Dati
Data: ottobre 2017
Regione e provincia: Piemonte - Cuneo
Località di partenza: Prati del Vallone (Pontebernardo)
Località di arrivo: idem
Tempo di percorrenza: 5 ore 30'
Chilometri: 7,7
Grado di difficoltà: EE/F+
Descrizione delle difficoltà: Cresta della Lausa abbastanza esposta
Periodo consigliato: estate
Segnaletica: paline, segni
Dislivello in salita: 1450
Quota massima: 2991
Accesso stradale: risalire la valle Stura sulla statale del Col della Maddalena, a Pontebernardo deviazione verso Prati del Vallone
Traccia GPS disponibile
Descrizione:
Mai avrei immaginato di innamorarmi a tal punto di un luogo tanto da renderlo la meta fissa di ogni fine stagione alpinistica, quasi un pellegrinaggio
Il passo della Lausa e le rocciose e aspre montagne circostanti, sono per me tremendamente affascinanti, il luogo è solitario, non per tutti.
Il bivacco "Gino Vigna" è ricavato da una ex casermetta militare a quota 2881 e non c'è acqua. Per rifornirsi quindi è necessario scendere ai laghi del Tenibres (1 ora di cammino)
Abbiamo praticamente adottato questo bivacco e tutti gli anni saliamo su armati anche di attrezzi ed eseguiamo opere di manutenzione
Occorrono circa 3 ore e mezza e 1350 mt di dislivello per raggiungere il Passo della Lausa e relativo bivacco da Prati del Vallone sopra Pietraporzio in Valle Stura.
Si sale lungo una carrareccia ex militare sul fondo sinistro orografico del vallone e si evitano i tornanti con battute scorciatoie fino al bivio pr il passo Paneris ove è rimasto solo il palo, (le frecce sono scomparse) si continua sul ramo di sx e la carrareccia diviene sentiero e ci si inoltra nell'alto vallone lasciando a sx il bivio per il Becco Alto del Piz (ometto e scritta su una pietra) e con vari tornanti si sale verso il Rifugio Lausa che già si vede in lontananza. Poco prma una sorgente (segnalata) per l'ultimo rifornimento che noi, dopo un'estate particolarmente siccitosa, abbiamo trovato completamente asciutta. Si sale il faticoso fronte morenico raggiungendo una spianata (Croce Giusti) Proseguendo ora in piano nella conca morenica su sentiero evidente, lasciando sulla dx il bivio per il passo di Vens, si tende ad andare a sinistra fino alla base del ripido e malagevole canale posto tra Rocca Rotonda e Cima della Lausa piccola giungendo così in 45 minuti al passo della Lausa. Il bivacco è talmente nascosto che si scorge solo all'ultimo.
Dopo esserci sistemati e fatto qualche lavoretto, decido, sull'imbrunire di raggiungere la bellissima Testa dell'Ubac per la via normale (EE). Per far questo si tracolla dal passo in Francia e perdendo un poco di quota ci si dirige a sx puntando alle ultime propaggini delle rocce che sostengono la Lausa Piccola. dapprima evidente traccia, poi ometti ci guidano, poi in leggera salita trasversale, sfruttando cengette su roccia e magra erba si arriva ad un pianoro morenico poco sotto l'ultimo passetto della cresta, si sale dentro una specie di canale fino a raggiungerla e poi sulla cresta verso destra, fino alla cima (30min).
Sono le 18,30' e le luci dell'imbrunire rendono ancora più affascinante la vetta: grande pace e serenità pervadono il mio spirito.
Per il ritorno raggiungo nuovamente il passetto sottostante, abbandono la via normale per camminare sulla cresta delle Lause fatta a semicerchio. (F+/PD) Da qui in poi c'è sempre esposizione: feroce sul lato Italia, più che discreta sul lato Francia. Scalo il primo divertente gendarme e poi sul filo, o qualche metro a sx del senso di marcia, per evitare l'esposizione più dura, proseguo con andamento quasi pianeggiante fino ad attaccare la Lausa Grande (1930) che raggiungo sfruttando un simil-canale evidente (F+) qualche metro a sx del filo. Evito di scendere sulla cresta opposta (PD) ma mi infilo in un'altro canale verso sud (F+) al termine del quale, con andamento a dx arrivo al passo est delle Lause posto tra la cima piccola (sopra il bivacco e la cima grande appena salita. Attacco l'ultima divertente cresta salendo anche sul bel gendarme ed in breve sono sulla Lausa Piccola. Poi in discesa (EE) in 5 min. sono al passo della Lausa e al bivacco per preparare la cena (sono io il cuoco della compagnia )
Il tramonto e la notte con luna piena sono di indescrivibile bellezza e intorno al fuoco, (ci siamo portati su la legna raccattata sotto gli ultimi larici) l'amico Mimmo, alla vecchia maniera, ci racconta storie di alpinismo vissuto.
