Escursione Traversata S. Brigida di Dolcedo(440)-P.sso di Mezzaluna(1454)-Drego

Dati
Data: marzo 2016
Regione e provincia: Liguria - Imperia
Località di partenza: S. Brigida di Dolcedo
Località di arrivo: Drego (Andagna)
Tempo di percorrenza: 9ore
Chilometri: 25
Grado di difficoltà: solo la lunghezza
Descrizione delle difficoltà: nessuna
Periodo consigliato: da maggio a settembre
Segnaletica: segni biancorossi e paline, a volte scarsa
Dislivello in salita: 1100mt
Dislivello in discesa:
Quota massima: 1454
Accesso stradale:
Traccia GPS disponibile

Descrizione:

Passi toccati: S. Bernardo (540), Bastia (768), Vena(969), Di Tavole (1040), Del Maro (1130), delle More, di Carpasio (1010), Del Conio (1150), Colle D'Oggia (1170), Di Fenaira (1348), Teglia (1418), Di S. Lorenzo (1460), Della Mezzaluna (1454).

Grande e bella gita nei posti più significativi delle Alpi Liguri per la storia che questo crinale trasuda; era, infatti, una delle direttrici più frequentate delle vie "marenche" o "del sale", vie adoperate per i traffici tra il mare e il basso Piemonte. Si saliva con carichi di sale e si scendeva con farina e frumento.
Le caselle di Fenaira, antichi ricoveri di astori dell'età preromana. Al Sotto di San Lorenzo si possono ammirare i ruderi dell'antica capella omonima, L'altare sacrificale e l'insediamento di antichi liguri e al vicino passo delle Porte il Mhenir. Al fantastico passo della Mezzaluna si dice si accampò Napoleone durante la discesa in Italia.
Sempre la medesima cresta, confluendo con altre, porta al Saccarello, prosegue fino al passo delle Selle Vecchie, transita per l'importante Colla dei Signori fino al passo di Tenda.


LA "BAGNA COUDA"
Più che un piatto, è un rito conviviale che prevede la condivisione del cibo in forma collettiva da parte dei commensali, che lo attingono tutti insieme da un unico recipiente somministratore (in lingua piemontese diàn o fojòt).

Per tradizione è un piatto tipico del periodo della vendemmia, quindi da consumare prevalentemente in autunno ed in inverno: una delle leggende sulla sua nascita vuole proprio che venisse preparato per ricompensare i vendemmiatori del lavoro prestato. La bagna cauda è una preparazione a base di aglio, olio extravergine d'oliva ed acciughe dissalate, il tutto ridotto a salsa mediante una paziente cottura. Volendo si possono aggiungere agli ingredienti anche burro, panna da cucina, latte e noci tritate.

La bagna càuda tradizionale viene portata in tavola nel suo tegame di cottura chiamato "dian", rigorosamente in terracotta, e mantenuto alla giusta temperatura mediante uno scaldino di coccio riempito di braci vive, chiamato s-cionfetta . Oggi sono diventati di uso comune appositi contenitori in terracotta (fojòt) costituiti da una ciotola a cui è sottoposto un fornellino per mantenere calda la salsa. Si consuma intingendovi vari tipi di verdure di stagione solitamente divise tra crude e cotte (specialmente cardi, cipolle cotte al forno, peperoni crudi o abbrustoliti, foglie di cavolo crude, cavolfiore, topinambur, barbabietole, patate cotte a vapore, ravanelli, rape e tante altre).

Chissà come mai una specialità langarola fa uso di acciughe?
La spiegazione sta nella storia delle vie Marenche
Per evadere (si faceva anche anticamente :) ) il dazio che si pagava in ogni comune che si attraversava, si mischiava al sale che si trasportava in Piemonte, acciughe salate.


Tecnicamente questa traversata non è difficile svolgendosi sempre per cresta o nelle vicinanze di essa. I sentieri sono battuti ed attraversano, a volte ad ovest, a volte ad est e altre volte in entrambi i lati le numerose cime che si incontrano.
Unici due momenti di perplessità si incontrano vicino al passo del Maro e attraversando il Monte Grande ad ovest, subito dopo il Colle D'Oggia, a causa di numerosi sentierini che formano le vacche al pascolo.

