- Parchi del Lazio
-
- Parco Nazionale del Circeo
Dati
Data: 25/4/2012
Regione e provincia: Lazio-Latina
Località di partenza: Torre Paola
Località di arrivo: S.Felice Circeo
Tempo di percorrenza: circa 7 ore
Chilometri: 7-8km (ad occhio)
Grado di difficoltà: E-EE
Descrizione delle difficoltà: passaggi su roccette e tratti esposti
Periodo consigliato: non l'estate
Segnaletica: presente in salita, un po' scarsa lungo la cresta verso S.Felice
Dislivello in salita: quasi 700m
Dislivello in discesa: altrettanto
Quota massima: 541m
Accesso stradale: da Sabaudia si prende la litoranea verso Torre Paola
Descrizione
Il Circeo era da tempo nel "listone" delle escursioni da compiere, nonché meta molto ambita da Paolo, mio amico di università da poco avvicinatosi all'escursionismo (qui il suo "battesimo"). Scopo della giornata è compiere la traversata integrale del promontorio, con una inconsueta quanto affascinante calvalcata tra cielo e mare.
Siamo in 5: io, Luca, Paolo, Simone e Alessandro (alexmisia sul forum), il solito gruppo univeristario (tranne Alessandro). Il problema è che nessuno conosce il percorso e non abbiamo a disposizione una cartina della zona. Il destino ci dà però una mano: su facebook vengo infatti a sapere di un gruppo escursionistico che fa il nostro stesso percorso proprio il 25 aprile. Detto fatto, ci aggreghiamo
Partiamo alle 9:30 circa da Torre Paola. Il Circeo incombe sulla strada dove abbiamo lasciato la macchina. Nonostante la sua modesta altitudine è un rilievo aspro e selvaggio caratterizzato da un versante settentrionale, detto "quarto freddo", coperto da foreste intonse (prevalentemente lecceta) ed uno meridionale più arido e assolato, detto "quarto caldo", in cui domina la macchia mediterranea.
Qui il Circeo: al centro della foto l'anticima per cui passeremo (418m) e a sinistra il Picco di Circe 541m, culmine del Promontorio.
Il sentiero subito sale in maniera molto ripida nel bosco fitto. In questo tratto il fondo è reso scivolosissimo ed infido dal fango.
Paolo e Alessandro tra la vegetazione del tratto iniziale.
Terminato questo duro inizio, il sentiero esce dal bosco e si porta sulla scoperta linea di cresta, caratterizzata da un susseguirsi di semplici passaggi su roccette.
I panorami si aprono in ogni direzione: verso Terracina.
La duna costiera che separa il Lago di Sabaudia dal mare. Sullo sfondo la cittadina di Sabaudia.
Torre Paola vista dall'alto.
Il percorso continua salendo abbastanza velocemente. Noi ci stacchiamo dal gruppone numeroso e procediamo con passo più tranquillo per poter godere appieno dell'itinerario.
Ci ritroviamo a distanza: ecco Paolo che spunta tra la vegetazione
Io e Simone sul percorso di salita.
Serpeggiando tra la vegetazione si giunge sull'anticima,418m. Qui la scena è dominata dal celebre Precipizio che cattura gli sguardi un po' intimoriti. Il Picco di Circe è là, a portata di mano.
Il sentierino passa a pochi metri dal baratro
Noi universitari sull'anticima.
Dall'anticima si perdono una ventina di metri di dislivello per poi risalire subito bruscamente verso il Picco. Il sentiero, con tratti di roccette facili e divertenti, passa sempre a pochi metri dall'orlo del burrone. Sporgersi con la testa a guardare di sotto (stando sdraiati a terra!) è curioso e divertente
Processione di gente che scende dall'anticima verso il Picco: è una giornata affollata.
Parco Nazionale del Circeo
Mentre aspettiamo Alessandro che si è attardato, ci facciamo un autoscatto.