Ci si infila nelle coperte per la dolce e fresca notte e domani è un'altro giorno ... si verdrà ..... (Becco Alto del Piz, altro post)
Colori autunnali a Prati del Vallone
fialmente in vista del bivacco
Verso la Testa dell'Ubac
Tutta la cresta delle Lause. In fondo il M. Borgonio
Lago del Tenibres a specchio
I resti del grande ghiacciaio dell'Ubac dalla cresta
In cima
Panorami a sud: in fondo a sx le Alpi Liguri. Davanti il M. Matto, Argentera e Nasta.
La cresta delle Lause vista dalla Rocca Rotonda.
Il bivacco Vigna al passo della Lausa poi Lausa piccola, Lausa Grande e gendarmi fino allUbac (quello piatto)
dietro spunta il Becco Alto del Piz
Primo gendarme
altro gendarme e Lausa Grande
tratto di cresta appena percorsa
Dall'Ubac al secondo gendarme
Lausa Grande e il becco della Lausa Piccola a sx
scendendo dalla Lausa Grande verso il passo est di Lausa, Lausa Piccola e passo di Lausa
angusta vetta della Lausa Grande
Lausa Grande e cresta percorsa vista dal gendarme della Lausa Piccola
divertente scalata al gendarme
La bella cresta del Monte Rotondo (fatta l'anno scorso) e le alpi francesi fino alle Barres des Ecrins
tramonto sulla Cima di Vens, Vallonetto e Monviso
Colori della sera sulla cresta di Rocca Rossa e Tenibres
Alba dalla cima di Lausa Piccola
Meja
Vallone che ci apprestiamo a ridiscendere
chiudiamo tutto vah! che si parte
Prosit!
Data: ottobre 2017
Regione e provincia: Piemonte - Cuneo
Località di partenza: Prati del Vallone (Pontebernardo)
Località di arrivo: idem
Tempo di percorrenza: 5 ore 30'
Chilometri: 7,7
Grado di difficoltà: EE/F+
Descrizione delle difficoltà: Cresta della Lausa abbastanza esposta
Periodo consigliato: estate
Segnaletica: paline, segni
Dislivello in salita: 1450
Quota massima: 2991
Accesso stradale: risalire la valle Stura sulla statale del Col della Maddalena, a Pontebernardo deviazione verso Prati del Vallone
Traccia GPS disponibile
Descrizione:
Mai avrei immaginato di innamorarmi a tal punto di un luogo tanto da renderlo la meta fissa di ogni fine stagione alpinistica, quasi un pellegrinaggio
Il passo della Lausa e le rocciose e aspre montagne circostanti, sono per me tremendamente affascinanti, il luogo è solitario, non per tutti.
Il bivacco "Gino Vigna" è ricavato da una ex casermetta militare a quota 2881 e non c'è acqua. Per rifornirsi quindi è necessario scendere ai laghi del Tenibres (1 ora di cammino)
Abbiamo praticamente adottato questo bivacco e tutti gli anni saliamo su armati anche di attrezzi ed eseguiamo opere di manutenzione
Occorrono circa 3 ore e mezza e 1350 mt di dislivello per raggiungere il Passo della Lausa e relativo bivacco da Prati del Vallone sopra Pietraporzio in Valle Stura.
Si sale lungo una carrareccia ex militare sul fondo sinistro orografico del vallone e si evitano i tornanti con battute scorciatoie fino al bivio pr il passo Paneris ove è rimasto solo il palo, (le frecce sono scomparse) si continua sul ramo di sx e la carrareccia diviene sentiero e ci si inoltra nell'alto vallone lasciando a sx il bivio per il Becco Alto del Piz (ometto e scritta su una pietra) e con vari tornanti si sale verso il Rifugio Lausa che già si vede in lontananza. Poco prma una sorgente (segnalata) per l'ultimo rifornimento che noi, dopo un'estate particolarmente siccitosa, abbiamo trovato completamente asciutta. Si sale il faticoso fronte morenico raggiungendo una spianata (Croce Giusti) Proseguendo ora in piano nella conca morenica su sentiero evidente, lasciando sulla dx il bivio per il passo di Vens, si tende ad andare a sinistra fino alla base del ripido e malagevole canale posto tra Rocca Rotonda e Cima della Lausa piccola giungendo così in 45 minuti al passo della Lausa. Il bivacco è talmente nascosto che si scorge solo all'ultimo.
