Buonasera a tutti gli avventurieri!!
Molti di voi probabilmente si saranno chiesti il perché di questa mia discussione, e che cosa davvero potrebbe mai esserci in comune tra il trekking in montagna e la corsa, due delle mie preferite discipline, e che pratico con regolarità.
L'idea di questa mia riflessione mi è venuta in mente circa un'ora fa mentre, seguendo i buoni propositi del nuovo anno, stavo correndo nelle periferie di Milano, allenandomi per la probabile escursione sull'Everest che farò a maggio, fino al rifugio Piramide del CNR, a 5000 metri.
Giorni fa mi sono chiesto "Se dovessi andare sull'Everest mi servirà una buona preparazione fisica. Che allenamento dovrei seguire per non avere problemi di ossigeno e stanchezza? Alle escursioni in montagna devo affiancare anche uno sport che richieda lo stesso impegno". La risposta la sapevo già: l'unico sport davvero efficiente per aumentare la resistenza sia muscolare che polmonare era la corsa.
Prima di continuare ci tengo a precisare che non studio medicina o scienze motorie, e che questo post è solo una mia personale riflessione su ciò che hanno in comune il trekking e la corsa; inoltre non ho seguito nessun corso tecnico per preparazioni fisiche fino a quell'altitudine, perciò la mia scelta di allenamento potrebbe anche essere sbagliata. In tal caso, sarei molto interessato ad avviare una discussione in merito e a sentire i suggerimenti di chi è più esperto
Tornando a noi, mentre correvo la mia mente vagava sui punti in comune tra il trekking e la corsa, e, incredibilmente, ne ho trovati parecchi. Andiamo con ordine:
Il trekking
Considerandolo uno sport in senso lato, questa disciplina, anche se non sembra, richiede un grosso impegno sia fisico che mentale. Prima di addentrarsi in un percorso ci vuole la giusta preparazione, fatta per gradi di difficoltà, oltre che l'equipaggiamento corretto, per il quale alcuni saranno più sensibili (cioè avranno bisogno di un particolare tipo di scarpone, di zaino ecc), mentre altri si adatteranno meglio senza particolari esigenze.
E' una disciplina più o meno intensa a seconda del percorso: a volte un tratto richiederà uno sforzo fisico elevato, un altro, invece, sarà molto più tranquillo. Il tutto dipende anche dall'andatura che uno tiene: a me personalmente piace tenere un passo piuttosto rapido, in modo da trarne tutta una serie di vantaggi fisici.
Altro punto importante è il motivo per cui noi scegliamo un certo percorso: oltre alla bellezza e al paesaggio, la motivazione che ci spinge (opinione personale) è arrivare in un luogo nuovo, da noi mai scoperto o visitato, e per arrivarci non ci fermiamo a metà percorso, rimandando alla prossima volta quando saremo più riposati, ma teniamo duro fino alla fine, e assaporiamo ogni secondo, ogni passo della nostra escursione.
La corsa
La disciplina per eccellenza per rimettersi in forma! Oltre al vantaggio di perdere peso (da molti considerato il solo vantaggio principale e l'unico motivo per cui praticare), ci sono vantaggi fisici, polmonari e cardio circolatori, come nel trekking: infatti per poter proseguire su un sentiero ci vuole forza fisica e soprattutto ossigeno!
Anche qui vale il discorso dell'equipaggiamento: a seconda delle stagioni, del tempo, ci vestiremo in maniera diversa, indossando maglie e pantaloni in grado di traspirare in primavera o, al contrario, tenerci caldo d'inverno. Le scarpe, se si è un corridore abituale, dovranno avere delle caratteristiche che permettano un'andatura tranquilla senza troppi sforzi sul ginocchio e articolazioni varie (vedi ad esempio le scarpe "a cuscinetto" che ammortizzano il colpo della gamba).
E' persino inutile fare considerazioni sul percorso e l'andatura.
Mi piacerebbe invece affrontare l'ultimo punto: la bellezza del momento "corsa". Io inizio per finire in un certo punto da me mai raggiunto: non parlo di punto fisico, geografico, ma di distanza percorsa e di tempo impiegato. Il mio scopo principale è andare sempre oltre a dove ero arrivato prima, magari provando strade diverse, e non mi arrendo alla fatica, ma cerco sempre di superare il precedente limite anche solo di 10 secondi: per me è un successo comunque. E la soddisfazione di esserci riuscito è impareggiabile, quanto il trekking.
Ecco perché a mio avviso la corsa è un ottimo allenamento da affiancare alle escursioni: secondo me l'essenza alla base di entrambe le discipline è la stessa, l'impegno che ci metto nel raggiungere il traguardo è lo stesso, la soddisfazione finale è la stessa. Sono sempre io contro me stesso.
OVVIAMENTE ci sono anche altri sport così, ma non praticandoli non me la sono sentito di riportarli
PS: anche per l'arrampicata vale lo stesso principio, ed ecco perché mi sono iscritto ad un corso
Spero che anche voi condividiate il mio pensiero. Mi piacerebbe molto sentire le vostre opinioni e critiche in merito!
