Escursione Tentativo al Picco Pio XI in invernale, da Pietracamela

Parchi d'Abruzzo
  1. Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
Dati

Data: 05/02/2016
Regione e provincia: Abruzzo (Te)
Località di partenza: Pietracamela
Località di arrivo: Cresta nord del Picco Pio XI, quota 2100 m.
Tempo di percorrenza:
Chilometri:
Grado di difficoltà: EE / F (grado falsato dalle condizioni della cresta)
Descrizione delle difficoltà: fino alla Conca del Sambuco nessuna, normale escursione invernale su terreno non banale ma nemmeno complicato. La cresta nord del Picco Pio XI presentava poca neve ghiacciata che non garantiva alcuna sicurezza nella salita ne' tantomeno in discesa: una scivolata sarebbe stata impossibile da fermare e avrebbe "portato" alla base della Val Maone (700 metri piu' in basso) da una parte oppure alla base della Conca del Sambuco (200 metri piu' giu') dall'altra
Periodo consigliato: escursione impegnativa in estate, in inverno diventa prettamente alpinistica (in condizioni di buon innevamento fattibile con attrezzatura invernale di base, nelle condizioni trovate da noi sarebbe vivamente utile l'uso di due piccozze da ghiaccio, corda, imbrago e altro materiale per assicurarsi un minimo)
Segnaletica: presente fino alla base del Picco dei Caprai, poi nessuna
Dislivello in salita: 1040 m.
Dislivello in discesa: idem
Quota massima: 2100 m. circa
Accesso stradale: si parcheggia a Pietracamela e si percorre il centro storico fino ad imboccare il sentiero per la Val Maone/Intermesoli



Descrizione

A volte un'escursione, pur non terminando con la salita sulla vetta pianificata, lascia dentro molto di piu' di tante altre uscite realizzate con "successo".
Da diverso tempo io e il mio amico Francesco avevamo deciso di ripetere, questa volta in invernale, questa meravigliosa e poco frequentata cima nel cuore del Gran Sasso, fatta qualche tempo fa in solitaria estiva.
Oggi non e' stato possibile, le condizioni sulla cresta nord del Picco Pio XI erano davvero proibitive (siamo arrivati comunque a quota 2140 m.), il che avrebbe pregiudicato, e non poco, la sicurezza della nostra salita e soprattutto della nostra discesa.
Queste sono situazioni che forgiano il carattere, temprano l'animo e solidificano un'amicizia. E comunque oggi una gran bella escursione in ambiente maestoso, solitario e non banale.

La partenza e' come al solito prima dell'alba, si parte dal centro di Pietracamela. Siamo gli unici ad essere in giro
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La neve e' fresca, saranno al massimo 20 cm, si procede tranquillamente senza ciaspole. Il sole una volta sorto comincia ad illuminare il Corvo e l'Intermesoli. Procediamo fino al Colle dell'Asino e quindi Prato Tondo
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A quota 1600 mettiamo i ramponi, la neve e' dura ma ben percorribile. Attraversiamo la vallata sottostante l'aspro Picco dei Caprai, disseminata di enormi massi erratici. La salita non e' banale, dobbiamo fare attenzione a non cadere nei "buchi" sotto la coltre di neve.
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Dopo un ultimo ripido strappo arriviamo alla meravigliosa Conca del Sambuco, un luogo solitario davvero fuori dal mondo, bello d'estate e divino d'inverno. Spettacolare la vista sulle due vette dell'Intermesoli, sui due Corni e sulla nostra meta, il Picco Pio XI
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Cominciamo ad attaccare la ripida cresta nord del Picco Pio XI e subito capiamo che e' piu' complicato del previsto: la neve e' poca, ghiacciata, le punte dei ramponi a stento penetrano, cosi' come le piccozze da escursionismo, il che crea un senso di aleatorieta' e di mancanza di sicurezza.
Saliamo con estrema attenzione fino a superare quota 2100 m., alla vetta mancano ancora 180 metri, ma comprendiamo che anche se salissimo in cima, vi sarebbe poi la discesa e in quelle condizioni sarebbe estremamente pericolosa. Una scivolata sarebbe la fine, a sinistra vi e' la Val Maone, 700 metri piu' in basso, mentre a destra vi sono "solo" 200 metri di vuoto sulla Conca del Sambuco. Una scivolata dritto per dritto invece condurrebbe quasi "dolcemente" alle roccette della direttissima che sale da Rio Arno.
Senza corda ed altra attrezzatura alpinistica che non sto qui ad elencare (artiglieria pesante) la cosa non e' fattibile.
A malincuore, ma poi nemmeno piu' di tanto, decidiamo di non proseguire e di rinunciare alla vetta.
Percorriamo con moltissima attenzione a ritroso (faccia a monte) i primi 50 metri ripidi e ghiacciati, passo dopo passo, piantando bene una alla volta le due piccozze, fino a trovare una zona di accumulo nevoso che ci permette di scendere faccia a valle fino alla base della cresta.
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Ritorniamo sui nostri passi, felici di aver preso la decisione giusta (bisogna saper rinunciare quando davvero NON e' il caso di proseguire) e soprattutto felici di esserci goduti una meravigliosa escursione in un luogo fra i piu' solitari del Gran Sasso.
Ci abbiamo provato, ci ritenteremo. L'amore per la montagna e' anche questo.
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Allegati

