Trekking traversata tra i pizzi della val gandino

Dati

Data: 2-3/6/17
Regione e provincia: lmbardia - bergamo
Località di partenza: casnigo
Località di arrivo: leffe
Tempo di percorrenza: 2 giorni
Chilometri: 56km
Grado di difficoltà: EE
Descrizione delle difficoltà: lunghezza del percorso
Periodo consigliato: primavera - autunno
Segnaletica: buona
Dislivello in salita: 3350m
Dislivello in discesa: 3350m
Quota massima: 1560m
Accesso stradale: parcheggio del santuario in Via Santissima Trinità 24020 Casnigo (BG)
Traccia GPS: https://www.avventurosamente.it/xf/pagine/mappa/?do=loadmarker&id=7921


Descrizione

tempo fa andando in giro per monti, avevo trovato su cartelloni turistici questo trekking suddiviso in tappe, di cui la maggior parte avevo già percorso in singole tratte. era da tempo che volevo farlo in totale autonomia, ma dopo l'anno scorso, ho optato per avvalermi di rifugi, dato che l'età avanza ed il fisico ho visto che incomincia a dare qualche segno di cedimento soprattutto con carichi importanti. siccome le zone le conosco bene, ho fatto delle modifiche al percorso originale, in modo tale da esplorare nuove aree. ho comunque mantenuto lo scopo del tragitto che è quello di salire sui pizzi segnati e qualcosa di più. come dicevo poco fa, le zone esplorate non le descrivo ulteriormente, ma indicherò il sentiero corrispondente (che potete cercare nel sito) e mi limito ad aggiungere informazioni che non avevo ai tempi. quindi, pronti,... si parte. lasciamo la macchina nell'ampio parcheggio sterrato di fronte al santuario, e possiamo scorgere subito la cartina del giro col segnavia preposto. imbocchiamo il sentiero 542, dove l'unico problema lo troveremo nel primo campo che incontriamo, dato che il sentiero va verso la cascina, mentre la nostra direzione è dentro il bosco, dove c'è una piccola traccia, quasi invisibile da percepire. questo, secondo me, è l'unico vero problema di tutto il trekking. entrati nel bosco, il sentiero è ben segnato, e ci porta alla prima cima del giro, il "pizzo di casnigo", dove abbiamo anche una visuale della vallata. proseguendo in piano si arriva alla "conca del farno", dove è presente un ristorante (di cui non ho usufruito), lasciamo il sentiero 542 e prendiamo il 545 (per un tratto sono coincidenti). si deve salire sul "pizzo formico" seconda cima del giro, ben visibile dalla conca, ma siccome ci sono già salito, ho optato per salire sul monticello attiguo, che è quasi alto uguale. la differenza tra i 2 è che il primo e più importate domina la conca ed ha una visuale panoramica, mentre il secondo è meno panoramico, ed ha una lunga dorsale da fare, che lo rende più impegnativo agli escursionisti poco esperti. inoltre il sentiero per il secondo monticello non è segnato, ma è ben tracciato dagli innumerevoli passaggi. scendiamo appena ne abbiamo la possibilità e torniamo sul sentiero 545, che dopo una lunga discesa verso una piana con baita, incontra il sentiero 548a. prendiamo questo e lo percorriamo tutto fino ad incrociare il sentiero 544a, dopodichè si inizia una salita decisa che ci porta alla croce di vetta del "pizzo corno", terza cima del giro, anche se in realtà la cima vera e propria è più avanti, ma non è raggiungibile tramite sentiero. torniamo al campo con baita dove abbiamo incrociato i sentieri, passando per il medesimo tracciato, ed una volta arrivati continuiamo col sentiero 545, che ci porta su comoda carrareccia alla baita "malga lunga". qui ho fatto il mio primo ristoro. la baita è molto grande e messa in un punto panoramico, è presente un museo dei partigiani, ha pochi posti letto ma tantissimi coperti, quasi un centinaio, tra dentro, fuori con tettoia e fuori all'aperto. la particolarità di questa baita è che non si paga il cibo, ma vogliono una donazione obbligatoria