Con l'auto, uscendo al casello di Imperia est, ci si dirige nell'entroterra, (Val Prino) direzione Dolcedo e all' inizio del bel paese si svolta decisamente a sx (dir. M. Faudo, Bellissimi, Lecchiore). A Bellissimi di nuovo decisamente a sx (dir. Trincheri, S. Brigida, Faudo) giungendo così nell'ampio piazzale vicino alla chiesetta di S. Brigida (1400 d.c.) dove termina l'asfalto.
Si lasciano qui i camminatori e in direzione mare L'auto imbocca la strada (asfaltata) direzione Civezza e poi San Lorenzo al Mare. Si prosegue sull'Aurelia in direzione Sanremo fino ad Arma di Taggia dove si segue l'indicazione Taggia, Badalucco, Molini di Triora (tutti paesi degni di una visita mentre si attendono i camminatori). Vicino a Molini di Triora si svolta a dx direzione Andagna, P.sso Teglia. Dopo Andagna cappella di S.Brigida (di nuovo!!) e poi si arriva ai casolari di Drego dove è presente un agriturismo. (E' possibile proseguire per il p. Teglia nel caso ci fossero caminatori stanchi :) )
Altra via di fuga potrebbe essere dopo Badalucco, dev. Montalto e Colle d'Oggia)

A piedi, iniziando da S. Brigida di Dolcedo, si lascia immediatamente la sterrata a destra, proseguendo su ampia mulattiera ancora ottimamente acciottolata e dopo il passo di San Bernardo (cappella diruta) si raggiunge la sterrata per il M. Faudo e si prosegue su sentiero di cresta che poi passa verso ovest fino al p. Bastia e di nuovo sulla sterrata che stavolta si segue fino al passo di Vena (palina). Si va in direzione nord su sentiero battuto contornando ad est il m. Arbozzaro. Attenzione ad un bivio con due sentieri marcati, privi di indicazioni; qui bisogna prendere quello di sx, in salita fino ad avvicinarsi alla vetta dell'Arbozzaro, poi in piano sempre a nord con il passo delle Tavole (chiesetta ottagonale che già si vede).
Si continua dapprima in cresta poi si oltrepassa il m. Moro sulla sua dx (est) e si arriva al passo di Villatalla dove il sentiero volge ad ovest della cresta fino al passo del Maro e si continua ad est della cresta su sentiero rovinato dai passaggi delle mandrie, (qualche ometto e radi segni sbiaditi ci aiutano poco) si arriva così al p. di Carpasio (area pic-nic) e quindi si segue l'asfalto fino al Poggio Amandolini che su sentiero si taglia l'ampio giro della strada nei pressi di Colle D'Oggia. (5ore)
Attraversata l'asfalto ci si inerpica verso il m. Grande che si lascia sulla dx ed in salita si punta la sella tra il M. Carpasina e la cresta del Grande che si vede davanti. Poco prima del passo di Carpasina ci si imbatte nell' unica sorgente (poco sicura) del percorso ed in breve si raggiunge la cresta, si scende al passo di Fenaira (sosta per il pranzo, 6ore e 30).
In marcia sempre verso nord, si può contornare il m. Fenaira sia a dx che a sx, noi l'abbiamo fatto ad ovest raggiungendo l'ultimo tornante della strada asfaltata che da Andagna-Drego raggiunge il p.sso Teglia e da detto passo una larga mulattiera prosegue ad est nel bellissimo bosco di Rezzo.
Noi abbiamo preso, invece il sentierino dapprima in cresta poi contorna il Pizzo Penna ad ovest fino al passo delle Porte (Menhir, Ciotto si San Lorenzo)
Qui un sentiero scende a dx fino a Drego (se si vuole abbreviare) invece pervisitare il p.sso della Mezzaluna si sale alcuni passi per poi infilarsi a dx (ovest) contornando il Carmo di Brocchi esclusivamente ad est fino al vicino passo. (8,15 ore)
Ora si svolta a sud-ovest dapprima su sterrata, poi sempre a sud su sentiero battuto si passa sotto le rocce scoscese del Carmo di Brocchi fino a raggiungere le ex stalle di Drego (9ore)

Le uniche foto sopravissute al crack del PC :(
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l'allegra brigata all'arrivo a Drego. Tutti sopravvissuti :)
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Il Menhir al passo di San Lorenzo
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Due asini sul percorso :)
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Azz... adoro la bagna couda, ma mia moglie non vuole farmela. E quando me la faccio da solo vuole chiamare i pompieri perché dice che c'è una fuga di gas.
 
Azz... adoro la bagna couda, ma mia moglie non vuole farmela. E quando me la faccio da solo vuole chiamare i pompieri perché dice che c'è una fuga di gas.
Ohhhhh!!!! Un romano che conosce la bagna couda!!! non è normale: Buongustaio!....
Si dice che comunque bisogna adoperare una TESTA d'aglio a persona affinchè venga buona quindi va da se che la devono mangiare tutti in famiglia per annullare gli effetti :D
 
Ohhhhh!!!! Un romano che conosce la bagna couda!!! non è normale: Buongustaio!....
Si dice che comunque bisogna adoperare una TESTA d'aglio a persona affinchè venga buona quindi va da se che la devono mangiare tutti in famiglia per annullare gli effetti :D
Sì, certo, una testa d'aglio a testa. A me la insegnò un signore di Alba tanti anni fa.
 
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