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Già che siamo in argomento: quando avete capito che in caso di caduta non sarebbe stato possibile fermarsi, intendi dire che l'autoarresto con la picca non sarebbe riuscito? Chiedo perché picca e ramponi li ho iniziati ad usare da poco. Grazie
 
Già che siamo in argomento: quando avete capito che in caso di caduta non sarebbe stato possibile fermarsi, intendi dire che l'autoarresto con la picca non sarebbe riuscito? Chiedo perché picca e ramponi li ho iniziati ad usare da poco. Grazie
sono situazioni che comprendi in loco, dopo aver fatto svariate invernali ed aver maturato un minimo di esperienza su neve. Semplicemente ti rendi conto che i ramponi a stento fanno presa e che le piccozze da escursionismo non garantiscono la giusta sicurezza che magari garantirebbero un paio di piccozze da ghiaccio, legate all'imbrago (e comunque in discesa forse non basterebbe nemmeno questo).
Tornando alla tua domanda, con neve ghiacciata a quelle pendenze non ti fermi se scivoli, non vi e' autoarresto che tenga.
 
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Bello bello, escursione e immagini, anche la decisione di rinunciare alla vetta è stata una scelta giusta....complimenti e grazie per aver condiviso con noi :)
 
Complimenti per la bella escursione e per la decisione di rispettare la montagna in una stagione molto particolare, per non dire strana. L'altro giorno una montagna molto meno imponente (1700 mt Foltrone)dalla parte nord aveva dei traversi con degli accumuli di neve molto strana: non era buona né per i ramponi né per le ciaspole. L'ultimo tratto dritto in salita non avevo propio preparazione, capacità e attrezzatura per andare avanti, così che adesso diventerà il primo obbiettivo dell'estate riprovarci da sud est. Comunque, visto la carenza, sempre bella una giornata sulla neve in posti isolati.
 
Come ho avuto modo di dirti altrove, oltre alle gambe ci vuole la testa e voi ce l'avete bel salda sulle spalle, amico mio... :si:

Una grande lezione di vita, un'esperienza di quelle che ti "insegnano" tanto e comunque una splendida avventura!

Complimenti sinceri, Alex :si:

P.S. Foto splendide, mi sa che senza arrivare in vetta (anche solo Sambuco e dintorni) se le condizioni permettono e trovo una "guida", mi ci faccio un giretto... ;)
 
Come ho avuto modo di dirti altrove, oltre alle gambe ci vuole la testa e voi ce l'avete bel salda sulle spalle, amico mio... :si:

Una grande lezione di vita, un'esperienza di quelle che ti "insegnano" tanto e comunque una splendida avventura!

Complimenti sinceri, Alex
Grazie Francesco. Quando posso permettermelo io in genere oso quel qualcosa in piu', ovviamente dopo aver valutato bene la situazione. Questo riguarda magari uscire con meteo non proprio favorevole, oppure salire un canalino arduo sapendo che poi dalla vetta per scendere mi attende una comoda via normale...ma questa volta la situazione era ben diversa. Non esiste nessuna montagna, sia che sia il K2 che il Picco Pio XI, che valga la vita.
Non c'e' cosa piu' bella della consapevolezza di poter ritornare su qualsiasi monte e di poter ritornare a casa da tua figlia.
 
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D

Derrick

Guest
Vedila così, vi siete fatti una bella escursione, con 1.000 sani metri di dislivello, in un incantevole ambiente innevato d'alta quota, tra montagne maestose. Il 90% del bicchiere è pieno comunque! Non importa dove si arriva, importa come si vive l'esperienza, l'armonia che si stabilisce tra sé e l'ambiente. Anziché fare a botte con la montagna, per vedere chi è più duro, ci avete fatto un giro di danza assieme! :biggrin:
 
Scusa se sono sempre quello delle domande :biggrin:
Ma dal centro di pietracamela a colle dell'asino il sentiero è stato riaperto ??? Perché io lo scorso anno ho trovato chiuso appena usciti dal paese con cartelli in cui il passaggio era interdetto anche a piedi, tanto che per andare ad intermesoli hanno fatto una variante a piedi da l'incrocio che va ai prati dietro una chiesetta.
 
P.S. Foto splendide, mi sa che senza arrivare in vetta (anche solo Sambuco e dintorni) se le condizioni permettono e trovo una "guida", mi ci faccio un giretto... ;)
noi ci siamo posti come meta dell'escursione il Picco Pio XI, ma a pensarci bene gia' raggiungere la Conca del Sambuco d'inverno (e anche d'estate) e' un'escursione davvero superlativa. Da non sottovalutare, a livello di difficolta', la zona dei massi erratici e l'ultimo ripido strappo prima della conca.
 
Scusa se sono sempre quello delle domande :biggrin:
Ma dal centro di pietracamela a colle dell'asino il sentiero è stato riaperto ??? Perché io lo scorso anno ho trovato chiuso appena usciti dal paese con cartelli in cui il passaggio era interdetto anche a piedi, tanto che per andare ad intermesoli hanno fatto una variante a piedi da l'incrocio che va ai prati dietro una chiesetta.
si' e' stato riaperto e i segnavia sono stati ripitturati dal buon Luca Mazzoleni, gestore del Franchetti
 
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