Tra Cels e S. Colombano, neve e silenzio. 03.02.14

In questo periodo sono in Toscana, e ci sarò fino ai primi di Marzo. Questo fine settimana però sono fuggito su a Cels, una frazione di Exilles, in Val di Susa. Da mesi abito li, da mesi, quasi un anno, è "casa", e la lontananza pesa. La città non è cosa per me, lo stress, il cemento...li ho trovato la mia dimensione. La mattina del 3, il giorno prima di ripartire per Pistoia, decido di farmi un giretto nei boschi sopra casa. Nessun obiettivo, solo la voluttà di passeggiare e godermi la natura sentendomi parte di essa. Il cielo è grigio, nevica, la giornata perfetta per sperare di poter girovagare senza incontrare nessuno. Mi avvio per il sentiero 2, che partendo poco sopra il parcheggio del paese porta verso S. Colombano. L'attacco è abbastanza ripido, reso più insidioso dalla neve, ma non ci sono problemi. Il bosco è splendido, in alcuni punti la neve arriva alle ginocchia, la fatica mi rinfranca e provoca una gioia difficile da spiegare. Gli unici rumori che si sentono sono quelli degli scarponi e del bastoncino che affondano nella neve. Provo un senso di pace. Sono queste sensazioni che mi hanno sempre spinto verso i monti, si tratti di camminare o arrampicare, la sensazione di far parte di una natura che nonostante gli attacchi della “civiltà” tenta con fatica di fare il suo corso. In lontananza si sente il verso di una poiana, almeno credo. Come sempre mi lascio trasportare dalle sensazioni, passeggio, mi fermo, osservo, scatto qualche foto. Il manto nevoso è soffice e intonso, si notano soltanto, qua e là, le lievi impronte di un animale, probabilmente la volpe che da tempo capita di incontrare per i vicoli del paese. La temperatura è mite (forse troppo per tutta quella neve), ho paura che la pioggia sostituisca la neve che mi ha accompagnato tutto il mattino, oltretutto devo rientrare, non ci sono solo i boschi che mi aspettano, qui a Cels. Mi avvio seguendo le mie tracce, pieno di bellezza e tranquillità, negli occhi e nel cuore, “manca poco” penso “pochi giorni ancora e poi questi boschi saranno nuovamente la mia quotidianità”. A presto...


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