Dati
Data: 26/08/2017
Regione e provincia: Francia
Località di partenza: Lago del Moncenisio
Località di arrivo: Lago del Moncenisio
Tempo di percorrenza: 10,5 ore
Chilometri: 18
Grado di difficoltà: F
Descrizione delle difficoltà: arrampicata (I+), esposizione
Periodo consigliato: estate - autunno
Segnaletica: ometti, tacche bianche
Dislivello in salita: 2.100
Dislivello in discesa: 2.100
Quota massima: 3.612
Accesso stradale: Arrivati al lago del Moncenisio parcheggiare la macchina
Descrizione
Un altro viaggio mistico , di quelli che dici l'ho fatto, ora lo faccia qualcuno altro.
Splendida cavalcata con lo @Spinoza, quasi tutta sopra 3.000 metri, che ci ha permesso di toccare nove cime:
Summet de la Nunda [3.100 m]
Signal du Grand Mont Cenis [3.377 m]
Pointe Ronce [3.612 m]
Pointe du Vieux [3.464 m]
Pointe du Chapeau [3.419 m]
Pointe de la Haie [3.452 m]
Pointe de Lamet [3.505 m]
Signal du Lamet [3.483 m]
Signal du Lac [3.428 m]
Ma anche lunga e faticosa, con sfasciumi a go go.
Mentre arriviamo inizia a piovere, per fortuna smette subito, ma non cominciamo bene.
Lasciato la macchina, il cielo è coperto. Il sentiero è chiarissimo ci dirigiamo verso il colle alla nostra sinistra.
Si sale su comodo sentiero in falsopiano, sullo sfondo a sinistra si vede il colle du Lou nostra prima tappa.
Si sale a tornanti lungo il pendio macinando dislivello senza eccessiva fatica.
Intanto il tempo sembra migliorare.
Presto il prato lascia posto agli sfasciumi che ci accompagneranno per tutto il resto della traversata.
Il sentiero rimane comodo fino agli ultimi metri prima del colle dove diventa più ripido.
Al lasciamo gli zaini e facciamo una piccola sosta, siamo a 3.042 metri, qui facciamo una piccola divagazione e tocchiamo la prima vetta di giornata la Nunda, non è chiaro quale sia il punto più alto, per non sbagliare li tocchiamo tutti, e una nel sacco.
Torniamo al colle e ci aspettano vento e pioggia, ma smettono in fretta e osserviamo la prossima tappa, il Signal du Grand Mont Cenis.
È la cima più difficile di giornata, con passi di arrampicata di I+, si può seguire il filo di cresta, oppure stare a mezza costa sulla sinistra, noi optiamo per la seconda con ometti ad indicare la via, così le difficoltà sono limitate e si raggiunge la cresta dopo la cima.
Che torniamo indietro a conquistare, e due.
Adesso ci aspetta il piatto forte la Pointe Ronce.
Diamo un'occhiata anche il lago più in basso.
Il fondo diventa detritico e sfasciumoso, c'è comunque una comoda traccia a guidarci.
La cima sembra vicina, ma non arriva mai, ci sono anche un paio di saliscendi e qualche passaggio esposto.
Continuiamo a salire e lambiamo ciò che resta del ghiacciaio, poco ormai.
Ormai siamo sulla dorsale finale, manca poco.
Gli ultimi passi e raggiungiamo la Roncia il punto più alto di giornata con i suoi 3.612 metri.
Ecco lo @Spinoza in vetta.
Ed ecco i panorami, peccato che la giornata sia velata.
Qui ci gustiamo il pasto e il panorama, e facciamo una piccola pausa e poi inizia la nostra discesa.
Scendiamo 200 metri tra gli sfasciumi e dopo una breve risalita tocchiamo la quarta punta di giornata la Pointe du Vieux a 3.464 metri con sullo sfondo le mete successive.
Scendiamo ancora e dopo una risalita minima intaschiamo anche la Pointe du Chapeau, e siamo a 5.
Qui il punto più dura si scende tra gli sfasciumi fino ai 3.283 metri del Pas du Chapeau, da cui inizia la risalita più dura, 170 metri tra gli sfasciumi per Pointe de la Haie.
La fatica e l'altitudine si fanno sentire, ma lentamente riusciamo a risalire anche questa cima.
Siamo a 6, osserviamo quello che resta del ghiacciaio.
Ora ci dirigiamo verso la Lamet, si scende ancora un pochino e una nuova risalita.
Lungo la salita fa capolino un timido nevaio.
Sempre più provati arriviamo in prossimità del castello sommitale.
Si passa dal lato nord, dove c'è un muretto (II).
Due passi di arrampicata ed anche la Lamet con i suoi 3.504 metri è nel sacco, siamo a 7.
Siamo abbastanza provati, ma ne manca solo una, il Signal du Lamet.
Si scende e si risale per l'ennesima volta.
Ed infine siamo in cima.
Dovremmo aver finito, ci giriamo a guardare la Lamet, feroce.
e la Roncia.
In discesa troviamo un ultimo risalto, mica possiamo lasciarlo la' e ci portiamo a casa anche quello.
Inizia l'infinita discesa tra gli sfasciumi, con sullo sfondo il lago.
Ecco lo spinoza tra gli sfasciumi.
Gli sfasciumi non finiscono mai, ma il lago si avvicina.
Gli sfasciumi lasciano il posto a una pietraia, ma la traccia finisce ed arriva la nebbia, scendiamo dritti per dritti prima su pietraia, e poi arriviamo ai prati ma del sentiero non c'è traccia, la fatica si sente tutta, ma sempre dritti per dritti torniamo alla macchina sfiniti, ma contenti per quanto fatto.
