fatta tanti anni fa anche io, traversata delle 13 cime
non presenta grosse difficoltà, ma occorre attrezzatura (piccozza e ramponi)
siccome, come dici, non hai esperienza in ambiente e su neve e ghiaccio, SCONSIGLIO di andare senza una guida
Regione: Lombardia
Alpi: Italiane - Alpi Occidentali - Retiche - Gruppo Ortles Cevedale
Punto di partenza: Rif. Berni al Passo Gavia (q. 2541 m)
Direzione di salita: SW - NE - N
Quota massima: 3769 m
Dislivello di salita: 2900 m
Dislivello totale: 3900 m
Tempo di salita: 18,00 h
Tempo totale: 21,00 h
Difficoltà: EEA - AG - IV - AD (
scala difficoltà)
Punti di appoggio: Biv. Meneghello (q. 3350); Rif. Mantova al Vioz (q. 3535 m) ; Biv. Colombo (q. 3485 m) ; Rif. Casati (q. 3269 m)
Tipo di salita: Traccia su ghiacciaio
Periodo consigliato: fine giugno - luglio
Cartografia: TABACCO N. 08 - Ortles-Cevedale 1:25000
Attrezzatura:
3° giorno
Monte Vioz - Palon de la Mare: si risale in 20 minuti alla vetta del Vioz, puntando poi verso la Cima Linke, scalata il giorno precedente. A circa metà tra Vioz e Cima Linke si volta a destra (eventuale traccia), scendendo verso il Passo della Vedretta Rossa (q 3405 m), in lenta e dolce discesa, percorrendo i tratti più convenienti e ponendo attenzione ad eventuali crepacci.
Rimanendo a sinistra (faccia verso il monte) rispetto al primo tratto della cresta SW del Palon de la Mare (il primo tratto di cresta è infatti evitabile) si risale il pendio ghiacciato puntando verso un intaglio nella cresta stessa; intaglio che si raggiunge tramite un breve canalino terroso. Da qui si percorre il filo facilmente (passi di I e II), sino alla calotta ghiacciata che anticipa l'arrivo in vetta (q. 3703 m., 2 h circa).
Palon de la Mare - Monte Ròsole: si cala quindi sul versante opposto, con molta attenzione ai crepacci, qui insidiosi, puntando alla depressione del Col de la Mare (q. 3442 m), piegando nel tratto centrale un poco verso destra (per evitare una seraccata che precipita sul lato dei Forni). Scendendo sempre con attenzione si transita nei pressi di un lago ghiacciato e di un inghiottitoio, in vista del Bivacco Colombo (che sorge sulla cresta settentrionale del Rosole, proprio sopra il Col de la Mare).
E' possibile o percorrere la cresta rocciosa (lasciando il laghetto sulla destra) oppure attraversare a destra (più indicato), tenendo il lago e l'inghiottitoio sulla sinistra e risalendo un piccolo circo nevoso, sino al breve tratto roccioso che conduce direttamente al bivacco (tracce di passaggio e stazione meteorologica in sito sul ghiacciaio).
Dal bivacco (q. 3485 m), che si raggiunge in circa 1 h dalla vetta del Palon de la Mare, sempre per cresta si superano le due punte del Monte Ròsole (q. 3536 m), con attenzione soprattutto calando dalla prima vetta (la roccia è effettivamente di cattiva qualità ma, come dicevamo in precedenza, è sempre preferibile seguire fedelmente il filo di cresta). Si raggiunge così in circa 45 minuti dal bivacco il Passo Ròsole (q. 3502 m), proprio di fronte alla cresta meridionale del Monte Cevedale.
Monte Ròsole - Monte Cevedale: non resta che risalire la cresta S del Cevedale, tenendosi sul margine sinistro (crepacci nel tratto iniziale) sino alla vetta stessa, il punto più elevato della traversata, vincendo così anche la tredicesima cima (q. 3769 m, 45 minuti dal Passo Ròsole).
Per raggiungere il Cevedale dal Rifugio Mantova al Vioz si impiegano 4-4,30 h.
Dalla vetta si percorre il tratto di cresta che unisce il Cevedale alla Zufall Spitze, piegando poi a sinistra e scendendo lungo la via normale, senza mai rinunciare alla prudenza ed all'attenzione, dovendo infatti attraversare alcuni grossi crepacci e la (molto aperta quest'anno) crepaccia terminale. Un plateau glaciale con una buona traccia seguito poi da ghiaccio vivo in un dedalo di crepacci preannunciano l'arrivo al Rifugio Casati al Passo Cevedale (q. 3269 m), che appare sempre vicino, ma che si fatica a raggiungere proprio per l'interposizione di un tratto a dir poco labirintico (tre anni fa questa porzione di percorso era assolutamente banale e facilmente transitabile, quest’anno un poco più ostica ma, essendo in falsopiano, non richiede più grandi fatiche, ma una buona dose di orientamento ed esperienza).