oh Signur! Ci rovineranno anche il trekking!! O.O
Secondo me questo è un po' indipendente dalla tesi. Anzi, fossi nell'autore indagherei molto a fondo i cambiamenti che ci sono stati nel tempo in questa attività.
Fino a 15 anni fa in montagna ci andavi mediamente un po' come ti pareva. Oggi se fai sentieri di moda è probabile che devi stare anche attento a come ti vesti, altrimenti finisci per essere deriso.
Qualche anno fa, in montagna si andava con le mimetiche del mercatino di surplus militare, lo zaino invicta mezzo rotto delle scuole medie o gli zaini di stoffa degli alpini e bene o male eri un praticante. Le tende e sacchi a pelo erano un gran bell'acquisto e le 4 stagioni erano tende da spedizione che in media non erano possedute dai trekker standard, e solo quando avevi alimentato la passione per molto tempo allra ti recavi in un negozio per comprare costosa attrezzatura da trekking.
Oggi tutto è molto più codificato e specializzato. Prima della tua "prima" escursione valuti già l'acquisto di materiale tecnico particolare e spendi un capitale. Materiale tecnico dalla testa ai piedi
di default, non acquistato nel tempo e col crescere della passione ma già in partenza. Ne consegue che la flotta di famigliole che passeggiano in montagna la domenica sono già vestite sbrilluccicanti come un alpinista esperto (affiancati dagli opposti che salgono con i sandali ma pur sempre alla moda). Se guardano uno che se ne stà qualche giorno nel bosco e si fa un rifugio dicono che è un rambo o che è matto, quando loro la montagna manco sapevano cos'era prima che la tv gli spiegasse quando fosse figa la natura.
Anche nell'ambiente "anglosassone" più stretto le attività sono molto codificate:
A: «Quindi tu adotti un approccio bushcraft con elementi survival mantenendo un equipaggiamento ultralight?»
B: «Veramente volevo farmi una passeggiata un po' così... per i fatti miei, star quà una notte e tornare»
A: «Ahh, wild camping... però che zona affollata, ho incontrato 3 skyrunner e un paio di nordic walker, 2 biker che scendevano e una coppietta che faceva bird watching ma non avevano neanche un 10x40, così è inutile. Che poi sti rovi, mi sono strappato il pantalone in gtx che avevo comprato sabato scorso, fortuna che è ripstop».
B: «...»
Insomma la massa ha riscoperto la montagna e l'economia ha fiutato per bene. Semmai è questo che potrebbe rovinare il trekking. Servirebbe più rilassamento... più "faccio quel che mi pare, come mi pare". Insomma evitare di farsi problemi di standardizzazione.
Se un giorno arriverai a farti dei problemi su ciò che indossi o su "come" pratichi la tua attività in natura nei confronti di altri escursionisti, allora quel giorno il trekking sarà rovinato.
Secondo me questo forum o la sua tesi o altra divulgazione in materia dovrebbe invece aiutare a concentrarsi più sull'aspetto delle uscite in natura che sulle modalità con cui si esce.
Insomma non fraintendetemi, non è una critica all'acquisto di equipaggiamento tecnico (supergiustificata dal fatto che comunque oggi costa pochissimo e funziona benissimo) ma sul fatto di non far pesare mentalmente queste cose.
Rimanendo nell'ambito del forum, ecco cosa mi ha fatto innamorare di questa community
Quì il post chilometrico:
http://www.avventurosamente.it/xf/threads/trekking-in-lessinia.1683/
Quì il resoconto:
http://www.housegate.net/woodvival/escursioni/lessinia2008/lessinia2008.htm
Insomma, secondo me quello è il senso delle uscite in natura.
Ma questo post è valido anche per la pesca, la caccia, la mountain bike e qualsiasi altra attività che ad oggi devi leggerti un manuale per vedere se la stai praticando secondo gli standard o stai sbagliando qualcosa.
Sono passatempi: fate quel che cavolo vi pare, con le cose che avete o che potete permettervi;
zero problemi, solo rispetto, questa dovrebbe essere l'unica regola dell'escursionismo.