Trattamenti per l'ipotermia

Quando arriva l'inverno Dio non voglia, un escursionista che si avventura per lande desolate ed innevate è comunque a rischio di ipotermia. Ecco cosa ho trovato su di un sito americano:

Il corpo umano mantiene una temperatura corporea di 37° C . Quando la temperatura scende al di sotto o diventa troppo bassa, diventa difficile per il corpo mantenersi caldo. Il termostato interno del corpo umano diventa perturbato e non riesce più a mantenere la temperatura corretta per stare al caldo. Ciò si traduce in un drastico calo della temperatura corporea e dà luogo ad una condizione chiamata ipotermia. Questa può avere effetti negativi sul funzionamento dei reni, polmoni, cervello e cuore. Alla fine cominciano a deteriorarsi e sopraggiunge la morte.
Questa condizione si verifica nei climi molto freddi e con temperature sotto lo zero. Se si trovasse una persona prossima all'ipotermia o già in ipotermia, ci sono cose specifiche che si possono fare per curarla.
Trattamento per l'ipotermina
Avviare il primo soccorso
Dopo aver trovato una persona in stato di ipotermia, avviare tempestivamente il primo soccorso. Avvolgerla con coperte per farla stare al caldo e cercare di curare eventuali lesioni da freddo o geloni se presenti.
Evacuazione
E' importante portare il paziente in un ambiente più caldo, riparato, più vicino possibile, e protetto dal freddo.
Se l'abbigliamento è bagnato deve essere immediatamente rimosso e sostituito con abiti asciutti. Assicurarsi che la testa della persona sia coperta con un copricapo caldo.
In pazienti gravemente ipotermici, la respirazione può diventare leggera ed affannosa. Se si ritiene che la persona non respiri, o la faccia con difficoltà, assicurarsi di avviare la RCP (rianimazione cardiopolmonare). Ciò contribuirà a riportare la persona cosciente.
Non sottoporre la persona a sbalzi improvvisi
Assicurarsi di spostare il paziente molto lentamente e gradualmente. Movimenti improvvisi possono portare ad un battito cardiaco irregolare o addirittura ad una sua interruzione. Il cuore può anche sviluppare un'attività elettrica anormale chiamata fibrillazione ventricolare.

Impacchi caldi

Al fine di ri-scaldare la persona, iniziare ad applicare impacchi caldi al collo ed alla regione della testa della persona. Si può anche iniziare al applicare compresse sul resto del corpo.
Ciò contribuirà a ripristinare la circolazione del sangue e stabilizzare la temperature del sangue.
Se la persona è afflitta dal morso del gelo, non applicare non applicare direttamente l’acqua calda sulle zone del corpo interessate.
La cosa migliore da fare è coprire la persona con coperte calde o utilizzare il calore di un corpo umano per riscaldare il malato.

Dare alla persona liquidi caldi
Una volta che la persona sembra stia stare meglio, iniziare a somministrare fluidi caldi. Questi includono il latte, l’acqua e la cioccolata calda, che non solo aiutano la persona a stare più calda, ma forniranno anche energia.

Accertare la condizione del paziente

Per una persona che sta tremando me è cosciente, le coperte e la somministrazione di calore al corpo faranno la differenza.
Per una persona non cosciente o semi cosciente, può essere necessaria l’evacuazione in ospedale.
Negli ambienti ospedalieri verrà somministrato il riscaldamento attivo tramite somministrazione per via endovenosa di fluidi caldi e ricoverato in un ambiente caldo ed umidificato.

Nucleo di riscaldamento aggressivo

Quando alcuni pazienti sono in uno stato di ipotermia molto grave e quasi in pericolo di vita, può essere necessario iniettare o irrigare fluidi caldi nel loro addome o cavità toracica.

Rianimazione prolungata

Quando l’ipotermia tende ad essere una condizione difficile.
Un paziente in gergo medico, non è considerato morto fino a quando è “caldo e morto”.
Questo significa che anche se un impulso o lettura della pressione sanguigna è difficile da individuare, tutti gli sforzi dovranno essere fatti per riprendere la persona.

Abbigliamento adeguato

Ci sono dei mezzi con cui l’ipotermia può essere prevenuta. Il primo passo che la gente deve seguire è l’indossare abiti caldi che si addicono al tempo. Abiti di lana, giacche o cappotti, e avere particolare cura per le estremità. Prestare particolare attenzione se avete con voi un bambino in quanto sono più sensibili al freddo.

Vivere in case ben protette

Alcune aree del mondo restano fredde per tutto l’anno, è allora impostante che le case siano ben protette contro le intemperie.

Riscaldamento della zona del tronco

Il riscaldamento dovrebbe sempre iniziare dalla regione del tronco e quindi spostarsi verso le estremità. Questo per evitare shock che si verificherebbero se si riscaldassero le estremità per prime.

Mantenere alta la temperatura del corpo

Assicurarsi del mantenimento della temperatura del corpo tramite un continuo monitoraggio. Tenere la persona asciutta ed avvolta in una coperta calda.

