurtz e due wurstel freddi a testa ed un paio di cioccolatini. Biscotti e pane servono per la colazione.
Finalmente il gas parte! festa grande. Lascio un po aperta la cerniera dell'abside, per scaricare almeno un po' del vapore che produciamo con il fornelletto, ma la fiamma viene troppo deviata ed entra neve. Allora richiudo e passo ad una alternativa: raspo a terra e alzo un po' la falda a terra, ma comunque anche così entra moltissimo vento e neve polverizzata.
Dobbiamo chiudere anche le prese d'aria sul sovratelo, perchè il vento ci spara dentro neve, che cade poi fra la camera ed il sovratelo. Per fortuna che nella mia tenda, anche la camera è trattata ed ha un po' di impermeabilità.
Comunque, l'umidità ghiaccia immediatamente sul sovratelo.
Nel corso della notte il vento si placa e continua una leggera nevicata, così alle 3 scuoto da dentro la tenda ed apro una delle due prese di ventilazione (quella sottovento). A mattina saranno circa 10 cm di neve fresca, più i 20 del giorno prima.
Si esce dai sacchi a pelo un po' titubanti, sperando che il tempo sia migliore. Il telo esterno è ancora ghiacciato, quello della camera, invece, è molto umido, perchè verso mattina, per via del nostro respiro e del buon isolamento della mia tenda, un minimo di tepore c'era ed il ghiaccio dell'umiditità sul telo della camera si era sciolto.
Un timido sole c'è, che filtra dalle nuvole.
Altro giretto a prendere acqua per il the caldo e la colazione.
Poi lasciamo tutto un po' alla rinfusa e partiamo per tentare la cima.
Il sole resta nascosto e continua una leggerissima nevicata. Come il giorno prima, anche oggi si batte traccia! Per tutto il giorno non troveremo nessuno
Sotto la cima, vento forte e visibilità piatta, che rende estremamente complicato capire l'inclinazione del pendio. La discesa si preannuncia delicata, nonostante la neve bellissima!
Fatta la discesa, con qualche momento di adrenalina, torniamo alle tende e spiantiamo tutto.
Mentre si rientra a valle, finalmente le nuvole si aprono un po' e si riesce a vedere tutto un po' meglio!
Conclusioni da trarre, ancora una volta:
- avere una tenda autoportante è una garanzia, perchè non sempre è possibile piantare picchetti.
- avere una tenda robusta per teli e paleria è importante per via di quanto sopra e per tenere bene i venti e la neve!
- una tenda un po' spaziosa in inverno o in condizioni brutte è comunque necessaria, perchè ti consente di muoverti all'interno. Un po' di volume in più val bene qualche etto di peso in più!
- una tenda 4 stagioni è indispensabile in queste circostanze: se si ha l'interno in zanzariera, si battono i denti!! Avendo invece l'interno in tessuto - ed abbastanza pesante anche - si guadagna un certo comfort! Il telo che arriva a terra o le falde a terra sono essenziali. Tutte le nostre tende erano così.
- il pavimento robusto ed il groundsheet robusti sono molto importanti, sia per resistere alla rigidità della neve ghiacciata, sia per una garanzia di tenuta!
- con una monotelo a mattina avremmo fatto letteralmente la doccia!
Però ben equipaggiati, si vivono avventure stupende!
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