Dopo esserci sistemati e fatto qualche lavoretto, decido, sull'imbrunire di raggiungere la bellissima Testa dell'Ubac per la via normale (EE). Per far questo si tracolla dal passo in Francia e perdendo un poco di quota ci si dirige a sx puntando alle ultime propaggini delle rocce che sostengono la Lausa Piccola. dapprima evidente traccia, poi ometti ci guidano, poi in leggera salita trasversale, sfruttando cengette su roccia e magra erba si arriva ad un pianoro morenico poco sotto l'ultimo passetto della cresta, si sale dentro una specie di canale fino a raggiungerla e poi sulla cresta verso destra, fino alla cima (30min).
Sono le 18,30' e le luci dell'imbrunire rendono ancora più affascinante la vetta: grande pace e serenità pervadono il mio spirito.
Per il ritorno raggiungo nuovamente il passetto sottostante, abbandono la via normale per camminare sulla cresta delle Lause fatta a semicerchio. (F+/PD) Da qui in poi c'è sempre esposizione: feroce sul lato Italia, più che discreta sul lato Francia. Scalo il primo divertente gendarme e poi sul filo, o qualche metro a sx del senso di marcia, per evitare l'esposizione più dura, proseguo con andamento quasi pianeggiante fino ad attaccare la Lausa Grande (1930) che raggiungo sfruttando un simil-canale evidente (F+) qualche metro a sx del filo. Evito di scendere sulla cresta opposta (PD) ma mi infilo in un'altro canale verso sud (F+) al termine del quale, con andamento a dx arrivo al passo est delle Lause posto tra la cima piccola (sopra il bivacco e la cima grande appena salita. Attacco l'ultima divertente cresta salendo anche sul bel gendarme ed in breve sono sulla Lausa Piccola. Poi in discesa (EE) in 5 min. sono al passo della Lausa e al bivacco per preparare la cena (sono io il cuoco della compagnia )
Il tramonto e la notte con luna piena sono di indescrivibile bellezza e intorno al fuoco, (ci siamo portati su la legna raccattata sotto gli ultimi larici) l'amico Mimmo, alla vecchia maniera, ci racconta storie di alpinismo vissuto.
Ci si infila nelle coperte per la dolce e fresca notte e domani è un'altro giorno ... si verdrà ..... (Becco Alto del Piz, altro post)
Colori autunnali a Prati del Vallone
fialmente in vista del bivacco
Verso la Testa dell'Ubac
Tutta la cresta delle Lause. In fondo il M. Borgonio
Lago del Tenibres a specchio
I resti del grande ghiacciaio dell'Ubac dalla cresta
In cima
Panorami a sud: in fondo a sx le Alpi Liguri. Davanti il M. Matto, Argentera e Nasta.
La cresta delle Lause vista dalla Rocca Rotonda.
Il bivacco Vigna al passo della Lausa poi Lausa piccola, Lausa Grande e gendarmi fino allUbac (quello piatto)
dietro spunta il Becco Alto del Piz
Primo gendarme
altro gendarme e Lausa Grande
tratto di cresta appena percorsa
Dall'Ubac al secondo gendarme
Lausa Grande e il becco della Lausa Piccola a sx
scendendo dalla Lausa Grande verso il passo est di Lausa, Lausa Piccola e passo di Lausa
angusta vetta della Lausa Grande
Lausa Grande e cresta percorsa vista dal gendarme della Lausa Piccola
divertente scalata al gendarme
La bella cresta del Monte Rotondo (fatta l'anno scorso) e le alpi francesi fino alle Barres des Ecrins
tramonto sulla Cima di Vens, Vallonetto e Monviso
Colori della sera sulla cresta di Rocca Rossa e Tenibres
Alba dalla cima di Lausa Piccola
Meja
Vallone che ci apprestiamo a ridiscendere
chiudiamo tutto vah! che si parte
Prosit!