Siate cauti con le ustioni

Non collocate mai bottiglie di acqua calda direttamente sulla pelle in quanto possono causare gravi ustioni cutanee. Avvolgere sempre la bottiglia in un panno prima dell’applicazione.

Contatto pelle a pelle

Questo è uno dei migliori modi per riscaldare un paziente moderatamente ipotermico. Si può iniziare il contatto pelle a pelle, portando la persona vicino al corpo. Questo permette di trasmettere al malato il proprio calore.

Massaggi

Un massaggio può aiutare a riscaldare il paziente e ripristinare la circolazione del sangue nelle parti colpite. Massaggiare le mai ed i piedi con il proprio calore corporeo per aumentare la temperatura corporea.

Isolamento dalle superfici fredde

E’ molto importante isolare la persona dal terreno o dalle superfici fredde. Questo può essere fatto spostandola in un posto più caldo o collocandola su una coperta calda. Questo aiuterà inoltre a far sentire la persona più confortevole.

Riscaldamento del sangue

Pazienti gravemente ipotermici possono essere collegati a una macchina per la dialisi con all’interno un nucleo di riscaldamento del sangue. Il sangue viene prelevato, riscaldato e nuovamente rimesso in circolazione.
 
D

Derrick

Guest
Nucleo di riscaldamento aggressivo

Quando alcuni pazienti sono in uno stato di ipotermia molto grave e quasi in pericolo di vita, può essere necessario iniettare o irrigare fluidi caldi nel loro addome o cavità toracica.

Questa non l'ho capita.
Forse si intende irrigare cioè fare una sorta di doccia calda sull'addome e sul petto.
Se "inietti" "nella cavità toracica" dei liquidi non si chiama "eutanasia"? ;)

PS In effetti una cosa "fluida" può essere anche aeriforme. Intende fare iniezioni di aria calda nei polmoni? E magari allo stesso modo iniettare acqua calda nello stomaco. Boh. In effetti potrebbe pure essere una cosa molto sensata.
 
Questa non l'ho capita.
Forse si intende irrigare cioè fare una sorta di doccia calda sull'addome e sul petto.
Se "inietti" "nella cavità toracica" dei liquidi non si chiama "eutanasia"? ;)

PS In effetti una cosa "fluida" può essere anche aeriforme. Intende fare iniezioni di aria calda nei polmoni? E magari allo stesso modo iniettare acqua calda nello stomaco. Boh. In effetti potrebbe pure essere una cosa molto sensata.
No ..... sono pratiche mediche che compie personale qualificato e espressamente formato per queste evenienze.

Non sono indicazioni fai da te.

Ciao :), Gianluca
 
Grappino. ( ho gia' esposto il teorema che prova che i Friulani sono esenti da ogni effetto deleterio di questa bevanda)

Nel capitolo "evitare il freddo agli arti" , dico un trucchetto che mi hanno insegnato un po' di anni fa' e funziona, soprattutto quando si invecchia e la circolazioe diminuisce: Evitare se si puo' l'uso delle racchette o bastoncini, tenere le mani basse vicino ai fianchi, alzarle sopra la testa periodicamente. Praticamente funziona, teoreticamente si dice che aumenti il VOLUME del sangue che raggiumge le mani, ed alzarle ed abbassarle periodicamente agisce come sorta di pompaggio.
 
D

Derrick

Guest
No ..... sono pratiche mediche che compie personale qualificato e espressamente formato per queste evenienze.

Non sono indicazioni fai da te.

Ciao :), Gianluca

Lo avevo ben capito ma mi lasciava perplesso anche come pratica medica fatta da personale specializzato. Non si smette mai d'imparare.
 
se per questo ho scoperto che esiste anche la trasfusione intraossea... bah...
Sì l'accesso intraosseo ..... ma non sono pratiche alla portata di un avventuroso qualsiasi :p ..... a meno che quel "avventuroso" non abbia fatto almeno 5 anni di università e altrettanti (circa) di apprendistato/specializzazione in qualche ospedale e si trovi in una struttura adeguata.

Ciao :), Gianluca
 
ciao, mi permetto di aggiungere che è ESSENZIALE che le dita dei piedi si possano muovere dentro la scarpa, sopratutto quando si indossano scarponi rigidi tipici dell'alpinismo invernale; le estremità delle dita del piede(sopratutto il pollicione) si devono poter sollevare ed abbassare consentendoli una anche minima ma significativa escursione nel movimento. spesso questo non può avvenire a causa di calzini pesanti e spessi( o magari doppi) che sul momento sembrano la cosa migliore contro l'ipotermia, ma che possono portare le dita dei piedi ad essere bloccate e a non far passare ottimamente la circolazione e quindi a facilitarne il congelamento.
dico questo perchè una volta, stupidamente, rischiai di rimetterci un dito.:biggrin:
 
Se si incontra, nelle ns escursioni una persona in ipotermia e non si hanno altri mezzi, e' necessario abbracciarla ma non viso a viso bensi' schiena con schiena.
Questo e' quello che mi hanno insegnato alpinisti amici miei
 
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