Molti di voi probabilmente si saranno chiesti il perché di questa mia discussione, e che cosa davvero potrebbe mai esserci in comune tra il trekking in montagna e la corsa, due delle mie preferite discipline, e che pratico con regolarità.
L'idea di questa mia riflessione mi è venuta in mente circa un'ora fa mentre, seguendo i buoni propositi del nuovo anno, stavo correndo nelle periferie di Milano, allenandomi per la probabile escursione sull'Everest che farò a maggio, fino al rifugio Piramide del CNR, a 5000 metri.
Giorni fa mi sono chiesto "Se dovessi andare sull'Everest mi servirà una buona preparazione fisica. Che allenamento dovrei seguire per non avere problemi di ossigeno e stanchezza? Alle escursioni in montagna devo affiancare anche uno sport che richieda lo stesso impegno". La risposta la sapevo già: l'unico sport davvero efficiente per aumentare la resistenza sia muscolare che polmonare era la corsa.
Prima di continuare ci tengo a precisare che non studio medicina o scienze motorie, e che questo post è solo una mia personale riflessione su ciò che hanno in comune il trekking e la corsa; inoltre non ho seguito nessun corso tecnico per preparazioni fisiche fino a quell'altitudine, perciò la mia scelta di allenamento potrebbe anche essere sbagliata. In tal caso, sarei molto interessato ad avviare una discussione in merito e a sentire i suggerimenti di chi è più esperto
Tornando a noi, mentre correvo la mia mente vagava sui punti in comune tra il trekking e la corsa, e, incredibilmente, ne ho trovati parecchi. Andiamo con ordine:
Il trekking
Considerandolo uno sport in senso lato, questa disciplina, anche se non sembra, richiede un grosso impegno sia fisico che mentale. Prima di addentrarsi in un percorso ci vuole la giusta preparazione, fatta per gradi di difficoltà, oltre che l'equipaggiamento corretto, per il quale alcuni saranno più sensibili (cioè avranno bisogno di un particolare tipo di scarpone, di zaino ecc), mentre altri si adatteranno meglio senza particolari esigenze.
E' una disciplina più o meno intensa a seconda del percorso: a volte un tratto richiederà uno sforzo fisico elevato, un altro, invece, sarà molto più tranquillo. Il tutto dipende anche dall'andatura che uno tiene: a me personalmente piace tenere un passo piuttosto rapido, in modo da trarne tutta una serie di vantaggi fisici.
Altro punto importante è il motivo per cui noi scegliamo un certo percorso: oltre alla bellezza e al paesaggio, la motivazione che ci spinge (opinione personale) è arrivare in un luogo nuovo, da noi mai scoperto o visitato, e per arrivarci non ci fermiamo a metà percorso, rimandando alla prossima volta quando saremo più riposati, ma teniamo duro fino alla fine, e assaporiamo ogni secondo, ogni passo della nostra escursione.
La corsa
La disciplina per eccellenza per rimettersi in forma! Oltre al vantaggio di perdere peso (da molti considerato il solo vantaggio principale e l'unico motivo per cui praticare), ci sono vantaggi fisici, polmonari e cardio circolatori, come nel trekking: infatti per poter proseguire su un sentiero ci vuole forza fisica e soprattutto ossigeno!
Anche qui vale il discorso dell'equipaggiamento: a seconda delle stagioni, del tempo, ci vestiremo in maniera diversa, indossando maglie e pantaloni in grado di traspirare in primavera o, al contrario, tenerci caldo d'inverno. Le scarpe, se si è un corridore abituale, dovranno avere delle caratteristiche che permettano un'andatura tranquilla senza troppi sforzi sul ginocchio e articolazioni varie (vedi ad esempio le scarpe "a cuscinetto" che ammortizzano il colpo della gamba).
E' persino inutile fare considerazioni sul percorso e l'andatura.
Mi piacerebbe invece affrontare l'ultimo punto: la bellezza del momento "corsa". Io inizio per finire in un certo punto da me mai raggiunto: non parlo di punto fisico, geografico, ma di distanza percorsa e di tempo impiegato. Il mio scopo principale è andare sempre oltre a dove ero arrivato prima, magari provando strade diverse, e non mi arrendo alla fatica, ma cerco sempre di superare il precedente limite anche solo di 10 secondi: per me è un successo comunque. E la soddisfazione di esserci riuscito è impareggiabile, quanto il trekking.
Ecco perché a mio avviso la corsa è un ottimo allenamento da affiancare alle escursioni: secondo me l'essenza alla base di entrambe le discipline è la stessa, l'impegno che ci metto nel raggiungere il traguardo è lo stesso, la soddisfazione finale è la stessa. Sono sempre io contro me stesso.
OVVIAMENTE ci sono anche altri sport così, ma non praticandoli non me la sono sentito di riportarli
PS: anche per l'arrampicata vale lo stesso principio, ed ecco perché mi sono iscritto ad un corso
Spero che anche voi condividiate il mio pensiero. Mi piacerebbe molto sentire le vostre opinioni e critiche in merito!