Che dire gita veramente impegnativa, da fare una volta sola.
Data: 26/08/2017
Regione e provincia: Francia
Località di partenza: Lago del Moncenisio
Località di arrivo: Lago del Moncenisio
Tempo di percorrenza: 10,5 ore
Chilometri: 18
Grado di difficoltà: F
Descrizione delle difficoltà: arrampicata (I+), esposizione
Periodo consigliato: estate - autunno
Segnaletica: ometti, tacche bianche
Dislivello in salita: 2.100
Dislivello in discesa: 2.100
Quota massima: 3.612
Accesso stradale: Arrivati al lago del Moncenisio parcheggiare la macchina
Descrizione
Un altro viaggio mistico , di quelli che dici l'ho fatto, ora lo faccia qualcuno altro.
Splendida cavalcata con lo @Spinoza, quasi tutta sopra 3.000 metri, che ci ha permesso di toccare nove cime:
Summet de la Nunda [3.100 m]
Signal du Grand Mont Cenis [3.377 m]
Pointe Ronce [3.612 m]
Pointe du Vieux [3.464 m]
Pointe du Chapeau [3.419 m]
Pointe de la Haie [3.452 m]
Pointe de Lamet [3.505 m]
Signal du Lamet [3.483 m]
Signal du Lac [3.428 m]
Ma anche lunga e faticosa, con sfasciumi a go go.
Mentre arriviamo inizia a piovere, per fortuna smette subito, ma non cominciamo bene.
Lasciato la macchina, il cielo è coperto. Il sentiero è chiarissimo ci dirigiamo verso il colle alla nostra sinistra.
Si sale su comodo sentiero in falsopiano, sullo sfondo a sinistra si vede il colle du Lou nostra prima tappa.
Si sale a tornanti lungo il pendio macinando dislivello senza eccessiva fatica.
Intanto il tempo sembra migliorare.
Presto il prato lascia posto agli sfasciumi che ci accompagneranno per tutto il resto della traversata.
Il sentiero rimane comodo fino agli ultimi metri prima del colle dove diventa più ripido.
Al lasciamo gli zaini e facciamo una piccola sosta, siamo a 3.042 metri, qui facciamo una piccola divagazione e tocchiamo la prima vetta di giornata la Nunda, non è chiaro quale sia il punto più alto, per non sbagliare li tocchiamo tutti, e una nel sacco.
Torniamo al colle e ci aspettano vento e pioggia, ma smettono in fretta e osserviamo la prossima tappa, il Signal du Grand Mont Cenis.
È la cima più difficile di giornata, con passi di arrampicata di I+, si può seguire il filo di cresta, oppure stare a mezza costa sulla sinistra, noi optiamo per la seconda con ometti ad indicare la via, così le difficoltà sono limitate e si raggiunge la cresta dopo la cima.
Che torniamo indietro a conquistare, e due.
Adesso ci aspetta il piatto forte la Pointe Ronce.
Diamo un'occhiata anche il lago più in basso.
Il fondo diventa detritico e sfasciumoso, c'è comunque una comoda traccia a guidarci.
La cima sembra vicina, ma non arriva mai, ci sono anche un paio di saliscendi e qualche passaggio esposto.
Continuiamo a salire e lambiamo ciò che resta del ghiacciaio, poco ormai.
Ormai siamo sulla dorsale finale, manca poco.
Gli ultimi passi e raggiungiamo la Roncia il punto più alto di giornata con i suoi 3.612 metri.
Ecco lo @Spinoza in vetta.
Ed ecco i panorami, peccato che la giornata sia velata.
Qui ci gustiamo il pasto e il panorama, e facciamo una piccola pausa e poi inizia la nostra discesa.
Scendiamo 200 metri tra gli sfasciumi e dopo una breve risalita tocchiamo la quarta punta di giornata la Pointe du Vieux a 3.464 metri con sullo sfondo le mete successive.
Scendiamo ancora e dopo una risalita minima intaschiamo anche la Pointe du Chapeau, e siamo a 5.
Qui il punto più dura si scende tra gli sfasciumi fino ai 3.283 metri del Pas du Chapeau, da cui inizia la risalita più dura, 170 metri tra gli sfasciumi per Pointe de la Haie.
La fatica e l'altitudine si fanno sentire, ma lentamente riusciamo a risalire anche questa cima.
Siamo a 6, osserviamo quello che resta del ghiacciaio.
Ora ci dirigiamo verso la Lamet, si scende ancora un pochino e una nuova risalita.
Lungo la salita fa capolino un timido nevaio.
Sempre più provati arriviamo in prossimità del castello sommitale.
Due passi di arrampicata ed anche la Lamet con i suoi 3.504 metri è nel sacco, siamo a 7.
Si scende e si risale per l'ennesima volta.
Ed infine siamo in cima.
Dovremmo aver finito, ci giriamo a guardare la Lamet, feroce.
e la Roncia.
In discesa troviamo un ultimo risalto, mica possiamo lasciarlo la' e ci portiamo a casa anche quello.
Inizia l'infinita discesa tra gli sfasciumi, con sullo sfondo il lago.
Ecco lo spinoza tra gli sfasciumi.
Gli sfasciumi non finiscono mai, ma il lago si avvicina.
Gli sfasciumi lasciano il posto a una pietraia, ma la traccia finisce ed arriva la nebbia, scendiamo dritti per dritti prima su pietraia, e poi arriviamo ai prati ma del sentiero non c'è traccia, la fatica si sente tutta, ma sempre dritti per dritti torniamo alla macchina sfiniti, ma contenti per quanto fatto.
Che dire gita veramente impegnativa, da fare una volta sola.