Finalmente in vetta! E' circa mezzogiorno: ce la siamo presa abbastanza comoda ma il percorso invitava a numerose soste per guardarsi intorno.
Quel che rimane del Tricolore in vetta, strapazzato dal vento di mare. Sulla destra c'è la cresta che, passando per il Circello 448m, conduce a S.Felice Circeo e che attraverseremo dopo pranzo.
Dopo un'oretta di pausa pranzo ripartiamo. Si scende ripidamente verso il quarto caldo. Stavolta il sentiero non è segnato benissimo e in alcuni punti dobbiamo riflettere su dove andare.
Alessandro in discesa.
La macchia mediterranea del quarto caldo.
Simone, Paolo e Alessandro con, dietro, il Picco di Circe, visto dal versante opposto al quale siamo saliti.
Il sentiero continua seguendo più o meno fedelmente il filo di cresta. A volte, non vedendo sempre i segnali, dobbiamo andare in avanscoperta per decidere la direzione da seguire.
Veduta d'insieme.
Il bosco di quarto freddo.
Fiori.
Dopo un paio di orette si abbandona la cresta per cominciare ad abbassarsi sul lato nord. Si rientra dunque nella scura lecceta.
Incontriamo una strada asfaltata, segno che siamo prossimi al paese di S. Felice.
Si giunge infine a S.Felice. Sono passate da poco le 16:00
Torniamo a Torre Paola con le macchine di alcuni membri del gruppo escursionistico con cui siamo andati. Loro sono arrivati prima di noi e in pratica abbiamo fatto quasi tutto il percorso da soli.
Questo trekking così particolare ha un fascino tutto suo, dovuto al fatto che, in un contesto prettamente mediterraneo, si affronta un percorso non banale, divertente e di una bellezza struggente.
In estate può diventare pesante a causa del caldo e del sole.
Torniamo a casa più che soddisfatti. Lungo la via del ritorno cercheremo (invano ) un caseificio in cui comprare qualche mozzarella di bufala.
Foto scattate da: me, Alessandro, Paolo e Luca.
Data: 25/4/2012
Regione e provincia: Lazio-Latina
Località di partenza: Torre Paola
Località di arrivo: S.Felice Circeo
Tempo di percorrenza: circa 7 ore
Chilometri: 7-8km (ad occhio)
Grado di difficoltà: E-EE
Descrizione delle difficoltà: passaggi su roccette e tratti esposti
Periodo consigliato: non l'estate
Segnaletica: presente in salita, un po' scarsa lungo la cresta verso S.Felice
Dislivello in salita: quasi 700m
Dislivello in discesa: altrettanto
Quota massima: 541m
Accesso stradale: da Sabaudia si prende la litoranea verso Torre Paola
Descrizione
Il Circeo era da tempo nel "listone" delle escursioni da compiere, nonché meta molto ambita da Paolo, mio amico di università da poco avvicinatosi all'escursionismo (qui il suo "battesimo"). Scopo della giornata è compiere la traversata integrale del promontorio, con una inconsueta quanto affascinante calvalcata tra cielo e mare.
Siamo in 5: io, Luca, Paolo, Simone e Alessandro (alexmisia sul forum), il solito gruppo univeristario (tranne Alessandro). Il problema è che nessuno conosce il percorso e non abbiamo a disposizione una cartina della zona. Il destino ci dà però una mano: su facebook vengo infatti a sapere di un gruppo escursionistico che fa il nostro stesso percorso proprio il 25 aprile. Detto fatto, ci aggreghiamo
Partiamo alle 9:30 circa da Torre Paola. Il Circeo incombe sulla strada dove abbiamo lasciato la macchina. Nonostante la sua modesta altitudine è un rilievo aspro e selvaggio caratterizzato da un versante settentrionale, detto "quarto freddo", coperto da foreste intonse (prevalentemente lecceta) ed uno meridionale più arido e assolato, detto "quarto caldo", in cui domina la macchia mediterranea.
