Trekking Traversata della Majella (Tarànta Peligna-Caramanico Terme)

Parchi d'Abruzzo
  1. Parco Nazionale della Majella
Dati

Data: Domenica 5 e lunedì 6 luglio 2015
Regione e provincia :Abruzzo, prov. attraversate: Ch Aq Pe.
Località di partenza: Grotte del Cavallone (Tarànta Peligna, Ch), 1388 mt.
Località di arrivo: San Nicolao (Caramanico Terme, Pe), 850 mt.
Tempo di percorrenza: 14 ore di cammino effettivo
Chilometri: 27
Grado di difficoltà: EE, ben allenati
Periodo consigliato: luglio- settembre
Segnaletica: ottima e nuovissima
Dislivello in salita: mt. 19oo+
Dislivello in discesa: mt. 2200+
Quota massima: Monte Amaro 2793 mt.



Descrizione
Dopo la traversata integrale del 201 3 Trekking - Traversata integrale della Majella | Avventurosamente,
e dopo una lunga serie di gite alla scoperta del versante orientale, ancora una impegnativa traversata, questa volta in direzione SudEst-Nord.
E , come sempre sugli altopiani sommitali della Majella, tanta fatica, insieme però a posti non ancora visti, vie non ancora percorse e cime non ancora violate; e come sempre emozioni e suggestioni, che questa montagna così apparentemente facile e docile riesce a suscitare nell'animo di che la percorre.
E dopo un anno abbondante di travaglio fisico e morale, ancora un "viaggio" spirituale ed intimo alla ricerca della tranquillità e del rilassamento interiore.

Ho scelto di salire per la valle di Tarànta Peligna, una bellissima scoperta, (per me il più bello dei valloni della Majella orientale) , dove grazie alla cestovia di servizio alla Grotta del Cavallone (famosa per il dramma pastorale -La Figlia di Iorio- del grande D'Annunzio), ho evitato 600 mt. ed una scomoda e monotona carrareccia.
Il sentiero è in ogni caso intuibile ed evidente, perdipiù appena risistemato dal Cai Lanciano.
Dall'arrivo della cestovia la prima mezz'ora e' la più dura, poi man mano che si sale il sentiero diventa comodo e mai faticoso, in un ambiente sempre più sorprendente.
Una comodissima fonte a pompa a circa 1800 mt. consente una rinfrescata ed il pieno delle borracce, dopodichè si sale a dx per un ripidissimo sentierino breccioso e si sbuca nella parte superiore della valle, via via più larga e dominata ai lati da enormi bastioni rocciosi dall'aspetto da Gran Canyon, ma con numerosissime e colorate fioriture e con l'Altare dello Stincone a dominare sempre la vista.
L'ingresso in Piano Amaro a 2400 mt. introduce alla Majella delle alte quote, dove il panorama diventa vasto severo ed a tratti lunare, dove la solitudine la fa da padrone, chilometri di altopiani deserti interrotti da cime anche imponenti, dove il vento non manca mai, distanze che sembrano brevi e mai finiscono, dove il tempo cambia in un attimo, posti insomma per i viaggiatori più esperti e per chi cerca isolamento e concentrazione.

Contrariamente a come avevo deciso, ho dovuto rinunciare al bivacco a Grotta Canosa per la presenza di una notevole quantità di insetti di varia natura e grandezza, e sobbarcarmi un ulteriore sforzo pomeridiano fino al Monte Amaro.
Fortissimo vento per tutta la notte e buona parte della mattina successiva, ciononostante mi sono concesso tramonto ed alba irrinunciabili, e alle sei di mattina una escursione non preventivata verso il Macellaro e Femmina Morta, ed è stato bellissimo nonostante il vento freddo; la sensazione provata nell'attraversamento della spoglia desolata e meravigliosa Valle di Femmina Morta, io, un puntino arancione in un posto così isolato e fuori dal mondo, beh e' qualcosa di impagabile.

La discesa poi, per la cresta dei monti Pescofalcone e Rapina, lunghissima varia ed a tratti un po' monotona, attraverso un tratto aereo e roccioso vagamente Gransassiano, seguita da una tipica mugheta di questo lato del massiccio, apparentemente ostica ed impenetrabile, ed invece aperta e tracciata, per finire su ampissimi ed aperti prat,i paradiso invernale di scialpinisti di tutta Italia.
Non l'avevo mai percorsa, mi ha sfiancato e finito di massacrare le ginocchia, sotto un sole cocente e senza acqua (sulla Majella non basta mai), però mi è piaciuta lo stesso, per la varietà ed i ampi e sconfinati panorami che l'accompagnano.

Alla fine la fatica è ben ricompensata dai ricordi e dalle emozioni provate in due giorni, sperando, ed in fondo sapendo, che quanto prima il richiamo di questi posti mi porteranno inevitabilmente e piacevolmente a produrre nuovi sforzi per abbeverarmi alla perenne fonte di benessere della mia amata Majella.

E questo è quanto volontà e forze mi hanno concesso, sulla Montagna Madre, nei giorni 5 e 6 luglio 2015.
Il solito ringraziamento a mia moglie ed al mio amico Carlo per avermi aiutato negli spostamenti.

Saluti
Giuseppe

Le foto su: https://picasaweb.google.com/117439...llaMajella56072015?authuser=0&feat=directlink
 
Ultima modifica:
Immagini di una bellezza eccezionale che fanno venir voglia di andare...
Particolarmente affascinante la valle di Femminamorta a cui io sono particolarmente legato dopo aver scoperto il lago grazie ad una rara combinazione di fattori, nell'ormai lontano 2008.
 
Ah ecco perché sulle carte c'è scritto "il laghetto" tra Grotta Canosa e M.Macellaro



In questa traversata quante fonti d'acqua hai trovato?
 
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