Dati
Data: 16-11-2014
Regione e provincia: Valle d'Aosta
Località di partenza: Praz 1756m (fraz. di Nus)
Località di arrivo: Praz 1756m (fraz. di Nus)
Tempo di percorrenza: 6h
Chilometri: boh
Grado di difficoltà: E
Descrizione delle difficoltà:
Periodo consigliato: sempre
Dislivello in salita: 500m
Dislivello in discesa: 500m
Quota massima: 2200m
Descrizione
Nell'ultima recensione avevo descritto un autunno 2014 dalle tinte tiepide che sarebbe stato interrotto con la nevicata di metà novembre, la prima di una certa abbondanza anche a quote medie. In questa nuova recensione sto qui a parlarvi proprio di questo episodio.
Non dirò molto: questa escursione mi è rimasta nella mente soprattutto per la miscela di colori che il paesaggio ha saputo offrire. Un vero e proprio incontro di stagioni, tra un autunno ormai che tirava a campare e un inverno che tardava ad arrivare. Purtroppo al tempo dell'escursione avevo in dotazione una macchina fotografica non proprio delle migliori: dovete credermi se dico che le foto che vi propongo rendono (come al solito) l'1% del reale.
Altro valore aggiunto: la completa solitudine. La Valle di Saint-Barthélemy non è certo un posto frequentato (anche tra i valdostani) ma passare una domenica in una valle tutta per me è stato quantomeno surreale (ok d'accordo, quasi tutta perché ad un certo punto in un rifugio in costruzione ho trovato due signori - marito e moglie, futuri gestori - che mi hanno pure offerto il caffè).
Bando alle ciance, ecco la Valle di Saint-Barthelemy.
Salendo da Nus verso la Valle di S.B., ecco comparire alcune importanti cime della Valle d'Aosta centrale: a destra l'Emilius (3559m).
Nei pressi di Praz. La giornata è ideale anche per testare le me nuove gomme termiche
Praz, 1756m, tra le più elevate frazioni di Nus. Non c'è nessuno: l'ultimo abitante se n'è andato a svernare a fondovalle qualche giorno prima.
Il sole fatica a spuntare a sud-est, dietro la Becca d'Aver (2469m).
Mi incammino su una strada che dovrebbe essere sterrata ma che ora è coperta da 15cm di neve. L'obbiettivo della giornata sarebbe quello di arrivare al Santuario di Cuney (2656m) ma sono conscio che non ce la farò mai, neanche con le ciaspole in dotazione.
Da questa foto si intuisce quale sarà il pezzo forte della giornata: l'alchimia cromatica giallo-verde-bianco-arancio con sfondo azzurro. Insomma, un vero arcobaleno a tuttotondo.
Salendo pian piano di quota salgono anche gli accumuli di neve.
Chiesetta della Visitazione della Vergine, 1924m.
Arrivo in loc. La Servaz, dove, come anticipato, c'è un rifugio in costruzione. Al mio ritorno mi intratterrò con i proprietari che stanno all'interno a lavorare i quali mi offriranno il caffè. Sono due signori di Nus e il rifugio dovrebbe chiamarsi - se ho capito bene - "Ma già".
Dal rifugio, il sentiero per Cunéy abbandona il fondovalle e sale lungo un fianco. La Valle di Saint-Barthélemy prosegue oltre il rifugio, verso la Becca di Luseney, assumendo però connotati di vallone. Stiamo parlando di posti poco frequentati, nonostante vi transiti l'alta via n°1. Praticamente deserti se pensiamo all'affollamento sui sentieri di località più gettonate. Per di più in inverno è meglio non avventurarsi, visti i continui rombi di valanghe che arrivano al mio orecchio.
Salendo di quota la neve al suolo cresce a dismisura: si passa da 20cm a 2000m ai 70-80cm a 2200m: proseguire diventa impossibile anche con le ciaspole
. Mi fermo nel Vallone di Freideront.
Decido dunque di tornare sui miei passi e ridirigermi verso la località di partenza. Sono comunque molto soddisfatto ma il sole del pomeriggio mi regalerà ulteriori emozioni.
Il bosco misto di larici e abeti infatti si è in parte spogliato della neve che lo opprimeva, rivelando la vera colorazione delle diverse essenze arboree: verde scuro per i sempreverdi abeti, arancio scuro per i larici decidui.
La bella Becca d'Aver saluta con la grazia delle sue linee: la Valle di Saint-Barthélemy ha di certo lasciato il segno!
