La storia di oggi è difficile da raccontare, eppure è molto più recente di quanto pensiate.
Iniziamo insieme un viaggio fra ricordi e somiglianze spostandoci nella vecchia e cara America, che tanto ha dato alla coltelleria tradizionale.
Alzi la mano chi fra di voi non conosce almeno uno di questi personaggi:
- Blek Macigno
- David Crockett
- Kit Carson
- John Johnson detto Mangiafegato
Probabilmente i più giovani fra noi avranno alzato la mano, ma sono certo che in tanti avranno riconosciuto i nomi di alcuni famosissimi TRAPPERS del passato, veri ed immaginari.
Ma chi erano i TRAPPERS?
Siamo nei primi dell’ottocento. Nell’America del Nord vivevano uomini esposti a pericoli di ogni genere.
In continuo contatto con la natura e le sue leggi. Molti li considerano Indiani dalla pelle bianca, altri semplicemente degli uomini di montagna. Per molti versi assomigliavano agli animali, ne avevano assimilato le caratteristiche.
Forti, audaci, solitari. Erano cacciatori di pelli, che rivendevano nei ricchi mercati dell’Est. O che scambiavano con oggetti di reale utilizzo.
La loro dotazione prevedeva solo lo stretto indispensabile…. Coltello, tomahawk, acciarino. Col tempo si procuravano anche pistole o carabine.
Ma ciò che non mancava mai erano le trappole per catturare gli animali. Le sapevano costruire e le disseminavano nei territori che vigilavano. Il loro nome viene da li.
A questo punto, con tanta facilità e romanticismo, verrebbe facile immaginare un trapper del 1800 con in mano un antenato del coltello TRAPPER a due lame che oggi ben conosciamo.
Ed invece no. Sfortunatamente per i romantici quali il sottoscritto, il modello TRAPPER come noi lo conosciamo è un'invenzione del ventesimo secolo.
L’etimologia anche questa volta ci ha messo in trappola. La storia di questo coltello è buia e tormentata, staremo attenti a non sbagliar percorso.
Come molti modelli di coltelli tradizionali, il TRAPPER si è evoluto, partendo da vecchie tipologie di coltelli fino ad arrivare ai giorni nostri.
Portiamoci più avanti nella linea temporale. Eravamo all’inizio nell’800 ed ora ci troviamo verso la metà del medesimo secolo.
In quel periodo, una moltitudine di produttori di coltelli e posate si erano trapiantati in America partendo soprattutto da Inghilterra e Germania. Con se portarono la loro cultura ed i loro prodotti, rappresentati nella fattispecie dai coltelli usati in Europa. Successivamente li modificarono per adeguarli alle nuove esigenze che i clienti d’oltreoceano continuavano a manifestare.
Da li nacquero dei modelli che possiamo definire americani. Coltelli che gli americani riconoscono con orgoglio forse ignorandone la storia.
Andiamo poco più avanti, siamo verso la fine dell’800. Andavano di moda i JACK KNIFE.
Coltelli a serramanico, molla semplice, con due lame imperniate dal medesimo lato. La combinazione di lame spaziava fra le più conosciute, ma la principale era CLIP POINT. Mentre la seconda era più corta della prima.
Possiamo supporre che il predecessore del TRAPPER fosse probabilmente un piccolo JACK KNIFE DOGLEG, che ha visto nei successivi 40 anni l’assecondarsi di combinazioni di lame differenti.
Ma il modello attuale, quello che tutti conosciamo, non appare fino al 1920.
Il tassello finale della breve genesi del TRAPPER, messo per mano della KABAR e della WR CASE.
Un solo secolo indietro rispetto ad oggi… e visto che il modello non emerge fino agli anni '20, mi sembra piuttosto difficile pensare che fosse davvero nato e destinato ai trappers.
Molto più probabilmente era nato per un mercato molto più ampio ed in forte crescita. Una soluzione decisamente pratica quanto assente di romanticismo, sentimento che spesso ci accomuna quando parliamo delle nostre passioni.
Il mondo nei primi decenni del secolo scorso era un campo di battaglia. I consumi erano influenzati dalla continua minaccia bellica e le persone contavano sempre di più sull’autosussistenza.
Il coltello protagonista della nostra storia non ebbe successo, rimanendo un modello relativamente minore fino a dopo la seconda guerra mondiale. Quando il mondo, seppur con tanta paura, cominciò a rialzarsi, i consumi ripartirono. Da allora praticamente qualsiasi azienda iniziò a produrre una o più variazioni del modello TRAPPER, ed è diventato un pilastro del mercato americano dei coltelli tascabili.
Ma a questo punto, non sarebbe il caso di definire cosa sia un TRAPPER?
Il modo più semplice, nel pieno spirito americano, è questo: un coltello è un Trapper se la società che lo ha creato lo chiama Trapper!
Eh si, perché le configurazioni disponibili, in barba alle rigide catalogazioni, sono molteplici anche oggi.
Ma il vero TRAPPER, quello originale ha queste caratteristiche:
- Serramanico
- Presenza di solo due lame della medesima lunghezza
- Lame imperniate sullo stesso lato
- Presenza di una punta CLIP e di una punta SPEY
Probabilmente questo tipo di coltello sarebbe stato utile anche ai trappers di inizio ‘800. Dobbiamo però considerare che la vita di allora non era paragonabile a quella del ‘900 e lontana anni luce dal mondo di oggi. Con buona probabilità i Mountain Man si affidavano a coltelli fissi ben più robusti.
Ma dalle sue caratteristiche capiamo perché fu scelto questo nome… è in effetti un coltello ideale per le attività del trapper, seppure con qualche limite rispetto ad altre configurazioni.
Comunque, abbandonata definitivamente la tesi romantica, in molti si chiederanno il perché di questa configurazione di lame. In quell’epoca le cose erano fatte per essere usate, avevano uno scopo nato sul campo.
Ecco qualche mia piccola considerazione a riguardo:
La lama spey è storicamente progettata per la castrazione degli animali, ma diviene utile anche nello scuoio poiché da meno possibilità di perforare le viscere. Può essere usata per tutto, anche per la preparazione di cibo o trappole.
La lama clip è probabilmente la più antica e si presta a qualunque uso, inclusa la perforazione.
Abbandonando la storia e la nostalgia, possiamo finalmente muoverci fino ai giorni nostri.
Inspiegabilmente scoprendo che il TRAPPER è il tradizionale più presente nei cataloghi delle coltellerie. Oltre ad essere il più venduto.
Proprio lui che con la sua breve e oscura storia, privo di chissà quale tradizione, viene solitamente chiamato “il coltello del nonno”.
Tutto molto americano direi.