Dati
Data: agosto 2015
Regione e provincia: Piemonte - Cuneo
Località di partenza: Bivacco Vigna (passo della Lausa - 2879)
Località di arrivo: Prati del Vallone (Pontebernardo) via passo Scolettas
Tempo di percorrenza: 8 ore (incluse lunghe soste sulle vette)
Chilometri: 11
Grado di difficoltà: PD - F
Descrizione delle difficoltà: ripidissimo canalone fino al passo di S. Stefano poi arrampicata con difficoltà fino al III°
Periodo consigliato: da estate fino alla prima neve
Segnaletica: nessuna: tutto fuori sentiero in ambiente di alta montagna
Dislivello in salita: 600
Dislivello in discesa: 1600
Quota massima: 3031
Traccia GPS disponibile
Descrizione:
La mattina di sabato, di buon'ora, dopo aver sistemato accuratamente il bivacco, riposto le coperte su un'asse apposito a prova di denti di ermellino, (abituale frequentatore del rifugio) coperte con un nylon antipolvere, ci siamo incamminati che erano le 7,40.
Già i giorni precedenti ci siamo studiati la via che appare dal passo della Lausa, in territorio francese, di fronte, dapprima un canale ripidissimo (attorno ai 50°) poi l'evidente diedro-cengia ascendente che taglia la parete poco sotto il filo di cresta della Testa Rossa (2994).
Dapprima si scende per il costone erboso (laghi Tenibres a dx) fino alla pietrosa conca morenica sottostante, e destreggiandosi alla meglio in mezzo a massi accatastati, si attraversa fino all'attacco del micidiale canale che porta diritto al passo di S. Stefano.
Il canale che più in alto si sdoppia, si deve risalire nei pressi delle rocce strapiombanti di sinistra avendo cura di non muovere le pietre levaresche.
Poco prima del passo di S. Stefano, caratterizzato da una grossa roccia centrale, quando le pendenze lo permettono, si aggira questa roccia e ci si porta a destra dove comincia la scalata alla Testa Rossa. Si compiono i primi 7-8 metri proprio sul filo (roccia più buona) per poi portarsi leggermente a destra ed attaccare il ripido diedro con placche liscie (III° con strapiombi). Prestare attenzione alle rocce sporche di terra e saggiare sempre le prese di roccette che possono essere mobili.
In breve si raggiunge la vetta (grosso ometto) per poi scendere dalla parte opposta per ripida erba e pietre (EE) fino al sottostante passo del Tenibres dove si incrocia la via normale che sale dal vallone del Piz.
Ora per bolli rossi ci si dirige a dx, in territorio francese fino ad attaccare il canalino (EE-F) che con l'uso delle mani, ci porta diritto in vetta.
Dopo essere ridiscesi al passo Tenibres per la stessa via, si svolta a dx e seguendo le tacche rosse si affronta l'ostico primo tratto sulla testata del vallone del Piz. Rocce poco inclinate ma leggermente esposte, si percorrono in diagonale fino sul tetto della casemetta, poi con sentiero, dapprima ripido, poi via via più dolce, nell'ampia e bellissima e interminabile depressione morenica fino al lago Mongioie.
Ancora seguendo le lunghe serpentine del comodo sentiero si arriva sulla srada militare che sale al passo Scolettas (sx - palina) Qui si abbandona la via normale al Tenibres per seguire la carrareccia che taglia il vallone in diagonale, qualche tornante e il dislivello positivo è terminato.
Si attraverano ampie praterie in leggera discesa che poi sulla testata del vallone diventa ripida e si è in vista del rifugio Talarico dove si trova l'auto.
La via di salita a Testa Rossa
Alle prese col canale, la mattina di buon'ora
In vetta alla Testa Rossa (2994)
Passo Tenibres
Testa Rossa dal passo Tenibres
Tenibres
Panorami dalla Vetta
Lac Fer
Il pezzo del lago di Rabouns che non ho visto dal Corborant
Marittime
Becco Alto d'Ischiator
Francesi alla conquista della vetta.... ma c'eravamo già noi !!!
Ripido canale dal passo Tenibres
L'affascinante e maestosa morena nel vallone del Piz
Finalmente acqua dopo tre giorni!!!
Lago Mongioie
Il vallone del Piz e sulla sx il passo di Scolettas
Al passo Scolettas
Purtroppo è finita
Prosit!!!