Data: 16-11-2014
Regione e provincia: Valle d'Aosta
Località di partenza: Praz 1756m (fraz. di Nus)
Località di arrivo: Praz 1756m (fraz. di Nus)
Tempo di percorrenza: 6h
Chilometri: boh
Grado di difficoltà: E
Descrizione delle difficoltà:
Periodo consigliato: sempre
Dislivello in salita: 500m
Dislivello in discesa: 500m
Quota massima: 2200m
Descrizione
Nell'ultima recensione avevo descritto un autunno 2014 dalle tinte tiepide che sarebbe stato interrotto con la nevicata di metà novembre, la prima di una certa abbondanza anche a quote medie. In questa nuova recensione sto qui a parlarvi proprio di questo episodio.
Non dirò molto: questa escursione mi è rimasta nella mente soprattutto per la miscela di colori che il paesaggio ha saputo offrire. Un vero e proprio incontro di stagioni, tra un autunno ormai che tirava a campare e un inverno che tardava ad arrivare. Purtroppo al tempo dell'escursione avevo in dotazione una macchina fotografica non proprio delle migliori: dovete credermi se dico che le foto che vi propongo rendono (come al solito) l'1% del reale.
Altro valore aggiunto: la completa solitudine. La Valle di Saint-Barthélemy non è certo un posto frequentato (anche tra i valdostani) ma passare una domenica in una valle tutta per me è stato quantomeno surreale (ok d'accordo, quasi tutta perché ad un certo punto in un rifugio in costruzione ho trovato due signori - marito e moglie, futuri gestori - che mi hanno pure offerto il caffè).
Bando alle ciance, ecco la Valle di Saint-Barthelemy.
Salendo da Nus verso la Valle di S.B., ecco comparire alcune importanti cime della Valle d'Aosta centrale: a destra l'Emilius (3559m).
Nei pressi di Praz. La giornata è ideale anche per testare le me nuove gomme termiche

Praz, 1756m, tra le più elevate frazioni di Nus. Non c'è nessuno: l'ultimo abitante se n'è andato a svernare a fondovalle qualche giorno prima.
Il sole fatica a spuntare a sud-est, dietro la Becca d'Aver (2469m).
Mi incammino su una strada che dovrebbe essere sterrata ma che ora è coperta da 15cm di neve. L'obbiettivo della giornata sarebbe quello di arrivare al Santuario di Cuney (2656m) ma sono conscio che non ce la farò mai, neanche con le ciaspole in dotazione.
Da questa foto si intuisce quale sarà il pezzo forte della giornata: l'alchimia cromatica giallo-verde-bianco-arancio con sfondo azzurro. Insomma, un vero arcobaleno a tuttotondo.
Salendo pian piano di quota salgono anche gli accumuli di neve.
Chiesetta della Visitazione della Vergine, 1924m.
Arrivo in loc. La Servaz, dove, come anticipato, c'è un rifugio in costruzione. Al mio ritorno mi intratterrò con i proprietari che stanno all'interno a lavorare i quali mi offriranno il caffè. Sono due signori di Nus e il rifugio dovrebbe chiamarsi - se ho capito bene - "Ma già".
Dal rifugio, il sentiero per Cunéy abbandona il fondovalle e sale lungo un fianco. La Valle di Saint-Barthélemy prosegue oltre il rifugio, verso la Becca di Luseney, assumendo però connotati di vallone. Stiamo parlando di posti poco frequentati, nonostante vi transiti l'alta via n°1. Praticamente deserti se pensiamo all'affollamento sui sentieri di località più gettonate. Per di più in inverno è meglio non avventurarsi, visti i continui rombi di valanghe che arrivano al mio orecchio.
Salendo di quota la neve al suolo cresce a dismisura: si passa da 20cm a 2000m ai 70-80cm a 2200m: proseguire diventa impossibile anche con le ciaspole

Decido dunque di tornare sui miei passi e ridirigermi verso la località di partenza. Sono comunque molto soddisfatto ma il sole del pomeriggio mi regalerà ulteriori emozioni.
Il bosco misto di larici e abeti infatti si è in parte spogliato della neve che lo opprimeva, rivelando la vera colorazione delle diverse essenze arboree: verde scuro per i sempreverdi abeti, arancio scuro per i larici decidui.
La bella Becca d'Aver saluta con la grazia delle sue linee: la Valle di Saint-Barthélemy ha di certo lasciato il segno!