Trapper per sopravvivere

Da wikipedia
È una razza particolarmente antica - che trae il nome dalla sua area di diffusione, le colline del senese - e probabilmente già allevata a tempo dei romani. Le prime attestazioni sicure della sua presenza risalgono al tardo medioevo quando Ambrogio Lorenzetti ritrasse la specie in un proprio affresco del 1338, chiamato gli Effetti del Buon Governo nel riquadro La campagna ben governata, conservato nel Palazzo Comunale di Siena.
Poiché è poco prolifica, andò in via di estinzione dopo l'introduzione delle razze straniere e ne fu salvata quando oramai erano presenti solo poco più di 150 esemplari. Caratteristiche morfologiche: È una razza di tipo fine, di taglia media, con scheletro leggero ma solido. Il peso adulto è di 300 kg per i verri e di 250 kg circa per le scrofe.


È una razza molto rustica e resistente che non necessita di particolari cure. Il corpo è longilineo e snello, mentre gli arti, lunghi, appaiono robusti rispetto alla tronco dell'animale. La testa è allungata e presenta un profilo rettilineo mentre il muso è affusolato. Le tinte del mantello è di colore scuro con una banda di pelo bianco che cinge il torace dell'animale.
Fine citazione
Certo se si lasciano liberi e allo stato brado, si incrociano con i cinghiali.
 
In realta' tutto questo fa parte di un contesto di vita contadina, o attivita' venatoria. Caccia, trappole,macellazione,conoscenza degli animali e del territorio erano "materie" di vita quotidiana, cose che per molti di noi che appartengono alla generazione del "petto di pollo e' una pianta che cresce nei banconi della coop" sono lontane ormai anni luce.
Nonni paterni contadini, nonno paterno cacciatore. Quaglie, Fagiani, Lepri, Passeri di vario tipo ma anche pollame vario (oche comprese), conigli e nuovamente quaglie (in gabbia) ..... sia in versione "naturale" che in versione "pre pentola" e .... gnam gnam ..... anche post pentola :p

Ho qualche ricordo di allora in particolar modo di quando mia nonna puliva i conigli (ed io lì a guardare incuriosito) ..... non sò se lo saprei "rifare" (forse ..... non lo sò) ma almeno sono abbastanza sicuro che non sverrei :rofl:

Ciao :), Gianluca
 
:rofl: :rofl: :rofl: ...... bhè per un salame di cinghiale sono pronto a verificarlo :biggrin: (pagamento anticipato) ..... ALMENO sui conigli :D

Ciao :), Gianluca
 
Ultima modifica:
@Derrik: non e' proprio cosi'....
E' un uccello lento ma ha altre doti....
Non credo che in caso di sopravvivenza ti leveresti la fame....
 
Oggi mi è ricapitato in mano questo vecchio prototipo di fionda improvvisata fatta tempo addietro per vedere se si poteva costruire un sistema di propulsione per sassi senza uso degli elastici.

Il prototipo non è stato un successo: il lancio è più preciso e forte a mani nude (meglio la frombola), però, rivedendolo, mi è venuto in mente che, con qualche modifica, protrebbe assomigliare ad una trappola per topi da usare in emergenza.

La comodità, rispetto ad una trappola con le pietre o con i lacci, potrebbe essere che si può preparare in un posto e piazzare in un altro senza così "impregnare" l'ambiente con il nostro odore.

Vabbè!! io posto le foto, se sono inutili e ho detto solo castronerie tanto meglio, non mi sono mai interessato alle trappole :)

DSCN0885 (800x600).jpg

DSCN0886 (800x600).jpg
 
Una nota circa la "Cinta Senese"... non è che abbia rischiato l'estinzione per la prepotenza delle nuove razze, più probabile per la sua scadente carne!
I nostri Vecchi la usavano per la facilità di allevamento e per la quantità elevata delle parti grasse... questo è parso utile fintanto il grasso animale aveva un valore... negli ultimi 50 anni si è persa gran parte della cucina che lo richiedeva (per fortuna), anche l'industria non ha più sfruttato i grassi animali come lubrificanti per la facilità con cui irrancidivano.
Anche la Carne di Cinta non è organoletticamente prelibata... il recupero della razza è un fatto più "turistico commerciale" che di effettiva prelibatezza.... vendono a prezzo di rarità una carne assolutamente povera, ricca di grasso unto e bisunto con fibre molto rade... che costa niente come allevamento.

Da Senese che vive in Val d'Orcia il 33,3333333% del suo tempo, posso assicurarvi che nella nostra Riserva i "Passanti" chiedono la Cinta per poi lasciarla nel piatto... è un animale bello, dalla storia nobile, fonte di energia assoluta... ma provate ad assaggiarlo!
 
D

Derrick

Guest
@Derrik: non e' proprio cosi'....
E' un uccello lento ma ha altre doti....
Non credo che in caso di sopravvivenza ti leveresti la fame....

No perché non saprei da dove cominciare a mangiarlo (dalla coda? dal becco? ;) e poi io non saprei neanche accendere un fuoco).

Quello che dico è che "ripopolare" con uccelli di voliera l'ambiente naturale è doppiamente stupido:

stupido perché non dà nessuna soddisfazione sparare ad un uccello immobile a un metro da te;

stupido perché è la dimostazione che la caccia non è "sostenibile", hai fatto* piazza pulita di quello che c'era e ora metti nuova selvaggina per rifarne piazza pulita.

(a parte il danno ecologico creato dai ripopolamenti).

* non tu, parlo in generale
 
stupido perché non dà nessuna soddisfazione sparare ad un uccello immobile a un metro da te;

stupido perché è la dimostazione che la caccia non è "sostenibile", hai fatto* piazza pulita di quello che c'era e ora metti nuova selvaggina per rifarne piazza pulita.

(a parte il danno ecologico creato dai ripopolamenti).

* non tu, parlo in generale

Uno dei problemi di cui si parla poco al di fuori dell'ambiente è quello della caccia di qualità vs la caccia di quantità.

Quest'ultima, parliamo normalmente di sevaggina stanziale, necessita di ripopolamenti quando si parla di alcuni animali, ed il fagiano è per eccellenza quello ha bisogno di ripopolamento, dato che è la preda stanziale preferita dei cacciatori a pallini.

Per altre specie, migratoria soprattutto, non c'è bisogno di ripopolare, si aspetta il passo. Il numero di prede dipende da una marea di fattori, tra i quali quello di aver trovato una tra le rotte migratorie più importanti, il giorno e l'ora. Poi viene l'esperienza dell'uomo con zimbellli richiami etc. etc.

La caccia al cinghiale è una caccia di qualità praticata con mentalità da caccia di quantità. I capi abbattuti "non bastano mai".

La caccia di qualità, è normalmente una caccia dove si dovrebbe vivere la zona, facendo tanta osservazione con il binocolo, censimenti foraggiamenti invernali etc. etc., dove il numero dei capi catturato dal singolo cacciatore è normalmente molto basso (sempre un discorso di media è, ovviamente), il numero degli animali è in grande aumento.

Dove caccio io nel giro di 4/5 anni il numero di capi da abbattere è quasi quintuplicato, e la cosa avviene perchè il numero di capi censiti aumenta.
 
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