Data: agosto 2015
Regione e provincia: Piemonte - Cuneo
Località di partenza: Bivacco Vigna (passo della Lausa - 2879)
Località di arrivo: Prati del Vallone (Pontebernardo) via passo Scolettas
Tempo di percorrenza: 8 ore (incluse lunghe soste sulle vette)
Chilometri: 11
Grado di difficoltà: PD - F
Descrizione delle difficoltà: ripidissimo canalone fino al passo di S. Stefano poi arrampicata con difficoltà fino al III°
Periodo consigliato: da estate fino alla prima neve
Segnaletica: nessuna: tutto fuori sentiero in ambiente di alta montagna
Dislivello in salita: 600
Dislivello in discesa: 1600
Quota massima: 3031
Traccia GPS disponibile
Descrizione:
La mattina di sabato, di buon'ora, dopo aver sistemato accuratamente il bivacco, riposto le coperte su un'asse apposito a prova di denti di ermellino, (abituale frequentatore del rifugio) coperte con un nylon antipolvere, ci siamo incamminati che erano le 7,40.
Già i giorni precedenti ci siamo studiati la via che appare dal passo della Lausa, in territorio francese, di fronte, dapprima un canale ripidissimo (attorno ai 50°) poi l'evidente diedro-cengia ascendente che taglia la parete poco sotto il filo di cresta della Testa Rossa (2994).
Dapprima si scende per il costone erboso (laghi Tenibres a dx) fino alla pietrosa conca morenica sottostante, e destreggiandosi alla meglio in mezzo a massi accatastati, si attraversa fino all'attacco del micidiale canale che porta diritto al passo di S. Stefano.
Il canale che più in alto si sdoppia, si deve risalire nei pressi delle rocce strapiombanti di sinistra avendo cura di non muovere le pietre levaresche.
Poco prima del passo di S. Stefano, caratterizzato da una grossa roccia centrale, quando le pendenze lo permettono, si aggira questa roccia e ci si porta a destra dove comincia la scalata alla Testa Rossa. Si compiono i primi 7-8 metri proprio sul filo (roccia più buona) per poi portarsi leggermente a destra ed attaccare il ripido diedro con placche liscie (III° con strapiombi). Prestare attenzione alle rocce sporche di terra e saggiare sempre le prese di roccette che possono essere mobili.
In breve si raggiunge la vetta (grosso ometto) per poi scendere dalla parte opposta per ripida erba e pietre (EE) fino al sottostante passo del Tenibres dove si incrocia la via normale che sale dal vallone del Piz.
Ora per bolli rossi ci si dirige a dx, in territorio francese fino ad attaccare il canalino (EE-F) che con l'uso delle mani, ci porta diritto in vetta.
Dopo essere ridiscesi al passo Tenibres per la stessa via, si svolta a dx e seguendo le tacche rosse si affronta l'ostico primo tratto sulla testata del vallone del Piz. Rocce poco inclinate ma leggermente esposte, si percorrono in diagonale fino sul tetto della casemetta, poi con sentiero, dapprima ripido, poi via via più dolce, nell'ampia e bellissima e interminabile depressione morenica fino al lago Mongioie.
Ancora seguendo le lunghe serpentine del comodo sentiero si arriva sulla srada militare che sale al passo Scolettas (sx - palina) Qui si abbandona la via normale al Tenibres per seguire la carrareccia che taglia il vallone in diagonale, qualche tornante e il dislivello positivo è terminato.
Si attraverano ampie praterie in leggera discesa che poi sulla testata del vallone diventa ripida e si è in vista del rifugio Talarico dove si trova l'auto.
La via di salita a Testa Rossa
Alle prese col canale, la mattina di buon'ora
In vetta alla Testa Rossa (2994)
Passo Tenibres
Testa Rossa dal passo Tenibres
Tenibres
Panorami dalla Vetta
Lac Fer
Il pezzo del lago di Rabouns che non ho visto dal Corborant
Marittime
Becco Alto d'Ischiator
Francesi alla conquista della vetta.... ma c'eravamo già noi !!!
Ripido canale dal passo Tenibres
L'affascinante e maestosa morena nel vallone del Piz
Finalmente acqua dopo tre giorni!!!
Lago Mongioie
Il vallone del Piz e sulla sx il passo di Scolettas
Al passo Scolettas
Purtroppo è finita
Prosit!!!