Qui il Circeo: al centro della foto l'anticima per cui passeremo (418m) e a sinistra il Picco di Circe 541m, culmine del Promontorio.
Il sentiero subito sale in maniera molto ripida nel bosco fitto. In questo tratto il fondo è reso scivolosissimo ed infido dal fango.
Paolo e Alessandro tra la vegetazione del tratto iniziale.
Terminato questo duro inizio, il sentiero esce dal bosco e si porta sulla scoperta linea di cresta, caratterizzata da un susseguirsi di semplici passaggi su roccette.
I panorami si aprono in ogni direzione: verso Terracina.
La duna costiera che separa il Lago di Sabaudia dal mare. Sullo sfondo la cittadina di Sabaudia.
Torre Paola vista dall'alto.
Il percorso continua salendo abbastanza velocemente. Noi ci stacchiamo dal gruppone numeroso e procediamo con passo più tranquillo per poter godere appieno dell'itinerario.
Ci ritroviamo a distanza: ecco Paolo che spunta tra la vegetazione
Io e Simone sul percorso di salita.
Serpeggiando tra la vegetazione si giunge sull'anticima,418m. Qui la scena è dominata dal celebre Precipizio che cattura gli sguardi un po' intimoriti. Il Picco di Circe è là, a portata di mano.
Il sentierino passa a pochi metri dal baratro
Noi universitari sull'anticima.
Dall'anticima si perdono una ventina di metri di dislivello per poi risalire subito bruscamente verso il Picco. Il sentiero, con tratti di roccette facili e divertenti, passa sempre a pochi metri dall'orlo del burrone. Sporgersi con la testa a guardare di sotto (stando sdraiati a terra!) è curioso e divertente
Processione di gente che scende dall'anticima verso il Picco: è una giornata affollata.
Parco Nazionale del Circeo
Mentre aspettiamo Alessandro che si è attardato, ci facciamo un autoscatto.
Finalmente in vetta! E' circa mezzogiorno: ce la siamo presa abbastanza comoda ma il percorso invitava a numerose soste per guardarsi intorno.
Quel che rimane del Tricolore in vetta, strapazzato dal vento di mare. Sulla destra c'è la cresta che, passando per il Circello 448m, conduce a S.Felice Circeo e che attraverseremo dopo pranzo.
Dopo un'oretta di pausa pranzo ripartiamo. Si scende ripidamente verso il quarto caldo. Stavolta il sentiero non è segnato benissimo e in alcuni punti dobbiamo riflettere su dove andare.
Alessandro in discesa.
La macchia mediterranea del quarto caldo.
Simone, Paolo e Alessandro con, dietro, il Picco di Circe, visto dal versante opposto al quale siamo saliti.
Il sentiero continua seguendo più o meno fedelmente il filo di cresta. A volte, non vedendo sempre i segnali, dobbiamo andare in avanscoperta per decidere la direzione da seguire.
Veduta d'insieme.
Il bosco di quarto freddo.
Fiori.
Dopo un paio di orette si abbandona la cresta per cominciare ad abbassarsi sul lato nord. Si rientra dunque nella scura lecceta.
Incontriamo una strada asfaltata, segno che siamo prossimi al paese di S. Felice.
Si giunge infine a S.Felice. Sono passate da poco le 16:00
Torniamo a Torre Paola con le macchine di alcuni membri del gruppo escursionistico con cui siamo andati. Loro sono arrivati prima di noi e in pratica abbiamo fatto quasi tutto il percorso da soli.
Questo trekking così particolare ha un fascino tutto suo, dovuto al fatto che, in un contesto prettamente mediterraneo, si affronta un percorso non banale, divertente e di una bellezza struggente.
In estate può diventare pesante a causa del caldo e del sole.
Torniamo a casa più che soddisfatti. Lungo la via del ritorno cercheremo (invano ) un caseificio in cui comprare qualche mozzarella di bufala.
Foto scattate da: me, Alessandro, Paolo e Luca.
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