da parte di chi ne usufruisce. cibo e vino buoni, porzioni oneste. nonostante ci sia un sacco di gente non si fa mai la fila alla cassa per le ordinazioni. mi ha lasciato molto ben impressionato, da tornare. proseguiamo col sentiero 547, che parte direttamente dalla malga e sempre su comoda carrareccia ci fa attraversare tutti i prati toccando le varie case poste nella zona. lungo il sentiero arrivati ad un incrocio con palina segnavia, ho deciso di fare il primo fuori-programma della traversata. andando a sx lungo una traccia si entra nel bosco e si sale sul monte grione, ed una volta in cima si scende per una carrareccia che collega le case del monte con la mulattiera principale. una volta ritornati sul nostro sentiero lo percorriamo tutto, godendoci il panorama, fino ad arrivare alla palina che ci indica di proseguire sul sentiero 513, che altro non è che la mulattiera principale. lungo il percorso troveremo l'indicazione per la "madonna del monte pizzo" quarta cima della nostra traversata, posta sulla nostra dx, ed imboccato il sentiero in salita, arriviamo ad una struttura ad arco che funge di sostegno della grossa statua che domina la valle. e sotto l'arco è presente un altare con panche per le funzioni religiose. anche da qui abbiamo il panorama della valle. ritorniamo per la stessa strada sulla carrareccia e continuiamo col sentiero fino a congiungerci col successivo che è il 547a. questo sentiero non l'avevo mai fatto, e praticamente è quasi tutto su strada asfaltata, fino ad una curva dove seguendo le indicazioni si stacca dalla strada principale e in ripida discesa all'interno del bosco sbuca su una mulattiera cementata, che porta in zona limitrofa al paese. mi sono fermato dopo poco, anche perchè non mi interessa andare fino al paese, e ritornando sui miei passi sono andato ad un b&b "la casa di lù" che avevo prenotato. voglio fare un po' di pubblicità, e se infrango qualche regola del sito ditemelo che toglierò questa parte. non ero mai stato in un b&b, e devo dire che differisce molto dai rifugi e dagli ostelli in cui ero già andato. la particolarità di questo è che puoi portare gli animali, e possono andare liberamente in giro, fin dentro la camera dove dormi. per me è stato una manna dal cielo. la struttura è molto accogliente e spaziosa, non dista molto dal paese (meno di 1h a piedi), all'esterno ha un grosso prato e l'interno, siccome è utilizzato tutti i giorni dalla signora che ci abita, è pulito, in ordine e confortevole, come anche i letti. la signora è molto aperta e disponibile, e la cosa che più mi ha colpito di lei, e che a 50 anni ha mollato tutto ed è andata a vivere qui da sola. mi ha raccontato che aveva una vita come tutti, lavoro, famiglia e sicurezza economica. poi un giorno ha deciso di svoltare, ha preso questa casa da un suo parente, e l'ha messa apposto, compra prodotti locali e alcuni ne fa lei, ha salutato tutti dicendo dove trovarla e sono 7 anni che mi ha detto che non tornerebbe mai più indietro. ha tutta la mia ammirazione e rispetto. la colazione è buona e abbondante. consigliato. passata la notte, ho ripercorso la traversata aggiungendo alcune mète che avevo saltato per mancanza di forze. ritornando sul sentiero 547 volevo salire sul "monte sparavera" secondo fuori-programma dell'escursione, dove ci sono dei monumenti riguardanti la seconda guerra mondiale. purtroppo non esiste nessun sentiero o indicazione per raggiungere la cima, ed infatti se non avessi tracciato la rotta prima non sarei arrivato. l'unica cosa che può essere d'aiuto è che durante la camminata sul sentiero ai piedi del monte, ad un bivio non segnato è presente un segnavia della traversata sulla staccionata. in questo punto andiamo a sx e iniziamo a salire per la strada cementata, che dopo un ampio giro ci porta alla base del monte, che possiamo salire passando dal prato come ho fatto, oppure proseguendo con la sterrata fino ad arrivare in prossimità della cima. una volta giunti alla croce di vetta abbiamo una visuale panoramica sulla valle coi 2 laghi. la discesa la facciamo dalla parte opposta la salita dove una traccia ci porta in una pozza con altro monumento, e poi si congiunge ad una strada sterrata che confluisce ancora sul sentiero principale, abbandonato per la salita della cima. continuiamo fino a superare la "malga lunga", e quando troviamo le indicazioni sulla dx per il sentiero 545a per la "baita monte alto" andiamo in questa direzione che è l'ultima mèta, la quinta, della traversata. abbiamo toccato tutti i punti d'interesse elencati. scendiamo seguendo il sentiero dalla parte opposta e ci ricongiungiamo ancora al sentiero fatto all'andata, che ripercorriamo fino alla conca del farno dove è presente il "pizzo formico", ed il "rifugio parafulmine" dove mi sono fermato a mangiare. è situato in cima ad una collinetta al centro della conca, e quindi gode di un ottimo panorama. i posti a sedere sono circa una ottantina tra dentro e fuori, e bisogna fare la fila alla cassa, posta all'interno, che crea anche un po' di ingorgo (questa è l'unica nota dolente). il cibo e buono e le porzioni abbondanti. per tornare sul sentiero principale scendiamo dalle vie che si poso vedere nitide dal rifugio. torniamo per la medesima strada e giunti al "ristorante del monte farno" cerchiamo il sentiero 543, che è una alternativa parallela al sentiero 542 fatto all'andata. anche in questo caso non l'avevo mai fatto, e praticamente si continua sulla strada asfaltata in direzione della piccola chiesetta, si scende costeggiando il parcheggio, poi si segue la staccionata, ed alla fine di questa si prosegue in discesa sulla traccia nel prato, che dopo breve si trasforma in sentiero. la discesa in alcuni punti è veramente ripida. quando giungiamo sulla strada asfaltata che riprende il sentiero fatto all'andata, volevo andare alla chiesetta posta in prossimità del santuario, ma ho sbagliato sentiero, e sono comunque tornato al santuario per un'altra via. che dire, traversata completata. lungo il sentiero non c'è acqua per gli umani (escluse ovviamente le strutture ricettive), mentre per gli animali ci sono delle pozze, che però distano le une dalle altre, quindi tenere in conto una buona razione d'acqua anche per gli animali. come prima esperienza posso dire di essere soddisfatto, la schiena era ok (che è la cosa che più m'interessa), mentre le gambe a pezzi. costo totale dei 2 giorni esclusa macchina 115€ (sarebbero 3 pasti + 1 colazione + pernotto b&b + pernotto cane). si potrebbe ridurre il tutto a 100€ se si sta un po' più morigerati. prossimamente volevo utilizzare una differente formula di escursione a cui sto pensando, ma per il momento vi chiedo cosa ne pensate del costo totale (anche per avere un metro di paragone). foto della traversata:

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panorami:

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e con questo chiudo

BUONA MONTAGNA A TUTTI!!!!
 

Allegati

  • traversata_pizzi singolo (1).pdf
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bel giro! Sui costi non saprei risponderti.....per le uscite di due o + gg gg che faccio io programmo la notte in bivacco.. quindi i costi, a parte la benzina, sono per i pasti "caserecci"...
 
grazie a tutti. fino all'anno scorso bivaccavo anch'io, ma mi sono accorto che portare cibo, tenda e attrezzatura da solo iniziava a pesare. quindi sto cercando altre soluzioni che mi permettano di fare le stesse escursioni di prima, ma con minor attrezzatura, anche se incidono sul budget.
 
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